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Autore: ladypink88    15/01/2023    2 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Quel giorno Anna si svegliò in preda all'ansia. 
Non riusciva a fare a meno di pensare che quel giorno si sarebbe vista con Laura e che anche Manuel sarebbe stato presente all'incontro.
Già in precedenza si era sentita a disagio nel gestire questa situazione.
Richiedeva una dose di coraggio che non era del tutto certa di possedere.
Ma forse, era venuto il momento di tirar fuori una bricola di questo coraggio se questo fosse servito ad aiutare Laura, ed in una certa misura anche Manuel.

Aveva pensato, in un primo momento di parlare con suo figlio con l'obiettivo di alleggerire la tensione che c'era fra di loro per far sentire Laura più a suo agio.
Ma conoscendo Manuel raggiunse presto la conclusione che questo tipo di approccio sarebbe stato totalmente controproducente poichè il biondino si sarebbe indispettito ancora di più interpretando la richiesta come un ulteriore atto di vittimismo da parte sua.
Avrebbe fatto del suo meglio per aiutare Laura e riteneva Manuel abbastanza intelligente da gestire l'incontro con una certa maturità.

Avrebbe cercato di non agire come vittima. 

Vittima.

Mentre si gustava il suo primo caffè del mattino si ritrovò a pensare quella parola.
Era sabato mattina e quel giorno non aveva fretta. Non aveva esigenza di dover correre in ufficio.
Secondo Manuel lei era stata scorretta nell'occultargli che lei già sapesse che Davide aveva un'altra donna.

Ma in fondo, che ne sapeva lui? Che male c'era nello sperare che quella relazione di suo marito non fosse altro che un fuoco di paglia? Cosa c'era di sbagliato nel voler vedere la propria famiglia unita.
Lo sapeva, Davide stava sbagliando. Ma sperava fosse qualcosa di passeggero.
Andò in salone e si sedette un momento sulla sua poltrona.
Sospirò.

I suoi pensieri vagavano senza una meta precisa. Il suo sguardo si fermò sui fiori del centrotavola , delle splendide e delicate orchidee rosa, tanto belle quanto labili e le venne in mente quel giorno...


Era tardo pomeriggio ed era appena uscita per andare a fare la spesa dopo aver verificato che il frigo era mezzo vuoto e non avrebbe potuto preparare una cena decente.
Davide le aveva appena detto che sarebbe rientrato tardi quella sera poichè doveva presenziare all'ennesimo incontro di lavoro.
Perciò avrebbe dovuto preparare solo per lei e Manuel.

Ma dopo poche centinaia di metri si accorse si aver dimenticato il sacchetto dove mettere la spesa. Era decisamente stanca di accumulare insulsi sacchetti di plastica e così decise di tornare velocemente a casa a prenderlo.
Ma fu in quel momento che vide qualcosa che colpì la sua attenzione.
Davide che usciva dal fioraio con un vistoso mazzo di fiori.
Fu solo un attimo.
Lo vide rimettersi in macchina molto velocemente.

Sorrise. Pensò che quel mazzo di fiori fosse per lei. 
Che ingenua.

Tornò a casa e fece tutto quello che doveva fare aspettando il marito  e pregustandosi il suo bel mazzo di orchidee rosa.
Ma Davide quella sera rincasò a notte inoltrata e senza nessun mazzo di fiori.

Fu allora che qualcosa poco a poco iniziò a spezzarsi dentro di lei.
I sogni, l'amore, la fiducia, l'idea che aveva di Davide.

Osservare tutte le menzogne che le rifilava era come inghiottire goccia dopo goccia un potente veleno che rendeva la sua anima sempre più scura e pesante.
Così pesante che presto si sentì come paralizzata.
Paralizzata e incapace di reagire.


Questa era la definizione giusta. Avrebbe voluto spiegarlo a Manuel, ma sapeva che in quel momento non sarebbe stato in grado di capire.
Ero troppo in preda della rabbia e del rancore. 
Magari col tempo.

