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Autore: tbhhczerwony    24/01/2023    1 recensioni
[OC & Mirton centric | accenni a qualche ship (ajnashipping, juxtapozshipping) | demenziale, angst, a tratti violento | ambientato durante BW2]
«Se vuoi diventare membro dei Superquattro devi anche studiare molto, sai?» le disse, «Essere Superquattro non vuol dire solo essere forti con le lotte Pokémon: è molto di più»
«Lo so, zio. Ma io vorrei andare in una scuola che mi permetta di non allontanarmi da casa, per tornare quando voglio»
Mirton scoppiò a ridere, facendo roteare una carta del suo mazzo tra le dita, «Hai una fervida immaginazione, signorina. Andrai a un college, non a un altro liceo»

La vita di Jenna si alterna tra piacere e dovere, unendo anche il sogno di diventare Superquattro come suo zio, Mirton. Il percorso è tutt'altro che facile, ma la ragazza non vuole perdersi d'animo e credere di più in sé stessa.
Genere: Angst, Generale, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Artemisio, Camilla, Catlina, Mirton
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Jigentō'
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BUONASERA- no, non urlo più, scusate. sono solo molto contento perché ho avuto questa botta d'ispirazione a caso e ho potuto finire quello che è... *rullo di tamburi* il penultimo capitolo. ci ho pensato un po' e sì, il prossimo sarà l'ultimo. e chi mi conosce mi chiederà "perché finirai con l'undicesimo e non con il decimo, visto che odi i numeri che finiscono per 1 o per 9?" la verità è che... non lo so? o almeno, lo so, sì: una ragione è che voglio scrivere almeno altre tre long che mi sono venute in mente. una è il sequel di questa, che ha mirton come protagonista nonostante jenna sia comunque presente (solo leggermente meno e scoprirete perché), un'altra è una fanfic con protagonisti spighetto, chicco e maisello (ma principalmente chi avrà più spotlight è spighetto) ed un'altra è il "sequel", tra virgolette perché è un sequel ma allo stesso tempo non lo è, con protagonista arven/pepe di scarlatto e violetto. dovrò vedere quando, come, dove scriverle ma soprattutto in che lingua perché sono abbastanza indeciso, ma il sequel di pollyanna lo posterò sempre qua per forza di cose, anche perché pollyanna non l'ho mai tradotta dall'inglese (come magari può essere resolve che forse editerò le traduzioni che avevo già fatto un paio d'anni fa) quindi anche il sequel sarà del tutto italiano. detto questo, buona lettura!

 




 
Riunione (parte 2)





 

«Evviva! Ce l’abbiamo fatta, Rannie!»

Jenna scese dal dorso di Tyranitar una volta raggiunta la cima della scalinata, il Pokémon Armatura la guardò con un’espressione visibilmente confusa e la ragazza scrollò le spalle, per darle una piccola pacca sul torso.

«Che c’è? Non ti piace il tuo soprannome improvvisato?» le chiese, ridacchiando.

Tyranitar fece uno sbuffo interrogativo, voltando lo sguardo davanti a sé. Jenna si girò a guardare nella stessa direzione, notando che Mirton stava arrivando insieme a Lilligant, stranamente senza l’affanno della stanchezza che poco prima stava prevedendo.

«Ehi, alla fine ce l’hai fatta tutto da solo!» esclamò Jenna, sorpresa, ma il sorrisetto soddisfatto dello zio non la convinceva per niente. Il Superquattro tirò fuori dalla tasca destra dei suoi pantaloni una MT, contrassegnata con “Sferapolline”. La ragazza rimase a bocca aperta, gradualmente cambiando espressione, «Che cosa?! Ma—no, non dirmi che…! Non dirmi che le hai fatto imparare quella mossa?!»

«E che altro avrei dovuto fare? Non poteva di certo curarmi con Sintesi» 

Jenna si mise le mani nei capelli, «Le hai fatto dimenticare Sintesi?!»

