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Autore: ineffable    26/01/2023    1 recensioni
Quando si rompe un oggetto spesso è sufficiente un po' di colla per ripararlo ma quando a rompersi è un cuore come si fa?
Esiste un collante in grado di rimetterne insieme i pezzi e una volta ricomposto le crepe continueranno a fare male o esiste un balsamo capace di avvolgerlo e lenire quel bruciore?
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bagno di luna


Attesero ancora un giorno Edward e William prima di riuscire a concedersi la loro piccola gita, visto che una pioggia intensa aveva iniziato ad abbattersi sulla Revenge senza dar cenno di volersi fermare, finalmente poi quando i raggi del sole fecero capolino da quelle grosse nuvole, i due pirati partirono di buon mattino.
Stede passò le ore successive scrutando l'orizzonte alla ricerca di un segno, le sue dita si artigliavano alla balaustra di legno mentre stringeva forte la mascella, sapeva sarebbe tornato ma aveva comunque paura, capì allora come doveva essersi sentito Edward quella notte al molo, solo e insicuro, quando ogni rumore ti faceva credere che finalmente chi stavi aspettando era arrivato.
<< Tornerà >> disse una voce alle sue spalle, lui si voltò di scatto.
<< Lucius >> sorrise.
<< Io... >> sospirò rilassando il petto, poi guardò verso il mare che cristallino brillava formando piccoli giochi di luce sulle increspature delle lievi ondine che lo muovevano.
<< Non mi sto comportando molto bene vero? Dovrei occuparmi di voi mentre invece me ne sto qui a pensare ai miei problemi. >>
<< Lo hai fatto Stede, stiamo tutti bene, ci hai dato le cure di cui avevamo bisogno, il riposo, cibo e non vedo come avresti potuto fare di meglio. >>
Si leccò le labbra poi continuò.
<< Avevo quasi perso le speranze quando ero tenuto prigioniero, siete arrivati quando stava per accadere il peggio e io già mi vedevo morto...- >>
<< Mi dispiace moltissimo Lucius, abbiamo fatto il più in fretta che potevamo ma non sapevamo...- >>
<< No Stede quello che voglio dirti è che anche quando sembra tutto perduto le cose possono migliorare, tu ed Edward sembrate essere tornati a comportarvi come due persone adulte >> disse con un sorrisetto e di rimando il sorriso si allargò sul volto del capitano.
<< Sì noi...ci siamo chiariti, presto vi parleremo di quello che intendiamo fare, penso proprio che abbiamo bisogno tutti quanti di ritrovare un equilibrio. >>
<< Ed mi ha detto di aver parlato con Izzy, che hanno chiarito le cose, anche se non è entrato nei dettagli. >>
Lucius annuì.
<< Ieri Izzy sembrava più sereno, non mi ha raccontato niente, anzi gli unici momenti in cui era sveglio li usava per mangiare e andare in bagno, penso solo che necessiti di tempo, poi Edward è tornato a trovarlo quindi questo mi fa ben sperare. >>
Il volto di Stede si rabbuiò dietro un'ombra di preoccupazione, strinse l'asse di legno che era ancora sotto la sua mano poi tornò a guardare il giovane.
<< Lucius...comunque siano andate le cose non so se Izzy deciderà di rimanere. >>
<< Per me non ci sono problemi, ma ovviamente deve comportarsi bene con tutti altrimenti sarò costretto a cacciarlo. Non voglio pericoli oltre quelli che già corriamo navigando. >>
<< Lo capisco Stede ma qualcosa mi dice non tornerà a essere lo scorbutico di prima. >>
<< Sarebbe fantastico e credo che farebbe bene anche a Ed, però se decidesse di andarsene tu cosa farai? >>
Gli occhi chiari del pirata apparirono pensierosi, le pupille si mossero come alla ricerca della risposta giusta nella su mente.
<< A dire il vero non lo so, qui c'è Pete, ci siete voi e poi non so se lui mi vorrebbe con sé. Credo di dover prima parlarci, mentre eravamo prigionieri noi...Non ci crederai ma siamo riusciti a parlare normalmente o quasi >> ridacchiò.
<< Mi ha confidato delle cose, sono consapevole però che potrebbe mettere di nuovo le distanze, per questo prima di dire qualsiasi cosa preferisco parlare con lui. >>
<< Penso sia la cosa migliore Lucius >> rispose sorridente il capitano.
<< Senti stavo per raccontare agli altri della mia disavventura, ti va di unirti a noi? Almeno stacchi un po' la testa da questo >> domandò guardando l'orizzonte, annuì.
<< Andiamo >> disse dandogli una leggera pacca sulla schiena e insieme si allontanarono verso il resto della ciurma.
Tutti ascoltarono quel terribile racconto in silenzio raccolto come se stessero pregando, Lucius e Pete si intervallavano la storia, inserendo dettagli e a volte quest'ultimo si lasciava un po' andare alla fantasia ingigantendo un racconto che non aveva bisogno di ulteriori aggiunte per essere spaventoso, il giovane scriba parlò del suo passato che era poi la causa di quello che era accaduto, Elizabeth non si era mai fatta andare giù di essere stata ingannata e per tutti quegli anni aveva meditato la sua vendetta.
Però più di questo c'era qualcosa che aveva lasciato stupiti gli altri, ovvero il comportamento del primo ufficiale, solitamente così odioso e incline a ucciderli tutti.
<< Davvero Izzy ti ha difeso? >>
<< Sì >> rispose Lucius sorridendo.
<< Sicuramente lo avrà fatto per salvarsi la pelle >> intervenne Franchie.
<< No ragazzi anche io credevo così all'inizio, vi assicuro che se ci foste stati anche voi non avreste alcun dubbio a riguardo >> il giovane dai capelli castani parlava reggendosi a una cassa di legno, e nella sua voce non c'era traccia di dubbio, Pete annuì in risposta.
