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Autore: Ale711224    20/01/2023    0 recensioni
Questa storia inizierà con due coppie e finirà con altre due coppie, ma saranno le stesse? O cambieranno? Parla dell'amore iniziale tra Trent e Courtney e Duncan e Gwen, anche se piano piano, le cose inizieranno ad andare leggermente in maniera diversa.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, LeShawna, Shawn, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: A tutto reality - Azione!
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-NO, NO E POI NO! 

Mai e poi mai avrebbe accettato la richiesta fatta da Duncan, nemmeno se fosse stato l’ultimo uomo sulla terra con l’intelligenza di Einstein! 

 

La cosa che le stava proponendo era una vera e propria mancanza di rispetto sia per Trent sia per se stessa! 

Per un secondo pensava che il punk stesse scherzando, visto che in questi anni lui gliene aveva tirate fuori di tutti i colori. 

 

Rimase con il telefono in mano senza fiatare per un paio di minuti, finché il ragazzo non la riportò sulla terra. 

 

“Allora? Cosa hai deciso principessa? 
Vuoi salvare la reputazione o la faccia?  

Non ti resta che scegliere. 

 

 

“Vai al diavolo Duncan! N 

on accetterò mai la tua richiesta stupida! 

 

“Va bene, l’hai voluto tu. 

Però ricorda una cosa principessa, che io difficilmente perdo. 

Ora ti saluto, ci sentiamo, ciao ciao! 

 

-Il punk richiuse la chiamata, lasciando l’immagine di una Courtney confusa e pensierosa. 

 

Avrebbe davvero avuto il coraggio di rivelato tutto? Certo che si! Duncan ne era assolutamente capace! 

Ma lei non avrebbe mai accettato di mettersi con lui, assolutamente no! 

Poi non si erano mai piaciuti, perché ora gli stava chiedendo questo? 

 

Nonostante i dubbi sulla sua relazione con Trent, non era il modo giusto per risolvere, e soprattutto con questo metodo! 

 

Era indecisa se raccontare tutto a Trent, oppure lasciarlo nell’ignoto. 

Del fascicolo lui non ne era a conoscenza, e sapeva che ne sarebbe rimasto molto deluso se lo avesse scoperto. 

 

I dubbi stavano assalendo la sua mente, incapace di capire quale fosse la cosa migliore da fare. 

 

Decise di restare a casa un paio di giorni, sperando di trovare una soluzione rapida per questa faccenda. 

 

In quel momento però, qualcun’altro, come lei, non si trovava proprio in una bella situazione. 

 

Era in corso una litigata in un appartamento li vicino, anche se per fortuna le urla non erano udibili. 

 

 

“SEI UN BASTARDO! CHE COS’HAI NELLA TESTA PER FARE CERTE PROPOSTE COSI IDIOTE? 

 

-Gwen, che aveva ascoltato la conversazione con Trent, e di conseguenza, quella con Courtney, era infuriata come non mai con Duncan, che invece parve non preoccuparsi troppo della faccenda. 

 

Il punk non si era fatto nessun tipo di problema a parlarne davanti a lei, ed era questa la cosa che la turbava di più di tutto. 

 

La ragazza in quel momento si trovava a casa di Duncan per chiederle spiegazioni sulla sua conversazione con il chitarrista, e lui l’aveva a suo modo, accontentata. 

 

Purtroppo, la telefonata con Courtney fu la goccia che fece traboccare il vaso. 

 

 

 

“ALLORA MI VUOI RISPONDERE?” 

COME TI VIENE IN MENTE DI FARE UNA COSA DEL GENERE? 

CHE COSA SONO IO PER TE? SOLO UN OGGETTO CHE SCAMBI COME MEGLIO CREDI? 

PENSI CHE IO NON ABBIA DEI SENTIMENTI EH? RISPONDI! 

 

-Il ragazzo si stava innervosendo nel sentirla gridare, non ne poteva più, così decise finalmente di parlare. 

 

“Gwen cavolo la vuoi smettere di gridare? Mi stai facendo scoppiare la testa! 

Credi che urlandomi contro risolverai la questione? 

 

“Io non voglio risolvere nulla! 

Voglio solo che mi spieghi il perché di questa cosa Duncan! 

Spiegamelo per favore, perché io non sto realmente capendo! 

 

 

-Il punk sbuffò, alzandosi dal divano e accendendosi una sigaretta. 

