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Autore: C_Totoro    17/01/2023    1 recensioni
Harry Potter è riuscito a sfuggire ancora una volta a Lord Voldemort e la bacchetta di Lucius Malfoy è stata spezzata. Il Signore Oscuro è adirato, vuole scoprire chi fossero i Sette Potter, i loro accompagnatori e i membri dell'Ordine che lo hanno aiutato. Indirrà quindi una riunione speciale con i propri Mangiamorte ma, ben presto, la sua attenzinone verrà catturata da Bellatrix...
[DALLA STORIA]
Il suo tocco era deciso e allo stesso tempo delicato, continuava a fare degli ampi movimenti circolari che, dal ginocchio, salivano sempre più su. Ben presto, Bella sentì montare dentro di sé una potente eccitazione. La mano di Voldemort si era insinuata sotto la veste e, se prima c’era quindi la stoffa a fare da barriera tra le dita fredde del suo Signore e la sua pelle bollente, ora invece le stava sentendo risalire nel suo interno coscia con sempre più insistenza.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonin Dolohov, Bellatrix Lestrange, Rabastan Lestrange, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La missione era clamorosamente fallita. Non solo Potter era riuscito a scappare di nuovo, per l’ennesima volta, ma era anche riuscito a distruggere – in chissà quale modo – la bacchetta di Lucius.
“Rod, cerca di tirarti su” sibilò Bellatrix che stava praticamente venendo schiacciata dal peso del marito “Non sei proprio un peso piuma, sai…”
Rodolphus era stato ferito da uno dei falsi Potter e Bellatrix, tornata a Villa Malfoy, stava cercando di trasportarlo come meglio poteva in una delle stanze adibite a infermeria ma Rodolphus, nonostante gli anni passati ad Azkaban, era ancora notevolmente più grosso di lei.
“ROD!” l’urlo di Rabastan la fece sussultare e voltare.
“Dammi una mano, Rab” lo implorò Bella che stava sentendo la sua spina dorsale cedere sotto il peso di Rodolphus.
“Cos’è successo?”
“Uno dei Potter lo ha preso in pieno” rispose Bellatrix sfilandosi da sotto il braccio di Rodolphus mentre Rabastan prendeva il suo posto “Non credo sia nulla di troppo grave, è solo tramortito”.
Rabastan annuì “Bene, lo porto io in infermeria” poi aggiunse “Il Signore Oscuro è molto adirato… a breve inizierà una riunione”.
“Com’è possibile?” domandò Bellatrix guardandosi intorno per assicurarsi che l’Oscuro Signore non fosse nei paraggi “Come ha fatto Potter a distruggere la bacchetta di Lucius? La connessione doveva esistere solo tra quella di Potter e dell’Oscuro Signore!”
Rabastan scosse la testa mentre trascinava Rodolphus verso l’infermeria seguito da Bellatrix “Non lo so Bella, tutta questa faccenda inizia a essere strana, francamente”.
Lo sguardo di Bellatrix si assottigliò “Cosa stai insinuando?”
“Nulla!” esclamò subito Rabastan “Ma devi ammettere che… insomma…”
“Credi che Potter sia un mago più potente del nostro Padrone?” sbottò Bellatrix incredula “Attento, Rabastan, perché non ci metto nulla a rimetterti in riga!”
Rabastan fece schioccare la lingua stava per ribattere quando un basso gemito di Rod lo distrasse “Rod?” chiese titubante, cercando con lo sguardo gli occhi del fratello.
“Mi fa male tutto” biascicò Rodolphus, cercando di raddrizzarsi.
“Non ti preoccupare” lo rassicurò Rabastan “Ci siamo quasi” poi rivolgendosi a Bellatrix “Ti conviene andare, Bella… dì all’Oscuro Signore che arriverò non appena Rod sarà sul letto dell’infermeria”.