<< Io ero sicuro ci avrebbe venduti andandosene poi per conto suo >> spiegò.
<< Ma stranamente non lo ha fatto. >>
<< Questo significa che è nostro amico adesso? >> domandò lo Svedese.
Stede li ascoltava attentamente senza dire una parola, era rimasto più indietro rispetto a loro spostando lo sguardo su chi prendeva la parola, simile a un padre che osserva i suoi figli mentre giocano sentiva di dover dare a quei ragazzi lo spazio necessario, in fondo si erano ritrovati da poco ed era giusto avessero la possibilità di sapere o chiedere, come era altrettanto ovvio che Lucius e Pete non fossero obbligati a raccontare niente che non volessero, ma entrambi sembravano ben disposti, forse il semplice atto di parlarne fungeva da terapia permettendo a quella vicenda orribile di non gravare solo sui loro cuori.
Le chiacchiere si interruppero quando qualcuno vide salire Ed sulla nave e attirò l'attenzione di tutti che si voltarono dalla sua parte, anche Stede si girò e il sorriso gli illuminò il viso per un secondo, ma sparì non appena vide l'espressione cupa del suo co-capitano.
<< Oh oh, ho già visto questa scena >> mormorò Lucius a bassa voce.
<< Edward >> il pirata gentiluomo si alzò andandogli incontro, ma l'altro non parlava, si limitò a lanciarsi tra le sue braccia scoppiando in un pianto disperato.
Doveva essere successo qualcosa ma Stede non aveva alcuna idea, con molta probabilità Will era coinvolto, forse il suo compagno era solo triste di essersi separato da lui anche se quella reazione gli sembrava fin troppo eccessiva, la ciurma si riunì intorno a loro, i visi preoccupati e incerti, che cosa potrebbe essere mai accaduto si domandavano, possibile che non avessero mai un attimo di pace.
Fu Barbanera a rompere il silenzio una volta esaurite le lacrime, si asciugò prima gli occhi e poi il naso, alzò lo sguardo verso di loro ma la voce sembrava averlo abbandonato, provò più volte a dire quelle parole dolorose ma sembrava si rifiutassero di uscire
<< Will è... >> iniziò, di nuovo scoppiò a piangere, Stede lo riprese tra le braccia.
<< Vuoi che ne parliamo in privato? >> domandò e l'altro annuì mugolando parole incomprensibili.
<< Okay ragazzi voi siete liberi, vi aggiorno più tardi d'accordo? >>
Gli uomini annuirono osservando i loro capitani ritirarsi all'interno della nave, doveva essere successo qualcosa di veramente terribile per aver ridotto il grande pirata in quel modo, si guardarono l'un l'altro indecisi sul da farsi, Olu disse che la cosa migliore era dargli il tempo per parlare e che presto sicuramente sarebbero stati messi al corrente di tutto, ma nessuno aveva più voglia di fare niente, il morale sembrava essere crollato di nuovo a terra e la preoccupazione era palpabile.
Dopo un tempo che era sembrato interminabile Stede uscì di nuovo sul ponte, anche lui aveva l'aria di chi aveva appena perso qualcosa.
<< Ragazzi purtroppo devo darvi cattive notizie, Will è...Lui ci ha lasciati >> disse sospirando dolorosamente.
<< Nel senso che è ripartito? >> domandò Roach.
<< Temo di no, è morto... >>
Sul volto di tutti si era disegnata una o di triste sorpresa.
<< Cosa? >>
<< No ma come... >>
Stede calmò gli animi con un gesto delle mani.
<< Era molto malato, quella che ha vissuto con noi è stata la sua ultima avventura, sapeva che probabilmente non sarebbe sopravvissuto oltre e proprio per questo motivo aveva deciso di aiutarci, desiderava morire da vero pirata ma io credo sia morto da eroe. Se non fosse stato per il suo aiuto e quello dei suoi uomini non so se ce l'avremmo fatta a trovarvi >> disse rivolgendosi a Lucius e Pete che erano lì presenti.
<< O se ce la saremmo cavata così egregiamente >> continuò facendo un debole sorriso.
<< Ma avrebbe potuto sopravvivere se non avesse combattuto? >> domandò Wee John.
<< No, Edward mi ha spiegato che sarebbe successo in ogni caso, non era qualcosa da cui poteva guarire. >>
<< Oh... >>
Alcuni abbassarono il visi, Lucius appoggiò la testa sulla spalla di Pete che lo strinse, Buttons si fece avanti.
<< Vorrei fare le mi condoglianze al capitano se possibile >> disse.
Stede annuì e sorrise intenerito.
<< Potrai farlo e avremo occasione di porre il nostro cordoglio anche agli uomini di William, seguiremo la Golden fino all'isola dove voleva essere seppellito e insieme gli daremo l'ultimo saluto >> spiegò il pirata gentiluomo.
<< Edward è andato a dirlo a Izzy visto che si conoscevano bene anche con lui, poi ha chiesto di voler essere lasciato solo fino a quando non arriveremo. Io gli starò vicino, voi avete solo il compito di seguire l'altra nave, se avete bisogno di qualcosa venite a bussare nell'ultima stanza in fondo, sarò io ad aprirvi. Tutto chiaro? >>
Tutti annuirono.
Quando giunsero sull'isola il cielo aveva assunto un colore innaturale rispetto agli animi degli uomini che lenti e infila lasciavano la loro nave, indaco e violetto erano le sfumature che aleggiavano su di loro e rendevano il mare quasi di un grigio profondo ma bellissimo da ammirare, si radunarono in semi cerchio le due ciurme come se in quel momento facessero tutti parte di un'unica squadra, avevano aiutato Izzy a scendere che si sorreggeva su due bastoni.
