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Autore: TsukikageShawn    30/01/2023    0 recensioni
Fase 1 - Ambientato dopo la sconfitta di Faker, non tiene contro degli avvenimenti successivi.
Cosa sarebbe successo se Rio si fosse svegliata dal coma come Merag, dimenticandosi la sua vita umana?
Tre anni fa mi sono posta questa domanda, da cui è nata questa fanfiction.
Dopo il Carnevale Mondiale di Duelli, per Yuma e Astral sembra ci sia il via libera per recuperare le carte numero restanti. Ma i bariani tramano nell'ombra per ottenere il loro potere, e il destino ha giocato loro un brutto scherzo facendo ritornare Merag dalla parte opposta. Cosa farà l'ex bariana, tornerà alle sue origini o troverà negli umani la sua nuova famiglia? E soprattutto, come affronteranno questa nuova minaccia Yuma e Astral?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Il segreto della Luna Rossa'
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Capitolo 46

 

«Cos'è successo con Merag, posso saperlo?»

Dopo la confessione del padre, Patrishka perse la sua aura ribellina e tornò a vederlo sotto la luce meravigliosa che tutti le descrivevano. Così trascorsero la mattinata recuperando il tempo perso, passeggiando insieme per le vie della capitale nascosti da dei mantelli. A quella domanda, Durbe la prese per mano e corse fuori la città, fermandosi al Fossato Dimenticato.

«Mizael…»

«Te l'ha detto, lo so. Cosa vuoi sapere di preciso?»

«Tutto, insomma, lei era molto importante per te. Mi sento messa da parte.»

«Non posso dirti tutto, non sono l'unica persona coinvolta nella sua situazione… Nash ad un certo punto è cambiato completamente, senza un motivo. Faceva costantemente pressione su Merag e la teneva sotto stretta sorveglianza. Ma lei è sempre stata uno spirito libero, come il vento, non puoi imprigionarlo. Mi ha chiesto aiuto e ho provato a parlare con Nash, ma mi ha minacciato di rivelare a tutti di mia madre, che avrebbe significato una condanna a morte per entrambi. Non mi sorprende che sia scappata via e non sia più tornata.»

«È terribile, e io ho pure detto a quell'idiota di averla vista baciare la sua amica. Se solo non fossi stata così testarda, mi sono creata una mia verità e ho peggiorato le cose.»

«Non fartene una colpa, non potevi sapere che Nash avrebbe esiliato Jeiha. Quella volta ha davvero esagerato, spedirla nell'Oblio solo perché si erano baciate.»

«Ma le relazioni tra persone dello stesso sesso sono… ehm, contronatura?»

«No, Patrishka. Solo perché siamo stati creati per riprodurci con persone del sesso opposto non significa che dobbiamo limitare il nostro amore. Se una persona ti fa battere forte il cuore, niente ha più importanza se non il vostro amore.»

La ragazza guardò il padre perplessa, le sue parole davano la sensazione di esperienza, sapeva di cosa stava parlando. Non potè fare a meno di collegare quel suo sguardo innamorato con il modo in cui guardava Mizael ogni volta. E allora collegò tutto. Capì finalmente perché rifiutasse a prescindere tutte le richieste dei padri che provavano a fargli maritare le loro figlie. Su Barian era un'usanza comune il matrimonio combinato. Non sorprendeva affatto che le relazioni tra pari sessi venivano considerate un reato punibile con i lavori forzati, e peggio se si possedeva ruoli diplomatici.

«Sei molto sveglia, se ti fermi a riflettere e non agisci d'impulso» le disse il padre, intuendo i suoi pensieri.

La figlia allora gli raccontò di quel che stava combinando con Vector sulla Terra, quel poco che sapeva del suo piano e il suo nuovo compito: convincerlo a non intralciare l'imperatore. Gli ordini del Grigio avevano più importanza di quelli degli altri, da quando il loro leader scomparve quel titolo gli fu trasmesso per volere del popolo. Dopotutto, il custode aveva ricevuto chiaramente la richiesta di non aiutare Vector con i suoi folli piani, quindi niente accesso alla conoscenza conservata nella biblioteca più importante dell'intero pianeta. E tutti conoscevano l'enorme ammirazione di Fener per le menti brillanti.

«Posso allentare un po' la presa, devo scoprire cosa vuole ottenere. E se le sue intenzioni sono giuste non prenderò provvedimenti, anche se ne dubito.»

«Perfetto, allora sarò la tua informatrice. Non si fida ciecamente di me, ma se vede dei risultati sarà più aperto e convincibile. È una brava persona infondo, vuole solo il bene per Barian.»

«Perché ti ostini a difenderlo?»

«Siamo anime affini.»

Sentendo quella affermazione, Durbe venne colto dall'improvvisa gelosia che colpisce tutti i padri nei confronti delle proprie figlie, ma si convinse a lasciarla andare per la sua strada. Prima di tornare ai suoi doveri, le donò un amuleto incantato per proteggerla, una collana dorata con un piccolo cristallo viola a forma di fiore di loto.

«Sembra un comune gioiello terrestre» osservò Patrishka, indossandolo.

«Per questo passerà inosservato. Non rivelare a nessuno il suo potere, ti proteggerà finché lo porterai sempre con te.»

Detto ciò, le loro strade si separarono.

