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Autore: Jeremymarsh    22/01/2023    2 recensioni
Odasaku riceve un dono inaspettato.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Osamu Dazai, Sakunosuke Oda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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​I gatti non mangiano curry
 

 

Odasaku fece per infilare la chiave nella toppa ed aprire la porta dell’appartamento quando si accorse che era già aperta. Si mise sull’attenti, mano alla pistola, pronto ad affrontare chiunque fosse l’intruso; se pensavano di coglierlo alla sprovvista avrebbero avuto più di una sorpresa. 

Sentiva il rumore di più oggetti che cozzavano tra di loro con insistenza e si chiese a quale gioco stessero giocando, se lo stessero aspettando senza aver paura di rivelarsi, e provò a immaginare chi potesse tendergli un'imboscata simile, nutrire così tanta fiducia da credere di poterlo sopraffare anche in quel modo. O, piuttosto, avevano anche intenzione di prenderlo in giro? Rifletté che già nella Port Mafia c’erano individui con uno strano senso dell’umorismo.  

Non aveva fatto che due passi quando udì un improvviso fruscio alle sue spalle e prima ancora di potersi voltare e alzare la pistola verso di esso, spalancò gli occhi al futuro che si rivelava a lui: vide una macchia rossa accendersi nella stanza scura, percepì un calore insolito alla gamba destra e poi un distinto miagolare. 

A quel punto sospirò, ma non si mosse né provo ad evitare che la premonizione si avverasse. Riuscì a mettere a fuoco un gatto grassoccio e dal folto pelo rosso venirgli incontro e strusciarsi contro di lui emettendo dei miagolii acuti. 

Non si rilassò del tutto, però; non avrebbe ancora abbassato la guardia. Non sapeva da dove sbucasse quel gatto, ma si era anche accorto che il rumore che aveva sentito provenire dalle stanze accanto fino a poco prima era cessato e che un silenzio più inquietante era calato su di loro. 

“Oda-kun!” esclamò una figura alle sue spalle, cogliendolo di sorpresa nonostante l’allerta massima, e rompendo il suddetto silenzio. “Era ora che tornassi. Sapessi quanto ti abbiamo aspettato.” Dazai si accovacciò a terra e afferrò la palla di pelo per ricambiare le fusa e strofinare il viso contro il suo muso, emettendo anche gli stessi suoni acuti. 

Odasaku si permise finalmente di abbassare le braccia, sospirando una seconda volta e voltandosi verso l’ex-dirigente della Port Mafia. 

“Non è bellissimo?” gli chiese ancora quello, ignorando i suoi gesti esasperati e facendo facce buffe all’animale. Poi si allungò verso di lui e glielo gettò in faccia, agitando il gatto che per difendersi artigliò le bende di Dazai. 

“Cosa ci fai qui?” gli chiese Odasaku, ignorando a sua volta le sue chiacchiere e avviandosi verso la cucina. Non si aspettava il suo arrivo quel giorno, anche se doveva ammettere che non gli dispiaceva – per nulla.  

Dazai gonfiò le guance e lo seguì, determinato a mostrargli la bellezza del felino che trasportava tra le braccia. 

“Ma è ovvio, Oda-kun, se non ci pensassi io a te chissà come ti ridurresti,” asserì più sicuro che mai, pur essendo lui quello irresponsabile e svampito tra i due. “Stamattina mi sono svegliato scervellandomi, riflettendo su quanto deve essere dura restare da solo quando non ci sono io a tenerti compagnia e scaldarti; quindi, ripensando e ripensando ho trovato la soluzione.” 

Il rosso inclinò il viso verso di lui e lo guardò impassibile, arcuando impercettibilmente il sopracciglio. Cominciava a intuire dove volesse andare a parare e si sentiva sfinito solo al pensiero. 

Allora, per confermare quell’intuizione, Dazai allungò nuovamente il felino verso di lui – che ormai appariva ugualmente sfinito – ed esclamò: “L’ho scelto pensando a te, Oda-kun! Il suo pelo è rosso come il tuo, non è magnifico? In più, la donna che lo dava via mi ha assicurato che fosse orfano, né madre né padre. Non trovi che sia perfetto per te? Così, ora, quando non potrò esserci io a consolarti, tu e lui potrete tenervi sempre compagnia.” 

Odasaku scosse la testa, facendo ben attenzione a osservare la soddisfazione e il luccichio eccitato negli occhi del compagno e non riuscì ad evitare che gli angoli della bocca si piegassero in su. Infine, con riluttanza, accettò l’offerta. 

“Meow,” lo salutò il gatto, agitandosi; era stato fin troppo tempo costretto in quella posizione. Odasaku allora lo lasciò andare, e quello cominciò a circondargli le gambe, avanti e indietro, lasciandogli una quantità indefinibile di peli rossi sui pantaloni beige, creando contrasto. 

Si chiese se sarebbe stato in grado di prendersene cura. Ma doveva ammettere che non gli dispiaceva nemmeno, appreso il motivo per cui Dazai glielo aveva donato.  

“Mi raccomando,” riprese quest’ultimo, che finora aveva continuato a fargli le fusa, attaccato al suo braccio, come se fosse stato anch’egli un gatto. “A lui il curry non piace.” 

Odasaku scrollò le spalle. “Bisogna provare prima di giudicare.” 


 




N/A: 

Avevo voglia di qualcosa di stupido e condito con un po' di fluff e alla fine questo è ciò che la mente assonnata e in coma da cibo ha partorito. In più, volevo tornare a scrivere di questi due da mesi. Quindi spero di avervi strappato un sorriso; nel caso, non esitate a dirmelo. 

Un abbraccio e buon proseguimento ❤. 

   
 
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