I pirati della Revenge mostrarono la loro vicinanza a quelli della Golden che avevano appena perso il loro capitano, un uomo buono che pur essendo duro a volte non li aveva mai trattati come schiavi o nullità, aveva sempre rispettato tutti loro considerandoli indispensabili, queste erano alcune delle parole che il primo ufficiale di William aveva rivolto prima che venisse adagiato in quella fossa che era stata scavata non appena erano arrivati, anche alcuni membri della ciurma di Stede dissero qualcosa in merito e lui stesso tenne un breve discorso.
Si susseguirono momenti toccanti e silenzi interrotti solo dal grido di qualche gabbiano o cinguettio degli uccellini che abitavano quelle zone, Edward parlò elogiando le qualità dell'amico ma il suo discorso veniva continuamente interrotto dalle lacrime, una volta finito da parlare raggiunse il pirata gentiluomo che gli avvolse un braccio intorno alle spalle stringendolo a sé.
Finita la cerimonia Izzy venne avvicinato da uno della ciurma di Will, si conoscevano di vista, il primo ufficiale lo salutò tenendo entrambi i bastoni con una mano, di modo che con l'altra potesse stringere quella dell'altro.
<< Suppongo che continuerai a navigare con Barbanera >> disse quello ricevendo in risposta uno sguardo interrogativo.
<< Perché me o chiedi? >>
<< Bè vedi il nostro capo parlava molto bene di te, quindi volevamo farti sapere che se ti servisse cambiare aria sulla nostra nave saresti ben accetto, come nuovo capitano si intende. >>
Izzy rimase incredulo.
<< Scherzi? >> domandò infatti.
<< No affatto, ne abbiamo parlato tra noi, qualcuno che prenda il posto di Will ci serve per forza e secondo i suoi racconti tu potresti essere quella persona. Sempre se ti va, ci ha anche detto quanto sei legato a Barbanera ma ci abbiamo voluto provare lo stesso. Cosa ne dici? >>



...


Le due navi erano pronte a salpare dopo gli ultimi saluti, gli uomini piano piano salivano a bordo e sull'isola erano rimasti Stede, Edward, Lucius che parlavano con il primo ufficiale della Golden, a loro si aggiunse Izzy avvicinandosi con un'aria seria, l'uomo dell'altra ciurma si congedò nel caso avessero da dirsi cose che non lo riguardavano.
<< Sulla Golden cercano un capitano e hanno chiesto a me di esserlo >> confessò senza troppi giri di parole, sul viso degli altri tre si aprirono espressioni di stupore, Stede sollevò le sopracciglia, Barbanera abbassò le spalle e temette che avesse accettato, gli dispiaceva perderlo dopo che avevano chiarito le loro incomprensioni, quello che ci rimase peggio però fu Lucius.
<< E tu hai accettato? >> domandò non riuscendo a nascondere il tono allarmato.
Izzy lo guardò poi spostò lo sguardo su Edward.
<< Iz sai che sulla Revenge sei il benvenuto, se ti devo dire la mia preferirei tu restassi ma non devi farlo per me, noi siamo a posto e se quello che desideri è andare per la tua strada non sarò io a tarparti le ali. >>
Il giovane scriba lo guardò scioccato, poi in preda al malumore strinse i pugni avviandosi verso la nave, Stede lanciò un'occhiata a Edward che annuì e lui seguì il ragazzo lasciando i due amici da soli a parlare.
<< Tu credi che sarei in grado di comandare ridotto in queste condizioni? >> domandò, il suo capitano si strinse nelle spalle poi sorrise.
<< Per me saresti capace di fare il culo a chiunque anche se ti mancasse una gamba. >>
Ridacchiarono insieme mentre sulla nave si stava consumando un dramma.
<< Andatevene non voglio parlare con nessuno! >>
<< Lucius avanti non puoi fare così. >>
Il giovane era seduto su un barile con le braccia incrociate, dava le spalle a Bonnet e Pete, si girò a fissare il capitano per un secondo per poi voltarsi di nuovo.
<< Ah! Senti da che pulpito. >>
<< Quello che voglio dire è che nemmeno hai ascoltato la sua decisione. >>
<< Ma cosa sta succedendo? >> domandò Pete sentendosi confuso.
<< Ti spiego dopo >> rispose il biondo.
<< Era abbastanza chiara Stede e tu non hai fatto niente per impedire a Edward di dire quelle sciocchezze. >>
<< Ascolta Lucius per prima cosa Ed aveva le sue ragioni per parlare così, e comunque non lo ha certo sbattuto fuori ma gli ha dato la possibilità di scegliere, tu non avresti fatto lo stesso?  >>
Sapeva bene che il suo capitano aveva ragione, si sentiva un tale egoista in quel momento ma una parte di lui non voleva smettere di pensare che qualcosa avrebbero potuto fare per convincere Izzy a rimanere con loro.
<< Non mi va di parlarne >> rispose secco.
<< Che sta succedendo qui? >> era la voce di Edward ad aver parlato, Stede benedisse il suo arrivo provvidenziale e si allontanò di qualche metro lasciando Pete con il giovane.
<< E'arrabbiato perché abbiamo lasciato andare via Izzy >> in quel momento proprio lui li raggiunse sentendo tutto il discorso.
<< Dov'è quell'idiota? >> domandò proprio a pochi passi da Lucius che sentendo la sua voce si voltò sorpreso.
<< Izzy... >>
<< Sei rimasto! >> squittì con forse fin troppo entusiasmo, poi si alzò avvicinandosi.
<< Sono stato tentato di andarmene ma poi ho pensato che questi due >> indicò Edward e Stede.
<< Sarebbero sicuramente morti senza di me. >>
<< Oh...ehm...io sono contento >> disse Lucius sorridendo ma quel sorriso non arrivava agli occhi, e il suo tono nascondeva una punta di delusione.
