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Autore: cassiana    21/01/2023    6 recensioni
Eddie si sente un po' in colpa a vendere della droga proprio a Chrissy, ma gli affari sono affari e poi è un'ottima scusa per avere la ragazza nella sua roulotte.
Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce la penna
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chrissy Cunningham, Eddie Munson
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Disclaimer: i personaggi e i luoghi non sono miei, ma dei rispettivi autori. Questa storia è scritta per puro divertimento e senza scopo di lucro.



Titolo: Seguendo il coniglio
Fandom: Stranger Things
Rating: T
Relazione: Eddie Munson/Chrissy Cunningham
Note: Storia scritta per l’iniziativa HAPPY BUNNY NEW YEAR CHALLENGE del gruppo FB Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction
Si consiglia l’ascolto di questa canzone durante la lettura
Pacchetto: 1987
Prompt: Fuoco, Droga, "Vedo la pietra che ti appesantisce gli occhi, Vedo la spina che ti trafigge il fianco"
Warning: canon divergence, mensione uso di droghe


Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce la penna




Seguendo il coniglio




Eddie aveva un'aria trionfante quando tornò da Chrissy sventolando in una mano la busta con la droga che le aveva promesso. A dire il vero si sentiva un po' in colpa: un conto era spacciare un po' d'erba per aiutare Wayne con i conti, tutt'altro fornire quel tipo di sostanza di cui a dire il vero non era effettivamente sicuro degli effetti. Chrissy gli era sempre sembrata troppo una brava ragazza per permetterle di "sporcarsi" con quelle schifezze. Ma quando gli si era presentata nel suo "ufficio" nel bosco quasi non gli era sembrato vero: Chrissy Cunningham, la capo cheerleader della Hawkins High, la reginetta della scuola, la ragazza perfetta per cui aveva una mezza cotta sin dalle medie era lì in cerca del suo aiuto. Non aveva potuto dire di no a quegli occhioni in cui leggeva la disperazione, si era interrogato di passaggio cosa potesse turbare la vita perfetta della ragazza perfetta ed era rimasto stupito quando lei gli aveva chiesto qualcosa di più forte dell’erba. Aveva esitato per un momento, ma poi aveva deciso di accettare la sua richiesta; per aiutarla, certo e anche, sotto sotto, per avere la scusa di portare Chrissy nella sua roulotte.

"Ecco la Special K! Eh Chrissy cos'hai, che ti succede?"

Il sorriso sul suo volto si spense e la voce gli salì di un'ottava in preda al panico. Lei era ferma in mezzo alla stanza, gli occhi rovesciati all'indietro, tremante. Nella foga di correre da lei Eddie urtò la radio a transistor che cadde a terra e si accese. Ma il ragazzo nemmeno se ne accorse impegnato nel cercare di svegliare Chrissy da quella sorta di trance in cui era caduta:

“Chris, tesoro, svegliati! Hai preso qualcosa prima di venire? Chrissy, Chrissy! Per favore svegliati, ascolta la mia voce, sono Eddie!”

La ragazza rimase immota nel suo stato di torpore ed Eddie si chiese cosa avesse preso per poter essere finita in un viaggio così terribile. Continuava a chiamarla e a scuoterla sempre più in preda al panico.
Chrissy aveva tanta paura, intorno a lei il cielo fiammeggiava e il fuoco serpeggiava sotto la sua pelle, quella creatura raccapricciante le stava dicendo cose orrende e fin troppo vere e lei si sentiva impotente e immobilizzata nelle spire della sua voce nonostante tutto suadente.

"Vedo la pietra che ti appesantisce gli occhi, Vedo la spina che ti trafigge il fianco."

Un dito si allungò ad accarezzarle il volto madido, Chrissy provò a fare un passo all’indietro, combattuta tra la volontà di lasciarsi andare e quella di non morire. E poi la sentì, una voce di donna che cantava una sorta di marcia che la incitava a seguire conigli e millepiedi e a chiedere a Alice.
And if you go chasing rabbits…And you know you're going to fall…Tell 'em a hookah-smoking caterpillar…
La musica si dipanava nella sua testa come una sorta di rosario di cui lei sgranava le perle di parole in cerca della salvezza e al fondo del quale c’era la voce di Eddie che la chiamava disperato. Vecna si fece più persuasivo e tentò di bloccarla con le spalle al muro, ma la voce di donna cantava e cantava:
Get up and tell you where to go…And you've just had some kind of mushroom…And your mind is moving low…Go ask Alice
e Chrissy con un colpo di reni si liberò dalla presa del mostro e corse via verso lo squarcio di luce. Cadde pesantemente tra le braccia di Eddie e ruzzolarono a terra:

“Cristo, che cazzo è stato? Stai bene, cosa hai preso?”