 

La ragazza nel frattempo non riusciva a smettere di piangere 

Si sentiva tradita, usata e poi gettata via come se niente fosse. 

 

Ma la cosa che più la faceva stare male, era l’indifferenza che vedeva negli occhi di quello che credeva il suo ragazzo. 

 

 

“Va bene, vuoi la verità? Eccotela. 

 

All’inizio tu mi piacevi molto Gwen, perché eri cazzuta, forte e determinata, ma sapevi essere anche molto dolce e romantica. 

 

Con il passare del tempo, sei diventata fredda e distaccata, ti incazzi per niente e mi fai delle assurde scenate di gelosia per ragazze che conosco da anni. 

 

Mi sono stancato di sentirti lamentare dei tuoi problemi come se a me interessasse davvero qualcosa! 

 

Quindi ho semplicemente approfittato di questa situazione per prendermi un periodo di pausa 

Spero tu possa tanto capirmi 

In fondo, l’ho fatto che per te. 

 

Ora devo chiederti gentilmente di andare a casa, i miei saranno qui tra poco e non voglio che mi accusino di essere un maschilista. 

 

-La ragazza ne rimase completamente pietrificata. 

 

Senza dire una parola, prese le sue cose e uscì da quella casa, non fermandosi un attimo a guardare Duncan negli occhi. 

 

Non riusciva a dire nemmeno una parola, era come se il suo cervello fosse andato in arresto, insieme al suo cuore. 

Camminava verso casa sua come uno zombie, incapace ancora di metabolizzare l’accaduto. 

 

Si fermò un secondo su una panchina vicino casa sua, con lo sguardo nel vuoto e le lacrime che avevano ripreso a scorrere. 

Anzi, che non avevano mai smesso. 

 

Non si sarebbe mai aspettata questa pugnalata alle spalle, specialmente dal ragazzo che amava. 

 

Lei lo aveva supportato quando litigava con i suoi, quando prendeva brutti voti 

Era rimasta persino a chiacchierare delle sere con sua sorella dopo le brutte liti con il suo ragazzo, visto che era stato lui a chiederglielo. 

 

Era vero, in quel periodo la maggior parte dei suoi momenti erano momenti no. 

 

Lei cercava solo qualcuno che fosse disposto ad ascoltarla e starle vicino, non voleva uno schiavetto da usare come valvola di sfogo o qualcuno da torturare. 

 

La sua famiglia l’aveva accolta bene, perché erano riusciti a capire che dietro quello scudo da dark c’era un cuore d’oro. 

Non tutte le persone lo capivano. 

 

Spesso faceva dei complimenti a suo padre, e quando succedeva, questa cosa infastidiva molto Duncan. 

 

Ma lei lo faceva perché suo padre non c’era più, e si arrabbiava con Duncan perché non si rendeva conto che era una delle cose più preziose che aveva. 

 

Quando aveva scoperto che suo fratello si è ammalato di tumore, pianse per giorni e cercava sempre la sua spalla come appoggio. 

 

A quanto pare, persino quelle cose lo infastidivano, tutto ciò era una menzogna bella e buona. 

 

Ma allora perché lo aveva fatto? 

Perché fingere che tutto andasse bene quando in realtà nulla di ciò era vero? 

 

Nonostante questo però  

Lei lo amava ancora. 

 

Aveva dei modi sbagliati, uno stile di vita sbagliato, trattava male gli altri senza motivo e in quel momento era la persona che la stava facendo sentire uno schifo come mai nessuno era riuscito a fare. 

 

Perché lo amava? Si chiedeva. 

 

Non riuscì a pensare ad una risposta, perché non lo sapeva nemmeno lei. 

 

Sperò che in quel momento nel parco non passasse nessuno, odiava farsi vedere quando piangeva. 

 

Cercò di fermare le lacrime, e per un po' ci riuscì, non voleva che sua madre la vedesse in quello stato. 

 

Fortunatamente al suo rientro non era in casa, così se ne andò in camera sua chiudendo la porta a chiave. 

 

La sentì due ore dopo avvicinarsi alla porta della sua camera e bussare. 

 

 

“Tesoro! Vieni a tavola che è pronta la cena! 

 

-Sua madre bussò ripetutamente alla porta della figlia, con la speranza di vederla uscire. 

Notò che non aveva toccato nulla del pranzo che le aveva preparato, e ciò la faceva preoccupare. 

 

Gwen non aveva mai avuto particolare appetito, ma era veramente raro che saltasse un pasto, per questo si preoccupò. 

