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Autore: Khailea    31/01/2023    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
Wyen
 
 
 
 
 
 
 
 
La giornata di ieri, per quanto serena, aveva provato i ragazzi, che si erano alzati molto più tardi del previsto, fatta eccezione naturalmente per Jack, il quale al contrario già all’alba era sveglio, ed aveva usato quelle ore per portarsi avanti con il lavoro.
Aveva dato una mano nelle pulizie, a preparare la colazione ed a sistemare i tavoli.
I lavori erano molto semplici, ed i colleghi simpatici. Nessuno di loro aveva fatto alcun commento sul suo arrivo improvviso, anzi si erano dimostrati tutti disposti ad insegnarli cosa fare.
-Mi raccomando, i bicchieri devono andare qui, non dall’altro lato.- gli stava spiegando proprio in quel momento una ragazza dai capelli neri legati in una coda.
-Va bene, nessun problema.-
Posizionare i bicchieri correttamente non era nulla di che, ma Jack era decisamente più impressionato dalla quantità di posate e quant’altro che quella ragazza stava tenendo con una sola mano.
E dire che non poteva avere più di qualche anno rispetto a lui.
-Certo che a lavorare qui ci si fanno i muscoli eh?- commentò sorridendo.
-Ti tieni allenato, ma ci sono posti peggiori.-
-Già, immagino…- annuì lui, guardando da un’altra parte, sperando di non essere sembrato un ragazzino spocchioso. -Tu lavori qui da tanto?-
-Abbastanza, lo faccio a rotazione con altri posti, però qui la paga è la più alta, ed il capo non pretende la luna da te.-
-Vero, il signor Allister è molto gentile.-
Probabilmente in qualsiasi altro posto sarebbe stato sfruttato alla grande, lì invece in un modo o nell’altro aveva completa libertà.
-Tu però sei anche un cliente no? Quindi come mai non ti godi la vacanza?- gli chiese la collega.
-Devo fare un regalo, e sono un po’ a corto di soldi.-
-Ti sei scordato dell’anniversario?- lo prese in giro la ragazza.
Jack arrossì. -Non esattamente…-
Festeggiare un anniversario con Daimonas… contava di vedere quel giorno, prima o poi.
-Aaah, ti dovrai fare perdonare qualcosa allora.-
-Ci sei già più vicina.- sorrise Jack.
Anche se sinceramente, messa così, non poteva evitare di sentirsi un po’ in colpa per tutti gli sbagli che aveva fatto.
Il regalo non aveva quel fine, ma se Daimonas avesse avuto delle riserve nei suoi confronti, almeno il gesto gli avrebbe potuto dimostrare che era sinceramente dispiaciuto.
-Direi comunque che per stamattina siamo apposto così. Puoi andare a goderti la spiaggia se ti va. Magari ci ribecchiamo lì.- disse la ragazza, sistemando anche l’ultimo dei piatti.
-Mi farebbe piacere, ma… se non ti spiace, puoi evitare di dire ai miei amici che sto lavorando? La sorpresa è per uno di loro.-
-Certo, non preoccuparti.- annuì lei comprensiva. -A più tardi allora.-
-Sì, ci vediamo dopo.- sorridendo gentilmente Jack corse via, rendendosi conto che probabilmente i suoi amici erano sul punto di svegliarsi, e si precipitò in spiaggia già con il costume sotto i vestiti, per dare l’idea fosse lì da prima.
I suoi timori si rivelarono però infondati, visto era andato lì alle otto, ed i primi arrivarono alle dieci e mezza.
-Ehi, begli addormentati, come va?- disse vedendo Lacie, Astral, Sammy, Johanna e Seraph.
-I letti erano stra comodi nya!- sorrise Lacie, togliendosi la maglia rimanendo in costume.
Astral dietro di lei sbadigliò. -Già, ci sarei rimasto volentieri…-
