Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: RedMarauder    01/02/2023    4 recensioni
Il suo sorriso, quel sorriso che riusciva a farla arrossire ogni volta, lo stesso sorriso che le rivolgeva ora, era spietato, disarmante...bello.
Troppo bello. Ma lei era troppo orgogliosa per ammetterlo, per mostrarsi debole. Hermione Granger doveva avere sempre il controllo della situazione. Sempre!
- Attenta a giocare con il fuoco, Granger. E' pericoloso!-
- Perché?- rispose, alzando il mento - Potrei scottarmi?-
Di nuovo quel sorriso. - Sì, ma il problema è che..potrebbe piacerti!-
Tanti cari saluti al suo controllo e alla sua tempra morale. Come poteva resistere quando quegli occhi la guardavano in quel modo? Così profondi, così intensi..così perfetti! Valeva la pena lasciarsi andare. Valeva la pena affondare le mani in quel fuoco, nel fuoco dei suoi capelli. Valeva la pena scottarsi!
Infondo, ad essere sincera, non era poi così male perdere il controllo!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 32
VENTO DI GUERRA 

Hermione respirò piano l'aria intrisa di polvere. Appoggiò la schiena contro la parete ruvida alle sue spalle, raccolse le gambe al petto, la presa stretta sulla bacchetta, il suo braccio destro  solo apparentemente rilassato al suo fianco, pronto a sollevarsi in caso di pericolo. 
Respiró lentamente, allargando il torace, a ritmo lento. Dietro le costole il suo cuore pulsava frenetico, asincrono al ritmo dei polmoni. 
Quanti battiti le rimanevano prima della fine? O della sopravvivenza? 
La sua bocca catturó un altro vortice di polvere. Tossí piano, cercando di passare inosservata. Non era poi così difficile. 
Hogwarts tremava. In tutte le direzioni, un unico violento e doloroso suono la scuoteva. Distruzione. Muri che cadevano. Corpi che crollavano. Pavimenti che esplodevano. 
Hermione volse lo sguardo dietro di sé. Il corridoio era quasi completamente distrutto e lei era nascosta dietro un cumulo di macerie. L'aria di maggio soffiava da quella breccia sollevando altra polvere. I suoi occhi cercarono avidi lungo il corridoio e trovarono una statua. Un alto mago con un'espressione dolorante in volto e il braccio alzato. Un'esplosione aveva distrutto quel braccio, ma Hermione sapeva che, saldamente ancorato al dito del mago, c'era un gnomo. I suoi occhi caddero verso Nord, dove una nicchia piena di macerie segnava la fine di quel corridoio distrutto. Hermione la fissò assorta. In quella nicchia, in una notte tempestosa e fredda, Fred Weasley le aveva mostrato cosa significasse giocare con il fuoco. Hermione sospirò e chiuse gli occhi per un millesimo di secondo. 

Fred…

Quando era successo? Anni fa? Secoli fa? 
La guerra aveva invertito il senso del tempo. Quegli ultimi mesi, mesi di fughe, battaglie e morte, avevano allontanato il suo passato.
Un passato in cui Hermione camminava in quel corridoio, la spilla da Prefetto orgogliosamente appuntata al suo mantello, in una notte tempestosa, una notte fredda. Un passato in cui mani sicure e calde l'avevano rapita. Una notte in cui le labbra del ragazzo che aveva scoperto di amare l'avevano trascinata nel fuoco. Una notte in cui Hogwarts era il luogo più sicuro del mondo. 

Fred..dannazione, dove sei? 

Respira. Calma. 
Hermione prese un altro lungo respiro. L'indice della mano sinistra picchiava ininterrottamente su una pietra ruvida. Scandiva il tempo. Il tempo concordato. 
Sollevò cautamente la testa oltre il suo riparo di pietra. Un Mangiamorte alzó la bacchetta, ma fu troppo lento. Hermione lo abbatté con uno Schiantesimo rapido e potente. Tornò a nascondersi. Chiuse gli occhi per due secondi cercando di cogliere rumori più sottili, sovrastati dalle esplosioni, dal rumore di rocce e pietre che crollavano. Dalle grida. 
Riaprì gli occhi. 
Il dito continuava battere sulla roccia. Il tempo stava per scadere, il tempo che lei, Ginny e Angelina avevano concordato. 

Dove sei Fred? 

