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Autore: _Kidagakash_    05/01/2023    2 recensioni
Dal terzo capitolo:
Con la voce più calma e seria con la quale potesse rivolgersi, Draco parlò lentamente : " Dimmi una cosa Mezzosangue, se io e te non fossimo in conflitto, ti piacerei?"
C'era da ammetterlo: per una volta, Draco Malfoy l'aveva lasciata senza parole. Perché le stava rivolgendo una domanda del genere? Perché lui stava pensando ad una cosa del genere? Certe considerazioni non andavano fatte, chi avrebbe mai pensato a loro due insieme? Lei non lo aveva fatto, di sicuro, però penso per un momento a come lo aveva potuto guardare per un attimo durante la lezione... Lo aveva trovato attraente... Che lui lo sapesse? O forse per lui era stato lo stesso? Ha! Ma cosa andava pensando? Era impossibile che Malfoy le avesse mai rivolto uno sguardo interessato... Tirò un sospiro e scosse la testa per non dar a vedere che fosse in conflitto coi suoi pensieri.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Chapter 1 Disclaimer: Il mio scritto è basato sulla saga originale "Harry Potter" scritta da J.K. Rowling e non posseggo alcun diritto sull'opera originale. La mia narrazione è puramente inventata per scopo di intrattenimento e non è stata creata a scopo di lucro. Tuttavia non è possibile distribuire e/o modificare la storia in parte o nella sua interezza. Per ogni informazione o permesso, gentilmente rivolgersi a me.
Questa storia è molto vecchia e risale a circa 15 anni fa. Pubblicata su solo questo sito e, purtroppo abbandonata, because life. Quando ho cominciato la storia, non volevo tenere conto degli eventi del libro per proseguire senza troppi problemi. Dopo il mio lungo, lunghissimo, blocco dello scrittore, ho ripreso la storia in mano e ho già idea di dove andare a parare, e per fare ciò sarò più fedele alla cronologia libro - sogno un sequel. Non mi soffermerò su quel che accade ne Il Principe Mezzosangue dettagliatamente ma, comunque, le singole situazioni dei personaggi nella storia originale sicuramente influenzeranno i protagonisti. Questo anche per dare ai lettori un po' di contesto che si aggiungerà a quella che è l'immagine complessiva del mio scritto. Inoltre, non sarò fedele al 100% alla storia riguardo ad alcuni dettagli e la adatterò a mio piacimento (esempio: Hermione è un Prefetto ma ha comunque la sua stanza personale con il bagno e così sarebbe anche per i Caposcuola se ci dovessero essere menzioni al riguardo), questo per una personale comodità nella scorrevolezza della storia e per non dovermi creare troppi problemi mentre scrivo, ma comunque la cronologia originale degli eventi principali non verrà stravolta. Gli avvenimenti della storia originale avranno comunque la loro importanza in quanto saranno essenziali per lo svolgimento della mia narrazione (es: la morte di Silente e tutto ciò che è collegata ad esso). Spero di essermi spiegata bene hahaha
Starei anche cercando una beta, qualcuno che dia un'occhiata ai miei errori e cose così in quanto scrivo sempre di notte e non sono mai completamente lucida! Nel caso foste interessati, la mia inbox is open.
Se siete qui, grazie per essere passati, spero che la storia vi faccia restare! Basta annoiarvi, non vi resta che leggere (e magari lasciare una recensione anche piccina picciò c: ).
Vi lascio subito il primo capitolo ed un abbraccio!
Vale

PS: siccome mi è stato chiesto di lasciare la storia originale per questioni nostalgiche (tranne ormai il primo capitolo), è ancora presente sul mio profilo insieme alla dicitura "- OLD" quindi ignoratela se vi dovesse apparire per qualche ragione. Inoltre, troverete anche la storia (nuova, obsly) su Wattpad con l'omonimo titolo.






