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Autore: by ila    22/01/2023    1 recensioni
Una storia ambientata subito dopo la vittoria di Campione del mondo di Ash Ketchum, in cui tutto verrà concentrato attorno a una festa in suo onore organizzata dalla capopalestra di Celestopoli con l'aiuto degli amici più cari.
Dal testo:
[...]"L’allenatore accartocciò il foglietto tra le mani e si mise a correre, richiamò Pikachu che gli balzò sulla spalla.
Si diresse verso casa sua perché sapeva che la sua amica alloggiava lì, sua madre glielo aveva detto.
Vide tutto spento quando varcò la porta dell’abitazione. Stava ansimando, si sentiva il cuore in gola.
Salì le scale, aprì la sua camera da letto da lei occupata fino a quel momento e lasciata ora immacolata.
Pikachu salì sulla scrivania e annusò nell’aria sentendone il profumo “Pika! Pikachu!”
“E’ stata qui, non è vero Pikachu?”
“Pikachu….” Annuì desolato il pokèmon giallo"[...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Ce l’hai fatta Ash Ketchum!

 

CAPITOLO 1

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Signori e Signore, è clamoroso questo giorno: Ash Ketchum è il nuovo Campione del mondo di Pokemon!”

“N-Non ci credo…ce l’ha fatta! Ash ce l’ha fatta!!!” Misty, capopalestra della città di Celestopoli, guardò lo schermo davanti a sè incredula. Il suo migliore amico era appena stato proclamato e premiato come il più forte allenatore del mondo. Il suo cuore iniziò a batterle nel petto freneticamente quando di colpo scattò in piedi abbracciando suo Psyduck. La piattaforma galleggiante sulla quale erano seduti un istante prima, si ribaltò facendoli finire dritti nella piscina. “PSYYYYYYYYYYYY!!!” Il papero, sebbene avesse imparato a nuotare quando utilizzava i suoi poteri psichici, in quel momento fu incapace di stare a galla agitandosi in preda dal panico “Oh scusami Psyduck!” disse Misty rimettendolo sulla tavolozza “Devo telefonare subito a Tracey e agli altri! Dobbiamo organizzare una grande festa!” disse nuotando verso l’uscita dalla grande vasca.

In televisione, alla radio, sui tutti i social media non si parlò d’altro se non della meritata vittoria e del titolo conquistato da un ragazzo sui vent’anni partito all’età di dieci anni da Biancavilla, sua città natale, per realizzare il più suo grande sogno. E proprio in quel momento nel laboratorio del professore esperto a livello mondiale di pokèmon della stessa città, squillò il telefono.
“Pronto? Qui casa Oak! Sono Tracey!” Tracey, futuro osservatore di pokemon, rispose continuando a vedere la scena in TV con l’immagine del suo amico Ash in primo piano “Oh, ciao Misty!” disse sorridendo. Sapeva che era lei a farsi sentire per prima. “Come dici? Vuoi andare a parlare con il Presidente della Lega Indigo e organizzare con lui una festa per Ash?” chiese interdetto. Dall’altra parte della cornetta Misty spiegò che anni fa il Presidente era stato molto gentile con loro e che sicuramente si ricordava ancora lei, di Ash e di Brock.
“Ma Misty sono passati dieci anni...non credo che sia ancora in carica…!” obiettò il giovane
“Ma certo che lo è!” ribattè la ragazza “E se anche ci fosse il successore, comunque mi conoscono e chiederò i dovuti permessi. Ash merita di essere festeggiato a dovere! Tu, intanto, avvisa sua madre, il professor Oak e Gary. Adesso chiamo Brock e mi metto d’accordo anche con lui. Ci sentiamo presto!” chiudendo la conversazione “Aspetta, Misty!...Ha riattaccato!” disse Tracey rimettendo a posto la cornetta.
“Tutto bene Tracey?” gli chiese la donna davanti a lui, sui cinquant’anni ancora bella, Delia Ketchum.
“Credo di sì. Era Misty al telefono e ha detto che vuole parlare con quelli della Lega di Indigo e organizzare lì una grande festa evento per suo figlio.” spiegò il ragazzo guardandola divertito.
“Oh ma che dolce la nostra Misty.” disse commossa mettendosi una mano sulla guancia.
“Bisogna darle una mano: soprattutto a contattare tutti gli amici sparsi che Ash ha conosciuto durante i suoi viaggi.” fece capolino Gary
“Ehi Gary, ce ne hai messo di tempo. Ti sei perso l’incontro. Tutto bene con quelle sfere-poke?” gli chiede suo nonno Samuel, appoggiandogli una mano sulla spalla.
“Certo nonno, stai tranquillo. Ho fatto tardi proprio perché stavo seguendo anche il nostro eroe mentre studiavo e analizzando degli importanti risultati che dovrai guardare più tardi.”
“Sarà un vero piacere farlo. Ma prima andiamo a chiamare Ash, Delia sicuramente lo vorrà sentire, non è vero?” chiese rivolgendosi a lei, che guardava fuori dalla finestra tutti i pokèmon di suo figlio che ancora stavano festeggiando.
“Il mio Ash sarà assediato dalla stampa in questo momento e tornerà qui tra tre giorni. Il suo viaggio per ora si è concluso ma sono sicura che presto ripartirà di nuovo. Abbiamo una festa da organizzare e Gary ha ragione: bisogna aiutare Misty in questo.” guardò i tre uomini e sorrise, orgogliosa e ancora emozionata.