Allo stesso tempo anche lei faceva molta fatica a mettersi nei panni del figlio. Capiva perfettamente che nel suo momento più buio lui si era ritrovato a prendersi cura di lei e di questo non si colpevolizzerà mai abbastanza.
Era stata debole e aveva ceduto al suo enorme dolore. Ma lei non le aveva mai detto di rompere ogni legame col padre. Mai.
Certo, Manuel aveva interpretato i fatti e aveva preso le sue difese inquadrando Davide come il cattivo della situazione. 
E lei non aveva mai fatto nulla per riavvicinarli, quello era certo.

Per molti anni il discorso di Davide era diventato un taboo tra di loro, ma Anna non pensava che Manuel dentro di se potesse celare tanto risentimento e tanta rabbia.
Forse era un bene che tutto questo stesse venendo fuori. 
Si chiedeva cosa sarebbe successo. Come avrebbe vissuto Davide il riavvicinamento del figlio.
Anna sapeva che fino a che gli era stato permesso Davide era stato un buon padre. Varie volte dopo i primi anni dalla separazione aveva tentato un riavvicinamento col figlio.
E lei era stata totalmente indifferente.
Da una parte era grata che Manuel fosse tutto per sè. Egoisticamente.
Ora sapeva di aver sbagliato. In questo era stata egoista.
Perchè se il loro rapporto come moglie e marito era finito ciò non significava che fosse lo stesso tra padre e figlio. 

Si trattava di un fatto così semplice e banale che quasi la faceva sentire sciocca.
Ma la verità era che in preda al dolore e all'egoismo aveva preferito non vedere.
E di fatto, Manuel aveva perso il rapporto col padre e ora la vita le stava presentando il conto.

E lei non sapeva cosa fare. Non sapeva neanche se fosse possibile rimediare. Poichè, la cosa peggiore a volte è che non sempre c'è una soluzione ai problemi. 
E di questo Anna iniziava a rendersene conto amaramente.

Tanto valeva centrarsi su ciò che poteva fare in quel momento : aveva la possibilità di essere di supporto a Laura e non si sarebbe lasciata sfuggire quest'occasione.
Suo figlio teneva molto a lei, e di sicuro avrebbe apprezzato. Manuel era sempre molto totalizzante nel suo modo di essere, non era ancora molto in grado di gestire le sfumature.
Era bianco o nero. Ma sperava che prima o poi avrebbe iniziato a fare amicizia con le decine di sfumature di grizio di cui è fatta la vita.

Sorrise. Era fiduciosa perchè conosceva suo figlio e sapeva quanto valeva. 
Senza tentennare ulteriormente si alzò e si diresse al bagno con l'intenzione di fare la doccia. Era giunto il momento di iniziare la giornata.


***

Quel mattino l'aria era particolarmente frizzante . O forse era lei a sentirsi più emozionata del solito.
Il motivo per lei era lampante. Sentiva che finalmente era sulla strada giusta e che , per quanto sarebbe stata difficoltosa, in quel momento si sentiva positiva e motivata nel seguire tutti i passi necessari per uscire da quella trappola in cui lei stessa si era messa inavvertitamente.

Laura stessa era consapevole del fatto che non era arrivata a quel punto per opera dello Spirito Santo, ma che c'era qualcosa sotto, qualcosa di grande e potente che stava bollendo nella sua mente.
Erano ormai settimane che il numero di gocce che prendeva era stabile. Lo stesso non si poteva certo dire per il suo sonno. Erano ormai giorni che i suoi risvegli notturni erano sempre più frequenti ed i suoi sogni sempre più vividi. E la sensazione di terrore paralizzante che li accompagnava altrettanto palpabile.
Grazie al cielo si riaddormentava quasi subito. E quel sentore angosciante che percepiva per un attimo si dissipava all'istante. Ma lasciava comunque in Laura una timida traccia insieme alla consapevolezza che c'era qualcosa che prima o poi sarebbe riemerso dagli abissi.

" Uff che freschino stamattina! Chissà se il dottore sarà aperto anche di sabato mattina!" esclamò la brunetta cercando di scacciare quei pensieri minacciosi.