-È stato un gran lavoro tirarlo fuori dal letto.- commentò Seraph, stendendosi prima di lui sullo sdraio. -Perché non vai a farti un bagno?-
Lui la guardò per qualche secondo, cadendo su di lei come un sacco di patate. -Sto bene qui.-
-Ehi! Sei pesante!-
Scherzosamente la ragazza cercò di spingerlo via, e per tutta risposta Astral gli si aggrappò come una piovra, affondando la faccia tra i suoi capelli. -Già, si sta proprio bene qui.-
-Nya tornatevene in camera se dovete farlo qui.- disse Lacie alzando gli occhi al cielo. -Io vado a raccogliere delle conchiglie nya.-
-Divertiti Lacie, stai alla larga dai ragazzi.- le disse Astral, prima che la sorella corresse via.
Non molto tempo dopo, anche Grace, Nate, Hope ed Alexander si fecero vivi.
-Buongiorno a tutti. Volete delle paste?- chiese Hope raggiante.
Dopo la chiacchierata con Grace il suo umore era tornato quello di prima, ed Alexander ne era grato.
Non aveva ancora perdonato Grace, ma almeno aveva smesso di guardarla in malo modo, cosa che, se Nate avesse notato, sarebbe esplosa in una tragedia.
-Nah, ho già fatto colazione. Sono buone vero?- sorrise Jack, anche se in realtà aveva solo aiutato a sistemarle nel buffet.
-Tantissimo.- annuì Hope.
-Sono solo delle paste.- replicò Grace.
-Ma se sono adorabili!- ribatté Johanna, che aveva già fatto una ventina di foto solo per la colazione. -Questo posto è veramente incredibile.-
-Felice che sei uscita dalla tua depressione.- commentò Astral.
-Non la definirei depressione… solo una leggera tristezza.- disse Johanna, andandosi a sedere assieme a Sammy, che stava salutando con una mano Daimonas, Wyen, Milton, Khal ed Ailea lungo la passerella.
-Buongiorno.- disse Milton abbracciando la piccola. -Dormito bene?-
-Alcuni stanno ancora dormendo.- scherzò Jack indicando Astral. -Ciao Daimonas.- disse poi guardando il ragazzo, arrossendosi rendendosi conto di avere salutato solo lui. -E Wyen. E Milton. E Khal. E Ailea…-
Ailea rispose solo con un cenno del capo, senza nascondere un sorriso divertito.
-Buongiorno Jack, e buon giorno a tutti.- rispose Wyen. -Scusateci per il ritardo.-
-Siamo in vacanza, non ci sono orari.- le rispose Seraph. -Potevate anche dormire fino a tardi se lo volevate.-
-E perché io no?!- disse Astral sollevandosi di qualche centimetro, solo per guardarla in faccia.
-Perché tu hai una sorella nata con la quinta.-
-E cosa vorresti dire con questo?!- urlò stavolta il ragazzo, alzandosi indignato.
Seraph, arrossendo, gli tirò un pugno allo stomaco. -Intendevo che è piena di energie! Idiota!-
Astral si piegò in due dal dolore, mentre Ailea era caduta a terra dal ridere.
-Ne vuoi uno anche te?!- sbraitò Seraph, completamente rossa.
Wyen guardò la scena confusa, quando però cercò nell’espressione di Daimonas una spiegazione il fratello le fece cenno che ne avrebbero parlato più tardi.
Fortunatamente per Seraph proprio in quel momento stavano arrivando anche Zell, Annabelle, Vladimir, Cirno, che si lanciò sulla sabbia per creare delle sculture, Ryujin e Nadeshiko, e la questione venne subito accantonata.
Vladimir stava indossando dei pestanti occhiali da sole, e nonostante l’ora aveva già un alcolico in mano.
-Wow, sbronzo alle undici?- commentò Ailea colpita.
-Volete unirvi a me madamigelle?- rispose il ragazzo sorridendo, fingendo di vederci doppio.
-Ahah, non preoccupatevi, è uno spritz. Non mi fa niente, era solo per sciacquarsi la gola. Vedete? Ho pure il mio pc per lavorare.- disse mostrando un portatile sotto al braccio.
