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Autore: WindoftheNight    25/01/2023    2 recensioni
Francesco Giuseppe, sovrano dell'Impero Austro-Ungarico, con il tempo è diventato un simbolo più che una persona. E forse insieme a lui muore un mondo intero, o comunque la visione del mondo esistita fino a quel momento.
Ma in fondo lui era pur sempre un uomo, con i suoi dolori, e i suoi sbagli.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Il Novecento, Guerre mondiali
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                                                           L’ULTIMO


Morte, per favore, puoi aspettare qualche attimo?


Voglio ricordare anche se fa male.


Non intendo sminuire il sacrificio e le sofferenze dei miei soldati al fronte, ma ritengo che i colpi inferti dalla vita siano terribili quanto quelli dei fucili.


Ho sofferto tutto ciò che un uomo può soffrire nella sua esistenza. Nulla mi è stato risparmiato.


Ripenso a mio fratello Massimiliano. Sono certo che davanti al plotone d’esecuzione tu abbia mantenuto un contegno, il contegno che si deve ad un Asburgo.


E mio figlio, Rodolfo… Oh, non voglio pensare a quei torbidi pettegolezzi che giravano su di lui, io stesso sono stato severo nei suoi confronti e nessuno può immaginare quanto mi dispiaccia, ora.


Sissi, in un certo senso, mi ha sempre incolpato. Non ha mai superato la morte di nostro figlio, da allora si è sempre vestita a lutto. Io no, io non potevo permettermi di crollare, sono l’Imperatore.


Cara Sissi, io ti amavo davvero e sono così desolato al pensiero di non aver saputo renderti felice come avresti meritato. Forse, se quel giorno al lago fossi stato con te, mi sarei preso io quella pugnalata. Almeno avresti capito quanto tenevo a te.


E infine il mio povero nipote, ucciso in un vile attentato, che ha fatto scoppiare una guerra che minaccia di distruggere il mio regno e tutto ciò che ho costruito negli ultimi settant’anni.


Ci riuscirà?


Per la prima volta mi rendo davvero conto che non lo saprò e ne sono sollevato. Ho già visto un pezzo del mio Impero venirmi portato via, a causa di Garibaldi e Mazzini, e c’è stato un tempo, non molto lontano, a dire il vero, in cui sarei andato io stesso in trincea pur di non lasciare il Sud Tirolo agli italiani, ma ora non importa più.


Sì, ora puoi venire, oblio tanto agognato.


Se il mio regno crollerà, io non lo vedrò, e se lo vedrò sarò nell’aldilà,e quindi non mi importerà più.


Forse mi riunirò a tutti loro, anche se dubito che saranno felici di vedermi. Essere un sovrano significa sacrificare i propri affetti, spesso, e per me è stato così.


Ma sono felice.


Mentre la guerra infuria, io trovo la pace.


Molto cose moriranno con me, ma io, ora, finalmente, posso riposare.


 
   
 
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