<< Ed, Pete venite un attimo con me >> i due pirati seguirono il gentiluomo, Izzy all'inizio parve confuso, si guardò intorno a disagio poi fissò quello stupido ragazzino dall'aria così afflitta, odiò quello che stava per fare ma dentro di sé si era accesa una nuova consapevolezza, un sentimento che non poteva ignorare o lo avrebbe trasformato come la prima volta e lui non voleva più ricaderci.
<< Spriggs. >>
<< Sì? >>
<< Mi reggeresti i bastoni un attimo? >>
<< Certo >> rispose e lo raggiunse prendendoli, si guardarono per un istante, Lucius appariva confuso non sapendo il motivo di quella richiesta.
<< Che co... >> non fece in tempo a terminare la frase perché Izzy lo aveva afferrò per i lembi della giacca tirandolo a sé facendo scontrare le loro labbra, il giovane pirata rimase con gli occhi spalancati, si aspettava di tutto ma non quello, poi li chiuse giusto il tempo di godersi quel breve contatto.
Quando il primo ufficiale si staccò lui sollevò le palpebre sfarfallandole, le mani dell'uomo erano ancora aggrappate alla sua giacca e Lucius non aveva parole, per la prima volta in vita sua non sapeva come reagire.
<< Se lo dici a qualcuno ti ammazzo >> fu la minaccia di Izzy, anche se nel suo tono non c'era alcun segno di questa.
<< S-Sì certo...sicuro >> deglutì in risposta.
L'uomo più grande lo lasciò.
<< Ridammi i bastoni adesso >> disse riprendendoseli, voltò le spalle e mosse qualche passo verso il ponte.
<< Aspetta Izzy >> Lucius lo raggiunse.
<< Questo cosa vuol dire? >> domandò mordendosi le labbra carnose.
<< Ah...Non tediarmi con le tue stupide domande adesso >> rispose seccato, ma il ragazzo almeno una cosa doveva chiederla, la più importante.
<< Succederà ancora o... >>
<< Dipende >> disse stringendo i manici dei bastoni.
<< Da cosa? >> domandò il giovane.
<< Se tu vuoi che succeda >> non lo stava guardando, si sentiva ancora troppo vulnerabile per trattare certi argomenti a cuore aperto.
Lucius sorrise.
<< Sì che lo voglio >> rispose con la voce che tremava leggermente.
<< Bene >> disse Izzy tirando su col naso.
<< Adesso cosa dovrei...- >>
<< Sta zitto e lasciami andare, ne riparleremo dopo. >>
<< Sì...d'accordo >> annuì Lucius e rimase fermo a guardare il primo ufficiale che si allontanava, sentiva le labbra formicolare ancora, sorrise mordendosele leggermente e ritornò con la mente al pensiero che solo pochi giorni prima aveva fatto, tutto si sarebbe sistemato aveva pensato e stava succedendo esattamente questo.



...


Passò esattamente una settimana da quel giorno, la Revenge navigava verso la prossima isola che a detta di Barbanera sarebbe stata una sorpresa per tutti, era un luogo meraviglioso dove era praticamente impossibile succedesse qualcosa di brutto, pochi erano i pirati che lo conoscevano ed essendoci una sorta di magia che riempiva quel posto nessuno mai osava mancargli di rispetto, era come una zona di pace rispettata da tutti.
Mentre l'equipaggio lavorava sul ponte impaziente di arrivare una voce richiamò la loro attenzione, si voltarono scoprendo poi che era quella del capitano Bonnet, salito sul cesto di vedetta sembrava stesse per tenere un discorso.
<< Ehm-ehm...Posso avere la vostra attenzione per un momento. >>
Alcuni uomini posarono a terra ciò che avevano in mano, altri si fermarono da ciò che stavano facendo senza mai distogliere lo sguardo.
<< Molto bene, grazie. Sapete dov'è Ed...oh eccolo lì perfetto >> arrossì ma fortunatamente nessuno poteva vederlo.
<< Che cazzo sta succedendo? >> domandò avvicinandosi agli altri Barbanera.
<< Non vorrà buttarsi? >> chiese guardando uno di loro poi rivolse di nuovo lo sguardo al pirata gentiluomo.
<< Stede! Non starai pensando di buttarti!? >>
<< No tesoro, devo solo...dire una cosa >> urlò di rimando.
<< Cosa hai detto? >> gridò in risposta Edward che non aveva sentito niente.
<< Forse ho scelto il posto sbagliato >> mormorò tra sé il biondo, poi si affacciò decidendo di usare tutto il fiato che aveva nei polmoni.
<< Ho detto che devo dire una cosa! >>
Roach ridacchiò sgomitando lo Svedese.
<< Lo ha chiamato tesoro >> i due presero a ridacchiare distraendo gli altri, vociare che finì quando Barbanera lanciò loro uno sguardo omicida.
<< Bene ora che siete tutti qui posso cominciare >> disse ad alta voce prendendo l'ennesimo respiro di incoraggiamento.
<< Cristo fatemi sedere >> borbottò il primo ufficiale cercando una cassa o qualcosa su cui appoggiarsi, Lucius ridacchiò aiutandolo.
Stede cominciò il suo discorso.
<< Avrei dovuto farlo molti giorni fa ma come sapete anche voi è successo qualcosa di molto triste per tutti e non era il caso, avevo fatto una scommessa con il mio co-capitano, ho perso e ho intenzione di mantenere la parola. >>
Edward sbiancò.
<< Non posso crederci. >>
I ragazzi cominciarono a borbottare tra loro incuriositi da quella novità.
<< Shh così non sentiamo niente! >> urlò Lucius.
<< Stede non c'è bisogno che tu lo faccia! >> disse ad alta voce Barbanera incontrando lo sguardo di Bonnet che gli sorrise.