Come al solito, la Sala Grande era piena di studenti, in vista della colazione. I colori delle Case di Hogwarts riempivano l'atmosfera di quell'enorme stanzone in quel mite mattino di inizio settembre. Le grandi vetrate che si affacciavano nell'enorme aula permettevano alla luce del mattino di intrufolarsi in mezzo ai giovani allievi, abbracciandoli tutti col suo tepore. C'era un mormorio indistinto creato dal ciarlare dei ragazzi, quasi tutti a discutere sulle lezioni di quel giorno: qualcuno mangiava; qualcuno si appoggiava al dorso della mano ancora appisolato; altri ancora saltellavano da un tavolo all'altro, farfalle sociali qual'erano.
Harry, Ron ed Hermione entrarono con aria un po' annoiata, sapendo che di lì a poco, qualche Serpeverde avrebbe fatto una battutaccia su loro come al solito. Nonostante Harry avesse passato la fine dell'anno scolastico precedente a combattere Voldemort, insieme all'Esercito di Silente, e avesse contribuito a smascherare e mandare ad Azkaban la maggior parte dei loro padri, quelli avevano ancora l'audacia di prenderli in giro. Esattamente quello che avvenne nemmeno un minuto dopo, intanto che si facevano largo tra gli studenti, che ancora non avevano preso il proprio posto ai quattro tavoli. Pansy Parkinson - come sempre - era seduta accanto a Draco Malfoy, che guardò sorridente prima per poi rivolgersi ad Hermione : << Era di tua mamma la divisa, Granger? >>, la Parkinson ghignò soddisfatta voltandosi verso il suo "adorato" Malfoy, come per condividere quella grande battuta, il quale aveva anche lui un ghigno, ma nauseato, sul volto.
Ma Pansy era troppo cieca per accorgersi che la causa era lei, probabilmente. Hermione quasi si dispiacque per lui. Di certo non doveva essere semplice vivere come uno scoglio con una cozza attaccata costantemente addosso.
<< Cielo, che idiota! I miei sono Babbani, razza di imbecille! Mia madre non ha mai avuto una divisa. Comprati un cervello! >>, sbottò Hermione, ormai stanca delle continue frecciatine di Pansy Parkinson, che quasi sprofondò alla risposta di Hermione. Ron ed Harry, come alcuni Serpeverde e i rosso-dorati, si piegarono in due dalle risate.
<< Roaaar! >>, disse Ron, imitando un leone con un mezzo sorriso sulle labbra. << Oggi sei pericolosa. Non ti tieni niente!>>
<< No, sono solo stanca di incassare sempre >>, lo corresse Hermione.
Quella ridicola ragazza era sempre lì ad infastidirla, ma Hermione non si lasciò intimidire e sorrise ai due amici. Preferiva mantenere le apparenze e mostrare che tutte quelle noie non la toccassero minimamente, non disdegnava però concedersi qualche vendetta quando questa le si concedeva su un piatto d'argento. Erano al sesto anno, ormai i Serpeverde erano così a corto di idee sulle battute che facevano per schernirli che il trio aveva le risposte pronte per ogni singolo insulto che quelli avrebbero tirato fuori dal loro insulso repertorio di immaturità.
<< Già tutto finito? >> chiese Harry, quando vide le labbra di lei curvarsi all'insù.
<< Si. Vedi, oltre al solito, è incavolata con me perché ieri a Rune Antiche ho preso una E >>, spiegò Hermione, << e lei solo una O >>, disse imitando un piagnucolio degno della Parkinson.
Guardò oltre Harry per ritrovarsi il volto di Pansy che la fissava, livida, le sorrise angelicamente e poi tornò ai volti sorridenti che aveva di fronte. Si sedette al tavolo dei Grifondoro non appena trovò un buco abbastanza grande da ospitarli, scivolando sulla panca mentre i suoi due amici si accomodavano alla sua destra.
<< Sei un genio. Non c'è nulla da fare. >> disse un ammirato Ron con un sorriso mentre agguantava del pane tostato.