 

“Scusami mamma, ma oggi non ho particolare fame, mangiate senza di me.... 

 

“Amore tutto bene? Hai una voce strana... 

Sicuro che è tutto ok? 

 

“Sto bene mamma... 

Ho solo avuto una giornata storta, preferisco rimanere se sola, scusami.... 

 

“Va bene, ma se hai bisogno di qualcosa chiamami! 

 

 

-La mamma di Gwen si rassegnò e apparecchiò la tavola per lei ed il piccolo Samuel, lasciando la figlia da sola. 

 

 

 

In quelle settimane, grazie agli amici di Duncan e Gwen, a scuola si era diffusa la notizia del litigio tra loro due, e anche del famoso patto che il punk propose a Courtney, ovviamente però, senza avere specificato il motivo. 

 

Le due “coppie”, cercavano di ignorarsi a vicenda, in special modo il triangolo tra Duncan, Gwen e la perfettina. 

 

In una di quelle classiche giornate, quest’ultimo vide la ragazza intenta a dirigersi verso l’ufficio del preside, così decise di seguirla. 

 

Era sincero, non gli importava più di tanto del litigio con Gwen, quello che voleva ora era cercare di portare a termine il suo scopo, a tutti i costi. 

 

Sapeva benissimo dove si stava dirigendo, così si fermò a metà strada, con un ghigno sul volto. 

 

Courtney rimase sullo stipite della porta, controllando che all’interno della stanza da lei interessata non ci fosse nessuno. 

 

Dopo aver verificato ciò, entrò chiudendosi la porta alle spalle. 

 

Cercando di fare il più in fretta possibile, iniziò a frugare in tutti i cassetti, a sfogliare ogni singolo registro, per sapere in quale il punk aveva messo quello che le apparteneva. 

 

Sfortunatamente, una brutta sorpresa gli si presentò davanti, e non sembrava esserne molto contenta. 

 

“Hai bisogno di aiuto impicciona? -Disse il ragazzo richiudendo la porta dietro di se. 

 

“Che cosa vuoi Scott? Cosa ti serve adesso? 

 

-Il ragazzo rimase a fissarla per un po con un sorriso sul volto, controllando che non venisse nessuno in quel momento. 

 

 

“Nulla, ti ho visto entrare qui e mi chiedevo cosa stessi facendo, ma non pensavo fossi una ladra. 

 

“Io non sono una ladra, sto solo cercando una cosa, e credo che tu sappia benissimo che cosa. 

 

“Oh intendi forse questo? 

 

-Il rosso tirò fuori dal suo zaino il fascicolo di Courtney, con dentro anche il foglio firmato dell’accordo tra lei e la preside. 

 

“Dammelo subito! Tu non centri nulla con questa storia quindi sei pregato di non metterti in mezzo! 

 

-La ragazza tentò di avvicinarsi a lui, ma il rosso mise una mano sulla maniglia della porta, costringendo Courtney a fermarsi. 

 

“Attenta cara, se fai un solo passo andrò in corridoio per dire a tutti quanti la verità, quindi ti conviene rimanere al tuo posto. 

 

-Courtney sospirò arrendendosi. 

Si sedette sulla sedia della preside, mentre il contadino tolse la mano dalla porta. 

 

“Fammi indovinare, ti ha mandato Duncan giusto? Quel ragazzo vuole rovinarmi... 

 

“Ti sbagli, lui non centra nulla con questa storia  

Sono stato io a prendere l’iniziativa perché voglio una cosa da te in particolare. 

 

“Sentiamo, sputa il rospo, cosa vorresti da me?... 

 

-Si avvicinò alla ragazza, facendola indietreggiare un po. 

 

 

“Voglio che tu molli lo sfigato chitarrista e ti metta con me 

 Altrimenti se non lo farai, mostrerò questo fascicolo sul blog della scuola, e a quel punto tu farai una brutta fine. 

 

“Te lo puoi scordare! Non starò a questa tua stupida richiesta! 

Pensavo fossi un minimo diverso dal tuo amichetto, ma noto con piacere che vi assomigliate molto! 

 

Sta di fatto che non accetterò mai una cosa del genere! 

 

 

“Bene, te la sei cercata, intanto questo viene con me! 

 Ciao ciao Courtney, stammi bene mi raccomando. 

 

 

-Uscì dall’ufficio lasciandola paralizzata. 

