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Autore: Vincentpoe    05/01/2023    3 recensioni
Il mondo è cambiato. metà della popolazione umana è stata cancellata da Thanos, i Vendicatori sono in ginocchio, per le strade regna il caos, e nuove fazioni criminali cominciano a nascere. In tutto ciò si staglia un uomo, un uomo che ha perso tutto, che è guidato solo dall'ira; non ha maschere, o superpoteri, non è un alieno, o un Dio, e solo un uomo.
un uomo con un teschio disegnato sul petto.
Genere: Azione, Noir, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Castle
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Io e Billy eravamo tornati a casa da una settimana, quando venimmo chiamati d'urgenza dalla guardia nazionale: stavo giocando a Monopoli con Frank JR quando un funzionario dell'esercito venne a bussare alla nostra porta. le informazioni erano confuse, ma ci dissero di uno squarcio che aveva aperto il cielo dell'isola di Manatthan e di alieni che piovevano dal cielo; che stronzate...

Quando ci avvicinammo con i veicoli anfibi lo vidi: uno squarcio aveva aperto il cielo verso il nulla, e da lì decine di mostruosi alieni grandi quanto balene scendevano verso le città, distruggendo tutto sul loro percorso. Le direttive erano semplici: portare in salvo i civili nella metropolitana, e fornire supporto alla squadra dello SHIELD sul posto; Billy era stato assegnato come cecchino, io come forza d'assalto, facemmo scontrare i nostri pugni, e ci mettemmo a lavoro.

Times Square era stata devastata, e decine di veivoli volavano tra i grattacieli seminando distruzione; quelli grossi, quelli a forma di balena devastavano tutto ciò che toccavano e dalle loro schiene piovevano altri alieni umanoidi, armati con fucili micidiali.

Io e la mia squadra ci dirigemmo lungo la 46ma ovest, sentimmo dei lamenti provenire da una macchina; all'interno una donna era rimasta incastrata con l'airbag, e sul sedile di dietro portava un bambino, che piangeva per una ferita alla testa.

-Sulaco, apri la portiera, O'Brian, controlla che il bambino stia bene, Esposito, Donovan con me, formiamo un fronte di fuoco, Billy, siamo sulla 46ma, dacci supporto-.

-Roger Frank, vi vedo- rispose Billy dalla ricetrasmittente.

Mentre stavamo liberando la donna e li bambino, attirati dalle urla di quest'ultimo, venimmo attaccati: alieni umanoidi, con le fattezze scimmiesche, iniziarono a fare fuoco su di noi; io aprì la portiera di una macchina per usarla come scudo ma questa venne spazzata via da un colpo dei loro fucili.

-Cercate riparo- gridai

-La loro potenza di fuoco è superiore alla nostra- disse Esposito. Feci fuoco su uno di loro, i proiettili lo colpirono, ma non sembrarono fermarlo, e iniziò a fare fuoco su di me. Piccole esplosioni sollevarono l'asfalto e i detriti intorno a me, inspirai, presi la mira e assestai un colpo dritto in mezzo agli occhi, uccidendolo.

-Potenza di fuoco maggiore, ma pessimi tiratori- esclamai. Una di quelle creature, vedendo il compagno morto, si avvicinò verso di me, aprendo il fuoco, ma venne centrata in pieno da un proiettile di Billy.

-La strada è libera, andate- esclamò

Sulaco e O'Brian riuscirono a liberare la donna e il bambino: -sono stabili, andiamo al punto di raccolta-, io e Donovan aprivamo la fila, O Brian trasportava la donna e il bambino, Sulaco ed Esposito ci coprivano. Una di quelle creature saltò giù da un palazzo e atterrò sul tettuccio di un veivolo, stava per colpirci ma prontamente le scaricai il caricatore addosso, ma altre cinque comparirono sulla strada, bloccandoci, stavano per aprire il fuoco quando qualcosa piombò dal cielo, travolgendogli: era grossa, furiosa e verde. Prima che potessi puntarle l'arma era già saltata via con un ruggito. Cosa diavolo era? Lasciammo i feriti ai soldati nella metropolitana e ci dirigemmo in un edificio in fiamme; me lo ricordo, era una gelateria fiorentina, ci portavo spesso Maria quando eravamo fidanzati;adesso era un rudere in fiamme, e il corpo del gelataio stava steso, morto sul marciapiede. Trovammo alcuni sopravvissuti dietro al bancone, e li scortammo verso la metropolitana. Eravamo quasi arrivati quando comparve uno di quei mostruosi leviatani, che ci puntò e iniziò a devastare la strada.