Hermione frenó il tentativo del suo respiro di accelerare. Il dito si fermó. Tempo scaduto. Si alzó di scatto, bacchetta alla mano: era sola. Corse con tutte le sue forze verso il fondo del corridoio, lo sguardo dritto davanti a sé. Non rivolse nemmeno una fugace occhiata alla nicchia, sicura che, se l'avesse guardata, il ricordo di quella notte l'avrebbe trascinata in un'oscurità di dolore e paura dalla quale, temeva, non sarebbe riuscita a riemergere.

Fred…

Lui era lì. Lei lo sapeva. Erano arrivati tutti attraverso il passaggio di Aberforth. Remus le aveva detto che i gemelli, Percy e Bill erano usciti dal passaggio per ultimi. Il destino non aveva voluto che si incontrassero. 
Hermione corse e raggiunse il quarto piano, a Est. Una visione rapida dei cortili le mostrò una battaglia spaventosa contro ragni e giganti. Hermione sapeva di dover rimanere concentrata. Non poteva combattere tutte le battaglie, non poteva essere ovunque. Doveva attenersi al piano. Harry aveva distrutto il diadema. Lui e Ron stavano portando in salvo alcuni studenti feriti che si erano imbattuti nelle Acromantule. Hermione, Ginny e Angelina stavano dando la caccia agli ultimi Serpeverde rimasti. Quelli catturati erano stati imprigionati in una stanza protetta da incantesimi al quinto piano. 
Scattando alla sua sinistra Hermione si lanció contro una parete grigia che scomparve al suo passaggio. Percorse il passaggio segreto al buio, strisciando contro il muro. Fred le aveva svelato quel passaggio. Fred Weasley le aveva svelato molti segreti.

Dove sei? 

Nel buio del passaggio segreto, Hermione rivide davanti ai suoi occhi l'ultima volta che aveva visto Fred. Era stato un secondo. Un breve, ma infinito secondo, in cui i loro occhi si erano trovati. In quello sguardo lei aveva visto tutto.
Rabbia.
Dolore.
Abbandono. 
Rassegnazione.
L'aveva supplicata, e amata, tutto in uno sguardo. Un istante prima che lei ruotasse, trascinando con sé Harry e Ron. Lontano dal matrimonio. Lontano dai Mangiamorte. Lontano da Fred.
In quei mesi, Hermione aveva affrontato il suo destino, le nuove sfide, la sofferenza, consapevole che se fosse morta, il suo ultimo ricordo di Fred sarebbe stato quello sguardo disperato. Non si erano salutati. Non si erano baciati. 

Se muori Weasley, giuro che scendo all'Inferno per finirti con le mie mani!

Hermione scosse la testa, abbattendo i pensieri, e con la bacchetta davanti a sé avanzò nel corridoio. Nello stesso istante, Ginny e Angelina uscirono nel corridoio da due punti diversi e le corsero incontro. 
- Ho trovato Zabini - esclamó Ginny
- Dove?- chiese Hermione ansimando.
- Scendeva nei sotterranei. Cosa facciamo? -
Hermione si guardó intorno, mentre un'altra scossa scuoteva il castello. 
- Niente..-
- Hermione! - 
- Ginny non possiamo prenderlo. Gazza ha detto a Madama Chips che nei sotterranei c'è un passaggio segreto che porta alla Foresta. È troppo tardi - 
Ginny pestó violentemente il pavimento. 
- Ha ragione - aggiunse Angelina - ormai sarà già dal suo padrone- 
La sua voce sembrava un ringhio. 
Hermione annuì.  - Zabini non ha idea di quello che è successo nella Stanza delle Necessità,  qualunque cosa riferisca a Voldemort sono parole vuote - 
Ginny annuì e asciugò una striatura di sangue che colava da uno squarcio nella sua coscia - Maledetto Tiger, erano i miei jeans preferiti!- 
Angelina ispezionava freneticamente il corridoio, la bacchetta puntata in alto. - Cosa facciamo?- 
Hermione si voltò verso le amiche. - Scendiamo. La McGranitt mi ha inviato il suo Patrunus. La Sala Grande è difesa, lo scontro principale ha raggiunto il secondo piano - 
Ginny ghignó - Andiamo a rinforzare le nostre linee allora!- 
In quell'istante, gli occhi di Hermione trovarono quelli di Angelina, e nel silenzio di quel corridoio, i suoni lontani della battaglia divennero come urla dietro un vetro molto spesso. Si rivolsero una domanda con uno sguardo. E si diedero una risposta. Contemporaneamente, le loro spalle si abbassarono. 
Ginny passó lo sguardo da una all'altra e le afferró entrambe per le braccia, le due scattarono come se fossero state colpite da una scarica elettrica. 
- Ehi, musi lunghi!- sbottó - Sono vivi. Chiaro? -
Suo malgrado, Hermione sorrise. Era una sensazione orribile. I muscoli del suo volto erano ormai abituati a stendersi solo in espressioni di dolore, rabbia e sofferenza. Non riconoscevano il movimento del sorriso, o della risata. Da quanto non rideva? Da quanto non sorrideva felice? 
- Scusa - mormorò. 
Angelina abbassò lo sguardo imbarazzata. La famiglia di Ginny era tutta in quel caos. La ragazza scrollò le spalle - Fossi in loro mi preoccuperei più di quello che gli farete voi una volta che questa guerra sarà finita!-
Angelina rise. Hermione costrinse i suoi muscoli a sorridere di nuovo. 
- Andiamo! - disse Hermione, ripercorrendo il corridoio.
Mentre correvano verso le scale, Hermione ripensó al sorriso di Fred. Le mancava. Tremendamente. Non lo vedeva da mesi. Non sentiva le sue mani sulla sua pelle da mesi. Le sue labbra. Quasi non ricordava il sapore della sua bocca. Ricordava la sua voce. Era l'unica cosa di lui che aveva avuto in quei mesi. 