«Pensaci bene: l’abilità di Lily è Clorofilla, che aumenta la sua Velocità sotto la luce solare. Più velocità ha, più occasioni ha di attaccare per prima. Con Fascino diminuisce l’Attacco dell’avversario di due gradi, anche se secondo me potresti optare per Attrazione—» Mirton si bloccò, notando la ragazza cadere lentamente a terra, «Non ciondolare! Mi stai ascoltando?»

«La mia tattica è andata in fumo…» mormorò lei.

«Infatti te ne sto suggerendo una miglior—»

«Ragazzi!» 

Mirton si voltò verso la fonte della voce, che si rivelò essere quella di Artemisio, arrivato insieme a Camelia e Antemia. Jenna strisciò verso il Capopalestra Coleottero, stringendo il lembo della sua maglietta.

«Zio Mirton ha fatto dimenticare Sintesi a Lily per farle imparare Sferapolline solamente per fare le scale! Digli qualcosa!»

Il Superquattro sgranò gli occhi, «Questo è totalmente fuori contesto!»

«Amico,» Artemisio abbassò lo sguardo verso di lui con evidente delusione, «Ma davvero? Anche se io sono di parte visto che Sferapolline è una mossa di tipo Coleottero…»

Camelia alternò lo sguardo tra Lilligant e Tyranitar, «Ma vi siete scambiati i Pokémon?»

«Ecco perché è preso totalmente fuori contesto.» ripeté Mirton.

Antemia borbottò qualcosa dietro il suo blocco note, «Lo zio pigrone utilizzò una mossa infallibile con il Pokémon della nipote per fare una ripida rampa di scale…»

Appena la sentì, il collega Superquattro si voltò velocemente verso di lei, «E tu cosa stai scrivendo?!»

«Parlando seriamente, tu fai surf e davvero non riesci a farti una rampa di scale?» chiese Artemisio.

«Non ho nemmeno la voglia di vivere di prima mattina, secondo te ho voglia di fare le scale? E poi se mi aveste fatto finire, avrei suggerito una tattica di lotta migliore alla signorina qui presente»

Camelia sospirò, «Gli animi sono già ben messi, noto… io comincio ad entrare, Antemia, vieni?»

La Superquattro Spettro annuì lentamente e seguì la Capopalestra Elettro, mentre Jenna si rialzava da terra con un sospiro.

«Non avresti comunque dovuto insegnare una mossa a Lily senza il mio consenso!» esclamò, rivolgendosi nuovamente allo zio.

«Non ho di certo bisogno del tuo di consenso» rispose lui, dando uno sguardo a Lilligant.

«Su questo punto Jenna però ha ragione, non me l’aspettavo da te» intervenne Artemisio, «Quale tattica avresti dovuto suggerire?»

Jenna cercò di riassumere, «Ha cominciato dal fatto che Lily ha l’abilità Clorofilla… poi ha detto che dovrebbe usare Attrazione e mi sono persa» 

«Sferapolline è perfetta per quando lotti in doppio, visto che cura gli alleati» Mirton riprese il discorso, «E colpisce l’avversario nelle lotte in singolo»

«Sì, il ragionamento quadra… ma in questo caso ti stai solo parando il didietro perché sei pigro e non volevi fare le scale» il Capopalestra Coleottero ridacchiò, e smise una volta che il Superquattro gli rivolse un’occhiataccia, «Dai, entriamo…»

Jenna seguì Artemisio per prima, mentre Mirton li raggiunse lentamente, bofonchiando qualcosa a pochi metri dietro di loro.

«E comunque esiste il Ricordamosse.»

 

***

 

Come previsto, Jenna dovette restare fuori dall’ufficio dove ebbe luogo la riunione. Per sua fortuna si era portata lo zaino di scuola, semplicemente togliendo i libri per dare spazio ad un album da disegno e le solite cose che si portava in giro, anche perché non aveva altre borse. Tutti i Capipalestra, Superquattro e la Campionessa Iris si riunirono all’interno di quella stanza, sorprendentemente anche il trio di Levantopoli si era unito, nonostante si fossero ritirati da un pezzo.