-Centra con quello che ti ha detto il preside?- chiese Zell. -Possiamo saperlo o è meglio restarne all’oscuro?-
-Nah, è semplicemente roba da poco. Non più interessante del drink ho tra le mani.-
-Alcolizzato.- commentò Nadeshiko alzando gli occhi al cielo. -Non vomitarmi vicino allo sdraio.-
-Non prometto nulla.-
Wyen sollevò le sopracciglia, fingendo di non avere sentito. -Credo andrò sul bagnasciuga.-
-Oh, c’è anche mia sorella. Falle compagnia per favore. Non vorrei che qualche maniaco le si avvicinasse.- le chiese cortesemente Astral.
-Ma certo. Daimonas, vuoi venire anche tu?-
-No va pure, ti raggiungo dopo semmai.- rispose l’altro, desiderando lasciarle il suo spazio per fare amicizia con tutti, e Lacie era certamente una delle persone migliori per cominciare.
-Va bene, a più tardi allora.-
Wyen li salutò con un inchino, e Nadeshiko poco dopo si fu allontanata ridacchiò imitandola.
Daimonas al gesto le lanciò uno sguardo di rimprovero.
-Andiamo, sembra una domestica così!-
-È solo educata. Prova ad imitarla.- le rispose Grace, ricevendo un dito medio.
-Devi anche tenere da conto viene da un castello. Il fare regale ce l’ha dopotutto.- aggiunse Vladimir.
-Miiii! Se dovete tutti prenderla senza sapere ridere la prossima volta sto zitta e basta!-
-Direi è meglio.- mormorò Daimonas, cercando di frenare il fastidio che provava.
Sapeva che Nadeshiko non intendeva alcun male, ma per la sorella non era facile integrarsi a quel nuovo mondo, e non aveva bisogno di altri ostacoli.
-A te poi non piacevano le maid?- le chiese Johanna, cercando di allentare la tensione.
-Solo i vestiti, sono troppo sexy.-
-Vuoi una pasta Nade?- chiese prontamente Ryujin, prendendo i dolci da Hope, confidando di poter chiudere completamente l’argomento che si stava creando di fronte alla piccola Sammy.
-Ooooh! Se proprio insisti!- sorrise felice la ragazza, ignorando la scusa.
Ancora non tutti erano presenti, mancavano Lighneers, Ayame e Yume, ma nessuno per il momento si era alzato per andarli a chiamare, non volendo disturbare le ragazze visto il giorno prima non erano state esattamente dell’umore migliore, e sapendo bene che con Lighneers sarebbe stato tempo sprecato.
Con sorpresa di Grace invece, nel giro di una mezzoretta, arrivano la compagna del padre ed i suoi due gemelli.
-Buongiorno ragazzi, vi state godendo il mare?-
-Sì signora.- risposero tutti in coro.
-Bene, mi fa molto piacere. Leonardo e Francesco si stavano chiedendo se a Sammy andava di giocare con loro.-
-Mi piacerebbe!- sorrise la bambina alzandosi in piedi.
-Va bene se andiamo sotto il nostro ombrellone? È qui vicino, e ci sono tutti i loro giochi.- disse la madre guardando gli altri, mentre i gemelli timidamente erano andati da Grace e Nate, per un abbraccio.
-Certo, se vuole le lascio il mio numero di cellulare. In caso abbia bisogno.- si offrì Johanna.
-Mi sembra ottimo grazie.- sorrise la donna. -Allora vi riporto Sammy dopo. Buona giornata a tutti.- disse poi allontanandosi, dopo avere salutato con un abbraccio anche Nate e Grace.
La ragazza inizialmente si era aspettata di vedere arrivare anche il padre, ma visto l’orario probabilmente stava ancora lavorando alla reception.
Una parte di sé ne era delusa, l’altra non voleva nemmeno ammetterlo.
-Vuoi andare a salutare papà?- chiese Nate, leggendola come un libro aperto.
-Zitto…- borbottò lei in risposta, stendendosi sullo sdraio.
Tanto in ogni caso non aveva nulla da dirgli…
 