"Che. Cosa. Diavolo. Sta. Facendo?" Aveva gridato Hermione. 
"Hermione calmati " era scattato subito Ron. Harry, seduto sul pavimento, si era rannicchiato, pronto per rialzarsi e correre dalla sua amica assieme a Ron, la bacchetta sfoderata, in caso avesse dovuto frenare il tentativo di Hermione di incendiare la tenda.
"Calmarmi? CALMARMI?" aveva urlato Hermione. "Come faccio a calmarmi? Mezzo mondo magico conosce la sua voce. E lui cosa fa? Un programma radiofonico? La gente viene ammazzata ogni giorno, e lui sbandiera la sua stramaledetta voce in radio?" Poi aveva alzato lo sguardo sul tessuto logoro della tenda e aveva puntato un dito verso l'alto sbottando "Giuro che se non ti ammazzano loro ti faccio fuori con le mie mani Frederick Weasley!" 
E poi era crollata al suolo, piangendo, il viso nascosto fra le mani tremanti. Braccia forti l'avevano avvolta, le mani di Harry e Ron l'avevano stretta, accarezzata, sussurri dolci e rilassanti. 
Hermione aveva alzato il viso rigato di lacrime e aveva sospirato. 
"Mi dispiace…" 
"Io provo più timore per Fred che per me stesso" aveva borbottato Ron.
Uno sbuffo a metà fra una risata e singhiozzo aveva lasciato le labbra di Hermione.
"Non devi scusarti. Hai paura" aveva risposto Harry.
Hermione aveva scosso violentemente la testa. "Sí ma sono egoista, anche voi avete paura, e io sto qui a frignare per quell'idiota.."
Ron aveva scacciato l'aria con la mano. "Ginny e Neville stanno conducendo una ribellione e capitanando un esercito a Hogwarts, Lavanda sarà sicuramente in prima fila, ma perché dovremmo preoccuparci? Miseriaccia, se sapessero quello che stiamo facendo noi ci ucciderebbero!" 
Harry aveva annuito "Pensa se Fred sapesse quello che stai facendo"
Hermione, perfettamente consapevole del fatto che i suoi amici la stessero distraendo, aveva finto di inorridere "Santo Merlino non farmici pensare"
Ridendo, Harry e Ron l'avevano abbracciata. 


