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Autore: lmpaoli94    16/01/2023    2 recensioni
San Leo (Rimini), anno domini 1347
Un borgo incastonato nella tranquillità.
Abitanti però, restii a rimanere dentro le loro abitazioni per un terribile fatto che aveva scosso l'intera comunità.
Un abate cerca di sapere il terribile segreto incastonato in mezzo a quelle mura dopo il terribile omicidio che aveva colpito il paese.
Il silenzio non porterà mai a scoprire la verità.
E questo lo sa bene il prete che, improvvisandosi detective, porterà alla luce di quell'efferata notte trascorsa, verità maledette.
Genere: Drammatico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte il giovane prete non riuscì a chiudere occhi.
Si immaginava ancora quella scena cruenta che aveva scosso per sempre il suo animo ma che non aveva minimamente intaccato l'animo roccioso degli abitanti di San Leo.
Gli abitanti di quel borgo costernato dalla violenza e dalle oppressioni dei più ricchi, avevano inneggiato a chiudersi per sempre in loro stessi senza mostrare minimamente i loro veri sentimenti.
Si sentivano imprigionati ed è questo quello che rendeva il prete furioso con il mondo.
Non poteva aiutarli in nessun modo e questo lo disturbava molto.
Ma l'omicidio efferato di quella povera creatura bruciata viva e quel misterioso personaggio che era entrato nella sua chiesa lo stesso giorno, non potevano far dormire tranquillo il povero prete.
E anche se fuori dalla sua umile dimora il silenzio era rotto dalla pioggia, qualcosa lo indusse a pregare ancora e ancora, per cercare di dimenticare le sue pene.
Uscendo dalla sua abitazioni e coprendosi per non prendere nessun tipo di malanno, il prete fissava ancora la piazza del borgo mentre i segni di quel falò erano ancora evidenti anche sotto la pioggia.
Quella visione che non faceva altro che disturbarlo e il mistero di una verità che si poteva celare per sempre a causa dell'indifferenza delle persone e delle autorità competenti.
Un misterioso percorso che avrebbe indotto il prete ad una grande riflessione mentre il luogo in cui Dio proteggeva i suoi fedeli, era l'unico nascondiglio per lui e per tutti i suoi pensieri.
Quella notte sarebbe trascorsa molto lentamente e la ricerca della verità un passo troppo grande da intraprendere.
Fino a quando il destino non incorse verso il prete che con occhi e orecchie bene attenti, stava sentendo dei rumori molesti provenire proprio all'interno della sua canonica.
I misteriosi rumori avevano indotto il giovane prete ad una ricerca ossessiva e allo stesso tempo pericolosa.
Credeva fermamente che le autorità competenti non avrebbero mai perso tempo verso lo scoprire di una morte tanto inutile quanto riduttiva.
Quindi per il giovane prete erano rumori di qualcuno che non accennava a trovare pace e rantolandosi nel buio e in quella chiesa così illuminata dalla luce della speranza, vagava senza una meta precisa.
Don Lorenzo non poteva credere a quegli occhi e a quello stupido coraggio che era impresso nei movimento della figura misteriosa.
< Sapevo che eravate voi. La vostra tunica è inconfondibile. >
< Non so di cosa sta parlando, padre. Secondo me vi state confondendo con un altra persona. >
< Ragazzo, credete forse che io sia stupido? Magari voi potreste essere più furbo di me, ma sicuramente vi chiederei di stare molto attento. >
< Mi state forse minacciando? >
< No, non è mia intenzione. Ma vorrei mettere le mie mani avanti per farvi capire che voi non potete entrare di soppiatto nella casa del Signore. >
< Infatti non è mia intenzione. Però... >
< Però lo avete fatto lo stesso. Perchè non avete più alcun rifugio. Non è forse così? >
Avendo colto le intenzioni della figura misteriosa, il giovane prete era intenzionato lo stesso ad aiutare quel misterioso ragazzo incappucciato che da un giorno a questa parte non faceva altro che vagare nella vita del diacono.
< Ragazzo, che ne dite di mostrarmi il vostro volto? Così potrei capire meglio chi ho davanti. >
Alla fine, non avendo più niente da perdere, il misterioso ragazzo accolse la richiesta del prete e il suo viso sfregiato fu un'ottima scusa per poter nascondere il suo volto.