«Ho deciso io di invitarli» annunciò Iris, rispondendo alle domande dei presenti, «Spighetto mi aveva contattato poco tempo fa per fare chiarezza sul Neo Team Plasma»

«Ma non è già stato sconfitto?» chiese Rafan.

«Tecnicamente sì, questo perché Ghecis non ha più controllo sul Team» Maisello decise di rispondere, guardando successivamente Spighetto per permettergli di continuare.

«Però sospettiamo che uno degli scienziati più importanti di quel Team, Acromio, stia cercando di preparare una prossima mossa» spiegò, accendendo l’Interpoké per far vedere un video registrato alla Stazione Ruotadentata di Sciroccopoli, che vedeva una delle metropolitane sparire in un fascio di luce.

«Avevamo pensato che si trattasse di una coincidenza, magari che Andy e Torn c’entrassero qualcosa, ma invece hanno da poco riportato della scomparsa di uno dei loro mezzi» concluse Chicco.

Camelia annuì lentamente, aveva già sentito parlare del caso e rimase in silenzio.

«Cosa vi fa pensare che ci sia proprio Acromio di mezzo?» intervenne Komor, «Da quel che so, si era unito al Team Plasma per continuare le sue ricerche nonostante detestasse Ghecis, ma perché avrebbe dovuto causare lui la scomparsa della metropolitana?»

«Perché era lui a gestire il Team Plasma quando Ghecis non poteva» rispose Spighetto, «E ora è sempre lui ad aver voluto tenere la Fregata Plasma dov’è ora. È rimasta ferma per diversi mesi, sembra non abbiano più intenzione di utilizzarla da dopo quello che hanno fatto a Kyurem»

Maisello si mise una mano sul mento, pensieroso, «Tra l’altro, le telecamere della nave rilevavano dei movimenti sospetti e dei rumori a noi sconosciuti. Era come se ci fosse un’altra persona con lui»

«Persona? A me sembrava qualcosa di disumano!» esclamò Chicco.

Mirton corrucciò le sopracciglia, non molto convinto da ciò che stava assistendo. Tolse i gomiti dal tavolo per appoggiare la schiena sulla sedia, mentre la gamba destra andò sulla sinistra.

«E come facciamo a sapere che voi non siete d’accordo con lui?» 

«Ci risiamo» Velia roteò gli occhi.

«È inutile negare l’evidenza, anche loro facevano parte del Team Plasma sotto il nome della Triade Oscura.» continuò il Superquattro di tipo Buio, «Vi siete dimenticati di quello scherzetto che ci hanno fatto proprio qui due anni fa? Come facciamo a sapere se non stanno facendo il doppio gioco?»

Chicco ringhiò dal nervoso, cominciando a rimboccarsi le maniche, «Senti—!»

«Calmati.» lo liquidò Maisello, «Hai ragione ad avere i tuoi sospetti, Mirton, ma ti assicuro che se fosse stato come pensi tu, il signor Aristide non avrebbe permesso alla Campionessa qui presente di darci una seconda possibilità per redimerci. Per questo motivo non siamo più Capipalestra»

Iris ridacchiò, leggermente imbarazzata, «Puoi chiamarmi anche solo Iris… ma in ogni caso,» la Campionessa si voltò verso il Superquattro Buio, «È verissimo, ho pensato che le loro abilità potessero esserci comunque utili per qualsiasi evenienza. Con tutto ciò che è successo e succederà, l’aiuto di qualche spia per la Lega Pokémon farebbe molto comodo. Sono stati i nostri Capipalestra e allo stesso tempo la Triade Oscura, ma se si sono ritirati di loro spontanea volontà vuol dire che in fondo hanno sempre tenuto al loro lavoro» 