Hermione tornò bruscamente al presente. La voce di Fred rimbombava nella sua mente. Quella voce. Lo aveva odiato. Molto. Si era messo inutilmente in pericolo con quello stupido programma. Ma Hermione lo aveva anche amato per questo. Perché quella voce era un sottile legame che lo riportava da lei. Che le sussurrava "è ancora vivo". 
Poco dopo raggiunsero il pianerottolo del secondo piano. Hermione capì improvvisamente il significato del messaggio della McGranitt. I Mangiamorte cercavano di risalire per raggiungere i bastioni più alti del castello, e conquistare più territorio possibile, obbligando la resistenza a ripiegare. 
Dall'imbocco del primo piano giungevano tremende esplosioni, ma il combattimento peggiore era nell'incrocio fra il corridoio Nord e il corridoio Est del secondo piano. Una grossa parete era crollata, i quadri erano spezzati e giacevano vuoti e scheggiati sulle macerie. Le statue erano riverse sui pavimneti di pietra, rotti e scalfiti dalla battaglia, come soldati caduti. Dalle profondità dei due corridoi giungevano grida, botti, rumori e scintille. 
Un rumore improvviso la fece voltare di scatto. Una figura rotoló dalle scale e gemendo atterró ai suoi piedi. Le tre ragazze alzarono le bacchette ma Hermione riabbassó subito la sua. 
- Baston!- esclamó. 
- Granger, come stai?- mormorò lui sorridendo. 
Lentamente si sollevò, aiutato da Angelina, mentre Ginny gli ripuliva il viso dalla polvere, gli occhi e la bacchetta puntati sulla scala.
- Che cosa è successo? - chiese Hermione. 
- Mangiamorte e Dissennatori, sono penetrati da una finestra del quarto piano, Remus e Tonks stanno guidando un gruppo contro di loro. Io dovevo scendere e portare un messaggio da parte di Remus..- 
- Quale? - sospirò Hermione. 
- Impedire a loro - rispose Baston, indicando il caos che proveniva dai corridoi del secondo piano - di salire, in cima siamo in minoranza, non possiamo farli salire!- 
Ginny digrignó i denti- Bene, andiamo a fermarli allora!- 
Baston rise, una risata folle, piena di dolore, sofferenza e adrenalina. - Non vedo l'ora di vedere che faccia faranno i tuoi fratelli quando ti vedranno irrompere lì!- 
Silenzio. Un boato. Il castello tremò. La polvere vorticó dalle scale. Ma Hermione non lo percepì.
- I..i suoi fratelli?- sussurrò. 
Ginny e Angelina, gli occhi sgranati e attenti, guardarono Baston, che allargò le braccia. 
- Remus dice che Calì, Seamus e due Auror hanno raggiunto Percy e i gemelli, sono stati loro a bloccare il primo tentativo dei Mangiamo..-
Baston non finí mai la frase. Hermione lo afferró per un braccio e cominciò a correre. Non si voltò, sapeva che Angelina e Ginny erano scattate avanti nel medesimo istante. Corsero verso i rumori della battaglia, Baston si frappose davanti a Hermione, alzando la bacchetta. 
In quell'istante, Angelina si voltò di scatto e corse a perdifiato verso il corridoio Est, raggiunse la breccia che apriva un passaggio nei corridoi e nelle aule del secondo piano e svanì. Ginny fece per inseguirla. Nel suo subconscio, dove il suo cervello selezionava ogni rumore, ogni voce e registrava ogni sventolio di mantello, Hermione sapeva che Angelina aveva sentito lo stesso grido che aveva percepito lei. 
"George, dietro di te" 
Hermione non seppe mai come fece a sentirlo, né come ci riuscì Angelina. Accadde e basta. In quella guerra, Hermione si era ormai abituata a sopravvivere, quasi come se il suo corpo e la sua mente non le appartenessero. Era come se la sua anima si fosse racchiusa in un angolo remoto del suo cuore, e il suo corpo, libero di agire guidato solo dall'istinto, stesse agendo ad impulsi. Azione - reazione. Combatteva. Salvava i suoi amici. Difendeva il castello. Cercava Fred. 
Se George è lì..
- HERMIONE DAVANTI A NOI- 
L'urlo di Ginny scosse il suo cervello come un terremoto. Senza pensare, senza riflettere scagliò uno Schiantesimo e colpí il padre di Zabini in pieno petto. Ginny la afferró e si lanciarono dietro una statua. 