<< Invece sì Edward, lascialo pure fare >> ghignò lo scriba e tutti seguirono il suo entusiasmo battendo le mani e incoraggiando il loro capitano, quando le urla si calmarono Stede colto da una nuova forma di coraggio riprese.
<< Avrei dovuto salire qui e dire che sono profondamente geloso... >> confessò stringendo la ringhiera.
<< Ohh >> fu l'eco di tutti.
<< Il che è vero, io sono geloso di quello splendido uomo che è laggiù in mezzo a voi, questo perché sono follemente innamorato di lui, ti amo Edward Teach e sono stato uno stupido per tutto il tempo, mi sono comportato in maniera infantile perché non sopportavo l'idea che qualcuno potesse portarti via da me. Che io sia pazzo di lui lo sapete già da tempo, molti di voi lo avevano capito anche da prima che lo confessassi quel giorno davanti a tutti, ma quello che nessuno sa è che Edward è stato il primo uomo che ho baciato, a dire il vero è stato il primo di molte altre cose... >> disse spostando lo sguardo poi tornò a guardare loro, in particolar modo gli occhi scuri che conosceva tanto bene e continuò.
<< Ma soprattutto è stata la prima persona di cui io mi sia veramente innamorato, è così, sono un uomo adulto che in vita sua non aveva mai conosciuto l'amore fino a quando un pirata vestito di pelle e dal cuore buono mi ha travolto lasciandomi frastornato e confuso a chiedermi che cosa fosse quel calore che provavo tutte le volte che mi stava accanto. E adesso sono qui non solo per chiederti perdono per non essermene accorto prima ma per prometterti che mai più ti lascerò andare. Quindi a questo punto non mi resta che chiedertelo, Edward Teach detto Barbanera vorresti essere il mio fidanzato da adesso fino ai giorni che ci restano e lasciarti amare da me come meriti, forse in modo goffo e a volte infantile, ma sincero come mai prima. Lo vuoi Ed? >>
La ciurma era silenziosa, tutti fissavano i due capitani senza emettere un fiato, Barbanera teneva i pugni stretti, il suo viso era teso, scosso da piccoli tremiti, gli occhi arricciati nel tentativo di non far scendere le lacrime, sembrava arrabbiato.
<< Bonnet vieni giù di lì >> urlò.
Il pirata biondo deglutì tornando serio, forse aveva esagerato e adesso Edward era di nuovo arrabbiato con lui, iniziò la sua discesa e titubante si avvicinò con passo lento senza smettere di guardarlo negli occhi.
A quel punto l'espressione dura si sciolse lasciando il posto ad un pianto liberatorio, abbassò la testa e i lunghi capelli grigi gli ricaddero verso il basso, le lacrime solcavano il suo bel naso finendo in piccole goccioline umide sul pavimento di legno.
<< Ed? >> mosse qualche passo preoccupato verso di lui.
<< Sei un piccolo stronzo, bastardo e imbecille e io ti amo così tanto >> mugugnò per poi lanciarsi tra le sue braccia, Stede sorrise sentendosi più sollevato e lo strinse, gli baciò la nuca chiudendo gli occhi e respirando quell'odore che era solamente suo, salsedine e tabacco.
La ciurma si era stretta intorno a loro, alcuni piagnucolavano commossi, altri battevano le mani e sorridevano felici di vedere finalmente quei due insieme senza più liti, segreti o bugie, Lucius che si era seduto vicino a Izzy posò la testa sulla sua spalla beccandosi un'occhiataccia, la spostò subito leggermente ferito ma presto il primo ufficiale andò a stringere la sua mano, il giovane si voltò a guardarlo sorpreso trovandolo con le guance rosse e un mezzo sorriso imbarazzato, Lucius sorrise di rimando stringendola a sua volta.
<< E comunque sì accetto, voglio essere il tuo fidanzato per il resto della mia vita >> disse Edward tra le lacrime, i ragazzi applaudirono urlando felici e in un moto di gioia sollevarono entrambi inneggiando canti marinareschi, ci furono poi lunghi festeggiamenti che andarono avanti fino a notte fonda.
Il primo ufficiale si ritirò nella sua vecchia cabina quando ancora le risa e i canti erano nel pieno della vivacità, quella gente sembrava non stancarsi mai, sbuffò sedendosi sul letto, si tolse la cravatta e l'anello che vi teneva legato scivolò a terra richiamando la sua attenzione, lo raccolse rigirandoselo tra le dita e guardandolo attentamente quando un bussare alla porta lo distrasse dai suoi pensieri.
<< Avanti. >>
Una testolina castana che conosceva bene fece capolino, due occhi azzurri come il cielo lo scrutarono, lui strinse l'anello nel pugno e si alzò in piedi sentendo un'improvvisa vertigine, il cuore gli batteva forte e quel pezzo di metallo nella sua mano sembrava aver preso a bruciare.
<< Spriggs pensi di rimanere lì impalato per tutta la notte? >>
Lucius entrò completamente chiudendosi la porta alle spalle, sorrise avvicinandosi all'uomo più grande.
<< Sempre così carino, finirò per abituarmici >> disse ironicamente ma quella volta Izzy non rispose, sembrava pensieroso.
<< Ehi...qualcosa non va? >> domandò il ragazzo.
<< Senti Spriggs >> iniziò improvvisamente guardandolo.
<< Io non so come cazzo ci si comporta in questi casi, ma potrei avere la tua mano? >>
Lucius sbatté più volte le palpebre.
<< In che senso? >> domandò, il primo ufficiale lo guardò stranito e vagamente irritato.
<< Dammi la mano >> ripeté allungando la sua con il palmo aperto verso l'alto.
