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Autore: Milly_Sunshine    07/01/2023    0 recensioni
Si sta avvicinando il quarantesimo anniversario di quando la Scuderia Martinelli - una squadra impegnata in diverse categorie automobilistiche negli anni '70 e '80 - trionfò alla 24 Ore di Le Mans. L'ex pilota Adriano Fabbri, ormai ultrasessantenne, viene invitato a prendere parte a un evento celebrativo, al quale dovrebbe essere presente anche l'ex compagno di squadra Giorgio Montani, che non vede da oltre trent'anni e con cui ha interrotto ogni rapporto in seguito a un incidente controverso e a polemiche mai chiarite. Poche settimane prima, tuttavia, Giorgio gli fa sapere, tramite il proprio figlio, che non potrà prendere parte alla celebrazione a causa di problemi di salute e che vorrebbe incontrarlo per raccontare finalmente la sua versione dei fatti sulle controversie di tanti anni prima, che portarono a uno stravolgimento totale della propria vita e anche alla rottura con la storica fidanzata Valentina, con la quale Adriano è rimasto in rapporti di amicizia. Racconto pubblicato anche sul mio blog e su un forum.
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«E così, tu saresti il famoso Fabbri» osservò Valentina, nel momento in cui Adriano si sedeva al tavolo. «Sono contenta di conoscerti, ho sentito parlare tanto di te.»
Giorgio si ritrovò gli occhi dell'amico puntati addosso.
«Spero bene.»
Giorgio rise.
«Avrei avuto anche tante cose negative, se avessi voluto, ma non mi andava di farti fare brutta figura. E poi, se le avessi parlato male di te, forse non avrebbe voluto conoscere il pilota con cui un giorno scalerò il tetto del mondo.»
«Invece sì, l'avrei voluto conoscere lo stesso» ribatté Valentina. «Devi sapere, Adriano, che ogni volta in cui ci vediamo, Giorgio non fa altro che parlarmi di quanto tu sia un pilota eccezionalmente dotato e di quanto tu sia veloce.»
Adriano parve un po' imbarazzato.
«Mi fa molto piacere, ma credo che Giorgio stia un po' esagerando. È vero, ultimamente le cose stanno andando bene e presto prenderemo parte a una delle gare automobilistiche più importanti al mondo, ma da come ti ha parlato di me sembra quasi che io sia il miglior pilota di sempre.» Si rivolse a Giorgio. «E poi, perché le parli sempre di me? Non pensi di essere un po' asfissiante, se le racconti sempre di gare, di macchine e di piloti?»
Giorgio stava per replicare che Valentina apprezzava quel genere di racconti, ma non ce ne fu bisogno: la sua fidanzata intervenne riferendoglielo in prima persona.
«Sentire parlare di corse mi piace. Deve essere per questo che mi sono fidanzata con Giorgio. Voi piloti avete un certo fascino.» Ridacchiò. «Beh, tu non tanto, ma Giorgio ne ha molto. Lo so che quello che dico può sembrare stupido, ma trovo che le corse automobilistiche abbiano un fascino quasi poetico.»
«Hai mai visto una gara dal vivo?»
«Sì, qualche tempo fa... ma bisogna avere visto una gara dal vivo per esserne affascinati?»
Adriano puntualizzò: «Non intendevo dire questo. Era solo una domanda. Non sapevo che Giorgio ti avesse mai portata con sé. Oppure vi siete conosciuti dopo?»
Giorgio gli raccontò: «L'ho portata con me a Vallelunga, tu non c'eri.»
«Infatti mi è dispiaciuto» ammise Valentina. «Avrei voluto vederti al volante.»
Rimasero in silenzio per qualche istante, poi Adriano ebbe un'idea.
«Vieni a Le Mans.»
Valentina spalancò gli occhi.
«A Le Mans?!»
«Perché no?» Adriano cercò di convincere Giorgio. «Puoi portarla, le piacerebbe senz'altro. Ha visto solo una gara di Formula 3000, la Ventiquattro Ore di Le Mans è un'altra cosa.»
«Posso immaginare che sia un'altra cosa» ribatté Valentina, «Ma non è possibile. Chissà, magari l'anno prossimo.»
Era bello sentire Valentina parlare di futuro. Non era mai successo, con le ragazze che Giorgio aveva frequentato prima di lei. Non era mai riuscito a capire se temessero che si allontanasse da loro perché la sua carriera l'avrebbe costretto a passare molto tempo lontano da loro, oppure se fossero convinte che un giorno sarebbe morto al volante di una vettura da competizione, lasciandole sole.
Valentina era chiaramente consapevole dei rischi che correva, ma non ne parlava mai, allo stesso modo in cui Giorgio evitava di non parlarne con lei. Era una sorta di accordo tacito, in cui l'ipotesi che potesse accadere qualcosa di negativo veniva taciuta, come a fingere che non esistesse.
Ci tenne comunque a precisare: «Mi fa piacere che tu voglia venire a Le Mans il prossimo anno, ma non sono sicuro che correrò a Le Mans. Dipende da come andrà questa stagione.»
Valentina annuì.
«Lo so, dicevo per dire. Se non sarà Le Mans, potrebbe essere qualche altra gara importante.»
«Speriamo.»
«Credo nelle tue capacità.»
«Non servono solo le capacità, ci vogliono anche tanti sponsor e tanta fortuna» mise in chiaro Giorgio. «Magari potrei avere i numeri, poi salta fuori un pilota che ha il doppio dei soldi che ho io ed ecco che, all'improvviso, la mia opportunità smette di esistere di punto in bianco.»
Adriano obiettò: «Quello che dici è ingiusto nei confronti di Martinelli. Non mi sembra che abbia intenzione di cacciarci e di sostituirci con dei piloti dalla valigia più pesante.»