-andate nel vicolo alla vostra destra- disse Billy.

Ci infilammo nel vicolo un attimo prima di venire spazzati via, ma lì non eravamo soli. Decine di quelle creature iniziarono a piombare su di noi, urlando versi animaleschi; una di quelle creature colpì Esposito, che venne investito da un fascio di energia e venne spazzato via. Cominciai a fare fuoco con il mio fucile, per cercare di respingerli con il mio fucile, ma erano troppi, e si avvicinavano sempre di più. Caricai il mio lanciagranate e ne colpì uno, che si disintegrò e sbalzò altri due suoi compagni.

-Dovete uscire di lì Frank, non riesco a coprirvi- disse Billy. Presi Esposito, e sfondammo una delle porte dell'edificio, facemmo entrare i sopravvissuti e ci barricammo dentro. Fuori si sentivano quei mostri sciamare e tentare di fare una breccia, e presto ci sarebbero riusciti. Facemmo il giro dell'edificio, evitando le pareti che crollavano sotto i colpi dei nostri nemici, e ritornammo sulla 46ma; quei mostri iniziarono ad inseguirci, ma ecco che iniziarono a cadere, colpiti da un cecchino.

-Sei tu Billy?- chiesi nella ricetrasmittente.

-No Frank c'è un altro cecchino a due isolati da voi-. Rispose Billy.

Guardando meglio mi accorsi che non erano proiettili ad aver colpito gli alieni, erano frecce, una per bersaglio, tutte in punti che dovevano essere vitali.

-Bene, prima Shrek, ora Robin Hood, cos'altro- commentò Donovan.

-Deve essere la squadra dello SHIELD di cui ci avevano parlato- risposi.Tornammo all'entrata della metropolitana, e quello che ci disse il maggiore ci lasciò di stucco: una testata nucleare sarebbe piombata tra quattro minuti su Manatthan, radendo tutto al suolo. Non ci volevo credere, il cuore dell'America, sarebbe diventato di lì a poco una nuova Hiroshima. Pensai a mia moglie e ai miei figli, erano abbastanza distanti dal Fallout? Quel missile avrebbe fermato quei mostri? Pensavo a queste cose mentre stavo per scendere la metro, quando sentì un pianto provenire dalla strada:un bambino, dell'età di mio figlio, camminava lungo la strada impaurito. Ne avevo visti tanti in guerra...

Gli alieni lo videro ed iniziarono a sciamare verso di lui.

-No-. Corsi verso di loro aprendo il fuoco, sentivo quella rabbia che mi ribolliva nelle vene, ripensavo a tutte quelle vite spezzate, a tutte quelle famiglie che volevano passare una bella giornata in centro, che non sarebbero più state riunite, un furore cieco mi annebbiò la mente.

-No frank, torna indietro- urlò Billy. Non lo ascoltai; scaricai l'ultimo caricatore addosso ad una di quelle creature e passai al fucile a pompa, uno di loro provò a lanciarmi quella che sembrava una bomba hi-tech, ma fui più veloce. E gli sparai facendogliela cadere. Corsi verso il bambino e feci scudo con il mio corpo, quando l'esplosione mi buttò a terra. Una di quelle creature piombò su di me, mi afferrò e mi scaraventò contro la portiera di una macchina. Erano forti, erano dannatamente forti. Presi la pistola e gli scaricai il caricatore addosso, un' altra cercò di sparare al bambino, ma la caricai e la buttai a terra, e cominciai a riempirla di colpi; la colpivo e urlavo tutto il mio odio, con un calcio mi spedì a terra; avevo finito le munizioni, presi una trave da terra e la feci piombare sul suo volto; il mostro schifoso cadde, e mi buttai su di lui con il coltello in mano, piantandoglielo nel petto. Un ultimo alieno provò ad attaccarmi, ma venne freddato da un colpo di fucile di Billy.