 

Ma che era preso a tutti? Si può sapere che aveva fatto di male? 

 

Voler entrare nell’università dei propri sogni era forse un crimine? 

 

Il mondo sembrava avercela con lei senza nessuna ragione, possibile questo? 

 

Fatto sta che non avrebbe mai accettato nessuna delle due proposte, né quella del punk, né tanto meno quella del contadino. 

 

Aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa di giusto in Scott, ma evidentemente erano tutte stronzate! 

 

Quest’ultimo nel frattempo, dopo essere uscito dall’ufficio della preside, si stava dirigendo al piano di sotto, dove al fine delle scale, incrociò lo sguardo di Duncan, e non era del tutto rasserenante. 

 

Si avvicinò al contadino tirandogli un pugno in pieno viso, per poi riprendersi dal suo zaino il fascicolo di Courtney. 

 

“Ma dico che cazzo ti è saltato in mente? 

 

Sei un vero idiota quando fai le cose senza pensare! 

 

Mannaggia a me e quando vi ho avvertito di questa storia, vedete di restarne fuori d’ora in poi mi sono spiegato? 

 

-Il punk se ne andò, lasciando il rosso a terra con il naso sanguinante. 

 

Cercò di alzarsi tenendosi al muro, ma aveva la vista annebbiata e il naso che non smetteva di sanguinare. 

 

Non appena fece un passo la vista gli si scurì del tutto, facendolo finire a terra. 

 

Si risvegliò all’incirca un’ora dopo sul lettino dell’infermeria, con una fascia bagnata sulla fronte e sui polsi. 

 

Accanto a lui c’era una ragazza, che dallo sguardo sembrava che l’avessero calpestata più volte sulla sabbia rovente. 

 

Il ragazzo si tolse la benda dalla fronte e si mise seduto, fissando negli occhi la sua “salvatrice”. 

 

 

“Però 

Grazie per l’aiuto 

Ma come hai fatto a portarmi fino a qui Gwen? Non sono proprio un peso piuma... 

 

-La gotica lo fissò notando che il suo naso aveva ripreso a sanguinare 

Così bagnò un fazzoletto e glielo mise sulla fronte al posto dell’altro. 

 

 

“Ho chiesto aiuto ad uno dei ragazzi che passava per il corridoio e ti abbiamo portato qui, poi lui se ne è andato, e come vedi sono rimasta io. 

 

“Beh non ce ne era bisogno, potevi andare, comunque ti ringrazio per avermi aiutato, grazie mille Gwen. 

 

“Di nulla, ma posso sapere cosa ti è successo? 

 

“Non lo sai? Duncan non ti ha detto nulla? 

 

-Gwen abbassò lo sguardo, e lui si maledì per quello che aveva appena detto. 

 

Per lui era strano vedere i suoi più cari amici separati, visto che erano sempre andati d’accordo. 

 

 

“Scusami, mi dispiace.... 

Non era mia intenzione.... 

 

“Non ti preoccupare, dovrò farci l’abitudine ormai... 

Allora? Mi dici cosa ti è successo? 

 

“Niente lascia stare, sono stato un idiota.... 

Avevo preso il fascicolo di Courtney perché volevo che lei uscisse con me, ma non so come Duncan mi ha scoperto, deve avermi visto seguire l’impicciona 

Appena mi ha visto mi ha mollato un pugno in pieno viso, facendomi perdere i sensi. 

 

-La dark si alzò di scatto dalla sedie, fissando con sguardo tremante l’amico. 

 

 

“Ma che cosa avete tutti con questa ragazza? Cosa ha di tanto speciale? 

 

-Scott riuscì a percepire la voce rotta della sua amica, e non sapeva proprio come aiutarla. 

 

Forse aveva fatto una cavolata a dirle la verità. 

 

Non era comune che piangesse, ma gli ultimi eventi di quel mese l’avevano provata abbastanza. 

 

Cercò di cambiare discorso, ma ormai il danno era fatto, non si poteva tornare indietro. 

Così cercò di farsi ascoltare per sistemare le cose. 

 

 

“Gwen ascolta, nessuno di noi può scegliere di chi innamorarsi, capita e basta... 

 

So che sei triste per la storia con Duncan ma devi trovare il modo di superarla 

Io sono qui se hai bisogno di una spalla, ok? 

So che sono uno dei tuoi amici più idioti, ma spero di poter rimediare... 