Bellatrix fece un rigido cenno di assenso, poi si voltò e ripercorse il corridoio fino a quando non giunse nel salotto con il lungo tavolo. La maggior parte dei Mangiamorte era ancora in piedi a vociare. Chi non aveva partecipato alla riunione chiedeva delucidazioni a chi invece si era ritrovato nella mischia.
“La bacchetta di Lucius? Distrutta?”
Queste erano le parole che Bellatrix sentiva ripetere, sussurrate, da ognuno dei suoi compagni. Il loro tono non le piaceva per nulla, lei era sicura che ci fosse una spiegazione per ciò che era successo, una spiegazione che non aveva nulla a che vedere con le grandi doti magiche di Potter perché, chiunque avesse avuto a che fare con quell’insulso ragazzino, doveva pur essersi accorto che non aveva davvero nulla di eccezionale. Il suo potenziale magico era scarso, esiguo, ininfluente.
“Dov’è l’Oscuro Signore?” domandò Bellatrix in un sibilo adirato a Piton che, al contrario di tutti gli altri, se ne stava appoggiato a una parete tamponandosi una ferita sulla guancia. Bellatrix lo osservò attenta, sembrava essere scosso, come se qualcosa lo stesse turbando… ma non era la questione della bacchetta.
“Sta interrogando Olivander” rispose Piton senza guardarla “Ho sentito che Rodolphus è stato ferito. Mi auguro non sia nulla di grave” poi le sue labbra si arricciarono in un sorriso denigratorio “Immagino non riusciresti proprio a superare il dolore di diventare improvvisamente vedova. Con chi mai potresti consolarti?”
Bellatrix alzò un sopracciglio “Come sempre, Piton, sei davvero uno spasso. Non c’è che dire… un vero e proprio spasso” gli occhi di Bella lampeggiarono “Non immischiarti in questioni che non ti riguardano! L’Oscuro Signore…”
“E chi ha parlato dell’Oscuro Signore?” chiese Piton con un finto tono innocente. Bellatrix stava per ribattere, in quel momento, però, entrò Voldemort e tutta la sua concentrazione si spostò su di lui. Bellatrix sentì Piton irrigidirsi al suo fianco mentre tutto il vociare che c’era stato fino a quel momento si spense come se fosse appena entrato un Dissennatore. Voldemort era circondato da un’aura oscura e particolarmente pesante, pressante. I suoi occhi lampeggiavano e stringeva la sua bacchetta di tasso tra le lunghe dita pallide e bianco latte. Un brivido collettivo si sparse tra i Mangiamorte.
“Prendete posto” ordinò Voldemort in un sibilo spazientito mentre lui si sedeva a capotavola. I Mangiamorte si mossero come un sol uomo, andando a occupare gli stessi posti che erano stati loro assegnati durante l’ultima riunione.
“No, Piton” la voce di Voldemort fece di nuovo voltare tutti “Alla mia destra voglio Bella”. Bellatrix si bloccò, le mani sulla spalliera della sedia a metà tavolata dove era stata rilegata l’ultima volta. Piton si inchinò e si sedette quindi alla sinistra di Voldemort mentre Bellatrix andava a occupare il posto alla sua destra, il posto che le spettava di diritto e che era sempre – sempre – stato il suo. Non poteva negare di essere molto sorpresa (nell’ultimo periodo quasi non si erano rivolti parola) ma Bella ormai sapeva bene che doveva prendere ciò che arrivava da Voldemort senza farsi troppe domande.
“So che ci sono stati dei feriti” sibilò Voldemort mentre Rabastan entrava e andava a sedersi a metà del tavolo facendo un profondo inchino.
“Nessuno grave, mi auguro?”
“Rodolphus si riprenderà in fretta, Padrone” rispose Rabastan chinando di nuovo la testa.