“Cosa vuoi fare scusa?!” Brock nel suo camice da dottore stava sistemando delle cartellette mediche nel cassetto quando la sua amica gli telefonò “Ma ti rendi conto, Misty, di quanti anni sono passati da quando abbiamo conosciuto il Presidente Goodshow?” le chiese sedendosi alla sua scrivania.
Era riuscito a realizzare il suo sogno diventando un grande medico dei pokèmon e lavorava presso l’ospedale della sua città natale a Plumbeopoli.
“Lo so, lo so. Anche Tracey mi ha detto che è una follia, ma se tu venissi qui potremmo andare insieme a parlarci e vedere cosa ci dicono!” rispose la ragazza dall’altra parte del ricevitore.
Brock poteva percepire anche attraverso la cornetta il fremere di Misty e doveva ammettere che ne aveva tutte le ragioni, poichè come lei e come tutti, anche lui era orgoglioso e fiero del loro amico Ash e si meritava sicuramente un grande ricevimento ad honorem.
“E va bene, Misty, mi hai convinto! Sarò da te nella giornata di domani.” sorrise
“Perfetto! Tu hai modo di avvisare qualcuno degli amici di Ash? Io mi posso occupare di Vera, dei ragazzi di Alola tramite Suiren e di Lucinda.”
“Ok, invece ho già qui Spighetto che può contattare Iris. E poi Misty...c’è da avvisare anche i nuovi compagni di viaggio di Ash, ma non ho i loro contatti…” dichiarò pensieroso.
“Non preoccuparti Brock, il professor Oak saprà darmi una mano. Ci vediamo domani. Ti aspetto.”
“Ciao, a domani!”