- Dov'è andata Angelina?- gridó Ginny
- Credo abbia sentito il nome di George- rispose Hermione ansimando.
Ginny sgranò gli occhi. - Andiamo da lei!- 
- No!- gridó Hermione. 
Ruotó lo sguardo verso Baston, che si era nascosto dietro un'altra statua dal lato opposto del corridoio. Gli fece cenno verso il corpo di Zabini e il centro del corridoio. Baston annuì, e le comunicò con le mani che avrebbe raggiunto Angelina. Hermione annuì e Baston si girò e corse verso la breccia a Est.
Hermione guardó Ginny. - Dobbiamo avanzare, dobbiamo impedirgli di superare il corridoio e raggiungere le scale - 
Ginny annuì. - Ci serve un ingresso ad effetto - 
Hermione scosse le spalle - Sei tu la migliore a generare il caos - 
La ragazza ghignó. - Giusto, ma non raccontarlo a Harry -
Per la terza volta in quei minuti che sembravano ore, Hermione sorrise.
- Raccontarmi cosa? -
Le ragazze sussultarono mentre Harry Potter si lanciava fra loro dietro la statua. Ron, mano nella mano con Lavanda, li raggiunse.
- Che diavolo ci fai qui?- gridó Ginny.
- Kinglsey, ha detto di raggiungere il secondo piano. Cosa non deve raccontarmi Hermione?- sbottó Harry.
- Non credo che tu lo voglia sapere..- mormorò Hermione.
Ron scoppiò a ridere, una risata folle molto simile a quella di Baston. - Dove sono Fred e George? Tonks dice che sono qui!- e il suo sguardo cadde su Hermione.
Qualcosa nel petto di Hermione lottò per strapparle il fiato, ma lei lo respinse. - Siamo appena arrivate, dobbiamo avanzare verso il corridoio Nord, c'è una battaglia lì!- 
- Hermione ha abbattuto Zabini Senior - esclamó Ginny, spiando oltre la statua. - Non perdiamo tempo, io e Lavanda spariamo qualche scintilla per coprirvi, voi correte avanti- 
Harry sollevò le sopracciglia. - Da quando dai ordini?- 
Ginny sorrise. - Da quando sono la ragazza del Prescelto, e dunque la più ricercata dal Lato Oscuro. Non gli permetterò di banchettare con le mie ossa, e nemmeno con le vostre- 
E senza attendere un secondo di più, prima che Harry potesse fermarla, Ginny si lanció nel corridoio. Lavanda si liberò dalla presa di Ron e con un ruggito di gloria seguí Ginny. Spararono incantesimi di copertura, illuminando a giorno il corridoio.
Ron, la bocca spalancata, si alzó insieme a Harry e Hermione gridando - Sono matte quelle là, ve lo dico io!- 
Hermione corse con tutta la forza che le sue gambe le permisero. Le sue scarpe slittavano sui detriti e sulla polvere, ma lei non perse mai l'equilibrio. Raggiunse una breccia enorme che si apriva nel corridoio del secondo piano. L'ala era quasi completamente distrutta. Quasi tutti i muri erano crollati, le macerie ricoprivano il pavimento. Una parte del soffitto era crollato. 
Richiamata da una forza più potente di qualsiasi incantesimo scagliato in quella guerra, Hermione ruotó su stessa..e lo vide. 
A pochi metri da lei, ricoperto di polvere, i vestiti stracciati, una stria di sangue sulla fronte, Fred Weasley scagliava incantesimi contro tre Mangiamorte mascherati. Percy, al suo fianco, lottava con una furia così ruggente da aver trasformato i suoi lineamenti. Dietro un enorme blocco di pietra, Seamus li aiutava, reggendo al tempo stesso un mantello arrotolato contro il suo fianco che sanguinava copiosamente. 
In quel momento, Fred si voltò. Furono solo due secondi, come al matrimonio. I loro occhi si incontrarono. E in quello sguardo c'era tutto.
Amore.
Speranza.
Felicità. 
Sopravvivenza.
Hermione agì senza riflettere. Lanció uno scudo che si frappose fra i Weasley e Seamus, e i Mangiamorte. Gli incantesimi dei Mangiamorte rimbalzarono, uno colpí lo stesso uomo che lo aveva scagliato, mandandolo al tappeto. Gli altri due si girarono verso Hermione, che sorrise. 
Un sorriso folle. 
Un sorriso di rabbia. 
Un sorriso di vendetta. 
Harry e Ron furono straordinariamente veloci. Tre secondi dopo, i tre Mangiamorte erano al tappeto. Hermione li legò con una corda infuocata che uscì dalla sua bacchetta. 