«Grazie mille per la comprensione» Spighetto sorrise alle parole della Campionessa, «Speriamo di poter fare un buon lavoro»

«Ci riuscirete di sicuro» Iris ricambiò il sorriso e alternò lo sguardo tra i Capipalestra e Superquattro, «Mi è stato detto che qualcuno di voi doveva segnalare un problema»

Artemisio diede un leggero calcio sulla caviglia di Mirton, facendolo voltare verso di lui. Il Superquattro scosse leggermente la testa, dopo quello che aveva sentito, era come se il suo problema fosse improvvisamente meno importante. Ma allo stesso tempo, non poteva di certo non dirlo. Quel ragazzo era diventato un tormento nella sua vita.

«Sì, lui» Catlina lo indicò, il Superquattro sgranò gli occhi.

«Ma in realtà tutti e quattro…» intervenne Antemia.

«Eh?» Iris li guardò stupita, «Perché, che cos’è successo? Ho sbagliato qualcosa io?»

«No, non sei tu… c’è uno sfidante che ci dà il tormento, ma in particolare a Mirton» le rispose Marzio.

La Campionessa si voltò nuovamente a guardare il Superquattro Buio, «E chi sarebbe? Parlane! Non ho avuto modo di vederlo»

«Non ne hai avuto modo perché ha sempre perso… e ha sempre perso contro di me.» rassegnato, Mirton cominciò a spiegare, «Ma dopo l’ultima sfida mi ha minacciato, e non dico cos’altro. Sembra che si sia messo in testa di voler prendere il mio posto con la forza»

«Perché non me ne avete parlato subito? Avrei preso un provvedimento!» esclamò Iris, per poi sospirare, «Capisco che sia difficile parlarne… ma almeno posso controllare tra quelli che sono venuti di recente, mi potete dire come si chiama?» domandò successivamente, prendendo in mano il tablet dal tavolo.

«Blair»

Rafan sgranò gli occhi dallo stupore, «Un momento… quel ragazzino è venuto anche da me!»

«Sì, anche io me lo ricordo! Avrei voluto prenderlo a schiaffi, voleva provarci con me dopo aver preso la medaglia!» si sfogò Anemone subito dopo.

«Ha fatto lo stesso con me» disse Camelia, suscitando in Artemisio un’amara sorpresa.

«Cosa? Veramente?» chiese il Capopalestra Coleottero, «Però… io non ricordo di aver affrontato uno di nome Blair»

«Come no?» Mirton si voltò verso di lui, «E allora com’è possibile? Non può essere entrato qui con solo sette medaglie. Non è che forse te lo sei dimenticato?»

«No, fidati che anche io mi sarei ricordato di un farabutto simile»

«Seh…»

«Artemisio ha ragione,» disse Iris, continuando a leggere sul tablet, «Infatti Blair ha tutte e otto le medaglie, ma non ha la sua»

«Ha! Visto?» Artemisio incurvò le labbra in un sorrisetto, mentre Mirton roteò gli occhi, voltandosi verso Iris.

«D’accordo, ma come può avere tutte e otto le medaglie se non ha ottenuto la sua?»

«Vi leggo le medaglie che ha e il momento in cui le ha ottenute» la Campionessa cliccò qualcosa sullo schermo e continuò, «Le Medaglie Volt, Base e Tris le ha prese tutte due anni fa, poi ha continuato l’anno scorso con le Medaglie Sisma e Jet, e infine quest’anno ha concluso con le Medaglie Leggenda, Arsenico ed Onda»

Mirton si voltò lentamente verso Artemisio, «Eh sì, ti ha proprio skippato. Un po’ ti invidio»

«Io invece lo trovo un affronto, sicuramente non ha gusto!» esclamò il Capopalestra Coleottero, «Oltre che essere un pervertito»

«Aspettate…» l’attenzione dei presenti andò su Velia, «Ma per caso è un ragazzo con i capelli rasati su un lato, che porta i risvoltini ai pantaloni e le scarpe piegate?» 

