Oggi prendo in giro qualche mio demone,
torturo un po' qualche mia fibra interiore,
scindo ogni mio silenzio,
e soffoco tutto il fiato che vorrei solo urlare,
tu non vedi il buio che si è conficcato dentro di me,
tu dentro di me sei ancora un vortice,
tu dentro di me fai ancora bene,
eppure fai ancora dannatamente male,
tu non capirai mai quello che sento,
a dispetto di tutto e tutti,
resti una pulsione di vita,
resti una pulsione di morte,
mi sottrai avidamente l'energia che mi cedi,
come sabbia sulla riva del mare,
non so dirti esattamente perché,
ma d'improvviso mi è rivenuta voglia di incendiare il cielo,
proprio come facevo una volta,
proprio come hai fatto tu l'ultima volta,
quel che abbiamo vissuto insieme mi stringe le ossa,
quel che non abbiamo vissuto insieme mi mozza il respiro;
resto ancora inchiodato a quel lontano Agosto,
nel quale la pioggia si mischiava alle mie lacrime,
il mondo appariva in controluce,
e si vestiva di una cupa scala di grigi,
la mia anima è ancora una fiamma,
come fosse un faro mi indica dove andare,
non so se lo sai ma per te ho consumato inchiostro,
e tante notti, tanti attimi e tante delle mie luci,
non so se lo sai ma stasera,
senza saperlo in me hai riaperto una vecchia ferita,
non so se lo sai ma stasera,
guardarti e ripescarti dalle fibre oscure della mia memoria
è stato come tornare indietro nel tempo,
e rileggere la pagina più malinconica di un libro.