Sakura POV
La luna risplendeva dolcemente alta nel cielo mentre Sakura si avvicinava al cancello principale della villa, aspettando pazientemente l'arrivo del suo compagno: nonostante non fosse il tipo di persona a cui piacessero questo genere di eventi, accettò l'impegno con riluttanza, solo perché sapeva che era una richiesta sacra e importante che arrivava direttamente dai Cavalieri di Seiros e dalla Chiesa di Seiros.
Lei, infatti, non faceva parte del piano iniziale organizzato dai cavalieri, eppure, come membro della Chiesa e come membro di una famiglia reale, fu scelta come potenziale esca per acchiappare il misterioso ladro che avrebbe partecipato al ballo nella villa del duca Maxifield, anche se in realtà il piano era molto più complesso di quanto potesse sembrare: a quanto pare, il duca aveva ricevuto una lettera che descriveva nel dettaglio una rapina pianificata ed ha prontamente chiesto l'aiuto e la protezione dei Cavalieri di Seiros, poiché era loro dovere prevenire tali avvenimenti nel continente.
Mi chiedo chi potrebbe essere il mio partner...
Teoricamente, il piano era stato spiegato nei dettagli a tutti – tutti ad eccezione di Sakura, che è stata avvisata di tutto alla fine, poiché inizialmente la piccola sacerdotessa aveva quasi bloccato l'intera faccenda, dal momento che non era del tutto sicura se accettare o meno: era un compito rischioso e probabilmente non era davvero la persona giusta per svolgere questa missione –ma non era sola. Mentre indugiava davanti all'ingresso principale, sentì improvvisamente un forte tocco sulle sue spalle e non appena si voltò, un sorriso radioso ma malizioso le comparve davanti al viso, seguito da un piccolissimo inchino.
"Devi essere -!" si fermò, coprendo l'imbarazzo di non conoscere il nome dell'interlocutore, non essendo affatto stata informata della sua identità. Eppure, fortunatamente per lei, il dolce sorriso roseo della ragazza le ha fatto tornare alla mente un vago ricordo, portandole alla mente l’immagine sbiadita dell’uniforme della casata dei Cervi Dorati. «Hilda. Sì. Tu devi essere Hilda. Felice di conoscerti finalmente.” si scrollò di dosso l'imbarazzo precedente e cercò di ritrovare un po' di calma nella sua voce e nell'atteggiamento.
"Immagino che siamo qui come— coppia, giusto?" ridacchiò, le guance si colorarono di sfumature rosate mentre osservava il suo partner in questa nuova maliziosa avventura. Eppure, mentre la ragazza dai capelli rosa stava per rispondere, una guardia si avvicinò alle due, rivolgendosi loro con aria inquisitrice, pur mantenendo un'aura di cordialità.
"Devi Lady Sakura del Regno di Hoshido." poi spostò rapidamente lo sguardo verso Hilda, "E tu devi essere la sua... accompagnatrice?"
Sakura rimase pietrificata dalla timidezza, il viso arrossato mentre scambiava una rapida occhiata con la sua nuova compagna.
 
Hilda POV
In genere, se Hilda partecipava ad una missione, lo faceva con riluttanza e normalmente perché qualcuno glielo aveva chiesto. Ma non appena aveva visto questa missione sul tabellone del mese, si era iscritta immediatamente. Un ballo stravagante? Un bel vestito? Un appuntamento romantico? Venduta! Certo, c'era il fastidioso e piccolissimo dettaglio riguardo al fatto che avrebbe dovuto lavorare, ma era un piccolo prezzo disposta a pagare per un evento così eccitante. Con un po' di fortuna, il suo compagno sarebbe stato anche ben disposto a prendere l'iniziativa per la cattura del ladro.
Era stata informata dai Cavalieri di Seiros che la sua compagna per la missione era Lady Sakura Ichinomiya, una principessa. Apparentemente, i Cavalieri l'avevano reclutata all'ultimo minuto per farle fare da esca, mentre Hilda doveva interpretare la parte della sua affascinante accompagnatrice.
Con la sera ormai calante, Hilda arrivò alla villa del duca Maxifield, puntualissima. Scostandosi una ciocca di capelli che aveva lasciato sciolta per incorniciarle il viso, scrutò le figure che erano in attesa poco fuori dal cancello principale: una ragazza sola si distinse per i modi e l’abbigliamento, oltre al fatto che tale persona le sembrava fin troppo familiare, come se già l’avesse vista in giro per l'Accademia. Senza indugiare oltre, si avvicinò, lasciando dietro di sé una nuvola di profumo dolcemente aromatizzato al lampone.
"Ciao!" salutò, facendo un piccolo inchino, sia per abituarsi all’etichetta che avrebbe dovuto tenere da qui in avanti, sia per mostrare rispetto verso la principessa. "Il piacere di conoscerti è tutto mio!"
Sakura era adorabile in un modo molto più peculiare di Hilda: era ancora più piccola di statura e possedeva un'aura timida e dolce. Hilda aprì la bocca per rispondere, ma poco dopo notò una guardia che si avvicinava, una piccola smorfia apparve sul suo viso, quasi tediata da tale interruzione. Così, per dare ancora meno nell’occhio, intrecciò le sue dita tra quelle della sua nuova compagna, tirandola più vicino a sé.
"Buonasera signore!" lo salutò con un cenno della testa. "Potrebbe per favore accompagnare la signora e me all'interno?” e lo fece sbattendo dolcemente le lunga ciglia scure, per rendere la sua richiesta ancora più appetibile.
La guardia quasi inciampò nelle parole, cercando di formulare una frase. “Certo… certo! Per favore, seguitemi, Lady Sakura e Lady...?"
«Hilda.»
E così, le due vennero condotte attraverso il grandioso ingresso anteriore della villa, per poi raggiungere la sala principale dell’abitazione pomposa.