«È proprio lui, in effetti ha detto di venire da Zondopoli, quindi non mi stupirei se tu lo conoscessi» le rispose Mirton.

«Beh, anche perché una volta suonava nella mia band… poi ha mollato tutto e ha deciso di dedicarsi alla Lega Pokémon, per qualche ragione» continuò la Capopalestra Veleno, «Diciamo che quando era venuto a conoscenza della mia Palestra ha colto la palla al balzo, ma non immaginavo vi stesse dando problemi» fece una pausa di qualche secondo, «Anche se sì, in effetti ci ha sempre provato con tutte…»

«Che cosa possiamo fare? Non possiamo impedirgli di sfidarci, ma allo stesso tempo quello che sta facendo è terribile…» Antemia provò a tornare sul pezzo.

Iris fissò lo schermo del tablet, pensierosa. Chiuse la schermata delle medaglie possedute da Blair, per poi spegnerlo e tornare a guardare i presenti, «Dovremmo parlarne con il presidente…»

«Potrei contattarlo in separata sede» propose Aristide, «In quel caso vi farò sapere una volta che ho concluso»

«Grazie mille, Aristide» Iris sospirò, «Spero che vada tutto per il verso giusto…»

 

***

 

«Non si riesce a sentire nulla… è come se la porta fosse blindata»

Jenna borbottò tra sé e sé mentre roteava la matita portamine tra le dita della mano sinistra, la curiosità di sapere di cosa stessero parlando là dentro le fece interrompere ciò che stava disegnando, e rimase a fissare la porta per un po’ di minuti. Appoggiò l’album da disegno sulla sedia vicino allo zaino, decidendo di alzarsi e avvicinarsi alla porta, sbirciando dal vetro centrale. Ma non fece in tempo a spostarsi appena una figura dai capelli rossi si apprestò ad aprire la porta, facendo così scontrare la fronte della ragazza su di essa.

«Ah!» si sentì poi Chicco, «Chi c’è?»

Jenna si mise una mano sulla fronte dolorante, per massaggiarsela leggermente, accompagnata da un flebile lamento.

«Scusami, non ti avevo vista!» il Capopalestra di tipo Fuoco si grattò la nuca, imbarazzato.

«Non importa…» Jenna gli rispose con un risolino disperato, togliendosi la mano dalla fronte per aggiustarsi la benda sull’occhio, «Di che avete parlato?»

«Oh, di cose…» la risposta di Chicco lasciò la ragazza perplessa, così continuò, «Lavoreremo ancora per la Lega ma non come Capipalestra e—» venne interrotto dalla gomitata di Maisello, «Ahi! Ma era proprio necessario?!»

«Scusaci, Jenna, ma purtroppo alcune informazioni devono restare con la riunione che abbiamo concluso» Maisello continuò per lui, come a fargli notare che stava parlando troppo, «Anche se so che probabilmente Mirton accennerà a qualcosa»

«Uhm… va bene! Posso comprendere» la ragazza annuì lentamente, confusa. Chicco e Maisello cominciarono ad andarsene dopo averla salutata, Spighetto fu l’ultimo dei tre ad uscire dall’ufficio, che fece lo stesso prima di andarsene.

«Stavi cercando di origliare, signorina?» Jenna si voltò verso la provenienza della voce di Mirton, che uscì insieme ad Artemisio e Camelia.

«Sì, ma non è andata bene… e in più ho notato che avete anche finito» rispose con sincerità, «Piuttosto, com’è andata? Di che avete parlato? Non mi aspettavo di trovare qui anche il trio di Levantopoli»

«Siamo rimasti sorpresi anche noi, dopo tutto quello che è successo pensavo che non fossero più coinvolti con la Lega, ma a quanto pare ci sbagliavamo» disse Artemisio, «Ma se tutto andrà bene, il tipo che vi sta stalkerando ha le ore contate!»