“Molto bene” sorrise Voldemort “Lo stesso non si può dire di Malocchio Moody. L’ho ucciso”
Il tavolo scoppiò in un applauso e risa, mentre alcuni dei Mangiamorte battevano le mani sul tavolo, esaltati. Bellatrix rivolse un sorriso tirato a Voldemort che, tuttavia, non la stava degnando della minima attenzione.
Chissà perché mi ha voluta qui vicina, si chiese Bellatrix lanciando uno sguardo a Piton che, invece, aveva su quell’espressione impassibile. Bella non si fidava di lui. Oh no, proprio no. Aveva ucciso Silente, va bene, ma chi le dava la certezza che fosse davvero dalla loro parte? Perché quel muso lungo? Perché Potter era riuscito di nuovo a scappare? No, c’era qualcos’altro che turbava Severus Piton…
“Potter, invece, come sapete, è riuscito a sfuggirmi. Ancora”.
L’ilarità venne smontata all’istante. I Mangiamorte si lanciarono occhiate apprensive come se si aspettassero di venire accusati per il fatto che Potter fosse di nuovo riuscito a farla franca.
Voldemort lanciò i tranci di bacchetta di Lucius sul tavolo “Dovrai procurartene un’altra, Lucius… o forse ti conviene rimanere senza, tanto non vedo a cosa possa servirti una bacchetta”.
Alcuni Mangiamorte sogghignarono, altri erano ancora troppo preoccupati per la questione di Harry Potter per avventurarsi a ridere di nuovo.
“Voglio un rapporto dettagliato da ognuno di voi” sibilò Voldemort “Voglio sapere cosa è successo, chi erano gli accompagnatori dei vari Potter e voglio anche capire chi fossero i vari Potter e le case dei membri dell’Ordine che li hanno ospitati” fece una pausa “Severus, inizia tu”.
Bellatrix puntò i suoi occhi su Piton e si concentrò con attenzione su ogni sua parola, sulle sue espressioni del viso… qualcosa in lui non la raccontava giusta. Piton era a metà del suo insulso racconto quando, all’improvviso, Bella sentì qualcosa sfiorarle una gamba. Lì per lì non ci fece caso – sembrava quasi che il vento le avesse spostato la veste – poi però il tocco si fece più insistente. Il suo primo istinto fu quello di spostare la gamba ma quel qualcosa glielo impedì. Avrebbe voluto chinarsi sotto il tavolo per vedere cosa diavolo stesse succedendo, quando però si rese conto che quel qualcosa stava risalendo dal suo ginocchio al suo interno coscia. Bella trattenne il fiato: il tutto stava succedendo sulla sua gamba sinistra… sulla gamba che era a fianco dell’Oscuro Signore. Bella spostò il suo sguardo in modo frenetico verso Voldemort che tuttavia continuava a essere concentrato su Piton. Bella si lasciò andare a un sospiro tremolante e fece saettare gli occhi sul tavolo; nessuno sembrava essersi accorto di nulla, tutti continuavano a guardare fisso Piton, anche Antonin (che era seduto accanto a lei) sembrava essere ignaro del fatto che l’Oscuro Signore le stesse accarezzando la coscia. Il suo tocco era deciso e allo stesso tempo delicato, continuava a fare degli ampi movimenti circolari che, dal ginocchio, salivano sempre più su. Ben presto, Bella sentì montare dentro di sé una potente eccitazione. La mano di Voldemort si era insinuata sotto la veste e, se prima c’era quindi la stoffa a fare da barriera tra le dita fredde del suo Signore e la sua pelle bollente, ora invece le stava sentendo risalire nel suo interno coscia con sempre più insistenza.
Carezze, graffi, pizzicotti… Bellatrix provò a sistemarsi meglio sulla sedia e, nel disperato tentativo di rendere più agevole i movimenti di Voldemort, si girò leggermente verso di lui aprendo un po’ di più le gambe. Vide le labbra sottili dell’Oscuro Signore stiracchiarsi pigramente all’insù. Voleva giocare con lei? Beh, Bella non aspettava altro.