I tre giorni seguenti passarono in fretta e la maggior parte dei festeggianti era già all’Indigo Platou per aiutare con gli ultimi preparativi.
L’evento sarebbe iniziato alle ore 18.00 di quella stessa sera. I biglietti per la partecipazione erano stati spediti e molti degli invitati erano i capipalestra che Ash aveva sconfitto negli anni.
Per l’occasione Misty chiamò, Todd Snap, diventato un grande reporter famoso in tutti i rotocalchi più gettonati del paese per le sue spettacolari fotografie ed era anche caporedattore di una delle testate più importanti inerenti agli incontri di pokèmon, perfetto per organizzare tutta la stampa.
Con il nuovo Presidente in carica, nipote del vecchio Goodshow, Misty era riuscita ad abbellire lo stadio trasformandolo in una grande sala con una bellissima pista da ballo al centro e con un grande palco sovrastato da uno striscione con su scritto “CONGRATULAZIONI”.
“Ferma così…” disse Snap inquadrandola con l’obiettivo appena la vide concentrata a sistemare una bellissima pianta su un tavolo CLICK! “Sei perfetta Misty!”
“Oh, Todd! Non le foto a tradimento, lo sai che non vengo bene!” si lamentò mettendosi le mani sui fianchi
“Ma se sei bellissima, come un fiore d’acqua!” rispose riguardo l’anteprima sulla sua reflex
“Piantala adulatore!” sorridendogli grata
“Dov’è il Campione tanto atteso? E’ già arrivato a casa sua?”
“Non credo...dovrebbe essere qui nel tardo pomeriggio. Speriamo di finire tutto quanto prima!” guardandosi attorno.
Mancavano ancora dei piccoli dettagli qua e là ed era già mezzogiorno.
Il servizio catering era già all’opera ai fornelli sotto l’attenta guida di Spighetto e di Brock, che temporaneamente aveva sospeso le loro attività quotidiane per dedicarsi a quella di chef ufficiali.
Tracey era intento a fare dei ritratti dell’incontro della vittoria di Ash per poi appenderli alle pareti, insieme a Goh “Sono veramente stupendi! Sei bravissimo Tracey, davvero complimenti.!” Disse ammirando ogni disegno che appendeva. “Ti ringrazio molto, Goh!” rispose sorridendo
Vide poi Vera, Lucinda, Iris, Serena, Bonnie e Cloe sistemare tutti i posti a sedere assegnando ognuno il suo.
Lem e Max, invece, erano alle prese con le luci e i riflettori.
Delia si avvicinò e posò una mano sulla spalla di Misty“E’ magnifico Misty, Ash ne sarà felice. Ed è tutto merito tuo.”
“Se lo merita Delia. Ha fatto un ottimo lavoro suo figlio in tutti questi anni e ognuno di noi è orgoglioso di lui. Ma anche Lei ha fatto tanto come madre ed è anche merito suo se Ash ha vinto il titolo!” la guardò con uno sguardo pieno di stima.
“Sei una cara ragazza, mi fai commuovere.” disse abbracciandola.
“Che meraviglia di foto!” disse Todd scattando una foto.
“Todd! La smetti di fare foto a tradimento?!” rispose rimproverando il ragazzo che si dileguò un attimo prima che la ragazza gli sequestrasse la macchina fotografica.
“Ne voglio una copia, caro, mi raccomando!”
“Può contarci signora Ketchum!”
Delia sorrise “Sarà meglio che vada adesso. Ci vediamo stasera, Misty. Grazie per tutto.” guardandola accarezzandole la guancia.
“A più tardi Delia”
La guardò allontanarsi e per Misty - come per tutti loro - era come se fosse una seconda madre. Il porto sicuro dove poter tornare, le era molto affezionata e voleva che quella festa fosse anche sua. Poteva solamente immaginare cosa significasse crescere da sola un figlio. Anche lei aveva perso i suoi genitori presto e ne aveva un vago ricordo, ma sua sorella Dacey si era occupata di lei, di Violet e Lily e quando conobbe la madre di Ash, sperò che anche sua madre fosse bella e gentile come Delia.
“Ehi, mocciosa.” disse una voce familiare alle sue spalle distraendola dai suoi pensieri.
“Vogliamo aiutare anche noi.” disse la voce maschile accanto alla prima
“Dicci cosa dobbiamo fare e lo faremo! Miao!” concluse il pokèmon gatto parlante.
“Jassie, James, e Meowth...beh potreste fare i pagliacci. Non sarebbe male uno spettacolo comico!” rispose Misty ridendo.
“Non prenderci in giro, anche perché sei stata tu a chiamarci per la festa di Ash!” urlò la rossa
“Si perché conoscendovi, non ve la sareste persa per nulla al mondo e anziché farvela rovinare come al solito, ho preferito invitarvi ufficialmente.” rispose saccente puntando il dito verso di loro.
“E di cosa ci potremmo occupare noi?” chiede James guardandosi attorno
“Non saprei sinceramente...i ragazzi stanno ultimando il proprio compito che gli era stato assegnato…!” rispose lei pensierosa guardando i suoi amici in sala.
“Mmh...potremmo occuparci del sevizio catering!” suggerì Jessie
“No, già fatto.” rispose Misty scosse la testa
“Dei segna-posti” intervenne James
“Già fatto.”
“Delle luci del palco.” disse Meowth
“Fatto anche quello” scosse la testa Misty
“Delle fotografie” propose ancora Jessie
“Fatto”
“Delle interviste” suggerì nuovamente James.
“Mmmh…non scherzare James. E poi ci sono tutte le testate più importanti, non serve anche la vostra ridicola emittente TR-scoopTV!”
“Ridicola...come osi?! GGGRRRR!!” urlò Jessie che venne presa da James, quando tentò di saltare addosso alla ragazza.
“Potremmo occuparci...dei fuochi d’artificio…!” si illuminò il pokèmon parlante
“Questa sì che è un’idea! Bravo gattaccio!” rispose la ragazza dandogli un pugno in testa.
“Miaaao! Perchè mi hai colpito ragazzina?!”
“E’ un segno d’affetto! Adesso che sapete cosa fare, mi affido a voi. So che non mi deluderete!!” facendogli l’occhiolino sorridendogli.
“Ci puoi scommettere, pel di carota! Sarà il più bello spettacolo pirotecnico che abbiate mai visto! AHAHAHAH!!!”
“Jessie ha ragione. Sarà magnifico!” concordò il ragazzo
“Miao! Ma dove staremo nel frattempo durante la festa prima di fare il nostro intervento di luci notturne?” chiese il pokèmon continuando a massaggiarsi il capo.
“Che domande fai Meowth? Starete in sala con tutti noi ovviamente e avrete un posto a sedere, mangiando e bevendo insieme a tutti agli altri” rispose Misty risoluta.
“Davvero possiamo presiedere anche noi come membri della vostra squadra?” Chiese Jessie meravigliata
Misty annuì convinta.
“Che bello!” piagnucolò James abbracciando l’amica “Finalmente il meritato rispetto!”
“Dopo tutti questi anni è il minimo credo anche se ci avete dato sempre del filo da torcere. Ma sono sicura che Ash la pensi come me” disse la capopalestra incamminandosi verso il palco “Ma non fatemi pentire di ciò che ho detto! Ci vediamo stasera team Rocket!” e si allontanò compiaciuta.