 

-In quel momento, Gwen era molto grata al ragazzo 

Sentiva che poteva sfogarsi con qualcuno e che lui era disposto ad ascoltarla. 

 

Sapeva che Scott non era cattivo, si faceva solo condizionare troppo dal punk, e ciò lo portava ad agire stupidamente. 

E a volte anche con cattiveria. 

 

Dopo aver controllato che il sangue non usciva più, Gwen accompagnò Scott a casa, ringraziandolo ancora per il grande supporto morale. 

 

 

Nel frattempo, da un’altra parte, Courtney stava camminando verso casa sua, decisamente di pessimo umore. 

 

Trent le aveva chiesto di incontrarla, e lei aveva accettato, ma il suo malumore non era dovuto a quello. 

 

Di solito avrebbe chiesto a suo padre di venirla a prendere, ma stavolta aveva preferito camminare per schiarirsi le idee. 

 

In fondo mancavano solo 6 mesi alla fine della scuola, poi non avrebbe più rivisto nessuno di loro. 

Doveva resistere solo per quei mesi e poi tutto sarebbe finito. 

 

Mentre camminava, continuava a pensare alla proposta fatta da Duncan. 

Ormai tutta la scuola sapeva che lui e Gwen si erano lasciati. 

 

Il fatto che erano anni che lui la infastidiva, e mai pensava che sarebbe arrivato a questo punto. 

 

Scacciò immediatamente questi pensieri dalla testa non appena si rese conto di essere arrivata a casa. 

 

Trent era lì che la aspettava, e anche lui sembrava non essere in splendida forma. 

 

Si salutarono con la mano e si sedettero sulle scale davanti casa per parlare. 

 

Sembrava che nessuno dei due avesse intenzione di aprire bocca, forse indecisi su chi dovesse farlo prima. 

 

Toccò per prima a Trent, e la perfettina si voltò per ascoltarlo. 

 

 

“Beh, allora... 

Volevo, intanto chiederti come stavi.... 

Sai, è da tanto che non parliamo come si deve... 

 

“Già è vero... 

Il mio umore in questo mese ha avuto alti e bassi, ma i bassi sono stati più forti.... 

Tu invece come stai? 

 

“Capisco, mi dispiace.... 

Nemmeno io posso dire di stare alla grande, ma ce la caviamo... 

 

“Tranquillo, non è colpa tua, tu non centri nulla con questo.... 

 

 

-Arrivò il silenzio tombale, che però incoraggiò Courtney a proseguire il discorso. 

 

“Ascolta Trent, io non ho la minima intenzione di ferirti in nessun modo, ma da come avrai potuto notare in questo periodo tra di noi le cose non vanno molto bene.... 

 

-Il ragazzo annui sconsolato, chiedendo alla ragazza gentilmente di proseguire. 

 

“Tu sei senz’altro uno dei ragazzi più belli e dolci che io abbia mai conosciuto…. 

Sei stato il mio primo ragazzo, e fin da subito mi sei sempre piaciuto.... 

 

Ma non puoi negare che qualcosa tra noi è cambiato, o forse sono cambiata solo io... 

Devo ancora capire... 

 

Per questo ti dico che ho bisogno di prendermi un piccolo periodo ti pausa, per stare da sola e riflettere sulle mie scelte... 

Ti dispiace Trent? 

 

-Il chitarrista anche se ci aveva sperato fino all’ultimo, se lo aspettava.... 

 

Anche se a volte ingenuo, non era affatto stupido, lo aveva capito già da tempo... 

 

Non poteva negare che le parole di Courtney erano vere, ma avevano fatto male lo stesso.... 

 

Si abbracciarono, e le lacrime non si fecero attendere sui loro visi. 

 

Trent riprese la parola, cercando di non scoppiare in lacrime. 

 

 

“Non preoccuparti, capisco cosa vuoi dire, non sono arrabbiato con te figurati.... 

 

Spero che questo periodo farà bene ad entrambi..... 

Chissà, forse ne ho bisogno anch’io... 

 

“Si, lo spero..... 

Vorrei però che continuassimo a restare in contatto, sempre se per te non è un problema... 

 

“No no, assolutamente no....Figurati 

 

“Mi fa piacere... 

Ora scusami ma devo andare...Ci vediamo domani a scuola ok? 

 

“Si va bene, ciao Courtney... 

 

 

-Il chitarrista rivolse un ultimo saluto a Courtney prima che entrò in casa, mentre una piccola lacrime si stava facendo strada sul suo volto... 

   
 
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