«Parlavo per ipotesi» chiarì Giorgio. «Non si sa mai quello che potrebbe succedere. Oggi corriamo per la Scuderia Martinelli, ma non è detto che continuerà ad esistere per sempre. E soprattutto, non è detto che, nel corso della nostra carriera, non prenderemo mai delle decisioni che possano allontanarci da lui.»
«Non lo metto in dubbio, anzi, il mio sogno non è certo correre per la Scuderia Martinelli per tutta la vita» ribatté Adriano, «Ma non vedo perché dovrei rinunciare a priori a qualcosa che funziona. Non dovresti farlo nemmeno tu.»
Giorgio annuì.
«Lo so, ma adesso ho l'impressione che stiamo iniziando ad annoiare Valentina. Non penso che le importi qualcosa di Martinelli.»
«Oh, no, ti sbagli» replicò Valentina. «Da quello che mi hai detto di lui, dovrebbe essere un uomo interessante. Spero di conoscerlo, prima o poi.»
«Spero anch'io di potertelo presentare» rispose Giorgio, senza sapere che avrebbe finito per maledire il giorno in cui sarebbe successo. «Adesso, però, credo sia il caso che parliamo d'altro. Tu, Adriano, non hai niente di più interessante da raccontare a Valentina?»
«Esatto, parliamo di te» confermò Valentina. «Hai una fidanzata?»
«No.»
«Oh, mi dispiace. Spero che le cose possano cambiare presto.»
«Io, invece, non sono così sicuro di volermi trovare una fidanzata» ribatté Adriano. «La mia vita è un caos, non sono sicuro che qualcuna vorrebbe condividerla con me.»
«Io, invece, sono certa che, se raccontassi a qualcuna delle mie amiche che ho conosciuto un pilota che non ha una ragazza, farebbero carte false pur di incontrarti» replicò Valentina. «Se cambi idea, ho delle amiche che vorrebbero conoscere qualcuno con cui uscire.»
«Non cambierò idea.»
Giorgio intervenne: «Quello che Adriano sta cercando di dirti è che non è portato per le relazioni stabili. Se hai delle amiche in cerca di incontri occasionali, magari sarebbe contento di conoscerle.»
Adriano obiettò: «Preferisco che i miei eventuali incontri occasionali rimangano cosa tra me e le donne che incontro. Senza offesa per Valentina, ma preferisco non avere intermediari.»
Valentina ammise: «Mi sembra una giusta considerazione. Comunque, se un giorno cambierai idea...»
Adriano la interruppe: «Non cambierò idea. Spero di arrivare in alto e di avere un futuro in Formula 1, o comunque ad alti livelli. Non avrei tempo per una fidanzata fissa.»
«Ci sarà un dopo, comunque» gli ricordò Valentina. «Non sarai un pilota per tutta la vita. Spero che la tua carriera duri il più a lungo possibile, ma non sarà eterna.»
«Potrei non vivere abbastanza da arrivare a fine carriera.»
Valentina abbassò lo sguardo, un po' come se non sapesse cosa dire. Non c'era da sorprendersi che non trovasse le parole, non era abituata a quel tipo di discorsi. Giorgio si chiese se fosse opportuno intervenire, ma non ne ebbe il tempo. Valentina alzò lo sguardo di colpo e riprese a parlare.
«Pensiamo positivo. Non verrò a Le Mans quest'anno, ma magari un giorno ci andremo tutti insieme. Parlo di quando saremo anziani e la vostra carriera sarà già finita da decenni. Non so, tra quarant'anni, magari. Sarebbe bello se fosse un modo per celebrare il quarantesimo anniversario di un vostro successo.»
«Non gufare» la ammonì Giorgio. «Non porta così bene parlare di vittorie ipotetiche.»
«Hai ragione, scusa. Comunque sarebbe bello andare a Le Mans tutti insieme tra quarant'anni.»
«Tra quarant'anni sarà il 2017» obiettò Adriano. «È lontanissimo nel tempo. 2017: solo a pronunciarlo, lascia pensare a una vita completamente diversa dalla nostra.»
«Ci adatteremo» ribatté Valentina, «Come hanno fatto le altre generazioni prima di noi. Sarà una vita diversa e avremo quarant'anni più di adesso, ma non per questo non potrà esserci niente di positivo. Non so come saremo, ma l'idea di noi tre a Le Mans come spettatori - o come invitati, se diventerete famosi - mi sembra meravigliosa. Noi tre, oppure noi quattro, magari ai tempi ci sarà una donna nella tua vita, Adriano.»
Di fronte a quella prospettiva, Adriano sorrise.
«Sì, magari potremmo farlo, andare tutti insieme a Le Mans nel 2017, se esisterà ancora la Ventiquattro Ore. Dopotutto potrebbero succedere tante cose in quarant'anni, qualcuno che sta molto in alto potrebbe decidere di cancellare competizioni storiche per adattare l'automobilismo ai tempi che cambiano.»
Giorgio non era molto interessato a come sarebbero stati i campionati automobilistici di quarant'anni più tardi.
«Potremmo essere malati, oppure morti» si limitò a osservare. «Penso sia meglio evitare di fare progetti a così lunga durata.»
Non poteva saperlo, al momento, ma solo uno di loro sarebbe stato a Le Mans, nel 2017, in occasione della Ventiquattro Ore. Giorgio sarebbe stato ricoverato in ospedale, quel giorno, a riprendersi da un difficile intervento chirurgico.
Il suo pensiero, comunque, sarebbe andato all'amico al circuito della Sarthe. Attraverso i mezzi di comunicazione rapidi e immediati di quell'epoca ancora futura gli avrebbe scritto, proprio all'orario in cui sarebbe stata esposta la bandiera a scacchi: "buon anniversario".

   
 
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