Continuando a sentire in lontananza i pagnistei commossi del trio, Misty raggiunse il palco e vi salì sopra.
Ormai era pronto.
“Ehi Misty!”
Si sentì chiamare e vide i ragazzi di Alola, compresa Alixya raggiungerla e pensò a Brock che ne sarebbe stato particolarmente entusiasta nel rivederla.
“Suiren! Ragazzi! Ce l’avete fatta, come sono contenta di rivedervi!”
“Ciao Misty!” salutarono tutti in coro
“Grazie per l’invito! Non vedo l’ora di festeggiare Ash!” disse eccitata Ibis
“A proposito è già arrivato il grande eroe?!!” chiese Kawe volgendo lo sguardo verso la sala
“Credo che Ash ci metta un po' di più a raggiungerci. Ha avvisato sua madre dicendole che sarebbe arrivato verso sera.” disse una voce alle loro spalle
“Salve, Professor Oak!” disse Misty felice di vederlo
“Ciao Misty, ciao ragazzi!” salutò cordiale
“Wow! E’ un grande piacere rivederla professore!” disse sognante Chrys, giovane inventore
“Il piacere è tutto mio figliolo, siete i benvenuti! Adesso scusatemi ma vado a raggiungere mio nipote Gary che mi deve far vedere le sue ultime ricerche!”
“Vengo con te cugino! Sono proprio curioso di sapere cosa bolle in quella poke-ball!” disse Manuel abbracciando il cugino Samuel, che sorpreso ricambiò e insieme si avviarono all’uscita. La somiglianza era impressionante, proprio due gocce d’acqua, solo per i capelli si riusciva a distinguerli: Samuel ce li aveva brizzolati corti, Manuel brizzolati lunghi, ma per il resto i loro visi si potevano sovrapporre.
“Ci vediamo dopo ragazzi!” esclamarono in coro.
“E’ tutto pronto ormai” sopraggiunse una donna con un camice da professoressa
“Siamo arrivati in tempo, per fortuna!” aggiunse l’uomo accanto
“Professor Kukui e Professoressa Magnolia! Benarrivati!” esclamò Misty non appena li vide
“Non potevamo perderci questo evento. Sei stata molto gentile a chiamarci” tenendo in braccio il loro bambino nato qualche mese.
“Si figuri, professoressa. Non me lo avrebbe mai perdonato Ash, se non vi avessi inclusi!”
“Si vede che sei molto legata a lui e lo conosci bene.” disse l’uomo facendole l’occhiolino.
“...Beh ecco…io...” le guance di Misty si imporporarono di un rosa più intenso e dalla sfera pokè uscì il suo Psyduck che non perse occasione per deriderla, annuendo e sogghignando energicamente “Ritorna nella tua sfera, insolente di un papero!!” minacciò lei ancora più rossa in viso generando l’ilarità di tutti.

