Quella non era stata una giornata particolarmente pesante e neppure negativa.
Era questo che pensava il rosso, troppo stanco per ricordare che Dazai era rimasto solo in casa per smaltire scartoffie arretrate.
E così si fermò davanti la porta voltando lo sguardo verso il suo sottoposto.
Si è fatto tardi, puoi restare a cena.
E aprendo la porta.
Se vuoi.
Aggiunse calmo facendo trasalire per un momento il minore che dopo un leggero colpo di tosse aggrottò la fronte.
Ma cosa direbbe Daza--
Ti autorizzo a fottertene e fare come vuoi.
Lo interruppe varcando la soglia di casa per primo, facendogli segno di seguirlo con un cenno del capo finchè non sentì un "clik" sospetto.
Ed ora era stato Chuuya ad aggrottare la fronte per poi inarcare un sopracciglio nel vedere il moro con una pistola puntata alla tempia.
Dì, è uno scherzo? Che diavolo stai facendo?!
Tuonò.
Mhh... ho finito da un pò.
E sventolando dei fascicoli sul tavolino davanti a lui.
Mi annoiavo a morte e mi è venuta voglia di provare la roulette russa~
Aggiunse come fosse normale e stava per premere di nuovo il grilletto con la destra ma il rosso lo disarmò con violenza, tirandogli un pugno mentre Akutagawa richiudeva piano la porta stando alle dovute distanze dai suoi superiori sentendo le pareti tremare leggermente.
Si può sapere che cazzo ti passa per la testa?! I
ncalzò nuovamente Chuuya facendo mugugnare Dazai che aveva preso a massaggiarsi annoiato la guancia.
Più o meno le solite cose..
Rispose ironico il moro
O-Ovvero...?
Ringhiò tremante a metà tra rabbia e agitazione il suo partner.
Dazai scrollò semplicemente le spalle.
Aspettare di morire è una rottura di coglioni
Iniziò a spiegare dondolandosi annoiato sulla sedia.
Per questo ti sei messo a giocare con quella fottuta pistola?!
Incalzò iniziando a tremare di rabbia.
Oh... bhe... non potevo aspettare una morte lenta
Rispose facendogli un sorriso carino ma prima di raggiungere nuovamente l'equilibrio, il rosso frappose la punta del suo piede tra il pavimento e quello della sedia dando uno strattone in modo che Dazai cadesse rovinosamente all'indietro con un tonfo.
W-wah! O-ouch! C-che modacci rudi Chuu!!
Pigolò sofferente sul pavimento.
Meriteresti pure di peggio!
E prima che potesse ribattere guardò Akutagawa ancora accanto alla porta chiusa.
Devo andare, ho bisogno di bere o l'ammazzo davvero..
E mettendogli il suo cappello sulla testa aprì la porta facendo per uscire.
Pensa tu tenerlo d'occhio e pestalo a sangue se rompe troppo il cazzo o riprova a fare stronzate! Ti autorizzo io.
Concluse allontanandosi rapidamente, prima che il minore potesse dire e fare qualcosa, ignorando quanto quelle parole fossero risultate talmente un sublime passatempo al sadismo da far sorridere così pacificamente Dazai da farlo apparire come il peggiore demone infernale.