«Non ne siamo sicuri…» Mirton sospirò, «Non abbiamo prove, in più non possiamo impedire a uno sfidante di mostrarsi davanti a noi»

«Non avremmo prove, ma abbiamo tutte le testimonianze tra Capipalestra e Superquattro» lo corresse Camelia, «E come pensi di raccogliere delle prove?»

Il Superquattro di tipo Buio alzò lo sguardo, «Appunto, non lo so. A me non interessa se vince o perde contro di me, mi interessa solo che la smetta di tormentarci» concluse, per poi fare un passo avanti, «…Può anche prendersi il mio posto, se ci tiene tanto. Se è questo che vuole e che lo farà smettere, allora l’unica soluzione è che io mi ritiri.»

Jenna sussultò, sorpresa, «Zio, non parlerai sul serio?! Non puoi farlo!»

«È vero, così farai solo il suo gioco» Marzio si unì al discorso, mettendosi in mezzo a loro ma rivolgendosi principalmente a Mirton, «È chiaro che lui dica così solo per provocarti, non sa come funzioni avere il ruolo di Superquattro. Perché ti ricordo che se siamo qui, è perché è stato il maestro Nardo con l’approvazione del presidente a riunirci»

«Questo lo so bene, ma non posso continuare a vivere con l’ansia di essere inseguito ovunque vada solo per una misera sfida» gli rispose il collega, «Solo fuori dall’ambiente lavorativo potrei provare a segnalarlo alla polizia, però non si può nemmeno essere sicuri del successo»

«Vada come vada, almeno sapranno di che soggetto si tratta» commentò Camelia.

«Vi prego, non fatelo!» l’attenzione andò tutta su Velia, «Blair non è cattivo, ve lo posso assicurare… c’è una cosa che non vi ho detto…»

Mirton incrociò le braccia, «Ah, sì? Sentiamo, allora.»

«Prima ancora che Blair entrasse a far parte della mia band, ha sempre avuto problemi a relazionarsi con le persone, poiché lui non è nato a Zondopoli, bensì è cresciuto nella regione di Orre ed è venuto qui perché non voleva più vivere con i suoi genitori… ma è sempre stato molto solo» spiegò la Capopalestra di tipo Veleno, «Una volta che si è unito alla mia band si è aperto un po’ di più, solo che a un certo punto ha voluto mollare tutto… mi aveva detto di avere già tre medaglie, così ha deciso di continuare per affrontare la Lega Pokémon… ma non so che cosa gli sia preso. Forse ha solo bisogno di un po’ di tempo, e magari la smetterà!»

Ascoltando le parole di Velia, Jenna si mise una mano davanti alle labbra dallo stupore, «Oh, non ne avevo idea…»

I Capipalestra rimasti e i Superquattro, però, rimasero in un silenzio riflessivo. Per quanto quella storia potesse essere vera, Blair non avrebbe neanche dovuto pensare di fare una cosa simile. Certo, molti Allenatori sfidavano la Lega Pokémon più di una volta, però non era mai successo—o almeno, fin dove ne avevano memoria—un caso simile.

«Non mi interessa.» rispose infine Mirton, «Se si sente solo sa benissimo che cos’altro potrebbe fare, non dico cosa per non intaccare la sensibilità altrui. Ma di certo non rovinare la vita a noi, o inseguire ragazze minorenni dalla loro scuola fino a casa.»

Velia mise le mani avanti, «Ma non l’ha mai fatto prima! Sicuramente—»

«Sicuramente cosa, Velia?» il Superquattro la interruppe, il tono di voce si alzò gradualmente, «C’è una ragione? È questo che stavi per dire?!»

«N…» la Capopalestra abbassò le mani, rimanendo in silenzio.

Anche i presenti non proferirono parola, Mirton si limitò a sospirare, rendendosi conto di dove la discussione sarebbe potuta andare a finire.