Arrivò la sera Delia, il Professor Oack, e Robert presidente della Lega Pokèmon di Kanto, avevano messo a disposizione una locanda per poter permettere agli ospiti di soggiornare.
Vera, Lucinda, Iris erano intente ad ammirare Serena che stava acconciando la chioma bionda della piccola Bonnie davanti a un enorme specchio, intrecciandola a forma di chignon, incastonandole tra i capelli dei piccoli fiori gialli che richiamavano il suo vestito.
“Wow! Ma è bellissima, Serena, complimenti” disse Lucinda, guardando la bambina.
“Grazie.” guardò soddisfatta il capolavoro
“Ragazze, sarà meglio tornare nelle nostre stanze e vestirci, prima che si faccia davvero tardi” disse Iris, guardando l’ora.
“Lucinda, mi puoi aiutare con il trucco per favore?” chiese Vera porgendo all’amica la sua trousse.
“Ma certo, con piacere.”

Mentre le ragazze alloggiavano presso l’albergo, Misty si trovava in quel momento nella stanza di Ash. Delia aveva insistito che si fermasse lì con lei per ringraziarla per il tutto il lavoro svolto per suo figlio. Si guardò allo specchio. Si era sciolta i capelli e sua sorella Dacey, che l’aveva raggiunta quel pomeriggio insieme a Violet e a Lily, la stata aiutando a pettinarla mettendole tra i capelli un fermaglio intagliato a mano a forma di uno Starmie, - il suo primo pokèmon d’acqua - portato apposta dalla sorella.
“Questo apparteneva alla mamma. Sarà perfetto per questa serata.” Disse la ragazza dietro a Misty applicandoglielo sui capelli rossi. Dacey prese un altro specchio e lo posizionò alle spalle di sua sorella e con il riflesso Misty riuscì a vedere l’effetto che dava quell’oggetto tanto piccolo quanto importante per loro. “Non dovevi regalarmi questo fermaglio della mamma. Appartiene a te Dacey, sei tu la più grande di tutte. E non lo dico solo perché sei la sorella maggiore, ma proprio perché sei riuscita a occuparti di noi nonostante le difficoltà.” Si girò e la guardò “Eri solo una bambina quando i nostri genitori sono mancati eppure ti sei rimboccata le mani e ci hai cresciute. Non te l’ho mai detto ma…grazie per quello che hai fatto per noi.” Disse Misty arrossendo leggermente.
“Nostra madre sarebbe d’accordo con me e papà sarebbe fiero di te: tu hai portato la sua palestra ai vertici della Lega rendendola imbattibile. Una brava capopalestra deve distinguersi dagli altri allenatori, sorellina e ci sei riuscita! E oltre a essere brava, sei diventata una bella ragazza” le rispose sistemando un’ultima ciocca ribelle facendole l’occhiolino.
“Ma hai visto quante ragazze ci sono là fuori?!” rispose corrugando la fronte, pensando a una in particolare.
“Noi siamo le sorelle sensazionali, non dimenticarlo. Belle e famose in tutto il mondo e tu sei splendida come la mamma, farai un figurone stasera, vedrai. Nessuno ti toglierà gli occhi di dosso, nemmeno Ash!” dapprima Misty annuì con la testa poi realizzò cosa avesse detto Dacey che sparì dietro la porta evitando abilmente la reazione isterica e paonazza di lei.