- Quello cos'è?- esclamó Ron, inorridito. 
Hermione lo guardó. - Mettiamola così: ad ogni movimento quelle corde bruceranno la loro carne.- 
Harry la fissava boccheggiando. Ginny sfoderó un'espressione allibita e piacevolmente soddisfatta. Lei e Lavanda erano sbucate fuori dopo aver abbattuto una Mangiamorte che aveva tentato di attaccarli alle spalle. Ron corse ad aiutare Percy, che stava guarendo la ferita di Seamus. 
Hermione avrebbe voluto concentrarsi su tutto questo. Ma non poteva. I suoi occhi erano incatenati a quelli di Fred. 
Ansimava. La guardava, il respiro rapido e breve, le braccia abbandonate lungo i fianchi. Gli occhi sgranati. Hermione mosse un passo verso di lui nello stesso istante in lui avanzò verso di lei. 
Quegli occhi. I suoi occhi. Sconvolti, devastati dalla lotta, tristi, ma i suoi. Era lui. Era Fred. Era vivo. 
- Bel colpo, Granger - ghignó Fred. 
- Ancora ti sorprendi?- sbottó Hermione - Se non ci fossi io a salvare quella tua zucca vuota..- 
E fu oblio. In un secondo, quel breve spazio che li separava svanì. E lo stava baciando.
Lo stava baciando. 
Stava baciando Fred.
È vivo. 
Le braccia di Fred la strinsero forte, come se volessero sgretolarla, ma Hermione non poteva essere spezzata. Nulla poteva più distruggerla. Perché lui era lì. 
Fred era fra le sue braccia. 
Era vivo.
In quei pochi secondi che durarono ore, Hermione tornò a vivere. I mesi di lontananza svanirono, come se non fossero mai esistiti, e lei si rese conto che non era vero, non aveva dimenticato il sapore della sua bocca, o la tenerezza delle sue labbra, o la passione delle sue mani. Aveva solamente nascosto tutto sotto uno strato spesso di ghiaccio, dove lei stessa non poteva guardare, dove i ricordi erano al sicuro. Perché Hermione aveva lottato contro la tentazione di tornare indietro, di cercarlo, di abbandonare Harry e Ron. Nelle lugubri ore passate con il medaglione appeso al collo, Hermione aveva progettato la fuga. E l'unico modo per resistere era nascondere quei ricordi in un pozzo profondo dove quel pezzo dell'anima di Voldemort non li avrebbe toccati. Non gli avrebbe dato un'arma per allontanarla da Harry e dalla missione, preferiva rinunciare a se stessa piuttosto che lasciare Harry. Quando il medaglione era stato distrutto, la coltre di ghiaccio sui ricordi di Hermione si era spezzata, e la voce di Fred che usciva dalla radio aveva risvegliato il calore infondo al suo cuore logorato. Era stato in quel momento che Hermione aveva capito cosa fare: lotta, vai avanti, non fermarti. Torna da lui, ma solo quando sarai sicura di aver portato quella battaglia un passo più vicino alla vittoria.
Hogwarts tremava, crollava e urlava. Ma loro erano lì. Le labbra unite, le mani intrecciate. Il profumo di cannella scacciava l'odore di sangue e polvere. 
Fred era vivo. 
Si separarono, e rimasero occhi negli occhi. 
Hermione sorrise. - Io e te dobbiamo fare i conti - 
Fred sollevò un sopracciglio - Mi sembra un'ottima idea, perché non cominci tu? - 
- Hem Hem - 
- Ginny non sei più credibile!- ghignó Fred.
La ragazza sorrise e allargò le braccia - Sta di fatto che se fossi in voi rimanderei le discussioni a un momento, come dire..più sicuro!- 
Hermione strinse forte la mano di Fred e con il suo solito cipiglio severo disse - Per il momento sei salvo, Weasley- 
Fred rise e le sfiorò le labbra con in bacio, delicato, casto, leggero, eppure così profondo.
Con la coda dell'occhio Hermione colse una scena che, negli anni successivi, sarebbe stata raccontata, ripetuta e trasmessa numerose volte. 
Percy era in piedi, e li fissava. La bocca spalancata, gli occhi larghi come piattini da thè. Il labbro inferiore si mosse come se Percy fosse stato sul punto di dire qualcosa, ma non emise suoni. I suoi occhi scuri passavano freneticamente da Fred a Hermione, che si prese la briga di arrossire. 
- Fred, Percy…- mormorò Hermione, lasciando la frase in sospeso.
- ..non sa di noi!- concluse lui. 

