Mentre Kyojuro se ne stava lì, accovacciato vicino alla testa del giovane Kamado per riferirgli che la missione si era conclusa con successo, un odore intenso e sconosciuto raggiunse le sue narici sensibili, facendolo fremere improvvisamente da capo a piedi. Sgranò gli occhi e ansimò pesantemente per un attimo, prima di fare ricorso alla propria respirazione per mantenere il controllo di sé stesso: un altro Omega era nei paraggi e stava rilasciando nell’aria i propri feromoni. Si girò di scatto verso il punto da cui sentiva provenire quell’essenza decisamente più pungente e penetrante rispetto a quella del ragazzo che se ne stava ancora sdraiato per terra e puntò lo sguardo ardente sugli alberi poco distanti dal punto in cui il treno era deragliato, i sensi in allerta.