Sospirò e la capopalestra di Celestopoli si ritrovò davanti al vestito scelto qualche pomeriggio prima insieme a Delia: un meraviglioso abito blu cobalto di seta dai riflessi verde smeraldo che si intonava perfettamente al il colore dei suoi occhi e al suo elemento, con delle spalline morbide che si legavano dietro al collo e uno spacco che si intravedeva attraverso un tessuto in tulle trasparente a tre strati che circondava tutta la lunghezza della gonna lunga fino a sotto il ginocchio. In coordinato con un bellissimo paio di decolleté pronte per essere indossate.
Ma non fu questo che la impensierì maggiormente: quando era andata a esporre il suo programma ai vertici della Lega, Robert, dichiarandole apertamente il suo interesse per lei, le chiese di concedergli un ballo. Il nuovo Presidente era un tipo narcisista che non ammetteva un no come risposta, affascinante per certi versi, ma era stato chiaro a riguardo che se non avesse trovato un partner durante la serata, sarebbe stato lui a farle dal cavaliere per tutta la sera.
Aveva dato, inoltre,  a disposizione a tutti i capo-palestra di Kanto una spilla d’oro scelta apposta per essere indossata sull’abito per contraddistinguersi dalle altre regioni e come rappresentanza della propria palestra: la sua per esempio, era a forma di goccia.
“Misty! Posso entrare, ci sei?!” sentì bussare alla porta risvegliandola dai suoi pensieri e una bellissima ragazza castana, Melody, sua vecchia amica dell’isola di Shamouti, entrò in stanza. Indossava un abito lungo, fasciato in vita e leggermente a scollo V, color panna con dei motivi rossi ricamati sopra che richiamavano la sua millenaria storia di famiglia legata ai leggendari pokèmon Moltrès, Zaptos, Articuno e Lugia.
“Ma non sei ancora vestita? Guarda che è tardissimo!” chiese vedendola lì in palata
“Ciao Melody, dammi ancora un secondo e scendo giù.”
“Non ce l’hai un secondo, forza! Muoviti e andiamo dagli altri. La limousine partirà senza di noi se non ci sbrighiamo. E non voglio fare tardi a causa tua, sappilo!”
“Ehi! Sei venuta a farmi la predica e a mettermi fretta per caso?!” disse Misty infilandosi il vestito sopra la testa stando attenta ai capelli.
“Attenta! Non si fa così con un tale capolavoro sartoriale!” Melody le prese dalle mani il tessuto “Dammi qua, avanti!” e lo mise a terra aprendolo “Mettiti prima le scarpe, da brava!”
“Scusa se entro, Misty, ma ti stanno tutti aspettando e…!” Sakura nel suo bell’abito color prugna a corsetto senza spalline amica delle due ragazze, si affacciò sull’uscio della camera e vide Melody accovacciata a terra davanti a una terrorizzata Misty che cercava di mantenere l’equilibrio stando con una gamba alzata cercando di non cadere e soprattutto di non rovinare il vestito.
“Dì loro di iniziare ad andare, abbiamo altro a cui pensare al momento!” rispose Melody adirata
“Sakura, grazie al cielo sei qui! Aiutami! Questa pazza mi vuole morta stasera!” imprecò la rossa, fulminandola.
“Non è colpa mia se ignori la delicatezza manifatturiera! Ed è così che si indossa con un abito del genere: dal basso verso l’altro! E ora muoviti!!” rispose fulminandola a sua.
Sakura le guardò preoccupata e sospirò.


To be continued...
 

  
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