<< Oh... >> lo scriba obbedì facendo come gli era stato chiesto, vide diversi colori mutare sul volto di Izzy, qualche lieve gocciolina di sudore imperlava la sua fronte, sospirò più volte prima di schiarirsi la voce, sollevò il pugno che teneva chiuso aprendolo e tra il pollice e l'indice faceva bella mostra di sé un anello che senza esitare troppo fece scivolare nell'anulare del giovane lasciandolo a bocca aperta.
Faticava a pensare, respirare, la lingua anzi tutta la sua bocca era secca e il battito cardiaco gli rimbombava persino nelle orecchie, la sua mente era completamente vuota non aspettandosi minimamente un risvolto simile.
Izzy arricciò le sopracciglia, si sentiva quasi sollevato da quell'improvvisa reazione di mutismo.
<< Prima che tu faccia domande stupide questo anello fa parte di un tesoro che trovai parecchi anni fa, era il mio primo bottino e vista l'importanza che aveva me lo legai al collo con l'intento di donarlo solo a qualcuno per cui ne valesse davvero la pena. Pensavo fosse Edward quella persona, eravamo buoni amici e...Ad ogni modo mi sono reso conto che non era lui quella persona, non ero importante allo stesso modo così me lo sono tenuto addosso finendo quasi per dimenticarmi del suo significato. >>
Si schiarì la voce di nuovo.
<< Poi sei arrivato tu e questo stupido anello mi è scivolato dal collo, è stato in quell'istante che mi sono ricordato delle mie parole e dire che in questi anni l'ho tolto e rimesso ogni fottuta volta in cui mi vestivo, ma lo avevo cominciato a trattare come un pezzo di arredamento, almeno fino a ora >> confessò sollevando lo sguardo su quegli occhi azzurrissimi.
Il primo ufficiale si aspettava di essere travolto da una valanga di parole o domande, ma Lucius era troppo sconvolto per parlare, gli prese il volto tra le mani e lo baciò schiacciandolo poi contro la parete, Izzy mugolò in quel bacio profondo che mai si erano scambiati, si baciarono a lungo fino a quando il giovane non esaurì il fiato, si staccò ansimando ma rimanendo a pochi centimetri dal quel viso ispido, dalle labbra lucide e gli occhi languidi.
<< Spriggs cazzo... >> ansimò.
<< Tu ti rendi conto che mi mancano due dita dei piedi e non ho la tua età? >>
Lucius socchiuse le palpebre con un espressione simile ad un gatto intento a fare le fusa.
<< E' bellissimo Izzy, lo adoro >> soffiò premendo i palmi delle mani su quel petto forte.
<< Ti...piace sul serio? >>
Annuì abbassando il viso, un ciuffo di capelli castani sfiorò la fronte del primo ufficiale.
<< Uhm...bene. Un'ultima cosa, non è più necessario che tu, che noi nascondiamo questa...quello che c'è tra noi, scordati che io faccia una scenata come quella di Bonnet ma puoi dirlo ai tuoi amici o non lo so ma, puoi essere esplicito ecco. >>
Cazzo quanto era difficile pensò tra sé, Lucius ridacchiò intenerito da quella scena, era tutto nuovo per lui ma almeno ci stava provando.
<< Sono davvero felice di questo Izzy, vedo quanto ti stai impegnando e sai, l'anello sarebbe stato sufficiente a tenermi zitto un altro po' >> disse ridacchiando.
<< Gli altri impazziranno e crederanno mi sia inventato tutto. >>
<< Bè cazzi loro, almeno non mi romperanno le scatole >> sbuffò spostando lo sguardo.
<< Pete comunque lo sa già. >>
Quella frase attirò di nuovo l'attenzione del più grande su di lui.
<< Non i dettagli ma a lui dovevo una spiegazione. >>
Izzy annuì.
<< Sì capisco, strano non abbia ancora provato ad uccidermi. >>
<< Amare qualcuno significa anche lasciarlo andare >> spiegò Lucius con un sorriso leggero.
<< Stronzate >> sbuffò Izzy.
<< Io non ti lascerei andare così facilmente >> sbottò senza nemmeno rendersene conto, il giovane spalancò gli occhi chiari.
<< Stai dicendo che... >>
<< No io non ho detto niente, e ora levati, voglio riposare >> disse spingendolo appena.
<< Ti spiace se resto vicino a te >> domandò Lucius cantilenando un po' la voce.
<< In silenzio? >> chiese Izzy sedendosi sul letto, il giovane annuì.
<< Allora va bene >> rispose l'altro.



...


Il tappeto di stelle sopra di loro era come una grande coperta blu che ricopriva i loro corpi, il clima era mite, perfetto per rimanere sdraiati sull'erba di quell'alta collina senza avere freddo, il mare luccicava all'orizzonte mentre la Revenge dondolava placida cullata dalle lievi onde.
<< Quella si chiama Stede >> disse Edward allungando il braccio, con l'indice indicava una stella molto luminosa, più grande e bella di tutte le alte.
<< Te lo stai inventando >> rispose il pirata biondo ridacchiando, voltandosi poi verso di lui.
<< Affatto, è la verità >> ribatté l'altro, Stede allora si girò d'un fianco, infilando le mani chiuse a preghiera sotto la sua testa a mo di cuscino.
<< Ah sì? Allora vediamo... >> cercò con lo sguardo tra tutti quei puntini luminosi il più adatto ma nessuno sembrava essere all'altezza di quell'uomo meraviglioso che amava così tanto, poi finalmente posò gli occhi su quella giusta.
<< Quella! >> gridò quasi allungando il braccio.
<< Piccolo quella è la luna >> disse ridacchiando Edward, aveva preso l'abitudine di chiamarlo così di tanto in tanto e a Stede piaceva da morire.
<< Appunto >> rispose attirando l'attenzione del suo compagno che voltò il viso verso di lui.
<< Quindi io sarei la fottuta luna? >> rise.