Trascinando Hermione, Fred raggiunse il fratello e gli mise una mano sulla spalla. - Ehi Perce, c'è una cosa che devo dirti- 
Hermione alzó gli occhi al cielo. 
- Tu…voi..tu…- boccheggió Percy - Voi…da quanto? Mamma lo sa? Cosa…come..com'è successo? - esclamó basito. 
Fred sfoderó un sorriso malandrino - È una lunga storia -
In quel momento, un boato fece tremare il castello. Accadde tutto in pochi eterni secondi. La parete del corridoio crollò. Hermione sentì la mano di Fred scivolare via dalla sua. Non riuscì a gridare, il mondo era rumore, polvere e buio. Braccia forti la afferrarono e la trascinarono a terra. Atterrarono sul pavimento, Hermione percepì una pietra graffiarle il fianco e la schiena, mentre il suo respiro riprendeva improvvisamente ritmo. Spalancó gli occhi e con orrore scoprì che il crollo aveva distrutto il corridoio. 
- HERMIONE! FRED! PERCY- la voce terrorizzata di Ginny proveniva dall'altro lato di un grosso cumulo di macerie.
- GINNY- gridó Hermione. 
Hermione si voltò e vide Fred, che tentava di rialzarsi tossendo. Era stato lui ad afferrarla.
Percy…
Con il terrore che le serrava la gola, Hermione si girò verso la parete crollata.
- Fred…- mormorò. 
- Va tutto bene, Granger, ti ho salvata anche stavolta -
- Fred…- la voce di Hermione si spezzò - P..Percy- 
Negli occhi di Fred veleggiò il panico. Hermione vide la sua bocca gridare, ma non sentì quel suono uscire. Il mondo era improvvisamente silenzioso. Mentre Fred toglieva macerie a mani nude, piangendo, Hermione riprese vita, i suoi sensi tornarono vigili. Con un colpo di bacchetta scostó un grosso masso. Una mano giaceva fra la polvere. L'orrore negli occhi di Fred fu l'esperienza più dolorosa che Hermione avesse mai vissuto.
Poi la mano si mosse.
- PERCY - gridó Fred  e questa volta Hermione lo sentì. 
Scattò in avanti e, delicatamente, cominciarono a rimuovere le pietre con la magia e con le mani. Fred si chinò e vide che Percy giaceva sotto un cumulo di macerie, la mano destra, quella che loro avevano visto, era distesa, sicuramente rotta, ma la sinistra reggeva la bacchetta. Gli occhi sgranati, il fiato corto, Percy fissava uno scudo che lo stava proteggendo dalle macerie. Senza esitare Fred lo afferró per le spalle e lo trascinò via. Le macerie crollarono, celando il punto in cui Percy era miracolosamente sopravvissuto. 
Un grido riscosse Hermione che corse verso il cumulo e si arrampicò. Da una breccia vide Ginny, Ron, Harry e Lavanda che tentavano di capire quanto fosse pericoloso togliere le macerie.
- Stiamo bene! - gridó Hermione
Harry sospirò. - Potete liberarvi? - 
Hermione si guardó intorno. - Credo di sì. State indietro, andate all'imbocco del corridoio e state in allerta contro i Mangiamorte - 
Harry annuì e afferró Ginny per il gomito. I quattro corsero verso l'imbocco del pianerottolo. Hermione scese e atterrò accanto a Fred e Percy, ancora abbracciati ed ansimanti. 
- Fred?- mormorò Percy.
- Sì Perce?- 
- Un punto per me- mormorò lui sorridendo. 
Fred aggrottò la fronte . - Che intendi?- 
Percy rise - Andiamo, ti sei innamorato di un Prefetto! Adesso devi ammettere che non siamo poi tanto male - 
Una lacrima scivolò sulla guancia di Hermione, mentre vide i fratelli di nuovo stretti un abbraccio. 
Quando si separarono, Fred si rivolse a lei. - Che facciamo, Granger? Fissiamo le pietre aspettando che si spostino da sole?- 
Sbuffando Hermione si voltò - Stai indietro, Weasley, lascia fare a chi è più forte! - 
Il magico suono della risata di Fred accompagnò il rapido movimento di Hermione. Una breccia enorme si aprì davanti a loro mentre le macerie crollavano ed esplodevano verso il corridoio deserto. I tre lo superarono e raggiunsero gli altri. Ginny la abbracciò forte e poi strinse il volto di Percy fra le mani, le guance rigate di lacrime. Non parlarono, si guardarono soltanto. 
Lavanda gridó - Dobbiamo raggiungere il corridoio Est!- 
Senza dire una parola il gruppo si diresse verso le scale.