«Scusa… non volevo alzare la voce»

«No, hai ragione» Velia concordò con lui, «Blair era mio amico… volevo solo indagare sulle ragioni delle sue azioni. Ma ho come l’impressione che non sia recuperabile» la Capopalestra fece successivamente qualche passo avanti, «Beh, ci vediamo. Fatemi sapere, per favore» li salutò un’ultima volta prima di andarsene.

Marzio non disse una parola, pensieroso, mentre Catlina si mostrò davanti a loro per andare dalla stessa direzione di Velia.

«Anche io ho da fare» disse, «Però fatemi sapere quando lo sbattete in galera, d’accordo? Meglio in prigione che non in ospedale»

«Sicuramente» commentò il Superquattro di tipo Lotta, «Allora vado anche io… voglio allenarmi.»

A quel punto rimasero solo Jenna e Mirton con Artemisio, Camelia e Antemia. Iris si fece aiutare da Aristide con le ultime cose, prima che potessero uscire anche loro. Il gruppo da cinque si diresse verso l’uscita della Lega, con uno dei portali verdi che erano nei dintorni di entrambi gli edifici. Jenna fece in tempo a mettere a posto l’album da disegno dentro lo zaino una volta usciti, ma l’occhio di Artemisio non tardò a cadere proprio lì.

«Era un vestito da sposa, quello?» domandò alla ragazza, indicando lo zaino ormai chiuso.

«Oh… uhm,» Jenna ridacchiò imbarazzata, «Una specie, sto ancora cercando di migliorare»

Artemisio si scambiò un’occhiata furtiva con Camelia, per poi sorridere alla più piccola, «Posso vederlo?»

«Ah, certo!» Jenna riaprì lo zaino, tirando nuovamente fuori l’album da disegno per aprirlo davanti a lui e porgerglielo un istante dopo, «In realtà avevo in mente un altro tipo di design… mi aveva ispirato vedere Froslass in TV e la Sposa Cadavere»

Camelia alzò leggermente le sopracciglia, sporgendosi per vedere il disegno, «È un bel tratto…»

«Il velo mi piace tantissimo» commentò Artemisio, che facendo per voltare pagina, diede uno sguardo a Jenna che annuì, e così il Capopalestra guardò gli altri disegni, «Che bello questo! Assomiglia un po’ a Tsareena!»

«In effetti sì» ammise la ragazza, ridacchiando.

«Mi piacciono molto, hai mai pensato di fare la stilista?» le domandò Camelia.

«Mi piacerebbe tantissimo» rispose Jenna, «Allo stesso tempo, però, vorrei anche creare io stessa i miei vestiti. Ma lì mi servirebbe—» si bloccò non appena vide quale pagina stava voltando Artemisio e presa dall’imbarazzo, riprese di fretta l’album da disegno tra le mani, «No, quello no!» esclamò, il suo volto cominciò a colorarsi di rosso.

«Eh?» il Capopalestra di tipo Coleottero rimase perplesso, «Ma…! Avevo visto più di un soggetto l—»

«No, no, no! Ecco… è… è complicato da spiegare!» Jenna scosse velocemente la testa, «Qui ci metto di tutto!»

Artemisio ridacchiò divertito, «È comprensibile»

Antemia distolse lo sguardo dal suo libretto e lo chiuse, per metterlo in borsa, «Scusate, non stavo ascoltando… cosa volete fare ora?»

«Io stavo pensando di andare al sushi, se avete tempo» propose il Capopalestra.

Mirton inclinò appena la testa per far schioccare leggermente l’osso del collo, pensieroso, «Ma sì… almeno mangiamo qualcosa per rilassarci»

Una volta che si misero d’accordo, presero le loro auto—Antemia accompagnata da Artemisio e Camelia—per andare nella stessa direzione al di fuori della Lega Pokémon. Blair, che era arrivato da pochi minuti al cancello che si chiuse davanti a lui dopo poco, li osservò da lontano.

 
   
 
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