<< Perché ridi? >> domandò mettendo il broncio.
<< Non so se prenderlo esattamente come un complimento, se mi stai dicendo sottilmente che sono lunatico... >>
A quel punto il pirata gentiluomo si tirò su mettendosi seduto a cavalcioni su di lui.
<< Ed ecco il mio sole >> disse Edward vedendo coperta la luna dalla testa di Stede, i raggi bianchi gli contornavano i capelli dandogli una sfumatura quasi argentata, era bellissimo, così tanto da mozzare il fiato e sembrare una creatura mistica, gli sfiorò il viso con le dita non riuscendo ancora a credere che dopo tutta quella sofferenza e pianti fosse lì tra le sue braccia.
<< La luna governa il mare come tu fai con il mio cuore. >>
<< Oh questo sì che è sdolcinato Bonnet >> lo prese in giro accarezzandogli quel bel ciuffo biondo che adorava tanto.
<< Stammi a sentire Edward, prima che arrivassi tu ero sempre in tempesta, non sapevo dove andare o cosa fare, non riuscivo ad ascoltare il mio cuore perché era sempre macchiato dalla paura di fallire, ma da quando ho conosciuto te mi basta averti vicino perché tutto torni al suo posto >> prese la sua mano e baciò l'indice dove stava l'anello con la pietra rossa.
<< Il problema è quando sei lontano, prendo decisioni stupide senza di te, ma ci sto lavorando >> disse un po' in imbarazzo.
<< Stede sappi che non sarò mai troppo lontano, qualunque cosa accada raggiungimi o aspettami...Non ti lascerò mai solo. >>
Il pirata gentiluomo sorrise deglutendo il magone che sentiva stringergli la gola.
<< Lo so amore >> disse con un fil di voce, gli occhi di Barbanera si addolcirono ulteriormente diventando lucidi, non riusciva a resistere quando lo chiamava così, si alzò per baciarlo poi rivoltò le posizioni, ora era Stede sdraiato sulla schiena e lui si appoggiò al suo petto con le mani tenendo il viso sollevato per guardarlo.
<< E così il temibile pirata si innamorò della fanciulla... >>
<< Io sarei la fanciulla Edward? >> domandò ridacchiando e spostandogli una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
<< No ma in quel racconto è così >> rispose annuendo.
<< E' vero, quella storia finisce anche con il pirata che finisce in prigione se non ricordo male >>
<< La ragazza però lo aspetta per tutta la vita vero? >> domandò Ed già scontento di quel finale.
<< In realtà no, lei si sposa con un altro. >>
<< Oh ma che cazzo Stede! >> brontolò sdraiandosi su quel tappeto erboso facendo ridere il suo compagno.
<< Le tue storie fanno schifo >> mise il broncio incrociando le braccia.
<< Nemmeno l'avessi scritta io! E poi tu volevi una storia su i pirati, la maggior parte di queste non finisce bene. >>
Barbanera rimase in silenzio con le sopracciglia corrugate e un'aria pensosa.
<< Ed? >> lo stuzzicò Stede con un filetto d'erba prima di ritrovarsi di nuovo schiena a terra fronteggiato dall'uomo che amava.
<< Se ti sposi con un altro ti ammazzo. >>
<< E' una minaccia signor Barbanera? >>
<< Ovviamente >> rispose serio ma nel viso del pirata biondo c'era un sorriso pieno di ilarità, gli scostò di nuovo i capelli dal viso.
<< Sappi che sono molto spaventato, ma sai se tu finissi malauguratamente per essere catturato io prenderei la mia spada, mi arrampicherei a mani nude sulla torre fino a raggiungere la tua cella, taglierei le sbarre in qualche modo e ti porterei via di lì saltando su una carrozza. >>
Mentre raccontava questo gli aveva preso il mento con le dita, di modo che i loro occhi fossero di fronte, gli accarezzava con l'indice quella barba grigia che Edward aveva deciso di non far crescere più di tanto.
<< Quanto è alta la torre? >> domandò Barbanera.
<< Molto >> rispose Stede socchiudendo le palpebre, il suo sguardo era così perso e innamorato.
<< Allora è pericoloso saltare >> constatò Edward senza rendersi conto che il suo compagno si era avvicinato ulteriormente e gli stava guardando le labbra.
<< Non importa sopravviveremo >> disse distratto, ormai troppo preso dall'uomo che aveva davanti.
<< E poi come faresti a...- >>
<< Shh >> lo zittì Stede avvicinando le labbra fino a che non furono a un soffio di distanza.
<< Ma le sbarre...- >> insistette Barbanera
<< Shh baciami adesso, baciami >> sussurrò impaziente, non gli importava più di sbarre, prigioni o castelli, desiderava solo le labbra di Edward sulle sue e le ottenne, si scambiarono un lungo e appassionato bacio sotto i raggi di quella splendida luna piena, quando si staccarono entrambi sorridevano guardandosi con gli occhi pieni di amore.
Barbanera sbadigliò sfregandosi gli occhi.
<< Sei stanco tesoro. >>
Lui annuì.
<< Dormiamo allora >> disse Stede accarezzandogli i capelli.
<< Mi racconti una storia per aiutarmi a dormire? >> domandò guardandolo con due occhietti colmi di sonno, il pirata gentiluomo si intenerì.
<< Certo >> rispose.
<< Però una che finisce bene >> ribatté Edward.
<< Ce n'è una che preferisci? >> gli chiese Stede.
<< Quella del ranocchio e la principessa. >>
<< Mmm quella è molto bella sì, sdraiati che prendo la coperta. >>
Barbanera obbedì rannicchiandosi mentre il suo compagno si alzò per andare a prendere quella bella coperta sottile che avevano appoggiato ad un albero, quando tornò indietro Stede si meravigliò di quanto quell'uomo che era considerato il terrore dei mari da tutti sembrasse così piccolo e indifeso in quella posizione.