<< E così gliel'hai fatta vedere a quella serpe lì, eh? >>, esordì Ginny, spuntata dal nulla, sedendosi accanto a lei a riempire lo spazio vuoto che c'era a sinistra.
<< Come dire... Piccole soddisfazioni >>, sospirò la riccia, mentre si versava nel piatto una porzione di porridge.
La colazione passò serena, anche se per qualche oscura ragione Malfoy ogni tanto la fissava. Pansy forse ritrovò un briciolo di cervello perché non osò più rivolgerle la parola, al contrario di Harry e Ron che si lamentavano di continuo perché avevano troppi compiti e chiedevano il suo aiuto.
<< Beh, noi andiamo adesso. Abbiamo gli allenamenti >>, cantilenarono i due mentre facevano per alzarsi. Harry gettò sul tavolo il tovagliolo con cui si era appena pulito le labbra mentre Ron, al contrario, rubò un'altra salsiccia non appena si mise in piedi.
Hermione non poteva credere alle proprie orecchie: Il duo aveva passato 30 minuti buoni a chiederle consigli su alcuni compiti - o meglio, avevano accettato dei consigli quando lei si era rifiutata di farli copiare per l'ennesima volta. Il tempo per fare i compiti lo avevano, e anche il cervello, erano solo i tipici adolescenti che trovavano il loro stimolo in uno sport. Che siano Maghi o Babbani, lo sport sembra sempre essere più interessante e importante di tante altre cose. Era per questo che la riccia si rifiutava di farli copiare. Lei aveva una tonnellata di compiti in più, eppure riusciva a fare tutto quando loro avevano la metà del suo carico di lavoro.
<< Ma come?! Che senso ha lamentarvi se poi ve ne sbattete altamente di migliorare? >>, chiese Hermione in una risata amara.
<< Le ragazze! >>, dissero in coro Ron ed Harry mentre si scambiavano uno sguardo ed un'alzata di spalle, prima di voltarsi per andare via. La verità era che Harry aveva un bel da fare quell'anno. Dopo essere stato nominato nuovamente capitano, aveva formato la sua squadra e ci teneva a fare in modo che tutto scorresse come doveva o la McGranitt si sarebbe fatta sentire a gran voce. Non era una passeggiata, quella donna: era meglio averla come insegnante che come competitiva fan del Grifondoro che aveva l'ultima parola su tutto.
<< Hey! >>, protestò Ginny, anche se quei due ormai non potevano sentirla. Era ovvio che si era sentita punzecchiata, Ginny faceva parte della squadra ed era anche una degli elementi più dotati. Nelle risate, i due uscirono seguiti a ruota dalla rossa. La Professoressa McGranitt aveva indetto degli allenamenti speciali come inizio d'anno, era convinta che se avrebbero dato buoni frutti dall'inizio sicuramente sarebbero stati capaci di lottare durante tutto il campionato, d'altronde un'ora la mattina ogni paio di giorni non suonava coì male.
Hermione li salutò con la mano da lontano per poi dedicarsi al suo succo di zucca . Pansy era ancora lì che di tanto in tanto la fissava, Malfoy le dedicò un mezzo sorriso come per congratularsi con lei per aver zittito la Parkinson, che anche lui doveva trovare insopportabile. Era possibile che se lo stesse immaginando? Hermione bevve l'ultimo sorso guardando gli occhi argentei che la fissavano come per sfidarli e poi, a testa alta, si alzò per andare a Pozioni. Coi libri al petto si avviò al secondo piano. Salendo le scale le si impigliò il mantello della divisa sotto una scarpa e così inciampò, fortunatamente senza cadere.
<< Diamine! L'avevo detto che lo volevo più corto... >>, disse a sé stessa ad alta voce, lisciandosi il mantello per sistemarlo. Il suo cuore mancò un colpo non appena si rese conto che non era sola. Tre voci si unirono all'unisono in una risata.