Piton stava continuando a blaterare quando la mano di Voldemort raggiunse l’intimo di Bellatrix. Il respiro le si mozzò in gola perché Voldemort aveva preso a toccarla da sopra la stoffa delle mutande con indolenza. Voleva portarla al massimo dell’eccitazione, Bella ormai sapeva bene come funzionava con Voldemort. Fu in modo del tutto inaspettato e con un gesto estremamente repentino che Voldemort le spostò l’intimo per penetrarla con due dita. Bella inarcò la schiena e lanciò la testa all’indietro lasciandosi sfuggire un gemito, gli occhi sgranati dal piacere e dalla sorpresa. Antonin si voltò verso di lei con un sopracciglio alzato e Piton si bloccò a metà di una frase guardandola fisso, perplesso.
“Hai qualcosa da dire, Bellatrix?” chiese con quel suo tono piatto e canzonatorio “Qualcosa da aggiungere?”
Bellatrix scosse la testa perché aveva paura che, se avesse aperto bocca, le sarebbe scappato un nuovo gemito. Voldemort aveva continuato a masturbarla tutto il tempo, come se niente fosse, continuava a penetrarla con due dita curandosi di solleticarle il clitoride col palmo della mano.
Piton arricciò le labbra poi proseguì nel suo racconto, e raccontò con dovizia di particolari di come avesse ferito in modo grave uno dei finti Potter.
Bellatrix si ritrovò di nuovo a deconcentrarsi. Afferrò con le mani i bordi della sedia mentre le dita del suo Padrone continuavano a toccarla e a donarle spasmi di piacere. Non dare nell’occhio era sempre più difficile: più Voldemort la accarezzava, più ondate di piacere la travolgevano facendole perdere il ritegno e la concentrazione.
“Padrone!” biascicò a un certo punto interrompendo di nuovo Piton.
 Bella aveva chiuso gli occhi e poi si era portata una mano sulla bocca cercando di non lasciarsi sfuggire gemiti. Ma come poteva? Ormai Voldemort aveva tre dita dentro di lei e il modo in cui la stava sfiorando al centro del piacere…
“Ti senti poco bene?” sibilò Voldemort inclinando la testa di lato. Sembrava incredibilmente divertito e Bellatrix si sentì arrossire. Voleva umiliarla davanti a tutti? Era il suo modo per cercare di combattere il malumore?
Dalle labbra di Bellatrix sfuggì un nuovo gemito. Sentiva lo sguardo di tutti i Mangiamorte su di lei. Antonin, proprio seduto accanto a lei, la stava scrutando in modo intenso. Il petto di Bellatrix si alzava e si abbassava velocemente, il cuore nel suo petto continuava a battere furioso.
Mio Signore… vi prego” pigolò Bellatrix tentando di non farsi sentire da nessun altro. Ma Tony era accanto a lei e Piton continuava a fissarla come se non riuscisse a credere ai propri occhi. Avevano capito?
“Per cosa mi stai pregando, Bellatrix?”
Bella sentì le dita di Voldemort uscire da dentro di lei. Pensò che, finalmente avrebbe avuto tregua. Annuì tremante e Piton – dopo aver lanciato uno sguardo obliquo all’Oscuro Signore come per chiedere il permesso di continuare – riprese il suo noioso racconto.
Bella, tuttavia, non riuscì a rilassarsi sulla sedia perché, come la voce di Piton riprese a riempire la stanza, sentì le dita di Voldemort salire dalla sua apertura fino a raggiungere il clitoride. Le dita del suo Padrone dovevano essere grondanti umori perché scivolarono con estrema facilità, mulinando velocemente con sempre più intensità.