< Figliolo, ma cosa vi è successo? >
< E' una storia molto lunga, padre. >
< Ditemi, ragazzo. Ho tutta la notte per ascoltarvi. >
< Non credo che sia una buona idea. >
< Perchè dite così? Avete forse paura di qualcosa? O di qualcuno? >
< Ho sicuramente paura di scoprire la verità della morte e dell'indifferenza che ha colpito quella donna. Oggi ho visto che parlavate con sua madre e ciò volevo sapere... >
< Ragazzo, come vi chiamate? >
< Carlo, padre. >
< Piacere di conoscervi, Carlo. Il mio nome è Don Lorenzo. Ma potrete chiamarmi solo Lorenzo. Siamo tutti e due uomini e con la nostra fiducia e la nostra benevolenza, ci rivolgiamo sempre a Dio. >
< Padre, vi devo confessare che non sono un ottimo cristiano come voi credete. >
< Nessun problema. Possiamo rimediare il tempo perso già adesso. Anche se dai vostri occhi non è la questione più importante. Non è forse così? >
< Ecco, padre... >
< Cosa vi lega quella povera donna morta, Carlo? Perchè state facendo di tutto per cercare di parlare con me mentre voi faticate a trovare le parole necessarie? >
Carlo si sentiva come intimidito ed estraniato dalle parole del prete, anche se ormai aveva capito che era l'unica persona di cui si poteva fidare realmente ed era l'unica persona che avrebbe fatto di tutto per scoprire la verità. Anche mettere in pericolo la sua stessa vita
< Figliolo, potete benissimo non rispondermi, ma come potete pensare che io vi aiuti se voi non aiutate prima me? >
< Padre, è molto difficile per me... Non riesco a trovare le parole adatte e... quella donna... Io e il suo legame... E' troppo doloroso per me. >
< Voi eravate molto legata a lei. Come se foste due anime e un corpo solo. Posso ricordare i giorni di primavere e la felicità che una giovane coppia può mostrare, anche se non conosco i loro veri nomi. >
< Quindi voi sapevate di me e lei... >
< Figliolo, anche se sono giovane, non sono così stupido. Voi non riuscite a trovare le parole adatte perchè non avete il coraggio di confessarvi a me. Ma vi capisco, ragazzo. Siete ancora scosso e a stento riuscite a trattenere le vostre lacrime. >
Ma fu in quel momento che il ragazzo non ce la fece più e iniziò a piangere dalla disperazione.
Una disperazione trattenuta per troppo tempo.
Una disperazione che aveva assoluto bisogno di uscire fuori.
Abbracciando quel prete come la sola e unica sua via d'uscita, il giovane ragazzo confessò a Don Lorenzo quanto potesse amare Lucrezia e quanto sentisse realmente la sua mancanza.
< Vi comprendo, figliolo. Voi l'amate più della vostra stessa vita... Ma purtroppo i dolori di questa vita vanno avanti e bisogna essere forti per riuscire a concepire e a trattenere tutto quello che può definitivamente distruggerci. Piangere non è segno di debolezza, ma la ricerca della verità è l'unica cosa che può spingerci verso un futuro migliore. Ed è per questo che ora, più di oggi, sono più deciso a scoprire la verità. >
< Ma come possiamo fare, padre? Nemmeno io so da dove iniziare. Chi può davvero fare una cosa del genere ad una creatura come quella ragazza? Una dolce creatura che non avrebbe mai fatto mai del male a nessuno. >
< Il male è sempre dietro l'angolo, figliolo. Però bisogna stare molto attenti e cercare di capire le consuete avversità... Magari voi Carlo, avete fatto di tutto per proteggere quella povera anima dannata, ma come adesso, vi sentivate solo e nessuno poteva aiutarvi. >
< Sì. È così. Nemmeno la sua famiglia credeva ai suoi propositi, dicendole che doveva tacere per non incorrere in pericoli dolorosi che l'avrebbero messa a tacere per sempre. >
< Forse ho capito a cosa vi state riferendo. >
Guardando fuori la casa del Signore ed ergendosi verso il castello che si ergeva su tutto il borgo, il giovane vicario aveva capito che la ricerca della verità sarebbe stata custodita all'interno dei signori del luogo e che la loro ricchezza estenuava quel silenzio che non poteva essere messo a tacere per sempre.
< Don Lorenzo, credete che sia saggia parlare con il signore di questo luogo? >
< E' l'unica possibilità per trovare la verità, Carlo. L'unica ed inconfutabile. >
< Ma ci arresterebbero!” >
< Su quale principio di accusa? >
< Non lo so. Ma sicuramente troveranno qualcosa. >
< Allora che facciano al più presto perchè io non mi fermerò dinanzi alla ricerca della verità. E se voi amavate Lucrezia come mi state facendo capire, nemmeno voi vi fermerete. >
Gli occhi di Carlo si illuminarono di una luce diversa.
Una luce che l'aveva definitivamente cambiato e che insieme ad parroco della zona, non avrebbe conosciuto nessuna obiezione verso il mistero di quella morte cruenta e che il valore di ogni uomo libero, doveva trovare luogo nei posti più pericolosi e inconfutabili, alla ricerca di una luce che attendeva solo loro per essere accesa.

   
 
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