Sentiva che prima o poi avrebbero dovuto parlarne.

Per fortuna Oliver Hampton si era sempre rifiutato di firmare i documenti del divorzio. Capiva le motivazioni di Connor ma non poteva accettarle, nella buona e nella cattiva sorte aveva giurato il giorno del matrimonio e aveva intenzione di lottare per suo marito. Per quello lui e Michaela avevano trascorso nottate insonni, dopo tutto quello che era accaduto si erano ripromessi che quella sarebbe stata la loro ultima collaborazione, poi si sarebbero davvero lasciati alle spalle tutto quello.

Connor non era stato felice di quello ma quando era uscito di prigione avevano cercato di non pensarci, avevano così tanto di cui occuparsi, trovare casa, trovare un lavoro stabile e possibilmente onesto e infine rimettere insieme il loro matrimonio. E poi c’era il sesso, ovviamente.

Era vero quello che si diceva dei carcerati pensò Oliver per l’ennesima volta, appena uscivano di prigione erano tremendamente arrapati, e la cosa non gli era dispiaciuta per niente, affatto, erano stati due anni di dura astinenza perché mai e poi mai avrebbe pensato di tradire Connor.

<< Vorrei la verità >> mormorò mentre avvertiva le mani di Connor che gli accarezzavano lentamente i capelli, potersi prendere un pomeriggio da soli ad occuparsi solamente del sesso era qualcosa che non si godevano da troppo tempo.

<< Su cosa? Quello che mi è accaduto in carcere? Non sono diventato la puttana di nessuno e non ho mai fatto nulla, se voglio so rendermi invisibile e indispensabile >> rispose Connor, sapevano entrambi di cosa parlava. Avevano deciso di non parlare del carcere ma non era quello che lo preoccupava bensì tutto il resto. C’erano così tanti segreti nella vita di Connor, dal momento in cui era ricomparso nella sua vita fino al comportamento degli altri in rapporto a quello che era accaduto a Simon, e lui non aveva mai detto nulla.

Comprendeva che Connor aveva cercato di proteggerlo, di nascondergli verità scomode e aspetti della propria vita nei Keating 5 non esattamente onesti ma meritava comunque di sapere, aveva partecipato anche lui a molte cose ma comunque aveva la sensazione che ci fosse qualcos’altro, un segreto più profondo che aveva unito Laurel, Connor e Michaela più i poveri Wes e Asher.

<< Non quello, sai di cosa parlo >> disse cercando di restare serio e non sembrare minaccioso, erano passati quasi dieci anni e lui meritava una risposta.

<< No, non lo so, e dobbiamo proprio parlarne? >> replicò Connor prima che una delle sue mani sparisse sotto le coperte.

Oliver soffocò un gemito quando sentì le dita di suo marito sfiorare la sua apertura, quello era un colpo basso.

<< Si e… per favore >> disse cercando di non farsi distrarre.

<< Per favore cosa? >> lo provocò Connor prima di baciarlo. Oliver ricambiò il bacio per abitudine, in testa ancora quel dubbio…. Se Connor sentiva il bisogno di distrarlo con il sesso doveva essere una cosa grossa si disse, poi sentì il primo dito farsi strada dentro di sé e cedette, avrebbero parlato del resto dopo… dopo.

<< Non ti fermare… non ora… per favore >> rispose prima che Connor gli regalasse un sorrisetto trionfante, maledetto Connor Walsh pensò Oliver prima di abbandonarsi alle attenzioni del proprio marito. Odiava che finisse così ma avevano troppo tempo da recuperare e voleva sfruttarlo come meglio poteva.

<< Di cosa volevi parlare? >> domandò Connor mentre le ultime stille di piacere fluivano lentamente attraverso il suo corpo.

<< Di tutto quello che non so di te e degli altri, e di Annelise >> ammise lui.

Era da tempo che non la nominava eppure ci pensava spesso. Annelise Keating aveva avuto un’immensa influenza sulle loro vite ed Oliver era sicuro che ci fosse qualcosa di più, una specie di patto da confraternita che aveva obbligato gli altri ad obbedirle in tutto e per tutto e a tacergli informazioni importanti, spesso aveva pensato agli altri come una setta e lui un neofita che stava per entrarvi a tutti gli effetti, doveva solo superare un’ultima prova e poi sarebbe stato anche lui un affiliato.

<< C’è tanto di cui parlare, e non vado fiero di quello che ho fatto, anche se spesso l’ho fatto per proteggerti >> gli rivelò Connor. Quindi c’era qualcosa di cui parlare pensò Oliver, non era stata una sua impressione, c’erano davvero dei segreti e alcuni di loro non erano innocenti, ma con Annelise niente era stato mai realmente innocente.

<< Abbiamo tutto il tempo del mondo. Ti ringrazio per quello che hai fatto per me ma non sono una damigella in pericolo >> dichiarò cercando di scherzare. Simon, Asher, Gabriel, Wes, quante cose non sapeva e forse sarebbe stato meglio continuare a vivere nell’ignoranza anche se quella domanda lo tormentava da anni, che cosa gli avevano tenuto nascosto?

<< Come vuoi, mettiti comodo perché c’è tanto da raccontare, sappi che ho fatto di tutto per proteggerti e ferirti tutto per lo stesso motivo, tu…. Tu eri l’unica cosa bella della mia vita allora e avrei fatto di tutto pur di evitarti i miei casini, il che è ironico visto che è stato proprio a causa del primo casino se sono tornato da te >> gli rivelò Connor, il tono stanco di chi sta per cominciare una lunga confessione che avrebbe volentieri voluto evitare ma che allo stesso tempo sapeva.

Oliver Hampton si sistemò meglio sui cuscini, era consapevole che da lì in poi tutto sarebbe cambiato ma meritava comunque di sapere la verità, specialmente se in qualche maniera lo riguardava.