 
 
 
 
 
 
 
Lighneers era rimasto a lungo nella sua camera, non per stanchezza o altro, anche perché l’allenamento della scorsa notte era stato solo frustrante e non particolarmente intenso, ma perché il suo cervello macinava troppo per fare altro.
Guardava dalla finestra la gente che si ammassava in spiaggia, come formiche in una colonia.
Probabilmente i ragazzi erano già tutti lì, ma non aveva intenzione di andarci a parlare. Era di pessimo umore, Ayame non era ancora uscita dalla sua stanza, e lo sapeva benissimo perché aveva visto Yume entrarci un’ora fa, ed ogni cosa sarebbe stata una perdita di tempo.
Quell’intera vacanza era solo una perdita di tempo.
-Ma lo sai che hai proprio rotto i coglioni?-
Un calcio in piene costole lo fece cadere dal letto e sbattere contro il muro. Sentì il rumore di quando le ossa si spezzavano, ma riuscì a sollevarsi nonostante il dolore.
Il professor Zero era sul suo letto a dargli il buongiorno.
-Se te lo fai ripetere ancora una volta, giuro che ti spacco i denti. Devi so-cia-liz-za-re!- disse scandendo le sillabe, come se parlasse con un bambino. -Ogni giorno, devi uscire e parlare con loro. O recuperi il rapporto, e lo rendi quantomeno decente, oppure sei fuori.-
Lighneers si appoggiò al muro, una mano sul fianco. -… perché?-
Lo sguardo dell’uomo si fece immediatamente duro. -Perché te lo ordino.- rimase a fissarlo in quel modo per qualche istante, prima di ricomporre la propria rabbia, e scendere con un salto dal letto. -Tu hai chiesto di essere trasformato in un killer provetto, circa da quel che mi ricordo. Ma per diventarlo non puoi chiuderti nel tuo guscio. Non siamo in un film. Loro possono essere alibi, possono essere alleati, o cavie su cui testare le tue abilità. Non me ne frega come li vedi, sta di fatto che o impari a socializzare in modo da apparire una persona quantomeno normale, oppure vattene pure affanculo.-
In quel momento la spiegazione non aveva alcun valore per il ragazzo. Suonava decisamente più convincente il “te lo ordino”.
Ora come ora, socializzare non gli sembrava di alcuna utilità ai suoi scopi.
-Sto cominciando a stancarmi di dovertelo ripetere.- disse il professore, allontanandosi verso la porta. -Se vai avanti così perderò interesse, e già il livello scarseggia.-
Chissenefrega, voleva rispondergli, ma rimase in silenzio, guardandolo uscire.
Pochi secondi dopo, tornò a sedersi sul letto, aggrappandosi con forza ai capelli tirandoli quasi a strapparli.
-Cazzo… cazzo cazzo cazzo!-
Era tutto una merda, ma l’aveva voluto lui, e non poteva più togliersi da quell’impiccio.
Almeno, rispetto a lui, Ayame stava avendo una mattinata leggermente più serena.
Aveva dormito fino a tardi, dopo essersi addormentata piangendo, e quando Yume aveva bussato alla porta le aveva aperto.
Si sentiva meglio, ammettere cosa stava succedendo la stava aiutando, anche se la strada era ancora lunga.
Il senso di colpa rimaneva, e non sapeva come affrontare la cosa, se staccarsi di botto oppure se parlarne con Lighneers.
Questa seconda opzione non le piaceva particolarmente, perché se già era difficile discuterne con il suo psicologo, figuriamoci con il ragazzo.
In fondo poi, Lighneers si era sempre impegnato per levarsela dalle scatole… non erano una vera coppia, e se avesse smesso di mostrare interesse all’improvviso, probabilmente non gli avrebbe fatto né caldo né freddo.
Per il momento, preferì non pensarci. Yume le aveva preparato un bagno caldo, con tanto di bollicine, ed immergendovisi aveva tirato un lungo sospiro di piacere.
-Come va tesoro?- le chiese l’amica sul bordo della vasca.
-Meglio… grazie.-
-Non c’è di che. Vuoi un po’ di champagne?-
-Come mai proprio lo champagne?-
Non era esattamente dell’umore giusto per festeggiare.
-Era nel minibar.- rispose semplicemente l’altra, stappando la bottiglia e bevendo dal collo. -A te.-
Ayame la guardò, prendendo la bottiglia, guardandola sbattendo gli occhi un paio di volte prima di prenderne un bel sorso.
-Così si fa!- sorrise Yume battendo le mani. -E dopo il bagno ci facciamo un trattamento completo del viso!-
Il sorriso di Ayame era pieno di gratitudine. Senza Yume sarebbe stato impossibile per lei anche solo pensare di fare una doccia, figuriamoci quel tipo di bagno.
Però, dopotutto, a casa sua se ne faceva uno ogni giorno quando ne aveva voglia, e con dei sali costosissimi che le rendevano la pelle morbida e delicata.
Se era abituata al meglio perciò, perché non concedersi veramente il meglio?
Assodato che, almeno per le prossime ore, non sarebbe uscita dalla stanza, Lighneers si rassegnò ad uscire, mettendosi il costume da mare e raggiungendo gli altri in spiaggia.
Pallido com’era non fu una sorpresa che venisse subito notato, e furono decisamente in pochi quelli che tentarono di salutarlo.
Ryujin si limitò ad un cenno del capo senza guardarlo, Hope ad un sorriso incerto.
Ailea nemmeno lo guardò, Khal però notò che il ragazzo l’aveva guardata per un attimo di troppo, e finse un sorriso a mostrare un saluto, ed allo stesso tempo ad intendere che l’aveva visto.
-Hai bisogno di qualcosa?- gli chiese.
Ti tirarti un pugno, pensò Lighneers, limitandosi a sedersi.
Dopo qualche secondo, un ticchettio attirò la sua attenzione. Dietro di lui Vladimir lavorava assennato ad un portatile, e sullo schermo c’erano dei numeri che andavano oltre la comprensione di Lighneers.
Tra tutti, al momento Vladimir era il più interessante.
-Che stai facendo?- gli chiese.
-Mh? Niente di che. Giochicchio.- rispose l’altro vago.
-Non mi sembra un gioco.-
-Solo perché non sei abbastanza sbronzo.- sorrise l’altro.
Lo scambio di parole era stato innocuo, ma ora Lighneers si sentiva come se avesse degli aghi sotto la pelle, e gli occhi di tutti su di lui.
Forse era solo paranoia, forse era stato veramente troppo sulle sue, ed ora parlare normalmente con gli altri gli faceva una strana impressione, stava di fatto però che desiderava subito andarsene, e l’unico motivo per il quale non lo fece fu l’arrivo di Annabelle sul suo sdraio.
-Ti va di fare le parole crociate?-
Il ragazzo ci pensò un po’ su, aspettandosi qualche commento, ma nessuno disse nulla, ed alla fine annuì.
-Grande, allora… su questa mi ero bloccata.-
 