Sua madre quella mattina avrebbe dovuto andare in agenzia, ma vittima di un molesto raffreddore, le aveva chiesto un piccolo favore, e sorrise nel ricordare quanto potesse risultare buffa  certe volte.


Laura stava sorseggiando con una certa lentezza il suo caffe macchiato seduta in cucina, quando ad un tratto ascoltò una voce farfugliare un messaggio non definito.
Si osservò intorno, ma poi non ci pensò più in quanto convinta fosse solo una sua impressione.

" Laura puoi venire perrr favoreeeeee acsciuuuuuuuuuuuuu!" 

Questo suono però era molto, ma molto più forte e la ragazza comprese che sua mamma la stava chiamando.
Andò quindi in camera da letto di Roberta e aprendo un pò la porta chiese :
" Tutto bene mami? Mi hai chiamata?" 

" Atsciuuuuuuuuuuuuuuuuu! Sci sci ti chiamata ! Atsciuuuuuuuuuuuuuuu!" rispose con non poca difficoltà sua madre, tra uno starnuto e l'altro.
" Sei piuttosto raffreddata! Vuoi che ti prepari qualcosa?" 

" Sciii per favoreee un latte caldo con miele e atsciuuuuuuuuuuu!" rispose sua madre.
Laura stava per andare ma un altro starnuto la fermò.

" Atciùùùù aspetta! Porta per favore i documenti sul tavolo all'apprendista in agenzia gli servono atsciuuuuuuu!" 

LAura andò a vedere in salotto e individuò la cartelletta sul tavolo in sala. 
" Intendi quella marrone giusto? "
" Scììì atciuuuu!".
" Va bene mami, vado a prepararti il latte col miele e te lo lascio qui. Poi esco. Vuoi che ti prenda qualcosa in farmacia per il raffreddore?"
" Sciiii grscieeeee atciùùùù aspirinaaaaaa!"
" Ok mami stai tranquilla al caldo! A dopo!"


E chiuse la porta della camera di Roberta. E in quel momento pensò , che dato che doveva passare dalla farmacia poteva prima passare dal dottore di famiglia per farsi ordinare la ricetta di quelle gocce chiamate diazepam indicategli da Barbara.
Non era certa di trovare lo studio del medico aperto di sabato mattina , ma tanto valva provarci. E fu fortunata.
Entrò di soppiatto e timidamente bussò alla porta sbirciando per vedere se trovava qualcuno. E trovò lì il dottore con la giacca, nelle sue mille faccende affaccendato come sempre.

" Ma buongiorno signorina! Qual buon vento? " chiese sorridendo.
" Ecco, volevo chiederle se era possibile avere una ricetta per questo farmaco, sa in sostituzione a quello che prendo normalmente, lo Xanax." disse con un tono impacciato.

Il medico aggrottò le sue sopracciglia con fare interrogativo e disse :
" Di che si tratta? Fammi vedere un attimo!"
" Ecco , il nome è questo, me lo ha suggerito la mia naturopata!"

L'uomo prese in mano il biglietto che Laura le passava e leggendo il nome del farmaco aggrottò le sue sopracciglia con fare pensieroso :
" Hai deciso di smettere di prendere lo xanax quindi? La tua naturopata ti ha consigliato bene. Ma è anche la strada più difficile." asserì con tono grave.
Questa volta fu Laura ad aggrottare le sopracciglia con aria interrogativa :
" In che senso? Non capisco."

Il dottore appoggiò il foglietto sul tavolo e si tolse gli occhiali cercando nella tasca della sua giacca il fazzolettino per pulire le lenti.
" Nel senso che richiederà tempo e che talvolta soffrirai la lenta sospensioni delle benzodiazepine. Però questo ti rafforzerà dal punto di vista caratteriale. Se riuscirai ad eliminarle in modo autonomo non ricadrai più in questo vortice. Sai cosa ne pensavo quando te ne sei venuta con la richiesta della tua psicologa ormai quasi due anni fa."

Laura annuì. Ciò che diceva il suo dottore era vero. Non  era affatto d'accordo con l'assunzione di questi farmaci.
E quanta ragione aveva.