-Non ti lascio solo, Frank- sorrise e aiutò ad alzarmi-

-come in Iraq, Billy- ricambiai il sorriso.

-presto andiamo- disse. Presi il bambino in braccio ed iniziammo a correre verso la galleria della metro. Uno di quei mostri giganteschi passo sopra di noi e ci fece crollare un pezzo del grattacielo addosso; virò per travolgerci, quando venne colpito da un fulmine. Un fulmine, eppure non vi era una nuvola. Vidi un uomo scendere dal cielo , inseguito da dei lampi, che colpì la creatura facendola cadere al suolo. Una nube di polvere si alzò, e altri alieni iniziarono a sciamare verso di di noi, avevamo puntato le armi contro quello più vicino quando venne colpito da un oggetto a forma di disco, sembrava un fresbee... no, uno scudo.

Dietro di noi comparve un uomo con un uniforme a stelle e strisce; mi ricordo quell'uniforme, avrò avuto decine di post in camera. Con eleganza riafferrò lo scudo in volo e con una piroetta colpì un altro di quei mostri.

-andate alla galleria, ci pensiamo noi qui- disse, aveva una voce autorevole, eppure gentile. Eseguì gli ordini, diavolo, sarei entrato all'inferno con lui se mai mi avesse dato l'ordine. All'imbocco della galleria lo vedemmo,il missile, puntava dritto verso la Stark Tower, ma sotto al missile c'era... un uomo, un uomo in armatura, che deviò il missile fino allo squarcio nel cielo, entrandoci. Io e Billy restammo a guardare a bocca aperta, poi vedemmo la luce della detonazione, e tutti gli alieni che ci stavano circondando caddero a terra senza vita. Puntai il fucile vero uno di loro, non aveva ferite visibili sul corpo, lo toccai con la canna, niente; provai a tirargli una calcio, ma nessuna risposta, era proprio morto. Persino i leviatani che volavano in cielo caddero al suolo, come se l'energia che li manteneva in vita avesse cessato di fluire. Vedemmo lo squarcio che si chiuse nel cielo, che torno limpido.

Fu una giornata memorabile, io e Billy, fianco a fianco, che combattevamo insieme a Capitan America, fu un'avventura che raccontai ai miei figli, il loro babbo che affrontava gli alieni...

… ma sono passati anni da quel giorno. Mia moglie e i miei figli sono morti, Capitan America è diventato un criminale, io ho ucciso Billy.

Tutto quello che doveva succedere è successo; non so neanche perché ci sto pensando ora, mentre interrogo questo delinquente sul traffico di droga che sta girando in città, su chi la stia smerciando, sul nuovo Kingpin.

-Ti prego, il Gufo mi farà ammazzare se scopre che ho detto qualcosa-.

Gli sbatto il calcio della pistola sui denti, rompendogli, comincia a sputare sangue. - cosa pensi che farò io?- chiesi.

Il ragazzetto comincia a piangere, supplica pietà, poi si ferma, comincia a balbettare, dice che sente qualcosa di strano.

-Parla-. Grido, sto per colpirlo di nuovo con il calcio della pistola quando ecco... che inizia a sparire. Prima le braccia, poi le gambe, cade sulle ginocchia che non ci sono più, io lo tengo, aspettandomi un qualche trucco, ma non ci sono trucchi, il suo volto diventa cenere, e viene portato via dal vento. Mi rialzo e mi guardo intorno, incredulo.

-cosa diavolo..?- in fondo alla strada due macchine vanno a sbattere ad un incrocio, poi un secondo tamponamento, poi un terzo; prima si sentivano dei cani abbaiare, ma adesso c'è un inquietante silenzio, rotto solo da auto che vanno a sbattere. Guardo il cielo, e vedo un elicottero cadere , contornato da una lingua di polvere, per poi schiantarsi contro un grattacielo...

Cosa diavolo sta succedendo?

   
 
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