<< Chiedi a quello sfigato di Potter come si fa, magari lui le sa salire le scale. >> 
Malfoy, con Tiger e Goyle dietro di sé, sembrava divertirsi molto.
Hermione fece finta di non sentirlo, aspettando che il trio le passasse davanti. Di solito lo lascava perdere perché finiva sempre per ritrovarsi nei guai per colpa della Gang di Malfoy, ma a si era annoiata di subire sempre in modo passivo. Così facendo non avrebbero mai smesso e lei non ne poteva più al pensiero di passare altri 2 anni a sopportarlo. Si rimise in piedi pronunciando un incantesimo mentalmente, con la bacchetta puntata di spalle ai tre, fece comparire dell'acqua insaponata ai loro piedi, facendoli cadere rovinosamente al loro passaggio. Non ne andava fiera, non si colpisce alle spalle, non è da Grifondoro. Con l'espressione più impassibile che riuscì ad assumere camminò nella loro direzione. Le sembrava che le prudesse il cervello quando Malfoy la infastidiva. Il nervosismo che le procurava quel dannato ragazzo le faceva perdere la pazienza a volte. Succede anche ai migliori.
Coi libri di nuovo in petto, si fece largo oltrepassando Malfoy ed i suoi amici a mento alto.
<< Te la faccio pagare, lurida Mezzosangue! >>, sentenziò Malfoy, intento a rialzarsi.
<< Perché? Ho fatto qualcosa? >>, chiese la riccia, voltandosi con un'espressione candida sul volto.
In fondo Draco non poteva dire di averla sentita pronunciare alcunché.
<< Ah, forse ho dimenticato qualcosa, hai ragione, aspetta... >>, e così dicendo scoppiò in una sonora risata, << chiedi a tua madre di farti vedere come si fa, forse lei lo sa come si cammina. Sta attento a dove metti i piedi, imbecille >>, lo canzonò Hermione prima di girarsi nel verso opposto per andarsene, senza dare al biondo Serpeverde alcuna possibilità di replica. Fu contenta di poter mettere un po' di distanza fra il gruppetto e sé stessa, mentre loro ancora si aggrappavano l'uno sull'altro cercando di non cadere.
Finalmente si era presa una piccola rivincita. Una rivincita personale, perchè quando c'era Harry con lei, era difficile farsi notare. Quei due si odiavano come due poli uguali di un magnete si respingono.
Lei era profondamente orgogliosa, e nulla l'avrebbe spinta a piegarsi agli insulsi insulti di Malfoy e a rimanerci male come in passato. Era arrivato il momento dell'azione, pr lei. Malfoy credeva di essere superiore per il suo sangue "puro" ma, di sicuro, di puro in quell'anima non c'era nulla.
"Meglio essere puri di spirito che di sangue" - pensò orgogliosa e fiera di sè.
Entrò nell'aula di Pozioni e finalmente si sedette al suo posto, logicamente vuoto, in quanto Lavanda era ammalata e non poteva frequentare le lezioni.
La classe iniziò a popolarsi e Hermione aprì il suo libro, ripassando le ultime cose studiate.
<< Ma tu studi sempre, Granger? Ora capisco perché nessuno ti si fila... >>, ghignò Malfoy alle sue spalle.
<< Pensa a cercarti un posto, rammollito >>, gli suggerì senza nemmeno voltarsi. Possibile che nemmeno la caduta di poco prima gli avesse fatto capire di lasciarla in pace? Senza speranze.
<< Te lo faccio vedere io il rammollito, sanguesporco che non sei altro! >>, Malfoy tirò fuori la bacchetta, ma lei fu più veloce del ragazzo e si voltò appena per pronunciare l'incantesimo con tono annoiato: << Expelliarmus! >>
In un attimo la bacchetta del biondo volò nelle mani della ragazza che la guardò con finto interesse.
<< Mi chiedevo, Malferret, io non ti prendo in considerazione, perché tu lo fai? La tua sta cominciando a diventare un'ossessione nei miei confronti. Mi devo preoccupare? >>, lo guardò in tralice dalla sua posizione, un sopracciglio leggermene inarcato.
