Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: desigra2005    24/01/2023    0 recensioni
Ci sono amori che nascono per magia quando gli sguardi si accarezzano e le pelli si sfiorano, che non conoscono limiti, distanze e religioni, amori incondizionati, puri. Questa è la storia di Loredana, giovane fisioterapista, che tra amori, drammi, spensieratezza e speranze colorerà la campagna romana.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’indiscrezione mi lasciò spossata, la vista mi si annebbiò e tutto intorno a me iniziò a vorticare velocemente; pensai di svenire ed invece ecco che iniziai a riconoscere gli ormai familiari sintomi di un attacco di panico. Cercai di aggrapparmi con tutte le mie forze al braccio di Anastasia mentre goccioline di sudore mi imperlavano la fronte e le braccia, la fame d’aria era così forte che non mi permetteva di rimanere lucida. “Andate a chiamare Gabriele il dottore, la porto nella camera al piano terra”. Forti braccia mi sollevarono e dopo alcune falcate veloci fui adagiata su un comodo divano, tutto mi sembrava così confuso che mi resi a mala pena conto di essere di nuovo all’interno della villa. “Loredana, calmati; respira lentamente per favore, ci sono io qui adesso; andrà tutto bene te lo prometto”. L’azzurro di quegli occhi fu l’ancora che mi tenne a galla dal vortice di paura che mi stava divorando dentro. “Cosa è successo?”. La porta della stanza si aprì rumorosamente e Gabriele si avvicinò a me. “Non ne ho la minima idea, era seduta su una sedia che chiacchierava con Anastasia; l’ho vista bere qualche calice di vino e poi ha iniziato a tremare, il suo volto è diventato pallido, Anastasia ha iniziato a scuoterla ma lei era in un mondo tutto suo, nel momento in cui sembrava facesse fatica a respirare sono intervenuto e l’ho portata qui! Sta bene? Pensi sia il caso di portarla in ospedale?”. Gabriele si muoveva attentamente e cercava di non trascurare nessun sintomo. “Loredana mi senti?”. Sbattei le palpebre in segno di assenso. “Benissimo, ora segui il ritmo della mia respirazione, svuota la mente da qualsiasi pensiero per favore”. Seguii alla lettera le indicazioni di Gabriele, cercai di concentrarmi sul suo respiro e piano piano finalmente riuscii a riprendere il controllo del mio corpo; solo allora mi accorsi che Andrea era accanto a me, sconvolto e con le mani tra le mie. “St…st…st… sto bene”. La voce risultò tremolante ed incerta. “Devi assolutamente fare un controllo completo per questi attacchi di panico, bisogna verificare che non ci sia una patologia dietro e se non dovesse risultare nulla sarebbe necessario l’inizio di un percorso psicologico. E’ importante Loredana, saranno sempre peggio e con il passare del tempo farai sempre più fatica a riprendere il controllo. C’è un serio rischio che tu metta in pericolo te stessa e chi ti soccorra. Capisci l’importanza di quello che ti sto dicendo? Mi avevi già promesso che ti saresti fatta vedere!”. Andrea si alzò dal divano e lo affrontò. “Sapevi già di questo problema? Perché non sei intervenuto? Dovevi accertarti che qualcuno la vedesse!”. Gabriele inizio a riporre il misuratore di pressione nella sua valigetta. “Sono un medico, non un poliziotto. Non posso costringerla se non decide spontaneamente di farsi aiutare”. Cercai di alzarmi dal divano ma le gambe malferme non me lo permisero. “A…An…Andrea, ho bisogno urgentemente di parlarti in privato”. Nonostante fossi a conoscenza della disapprovazione di Gabriele, in cuor mio ero consapevole che di Andrea potevo ancora fidarmi; rimasti soli pensai qualche minuto su come intavolare in discorso ma non trovando parole adatte al contesto cercai di essere più diretta e chiara possibile. “Quello che sto per chiederti ti sembrerà folle, se lo faccio è perché ho bisogno di sapere la verità. Devi indagare su tua madre”. La faccia perplessa di Andrea era tutto un programma. “Aspetta, ti prego ascoltami. Ho bisogno di capire cosa sia successo tra mio padre e Lucia prima del matrimonio con Vittorio”. Andrea interruppe il mio flusso di parole. “Non possiamo semplicemente chiederglielo? In ogni caso, anche se dovesse venir fuori che abbiano avuto una relazione, sono passati oltre trent’anni”. La contestazione era più che lecita. “Immagino che per procedere tu voglia da me dei motivi più che validi; Anastasia mi ha raccontato che Catalina, mia madre, prima di morire le avrebbe confidato di credere che tua madre in gioventù ebbe un figlio da mio padre”. Andrea scattò in piedi come una molla. “E’ uno scherzo? Prima che tu aggiunga altro vorrei ricordarti che si sta parlando di mia madre! Non permetterò che delle ombre minaccino la sua moralità!”. Cercai di calmarlo, mi rendevo perfettamente conto di aver sganciato una bomba. “Si, hai perfettamente ragione; ed è proprio perché non voglio che ci siano dei malintesi e che le malelingue alimentino pettegolezzi che ti chiedo di indagare nel suo passato. Se non dovesse risultare nulla, ti prometto, che sarò la prima a mettere a tacere per sempre queste voci e a sbugiardare le ultime parole di Catalina”. Andrea sembrava perplesso. “Mi stai chiedendo qualcosa di veramente difficile, non solo perché si tratta di mia madre ma anche perché dovrò fare in modo che tutto rimanga all’oscuro di mio padre; se dovesse venire fuori anche solo il minimo dubbio rischio di distruggere per sempre la mia famiglia”. Mi rendevo perfettamente conto di quello che gli stavo chiedendo, il sacrificio per la verità poteva essere un boomerang molto pericoloso. “Se non fosse davvero importante non starei qui a chiedertelo. So che non mi devi niente e se dovessi decidere di rifiutarti lo capirò e non ti porterò rancore. Pensaci”. Mi alzai lentamente ed altrettanto mi avvicinai alla porta. “Va bene, ci penserò. Prima che vada via, te la senti di parlare di noi?”. La maniglia fredda sulla mia mano calda mi diede il coraggio di essere totalmente sincera. “Andrea, in questi giorni ho capito che noi due possiamo farci tanto, troppo, male. E’ inutile negare la passione esplosiva che rischia di travolgerci ogni volta che siamo vicini ma allo stesso tempo i contrasti e gli ostacoli sono insormontabili al momento. Da parte mia non c’è più rabbia per tutto quello che è successo ma allo stesso tempo non posso dimenticare quanto puoi farmi male, credo dunque che l’unica soluzione sia quella di rimanere amici”. Andrea si avvicinò a me, il suo respiro tra i miei capelli mi scuoteva come il vento con le foglie. “Non voglio perderti, ti sento come se tu fossi una fibra del mio essere; sono stato uno sciocco perché ogni volta che ti ferivo era come se facessi male a me stesso. Rispetterò la tua decisione anche se non ti nego che resistere al tuo profumo, al tuo sorriso, alla tua pelle è la cosa più difficile che mi stai chiedendo”. Come sarebbe stato facile voltarsi e lasciarsi andare tra le sue braccia, ogni centimetro del mio corpo bramava di essere accarezzato ed esplorato dalle sue mani, ma alla fine di tutto cosa sarebbe rimasto? Un cuore infranto e tanta tristezza.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: desigra2005