Concentrati su Piton, si disse Bellatrix. Concentrati su quel pipistrello troppo cresciuto, dovrebbe farti passare ogni voglia…
Bella fissò il suo sguardo sul viso di Severus Piton. I capelli unti, il viso pallido-giallognolo, il naso adunco. Disgustoso. Eppure… eppure era difficile concentrarsi su Piton, quando sapeva perfettamente che la mano che la stava toccando era quella del suo Padrone.
No, si disse Bella. È Piton… Piton…
Ma nulla funzionava. Se era vero che Piton le faceva disgusto, era anche vero che… lanciò un’occhiata a Voldemort e Bella si sentì ardere. Seppellì il viso tra le mani. Sentiva le guance andare a fuoco, sentiva le sue gambe tremare, i capezzoli turgidi…
Venne.
Venne cercando di soffocare i suoi gemiti, cercando di non lasciarsi scivolare scomposta sulla sedia dagli spasmi dell’orgasmo. Venne cercando di passare inosservata, cercando di non farsi sentire… ma dovevano essersene accorti… dovevano… perché, per quanto stesse cercando di trattenersi, gli orgasmi che le donava Voldemort erano sempre troppo intensi, troppo potenti, troppo…
“E tu cosa ne pensi, Bella?”
La voce di Voldemort la fece sussultare. Cercò di rinvenire, di riportare la sua attenzione sulla riunione, tolse il viso dalle mani, cercò di assumere una postura composta ma le dita di Voldemort erano ancora lì e, come si mosse, scivolarono di nuovo sul suo clitoride regalandole ancora uno sprazzo di piacere…
“Io… ah… Padrone…” socchiuse gli occhi e fece qualche respiro profondo. Si sentiva così umiliata. Non voleva di certo farsi vedere da tutti quei Mangiamorte mentre aveva degli orgasmi. Ma avevano capito? Avevano capito che era il Signore Oscuro a starla toccando? Dovevano pur essersi accorti di come una delle sue mani fosse scomparsa… di come si stesse chinando verso di lei… O forse pensavano che lei ormai fosse completamente pazza?
“Mi sei sembrata distratta”
Bellatrix gli lanciò un’occhiata obliqua. Come poteva avere il coraggio di riprenderla sapendo perfettamente come l’aveva fatta impazzire con quelle carezze?
“Siete voi a distrarmi, mio Signore”
Alcuni Mangiamorte tossicchiarono, imbarazzati. Non era un segreto che tra Lord Voldemort e Bellatrix Lestrange ci fosse… una certa intesa. Nessuno era mai stato esplicito a riguardo ma era difficile non notare gli sguardi adoranti di Bellatrix, il modo in cui lei gli si offriva… e se era vero che, la maggior parte delle volte, Voldemort le rimaneva indifferente, era anche vero che non la puniva mai per tanta audacia. Come in quel momento. Se qualunque altro Mangiamorte si fosse permesso di rispondere a quel modo…
“Incolpi me per la tua inadempienza, Bella?”
Bellatrix scosse la testa e si morse le labbra. Voldemort le fece un ghigno, poi proseguì a chiedere, a domandare… ma Bella ormai aveva la testa altrove. Sentiva la mano di Voldemort ancora lì, tra le sue gambe, e ogni tanto le sue dita prendevano di nuovo ad accarezzarla. Quando arrivò il turno di Tony a Bella venne un’idea. Lanciò un’ultima veloce occhiata a Voldemort poi fece finta di far cadere la bacchetta per terra. Antonin si bloccò sentendo il tonfo del legno che cadeva su altro legno per poi rotolare sotto il tavolo interrompendo il suo resoconto. Guardò Bellatrix alzando un sopracciglio “Perdonami, Tony” disse Bella per poi inabissarsi sotto il tavolo.
