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Autore: Serena A    25/01/2023    0 recensioni
"Accendi il Sole per me"
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frequentavamo lo stesso liceo, gli stessi amici, le stesse zone; eravamo due gocce d'acqua, gemelle nell'anima e nel corpo, tanto che arrivavamo a scambiarci i fidanzati per scherzo... ma Anna era cardiopatica; molte cose non le poteva fare, allora mi adeguavo alla sua condizione. Ci confidavamo di tutto, poiché tra di noi c'era un patto solenne: chi delle due fosse morta per prima, avrebbe fatto in modo di mettersi in contatto con l'altra. Quando Anna stava male provavo una strana sensazione, un malessere generale, non definibile correttamente, come un senso di svenimento; mi sentivo debole sia nel fisico che nella mente. Il medico attribuiva ciò al fatto che eravamo gemelle, che le sensazioni in comune fossero del tutto normali, come una specie di telepatia. Mia sorella Anna era dolcissima, buona come il pane, e se qualche volta litigavamo (sempre per colpa mia) lei piangeva e cercava di fare la pace chiedendomi scusa... questo mi faceva venire i nervi, perché la vedevo troppo debole di carattere. La sera prima di addormentarci mi diceva sempre "dormi Fiorella, spegni le stelle, e domani accendi il Sole per me". Questa frase me la disse la prima volta quando avevamo sei anni, o giù di lì, e l'ha sempre ripetuta negli anni, facendone il nostro motto quando ci sentivamo giù di morale.

Era la vigilia di Natale, io e la mia famiglia stavamo in ospedale, Anna era in terapia intensiva. La vedevo dal vetro farmi linguacce e smorfie per rincuorare il mio stato d'animo, ma io non avevo molta voglia di ricambiare, perché notavo che era troppo pallida, quasi non mi somigliava più.
Purtroppo non potevamo stare in corsia; i medici non permettevano di rimanere a lungo nemmeno dall'altra parte del reparto... dovevamo andare via e ritornare l'indomani. Avevo troppa paura di perderla; le feci dei segni cercando di farle capire che ci saremmo riviste da vicino il prima possibile. Misi la mano sul cuore per dirle "ti voglio bene", e lei fece lo stesso, ma poi, con un gesto eloquente, mi disse una cosa che non dimenticherò mai: "io ti contatterò".
Quella notte di Natale fu la più lunga della mia intera vita, poiché, nel profondo, sapevo di stare per ricevere la fatidica notizia. Ricevemmo la telefonata che ci avvisò della sua morte e, nonostante non fossi sorpresa, non potei contenere le mie gambe, che cedettero. I miei genitori corsero disperati in ospedale, ma io no... non avevo forze, non riuscivo a camminare né a respirare. Come avrei vissuto senza la mia Anna? Come sarei sopravvissuta ad un dolore così atroce?

Un mese dopo ritornai a scuola. Gli amici mi accolsero calorosamente, facendo di tutto per farmi sentire ben accetta, ma io preferii restare seduta da sola al banco. Anche se avessi voluto pensare ad altro, non avrei potuto, visto che vi erano disegnati sopra due cuori, uno con la lettera F e uno con la A: Fiorella ed Anna.
All'uscita di scuola dovevo percorrere una stradina piena di alberi spogli; io e mia sorella, in primavera, raccoglievamo tanti fiori, li portavamo a nostra madre, e ci adornavamo anche la nostra camera. Adesso era vuota, ventosa, e a tratti fangosa.
Mentre camminavo, un brivido mi pervase tutta la schiena, e sentii una fitta simile ad una scarica elettrica. Il vento iniziò a soffiare forte improvvisamente, in modo quasi innaturale. "Dormi Fiorella..." udii quelle parole lontane, nascoste nel fischio di quella folata inaspettata; mi fermai di botto, con il cuore raggelato. "Spegni le stelle, e domani accendi il Sole per me". Non stavo sognando, c'era la voce di Anna nell'aria! Dovevo risentirla per essere sicura... e così fu. "Dormi Fiorella, spegni le stelle, e domani accendi il Sole per me".
"Anna!" urlai. Il vento si calmò all'improvviso, ed il brivido si attenuò leggermente, come se l'aria stessa avesse voluto darmi la prova che poteva sentirmi.
"Accendi il sole per me..." disse Anna nell'aria ormai ferma, prima che il vento soffiasse di nuovo forte, portandosi via la sua voce. Rimasi lì, immobile, con una grande felicità nell'anima. Mia sorella si era messa in contatto con me... lo aveva fatto davvero.

Sono trascorsi quattro anni dalla morte di Anna, ma lei ha mantenuto la promessa. Nelle giornate ventose, odo sempre la sua voce; mi saluta, mi dice di stare serena, perché lei sarà sempre accanto a me, ed io tutte le mattine accendo il Sole per lei.
   
 
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