 
 
 
 
 
 
 
Sulla spiaggia, Lacie stava assennatamente raccogliendo le conchiglie, scegliendo accuratamente le più belle.
Ormai le sue mani erano piene, ma ogni volta ne trovava sempre di nuove, ed allora guardava quelle che già aveva, scartandone una per accogliere la nuova arrivata.
Chinata a terra, si era spostata di almeno una decina di metri dal punto iniziale, ma si stava divertendo troppo per accorgersene.
-Lacie?-
Sentendosi chiamare, la ragazza voltò il capo, vedendo alle sue spalle Wyen.
-Ehi nya! Sei venuta a raccogliere delle conchiglie?-
-Principalmente la mia intenzione era quella di fare una passeggiata.- rispose la ragazza guardandosi attorno.
-Nya, e secondariamente?- sorrise l’altra imitando il suo modo di parlare.
Wyen se ne accorse, ed abbassò il capo imbarazzata.
In quel mondo stava imparando che usare parole troppo lunghe o forbite poteva essere motivo di varie prese in giro.
-Nulla di che…-
Lacie si rese presto conto del cambio d’umore della ragazza, anche se all’apparenza nulla nel suo volto era cambiato, ed abbandonò le conchiglie a terra, prendendole le mani.
-Ehi nya, non volevo prenderti in giro. È molto carino il modo in cui parli, mi piace nya.-
Wyen la guardò sorpresa dal gesto, e dalle sue parole.
Era bello che per una volta qualcuno non trovasse strano i suoi modi di fare.
-Grazie.- rispose, ed il sorriso di Lacie si illuminò.
-Vuoi aiutarmi a raccogliere altre conchiglie nya?- le chiese riprendendo le altre. -Pensavo di metterle in una bottiglia nya.-
-E perché?-
-Per avere un ricordo nya! Ogni volta che le guarderò, ripenserò a questa vacanza nya.-
-Non sarebbe il caso allora di prenderne solo una? Così ne aggiungerai ogni volta trascorrerai delle giornate simili.- propose invece l’altra in una sorta di compromesso.
Ripulire la spiaggia dalle conchiglie ogni volta sembrava un lavorone.
-Mmmh, solo se troviamo la più bella di tutte nya!-
Per il momento, avrebbe tenuto le conchiglie con sé. Wyen le rimase accanto per aiutarla, allo stesso tempo però ogni volta che un ragazzo si avvicinava, lo teneva d’occhio, almeno fino a quando non si allontanava.
Anche questo, non passò inosservato a Lacie. -… ti ha mandato mio fratello nya.- disse in un sospiro triste.
Pensava fosse venuta di sua spontanea volontà, e non per controllarla.
-No. Mi ha solo chiesto… se potessi tenere gli occhi aperti.-
-Per i ragazzi nya?-
Ora la voce di Lacie aveva perso il suo brio, e Wyen si sentì in colpa per questo.
Forse la ragazza voleva lasciarsi andare con qualcuno, mentre lei, solo perché il fratello le aveva fatto quella richiesta, la stava disturbando.
-Sì…- ammise.
-Non preoccuparti nya. Se vuoi puoi tornare indietro, non devi certo farmi da balia nya. Mi basta Astral.-
-Non desidero farti da balia. Voglio raccogliere le conchiglie con te.-
Erano così poche le occasioni che riusciva a crearsi per parlare con gli altri, non poteva mandare tutto all’aria così presto.
Lacie le sorrise, senza purtroppo veramente crederle.
-Va bene nya…-
Mosse un po’ la sabbia sotto la sua mano, senza prestare più veramente attenzione alle differenze tra le conchiglie.