“Continua pure, Dolohov” la voce fredda di Voldemort arrivò attutita a Bella che stava carponi sotto al tavolo. Non ci mise più di un paio di secondi a individuare la sua bacchetta ma non era quello il motivo per cui aveva deciso di andare sotto al tavolo. Vide le gambe dei Mangiamorte, tanti di loro le stavano facendo tremare come scosse da un tic di nervosismo. Vide Tony che continuava a tormentarsi la veste all’altezza del ginocchio con una mano, vide Piton che invece sedeva rigido come una statua. E poi vide Voldemort. Aveva le gambe leggermente divaricate, come se stesse aspettando che lei facesse la sua mossa. Bella si avvicinò carponi a lui e si andò a insinuare tra le sue gambe. Sapeva molto bene che i Mangiamorte si stavano chiedendo cosa diamine stesse facendo lì sotto (non poteva davvero volerci così tanto a recuperare una bacchetta) ma a lei poco importava; quelli erano giochi tra lei e il suo Padrone e niente e nessuno avrebbe potuto distrarla. Anche perché… se Voldemort non si lamentava, di certo non lo avrebbero fatti i Mangiamorte.
Bella gli aprì la veste e trovò ad aspettarla il membro già duro e un poco bagnato di Voldemort. Non era dunque l’unica a essersi eccitata. Si leccò le labbra, poi si chinò sull’erezione del suo padrone prendendola tutta in bocca. Succhiò, leccò, mettendoci tutto il suo impegno, toccando tutti i punti che sapeva lo avrebbero fatto impazzire. Eppure, la voce dell’Oscuro Signore non sembrava essere venata da nessuna emozione. Continuava a parlare col suo tono freddo e sibilante. Bella si mise più comoda sulle ginocchia e spinse più in giù la testa, fino a quando non sentì che il membro di Voldemort era tutto in gola. Non poteva rimanere indifferente, lo sentiva pulsare contro le pareti della sua bocca… allungò una mano e gli accarezzò i testicoli, sapendo che quel gesto lo avrebbe impazzire… trionfante, Bella sentì Voldemort liberarsi dentro di lei. Nessun gemito, nessun fremito, solo il caldo seme che usciva. Non riusciva a capire come facesse, come poteva rimanere così impassibile, come se nulla fosse? Ingoiò tutto e, dopo aver fatto qualche profondo respiro – la sua eccitazione era di nuovo alle stelle – ritornò in superficie.
Il primo sguardo che incontrò fu quello di Piton. Gli occhi di lui si posarono velocemente su di lei, stava per spostare di nuovo lo sguardo verso Antonin quando dardeggiarono di nuovo verso Bellatrix come per accertarsi che quello che aveva visto corrispondesse a realtà.
Lei alzò un sopracciglio “Cosa vuoi?” gli chiese muovendo solo le labbra ma Piton le fissò per qualche secondo con insistenza l’angolo della bocca per poi arrossire così tanto che Bella pensò che sarebbe andato in autocombustione.
Bella si volse verso Tony e, anche lui, fece esattamente ciò che aveva fatto Piton. All’inizio le aveva rivolto uno sguardo vacuo, scocciato, poi, come i suoi occhi erano caduti sugli angoli della bocca di Bellatrix, Antonin era arrossito furiosamente strabuzzando gli occhi, come se non potesse credere a ciò che stava vedendo.
Pulisciti Bella” mimò Antonin con le labbra, portandosi un dito sull’angolo della propria bocca “Pulisciti!
Bella si portò una mano tremante sull’angolo sinistro della bocca.
“L’altra parte, Bella” la voce di Voldemort la fece sussultare mentre le sue dita fredde le sfioravano l’angolo destro “Ti è rimasto… qualcosa”.  
Bellatrix divenne bordeaux rendendosi conto di cosa fosse rimasto sull’angolo della sua bocca. Alcuni Mangiamorte diedero un colpo di tosse per mascherare un sogghigno, altri invece voltarono la testa dall’altra parte cercando di mantenere un’espressione imperturbabile.