<< Eccomi qui >> disse mentre lo avvolgeva con quella calda stoffa, gliela rimboccò sdraiandosi poi accanto a lui e prendendolo tra le braccia, Barbanera appoggiò la testa sul suo petto.
<< Allora cominciamo, in un regno molto...- >>
<< Non iniziava così, devi dire c'era una volta. >>
<< Oh giusto. >>
Edward sbadiglio chiudendo gli occhietti sereno.
<< C'era una volta... >>
La storia proseguì non senza interruzioni.
<< Ma perché la strega ha trasformato quel tipo in un ranocchio se non aveva fatto niente di male? >> domandò aprendo un occhio, Stede gli accarezzò i capelli.
<< Perché era cattiva >> rispose pazientemente.
<< E la rana come faceva a parlare come noi, voglio dire se fosse possibile anche tutte le altre potrebbero. >>
<< Amore è magica ecco perché può, chiudi gli occhi adesso e lasciami continuare. >>
Edward obbedì per i successivi cinque minuti almeno.
<< Ma dai vuoi farmi credere che davanti a una rana parlante una ragazza non si spaventerebbe? >> domandò ridacchiando, Stede sollevò pazientemente gli occhi al cielo.
<< Certo che si è spaventata tesoro ma poi ha capito che non era un ranocchio cattivo. >>
<< Oh giusto >> rispose riappoggiandosi al suo petto, il biondo continuò speranzoso di riuscire finalmente ad andare avanti.
<< E quando l'orologio...- >>
Barbanera sollevò nuovamente l'indice.
<< Ed giuro che se mi interrompi ancora te la racconti da solo la storia >> sbottò leggermente spazientito ma anche parecchio divertito da quelle interruzioni così infantili ma tremendamenti tenere.
<< L'ultima cosa giuro >> mormorò Edward sollevando il viso e guardandolo con gli occhioni.
<< E va bene amore dimmi. >>
Sorrise Edward ponendo la sua domanda e accoccolandosi poi tra quelle belle braccia che lo facevano sentire al sicuro, sorrideva mentre ascoltava la voce dell'uomo che amava narrargli di quelle peripezie inventate che gli piacevano tanto, se lo avrebbe interrotto ancora? Sicuramente sì, le sue curiosità erano genuine ma ancora di più gli piacevano gli epiteti con cui lo nominava Stede quando gli rispondeva, amore, tesoro, dolcezza, erano musica per le orecchie di Ed che per una vita intera avevano sentito solo parole brutte, adesso la musica era cambiata, il suo intero essere veniva coccolato da quella creatura meravigliosa che era Stede Bonnet, il pirata gentiluomo per tutti, l'uomo del suo cuore solo per lui.


...


Sul ponte della Revenge la maggior parte dell'equipaggio dormiva beato, chi sulle amache, chi invece nelle cabine a loro destinate, gli unici svegli erano Ivan che era stato messo di guardia e Buttons che insieme ad Olivia si godeva un meritato bagno di luna piena.
<< Disturbo? >> disse una voce dietro di lui.
Buttons si voltò e vide che si trattava del giovane scriba.
<< Dimmi ragazzo, ma ti prego di fare in fretta perché stiamo facendo una cosa importante >> poi gli rivolse un'occhiata curiosa, infatti Lucius era a torso nudo, indossava solo i suoi soliti pantaloni e le scarpe.
<< E' proprio per questo che sono qui, mi chiedevo se potevo unirmi a te. >>
Olivia cinguettò
<< A voi >> si corresse il giovane corrugando le sopracciglia.
<< Oh curioso, hai capito anche tu i benefici che può dare lasciarsi baciare dalla luna? >> domandò Buttons.
<< A dire il vero tempo fa ho fatto una promessa, quando ero ancora prigioniero... >> guardò l'anello che portava al dito, luccicava sotto quella bella luce chiara, sorrise.
<< E sono qui per mantenerla >> concluse.
<< Ma se vuoi puoi raccontarmeli tu > disse poi.
Buttons gli rivolse uno sguardo condiscendete.
<< Magari dopo, ora fa come dico. >>
<< Apri le braccia così >> e fece il gesto, Lucius lo imitò.
<< Chiudi gli occhi e lascia entrare tutta l'energia della luna in te. >>
Il giovane apparve confuso ma fece come gli era stato detto, davanti alle sue palpebre chiuse si susseguirono una serie di immagini, tutto quello che era accaduto nell'ultimo periodo, molte delle cose erano terrificanti e le doveva ancora superare ma aveva accanto a sé una vera famiglia, fatta di persone a volte un po' strane ma pronte a tutto pur di guardarsi le spalle a vicenda, sulla Revenge l'amore aveva finalmente trionfato e ora non restava a tutti che godersi il viaggio.



Fine


Note: Grazie a chi è arrivato fin qui, spero che la storia vi sia piaciuta, a me mancherà tanto la mia bambina ma sono felice di poter scrivere la parola fine perché questa era una sfida personale con me stessa. Un grazie particolare va a genius_undercover per avermi ispirata in uno dei nostri scleri a un Edward logorroico che riempie di domande Stede invece di dormire, quindi il merito della penultima scena di questo capitolo è tutto tuo tesoro, e naturalmente spero che questa piccola avventura ti sia piaciuta, che ti abbia fatta almeno un po' sorridere ed emozionare, ti si vuole un mondo di bene.
Mi dileguo per ora, sì è una minaccia XD No scherzo nessuna minaccia, ma tornerò davvero perché non sono ancora stanca di scrivere a proposito di questi pirati adorabili e strampalati, un salutissimo.
Ineffable.






















   
 
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