-Sono sorpresa non ti abbia chiesto di portarmi un nuovo costume nya. Questo mi piace da impazzire, ma l’ho dovuto pregare per comprarmelo nya.- disse indicando il top che, a malapena in verità, copriva il suo prosperoso seno, tirandone un lembo rischiando di scoprire più del dovuto.
Wyen distolse lo sguardo, scuotendo il capo più volte imbarazzata sperando non continuasse.
-No no. Assolutamente no.-
Come facevano tutti ad essere così a proprio agio nel loro corpo, al punto da scoprirlo senza vergogna?
Lei ancora portava la maglia che Yume le aveva consigliato, una via di mezzo accettabile rispetto a ciò che desiderava indossare.
-Questa sembra carina, no?- disse indicandone una bianca ed arricciata.
-Sì nya. Teniamola, vediamo quante riusciamo a trovarne così nya.-
Continuarono a camminare per molto tempo, con Wyen che, quando si allontanavano troppo, avvertiva Lacie di tornare indietro, tenendo gentilmente le nuove conchiglie per evitare di perderle.
Alla fine, visto dovevano tornare in hotel, Daimonas, assieme a Jack, era andato a chiamarle.
-Wyen! Lacie!-
Daimonas le notò da lontano, e le chiamò con un braccio per attirare la loro attenzione. Wyen rispose allo stesso modo, e non restava altro che aspettare li raggiungessero.
-Woow! Guarda come è bello il mare.- esclamò Jack con un fischio.
Daimonas si voltò, rendendosi conto aveva ragione. Il vento si era fatto più forte, e le onde più alte.
L’altro giorno si era talmente concentrato sulla sorella e su Jack da non guardarlo nemmeno, ma ora che era lì, con i piedi che venivano toccati dall’acqua, ne era come incantato.
Erano successe tante di quelle cose nell’ultimo periodo; la tensione lo aveva schiacciato, e tutt’ora non era sparita, ma proprio come le onde del mare continuava ad avanzare, senza mai fermarsi riuscendo alla fine ad erodere gli scogli che la vita gli poneva di fronte.
Quel senso di consapevolezza lo fece sorridere, e mentre l’orgoglio gli cresceva nel petto abbandonò Jack dove si trovava, lanciandosi in acqua con una risata spensierata.
Il mare lo accolse, e Daimonas riemerse lanciando degli schizzi verso il cielo, continuando a ridere.
Jack lo guardò spalancando gli occhi, sorridendo poi a sua volta.
Daimonas stava cambiando, e voleva cambiare con lui.
-Ehi nya! Non vorrete veramente prendervi tutto il divertimento nya?!-
Vedendo Daimonas giocare in quel modo nell’acqua Lacie lasciò a terra le conchiglie, prendendo il polso di Wyen e facendola correre con lei nel punto dove Daimonas si trovava.
Per via dell’impeto di Lacie Wyen non riuscì ad evitare di cadere con l’altra addosso al fratello, ma questo incredibilmente riuscì a reggerle entrambe.
-Wow nya, quanto sei forte?!- esclamò Lacie alzando le braccia al cielo. -Più in alto nya!-
-Ahaha, va bene.-
Daimonas la prese per la vita, sollevandola e facendola roteare, buttandola poi in acqua, cosa che, visto quanto si stava divertendo, la ragazza lasciò correre. Stessa sorte toccò poi alla sorella, che lanciò un urlo dalla sorpresa appena venne sollevata.
Jack scoppiò a ridere, ed abbandonando la timidezza li raggiunse in acqua correndo.
-Anche io voglio essere in Dirty Dancing!-
   
 
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