" Ma lei ha anche detto che questa è la via più difficile. Questo mi fa pensare che esiste un'altra opzione. O sbaglio?"
" Sì, parlo della clinica che c'è a Verona" affermò l'uomo.
A Laura venne in mente un ricordo. Forse Manuel le aveva accennato qualcosa a riguardo.
" E di cosa si tratta?"
" Di una clinica dove in pratica ti disintossicano dalle benzodiazepine. In modo rapido e veloce. In pochi giorni verrai come dire "purificata" da tutte le scorie prodotte da quel farmaco da cui, a quanto pare sei ormai dipendente."

Laura annuì.

" Lei cosa mi consiglia? " chiese quasi spassionatamente.
" Bè, io sono dell'idea che se prosegui con una lenta ma progressiva disintossicazione di sicuro gli effetti saranno migliori. Ma non conta cosa dica io, la cosa importante è cosa voglia fare tu. Pensaci bene. Ti ha spiegato la naturopata che cosa cambia tra il diazepam e lo xanax? "
" Sì, l'emivita, ossia il tempo in cui una determinata sostanza resta in circolazione nel sangue. E a quanto pare l'emivita del diazepam è molto più lungo dell'emivita dello xanax."
" Assolutamente perfetto.Non avrei saputo spiegartelo meglio. Questa è la ricetta che mi hai chiesto. Se per caso hai bisogno di aiuto io sono qui. E fammi sapere se decidi per la clinica posso darti dei recapiti."
" Lo farò dottore. Grazie mille intanto"

La moretta prese la ricetta che le aveva fatto il dottore e si avviò verso l'uscita dello studio. La tappa successiva sarebbe stata la farmacia e successivamente sarebbe passata dall'agenzia di sua madre per consegnare all'apprendista che era stato recentemente assunto dei documenti importanti.

La mattinata passò volando e per fortuna non trovò troppa coda in farmacia, comprò sia il diazepam che l'aspirina per il raffreddore di sua madre e con calma si incamminò verso l'agenzia viaggi. Mentre passeggiava si immerse nei suoi pensieri : nel giro di poco tempo aveva ricevuto moltissime informazioni sul suo problema e chissà quante altre ce n'erano da apprendere. In teoria quel pomeriggio avrebbe dovuto vedere Manuel e sua madre, ma proprio il giorno prima avevano discusso e lui non le aveva fatto più sapere nulla. Certo, anche lei avrebbe potuto scrivergli  dal cellulare di sua madre dato che il suo era rotto, ma d'altro canto era stata talmente presa che non aveva avuto il tempo di pensarci troppo.

Nel frattempo , senza rendersene conto arrivò in agenzia. Distrattamente , fece per aprire la porta e salutò :
" Buondì, sono la figlia di Roberta. Purtroppo oggi ha un brutto raffreddore e mi ha chiesto di p..." ma fu improvvisamente interrotta.
" Laura, non mi dire che sei la figlia di..." esclamò una voce maschile conosciuta.
" E tu che ci fai qui?" esclamò lei con aria sorpresa e gli occhi spalancati.

Note dell'Autrice :

Buon Anno a tutti voi miei cari lettori, anche se un pò in ritardo!
Spero che per voi sia iniziato nel migliore dei modi! Come potete vedere la nostra Laura si è finalmente decisa , tra alti e bassi, a lavorare sulla sua dipendenza. Ciò che però fa la differenza rispetto al passato è che non ha più troppo timore di parlarne con altre persone e nel valutare ciò che è necessario fare!
Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che continuano ormai da quasi due anni e mezzo a seguire questa storia.
Quando ho iniziato a scriverla non avevo molto le idee chiare su dove mi avrebbe portato....
E invece eccomi qui... a finire quasi il secondo libro.
Ebbene sì, perchè sarà una trilogia.
Mancano circa 12 capitoli alla fine del secondo libro, e spero di tenervi fino ad allora col fiato sospeso!
Un grosso bacione,
A presto,
Lady


 

   
 
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