“Dopo essermi accertato delle condizioni dei feriti” Voldemort riprese a parlare come se nulla fosse successo “Partirò” quell’ultima affermazione fece scendere il gelo sulla tavolata. Voldemort aveva deciso di andarsene? Ora che il Ministero stava per cadere? Ora che erano a un passo dalla vittoria?
“Ma… mio Signore!” proruppe Antonin scuotendo la testa “Come faremo senza di voi?”
“Il Ministero sta per cadere, mio Signore” aggiunse Yaxley “Potreste già sedervi alla scrivania da Ministro…”
“Non voglio fare il Ministro” tagliò corto Voldemort “Non sono particolarmente portato per la politica…”
I Mangiamorte si guardarono straniti. Che Voldemort fosse impazzito?
“Ci sarà O’Tusoe a sedere alla scrivania… sarà sotto il tuo Imperius, Yaxley, no?”
“Sì, mio Signore ma…”
“Bene” Voldemort si voltò verso Piton “Quando il Ministero cadrà anche Hogwarts diventerà nostra: sarai il Preside”.
Gli occhi di Piton scintillarono “Mio Signore, è un onore”.
“Bellatrix, tu farai le mie veci mentre io non ci sono” aggiunse Voldemort voltandosi alla sua destra. Bellatrix socchiuse le labbra, stranita “Ma… Padrone… voi dove sarete?” chiese Bella facendo la domanda che tutti volevano fare ma che nessuno aveva trovato il coraggio di porre.
“Ho delle faccende da sbrigare: devo risolvere il problema delle bacchette. La magia viene prima di tutto”.
“Perché non posso venire con voi, mio Signore?”
Molti Mangiamorte ridacchiarono beffardi. Bellatrix li ignorò. Non le importava cosa pensavano quelle zucche vuote che volevano solo stare vicino all’Oscuro Signore per propria gloria personale “Bella, Bella…” sibilò Voldemort sporgendosi verso di lei “Se tu vieni con me, chi ci pensa a dirigere le cose qui?”
Alcuni Mangiamorte raschiarono il pavimento con le sedie, come per dire che loro sarebbero stati disponibili a farlo, a essere messi a capo di tutto.
“Sei l’unica di cui io mi fidi. Non mi deludere”.
Quell’ultima affermazione fece sparire il sorriso dal viso dei Mangiamorte. Non ebbero comunque il tempo di protestare che Voldemort si smaterializzò con un sonoro crac.
“Non posso crederci!” proruppe subito Dolohov guardando Bellatrix con fare velenoso “Si fida di te”.
“Be’, dopo un pompino tutti siamo più accondiscendenti…”
I Mangiamorte iniziarono a sghignazzare, Bellatrix si alzò in piedi tirando fuori la bacchetta “Il prossimo che ride lo Crucio e lo mando a fare compagnia ai Paciock” sibilò puntando la bacchetta sul primo Mangiamorte che le capitò a tiro “Provate di nuovo a fare qualche battuta…”
I sorrisi svanirono immediatamente da tutte le facce: a nessuno davvero andava di far perdere la pazienza a Bellatrix Lestrange; perché seppur vero che era una facile preda da prendere in giro – la sua passione per Lord Voldemort era evidente – era altrettanto vero che tutti sapevano quanto fosse spietata e magicamente dotata: Voldemort le aveva insegnato le Arti Oscure personalmente.
“Sarai soddisfatto” sibilò Bella a Piton mentre gli altri Mangiamorte iniziavano a smaterializzarsi “Ti ha dato Hogwarts”.
Piton le fece un sorriso tirato “Chi altro avrebbe potuto fare il Preside? Lavoro a scuola da diversi anni: sono stato semplicemente la scelta più ovvia”.
“Io ti avrei già eliminato” sibilò Bellatrix, risentita “Non mi fido di te, Piton. Non importa che tu abbia ucciso Silente, non m’importa di nulla… io ti vedo”.