Eddie la teneva stretta e le accarezzava i capelli biondi, lei si sentiva febbricitante e le dolevano tutte le ossa, ma ebbe la forza di mormorare:

“La musica, non lasciare spegnere la musica.”

I rintocchi della pendola ancora suonavano in lontananza e lei non voleva sentirli. Eddie fece adagiare Chrissy sul letto e mise su una cassetta della sua collezione. La ragazza scosse la testa con uno spasmo sul viso:

“Non era questa, ti prego metti la canzone che c’era prima.”

Eddie avrebbe fatto di tutto in quel momento per calmare la ragazza che canticchiava ossessivamente, così cercò di fare mente locale su di quale canzone potesse trattarsi . Quando la ricobbe Eddie saltò su e andò a ravanare tra le cassette di suo zio fino a trovare quella giusta. Ora che le parole di Grace Slick risuonavano nella piccola stanza Chrissy sembrò tranquillizzarsi. Eddie le portò un bicchiere d’acqua e provò a farle mangiare qualche biscotto, le toccò la fronte umida di sudore freddo. La gonna corta lasciò intravvedere le gambe livide e rosse come se qualcuno le avesse stritolate.

“Fammi vedere: porca puttana sembra che qualcuno ti abbia preso a bastonate. Non c’erano prima, vero?”

Chrissy annuì e si tolse la felpa facendo vedere le braccia ridotte allo stesso modo delle gambe: gli arti erano ricoperti di grosse ecchimosi livide, del sangue coagulato le sporcava le narici e gli occhi erano rossi e tumefatti. Eddie aveva lo sguardo stravolto nel vedere come era ridotta Chrissy:

“Sembri come se fossi appena uscita da un incidente stradale. Sono stato io a farti questo? Ti ho solo scosso un po’!”
“E’ stato orribile.”
“Io ci sono… se me ne vuoi parlare, voglio dire.”

Crissy si raggomitolò su se stessa con una smorfia e scosse la testa:

“Non mi crederesti.”
“Ti ho visto fluttuare a mezzo metro da terra…e poi ti crederei comunque. Perchè sei tu.”

Le mise con delicatezza una mano sulla spalla e Chrissy fece un sorrisetto tremulo asciugandosi con una mano gli occhi bagnati di lacrime.

“Piuttosto penseranno che sono stato io a farti del male, il mostro che ti ha irretito per entrare nella sua roulotte e ti ha aggredito senza pietà.”

Eddie stirò le labbra in una smorfia amara. Chrissy si portò le mani alle labbra e scosse la testa:

“Oh no! Non dirò a nessuno che sono stata qui!”
“Ci inventeremo qualcosa. Aspetta qui, vediamo che cosa possiamo fare per quelli.”

Eddie tornò dopo poco portando un analgesico e delle buste di surgelati, Chrissy si era sdraiata sul letto, pallida e stupenda come una principessa elfica. Eddie si fermò per un momento a osservarla e gli si strinse il cuore, non le avrebbe mai fatto del male e se avesse dovuto sacrificare il proprio nome per la sua incolumità e reputazione lo avrebbe fatto, tanto la sua di reputazione era già rovinata. Crissy voltò gli occhi e Eddie canticchiò ironicamente:

“Ecco la cena!”

Lei si tirò su a fatica e sorrise debolmente. Eddie le diede un paio di pillole rassicurandola che si trattava di semplice antidolorifico, l’aiutò a pulire il sangue incrostato dalle narici passandole con delicatezza un fazzolettino umido. Chrissy arricciò il nasino e si lasciò scappare un piccolo starnuto da cartone animato che colpì Eddie dritto al cuore. La fece sdraiare e le adagiò le buste dei surgelati nei punti che più le facevano male. Chrissy cercò la sua mano e strinse forte le sue dita:

"Grazie, Eddie."
"E di cosa, non ho fatto niente di che…non lo faccio mai."
"Per esserci."

Eddie fece un sorrisetto imbarazzato, le scostò dalla fronte i capelli umidi e si sedette sul pavimento. Le note dei Jefferson Airplane continuavano a suonare in loop, mentre il respiro di Chrissy si faceva più rilassato. Eddie continuò a guardarla.
   
 
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