Patrishka incontrò Vector nel palazzo reale e gli riferì di aver ottenuto un risultato discreto, il padre avrebbe allentato la presa su di lui. Se gli dimostrerà che le sue azioni avvengono in buona fede, e soprattutto saranno utili per Barian, gli avrebbe dato campo libero. A questa notizia l'imperatore non trattenne un ghigno soddisfatto e subito le diede un nuovo compito: introdursi nella stanza segreta in cima alla torre. Il bariano alato necessitava di conoscere un qualcosa con cui avrebbe potuto ricattare il collega, il contentino non gli bastava. Con il Grigio completamente dalla sua parte, sarebbe stato tutto più facile e veloce, date le sue conoscenze sconfinate. Ombra faceva sempre più pressioni, la sua pazienza diminuiva ogni volta che si doveva ritardare una fase del suo piano. Entrambi volevano tutto e subito. Infatti Patrishka avvertì una minaccia velata nella voce di Vector, che le fece presente che non avrebbe aspettato tutto il tempo che lei aveva impiegato per penetrare in uno stupido appartamento umano.

 

Dopo averla snobbata, si diresse fuori dal palazzo reale per teletrasportarsi sulla Terra ed entrare nella seconda fase del suo piano. Nei panni dell'imbranato Rei, incontrò il solito gruppo nella Torre di Heartland per l'ennesima riunione noiosa in cui si discuteva il da farsi contro i bariani. Con il ruolo che aveva deciso di intraprendere, nessuno gli porgeva domande o provava a renderlo parte attivo della conversazione. Così sarebbe stato più facile mimetizzarsi e prendere nota mentalmente dei loro piani. Il più delle volte manteneva l'espressione facciale più confusa e terrorizzata che riuscisse a imitare, per rafforzare l'immagine di sé che aveva architettato. Ma non era l'unico a non prendere parte alle conversazioni, la stessa Rio Kamishiro, la fonte delle idee più ingegnose, restava in disparte ad ascoltare e prendere costantemente nota su un quaderno azzurro. Una volta provò a chiederle cosa scrivesse, ma la ragazza non gli diede una risposta certa. Sbirciando sulle pagine si rese conto che non trascriveva con gli ideogrami giapponesi, ma con una serie di segni a lui sconosciuti.

«Cosa pensi della situazione Rio?» domandò Kaito, sorprendendo i presenti.

Il giovane non chiedeva mai pareri diretti, aspettava sempre che qualcuno esponesse il proprio pensiero una volta terminato il suo discorso. Quella domanda sorprese anche la ragazza, che si prese un po' di tempo per pensare. Sfogliò i suoi appunti mormorando frasi incomprensibili, suscitando in Shark la sua ormai tipica frase distintiva: «è la strana della famiglia, non fateci caso».

«Dopo l'attacco di meteoriti questo gruppo di bariani non ha più mosso minacce a livello mondiale, il rapimento è stato un flop per loro e buono per noi, da allora non si sono più mossi. Le opzioni sono due: o stanno preparando un nuovo attacco oppure stanno aspettando un passo falso da parte nostra per agire. Con le informazioni che abbiamo su di loro, credo che la prima opzione sia da scartare, non sono così intelligenti da sfruttare i nostri punti deboli. La seconda è più plausibile. Dato che siamo a conoscenza del loro obiettivo, si aspetteranno di sicuro che creeremo una tattica per proteggere i numeri. Quindi proveranno a scoprirla ed inteccertarla, per rigirarla a loro favore ed ottenere facilmente i numeri. Il mio consiglio è di non agire, se hanno l'impressione che non li consideriamo una minaccia, saranno loro a fare un passo falso dettato dalla fretta» rispose Merag, continuando a sfogliare il suo quaderno.

"Lo vedi perché insisto così tanto per farla fuori? Ha scoperto il nostro piano come se niente fosse" disse Ombra nella mente di Vector.

L'imperatore stritolava tra le mani una piccola carota di gomma morbida, un giocattolo anti-stress regalatogli da Yuma dopo il rapimento. Il ragazzo aveva scelto quella forma perché l'ortaggio ricordava la sua capigliatura, un modo per farlo sorridere ogni volta che l'avrebbe preso tra le mani. Ovviamente il bariano finse di essere contento del pensiero, quando in realtà si era sentito offeso da quel paragone.

"Non è colpa mia se è come immune alla nostra magia, e se la uccidiamo Shark ha un motivo per fare lo stesso con me. Ti ho già detto che sto cercando un modo per rispedirla in coma in modo da non essere accusato" pensò Vector seccato.

La convivenza con Don Thousand si faceva sempre più pesante ed insopportabile, non vedeva l'ora di riuscire finalmente a restituirgli il suo corpo, così da cacciarlo via dalla sua testa e non dover più sentire perennemente la sua voce che lo tormentava dalla mattina alla sera.

Il gruppo rimase interdetto dall'osservazione appena formulata da Rio, trovandosi costretto a concordare perché in parte non avevano capito un accidenti della sua affermazione. Era loro evidente che la sorella di Ryoga aveva studiato la situazione molto più di quanto stessero facendo loro.

 

 

 

 

 

 

Capitolo 46 - Merag è l'unica preparata sulle guerre tra pianeti

   
 
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