“Come avrai sicuramente sentito… lui si fida solo di te” Piton fece una pausa poi aggiunse con finto tono meditabondo “O forse eri troppo occupata a provare degli orgasmi mentre lo diceva?”
Bellatrix arrossì e si ritrovò a non sapere cosa dire.
“Cosa… cosa…”
“Un pompino sotto al tavolo, Bella! Con tutti noi qui presenti” si aggiunse Rabastan “E mentre tuo marito è in infermeria, un colpo basso!”
“Oh, Rod non ha davvero niente che non vada” biascicò Bellatrix abbassando tuttavia lo sguardo “E lui è il primo a farsela con altre”.
“Ma cosa ti è saltato in mente? Voglio dire, sappiamo tutti ormai che…” Rabastan diede un colpetto di tosse “Siete molto intimi… ma da qui a dare spettacolo a una riunione!”
“Ha iniziato lui” si difese Bellatrix farfugliando “Ha iniziato lui… mi ha toccata tutto il tempo…”
“E con cosa lo avrebbe fatto, di grazia?” domandò Piton alzando un sopracciglio scettico.
“Con le mani, Piton, cosa ne dici?” rispose Bellatrix adirata.
“Le sue mani sono sempre state sul tavolo” disse Antonin lentamente “Tutt’e due. Giocava con la bacchetta spezzata di Lucius”.
Cosa?” Bellatrix fece guizzare il suo sguardo da Piton – che la guardava con compatimento – a Rabastan – che la guardava praticamente sghignazzando – fino ad Antonin – che invece sembrava oltremodo risentito -.
“Non è possibile!” aggiunse Bella “Non è… l’ho sentito! L’ho sentito che mi… mi…” arrossì perché non voleva continuare “Per questo io ho… ma…”
“Sai mi era venuto il dubbio che tu stessi facendo esattamente quello, sotto al tavolo” la interruppe Rabastan faceto “Ma poi lui continuava a parlare come se nulla fosse… e allora mi sono detto che non poteva essere…”
“Poi però… sei uscita da lì sotto tutta impiastricciata…”
Bellatrix arrossì “Ha iniziato lui a toccarmi” ripeté per l’ennesima volta, come se la questione potesse essere risolta così “Io non… voi non capite!
Piton alzò le sopracciglia “E francamente neanche mi interessa” rispose col suo tono piatto “I dettagli scabrosi della tua… ah… relazione con l’Oscuro Signore possono benissimo rimanere occulti” fece un rigido cenno di assenso “Se hai bisogno di me, Signora Oscura, sai dove trovarmi” e, con un inchino ironico, si smaterializzò anche lui.
Rabastan sghignazzò cantilenando “Signora Oscura…”
“Finiscila, Rab! Smettila!”
“A me i dettagli scabrosi interessano, Bella, interessano molto…”
Bellatrix roteò gli occhi.
“Non so cosa dirti, Rabastan. Io sono sicura mi abbia toccata”
“Le sue mani erano sul tavolo, tesoro”
Bellatrix batté le palpebre. Era stata così concentrata sulle sensazioni che stava provando da non essersi accorta che entrambe le mani dell’Oscuro Signore fossero su quel tavolo. Ma, anche se ne fosse accorta… sarebbe poi cambiato qualcosa?
Bella sospirò, pensando che non sapeva quando sarebbe stata di nuovo insieme al suo Padrone, non sapeva quando avrebbe avuto di nuovo l’opportunità di stare con lui…
Ma si fida di me, pensò orgogliosa mentre anche Antonin si smaterializzava e lei rimaneva sola con Rabastan e insieme si dirigevano in infermeria da Rodolphus.
Lui si fida di me.

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Questa storia era nel PC da un po' e alla fine mi sono detta "vabbé pubblichiamola che tanto non è più trash di altre che ho già condiviso su EFP", la dedico a Black Beauty: questa OS ha visto la luce su questo sito fondamentalmente grazie a te!
A presto!
Clo
  
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