La classe intera si era ormai ordinata nei banchi e Draco Malfoy rimase inebetito ancora all'inpiedi mentre il sangue gli saliva alla testa. Come aveva osato lei, tra tutti, togliergli la bacchetta? Per fortuna, gli altri studenti erano tutti presi dal loro chiacchierare e non si erano accorti di nulla.
<< Tieni >>, gli disse Hermione facendo cadere la bacchetta di Draco a terra con un gesto pigro.


"Chi si crede di essere questa qui?" si chiese Draco. Lo aveva appena Disarmato davanti ad una classe intera - che probabilmente non vedeva l'ora di raccontarlo in giro - , per non parlare di come la Granger aveva cominciato a reagire tutte le volte che c'era qualche parola (sempre la sua) che li facesse litigare.
Certo, lei aveva più volte dato prova del suo coraggio da Grifondoro difendendo lei ed i suoi amici ogni volta che dovevano subire le angherie dei Serpeverde, ma sembrava che qualcosa fosse cambiato in lei, In ogni caso, non poteva sopportare un affronto di tale peso e perciò decise che l'avrebbe aspettata fuori dall'aula o in un momento di qualche ora buca per fargliela pagare.
Non aveva alcuna intenzione di mettersi contro Lumacorno, che tra l'altro non sopportava perché non lo considerava degno di partecipare al "Lumaclub". Non che gliene fregasse chissacché, ma suo padre era un Mangiamorte da poco portato in prigione... la voce, probabilmente aveva raggiuto anche l'insegnante, perché non si spendeva minimamente in elogi per lui, almeno non come faceva Piton.
Quest'ultimo, però, malgrado avesse cambiato materia di insegnamento, non gli sarebbe mancato nemmeno se avesse tirato le cuoia. Di recente Il Professor Piton era stato spesso ospite a casa della famiglia Malfoy, e da quel che aveva potuto sentire, sua madre era anche andato a trovarlo in quel buco di muro che chiamava "casa" nella fetida fogna di Spinner's End. Come era riuscita sua madre a varcare quella soglia probabilmente - anzi, sicuramente - untuosa, non ne aveva idea ma ammirava il suo coraggio. Draco sospettò che Narcissa Malfoy avesse richiesto l'aiuto del Professore, in quanto avrebbe potuto proteggerlo tra le mura del castello. Un compito difficile spettava a Draco ed evidentemente sua mamma temeva che lui non ne fosse all'altezza Ma si sbagliava. Come aveva sospettato, al ritorno ad Hogwarts Piton gli era stato attaccato addosso tutto il tempo, e ormai gli era chiaro quali fossero le sue intenzioni: voleva sapere cosa stesse architettando. Ma il ragazzo non aveva nessuna intenzione di rivelarglielo.
<< Salve, classe, Buongiorno a tutti! >>, esclamò contento il professore, non appena mise piede in classe, facendogli sfuggire la possibilità di ribattere. << Signor Malfoy si sieda, cosa fa lì impalato?! >>, gli disse Lumacorno sfoggiando un sorrisetto di circostanza, mentre si dirigeva verso la scrivania per posare la valigetta ed una discreta quantità di libri che portava in un braccio. Goffo com'era, fece cadere alcune pergamene e fece per abbassarsi a riprenderle, prima di ricordarsi che era un mago e che poteva semplicemente agitare la bacchetta. La scena suscitò un certo disgusto nel biondo nel guardare quello che per lui era un surrogato di ciò che un vero professore avrebbe dovuto essere.
Draco si guardò intorno rendendosi conto che l'unico posto libero era quello accanto ad Hermione mentre tutti gli altri si erano seduti, lasciandolo l'unico ancora in piedi. Oh, no, non quello... Lei se ne rese subito conto e alzando gli occhi al cielo mormorò : << Andiamo bene...>>

   
 
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