Regnava il caos. Due nuovi gruppi di Mangiamorte e Ghermidori avevano raggiunto il piano. Verso l'alto Hermione vide George, Calì, Angelina e Kingsley lottare. Dal corridoio Est Dean, Alicia e due Auror frenavano l'attacco di un altro gruppo. Quando i Mangiamorte videro i nuovi arrivati e, soprattutto, Harry, cominciarono a volare maledizioni. Fred si parò davanti a Hermione e mandò al tappeto un uomo dal volto lupesco. Forse un iniziato di Greyback.
- Weasley, fallo un'altra volta e giuro che ti do in pasto alla piovra!- sbottò Hermione
Ridendo, Fred si lanció verso il gemello che gli rivolse un occhiolino, e insieme abbatterono un Ghermidore.
Altri cinque Mangiamorte si erano Materializzati davanti a loro. Hermione corse verso le scale e scagliò incantesimi a raffica. Alle sue spalle, Ginny Harry e Ron lottavano con la stessa frenesia. 
Lo scontro divenne più violento, e più i Mangiamorte avanzavano, più i gruppi di difesa si univano e disgregavano, in una danza continua. Un'enorme trave volò verso di loro, guidata dalla bacchetta di un Ghermidore, Hermione la fece esplodere in mille pezzi poco prima che colpisse Kingsley. 
Lui le sorrise - Bel colpo Hermione!- 
Lei sorrise di rimando e indietreggiò, le sue spalle urtarono contro la schiena di Fred.
- Ehilà, Granger! Anche tu qui?- scherzò.
- Mi stavo annoiando, e preferirei rubarti i combattimenti migliori!- ribatté lei. 
- A proposito di conti in sospeso..-
- Fred ti sembra il momento?- gridó lei, mentre scagliava una maledizione contro un Ghermidore talmente enorme da assomigliare a un Troll.
II gigantesco uomo urlò di rabbia e avanzò, armato di bacchetta in una mano e di una grossa pietra nell'altra.
- Questo è mio! - gridó George, lanciandosi contro di lui. 
- Ehi, lobo solitario, era mio!- urlò Fred.
Scuotendo la testa Hermione frustò l'aria con la bacchetta, e un vortice di aria potente si attorcigliò attorno all'uomo che venne scagliato verso l'altro, e svanì dal soffitto crollato. 
I gemelli, le bocche spalancate, si guardarono. 
- Non hai mai paura di lei? - chiese George.
- Solo ogni tanto!- rispose Fred, leggermente corrucciato.
Ridendo, Hermione riprese a lottare. 
- Granger, non mi stai ascoltando?- 
- Weasley, seriamente, non mi sembra il momento!- 
- Ma è importante!- si lamentò lui, prima di abbattere un Mangiamorte. 
- Siete adorabili!- ghignò George.
Sbuffando, Hermione si voltò verso le scale e con un colpo fece esplodere la terra sotto un gruppo di Serpeverde scappati alla cattura che stavano per attaccare alle spalle Calì e Angelina. 
- Che cosa vuoi?- chiese, senza voltarsi. 
- Sposami!- 
Il castello tremò e le gambe di Hermione cedettero, rischiando di mandarla al tappeto, ma Hermione seppe che non fu la scossa a farle perdere l'equilibrio. 
Tremando si voltò verso Fred, che la guardava, gli occhi vispi, allegri e sognanti, il sorriso malandrino e..sincero. 
- Come scusa? - gridó Hermione, la voce più acuta di quanto si aspettasse.
Il sorriso di Fred si allargò - Sposami!- 
- Ma sei pazzo?- 
- Sì, di te, da sempre! Sposami!- 
- E quando?- sbottó lei, con evidente sarcasmo.
Fred scrollò le spalle e allargò le braccia. - Adesso!- 
La bocca di Hermione si spalancò. Un Mangiamorte entrò nel suo campo visivo, la sua bacchetta e quella di Fred colpirono insieme. 
- In che senso adesso?- gridó Hermione.
- Adesso, Granger, nel senso di adesso. KINGSLEY!- 
Mentre Hermione lo fissava esterrefatta, l'uomo scese rapido le scale, scagliando incantesimi verso la parete Ovest, - Che succede? - 
- Potresti sposarci?- chiese Fred tranquillo. 
Kingsley inciampò su una pietra e quasi finì al tappeto. Ridendo disse - Mi sembra il momento perfetto, perché no?- 
Fred rise - Fantastico! Allora..-
- Un momento!- gridó Hermione, gli occhi che lampeggiavano - Non ti ho detto di sì!- 
Il sorriso di Fred rischiò di svuotarle il cervello. - Granger, smetti di fare la testarda e orgogliosa Grifondoro. Avevo ragione io, dacci un taglio e sposami!- 
Hermione sgranò gli occhi. 
Avevo ragione io
Ripensó a quella stupida scommessa in quella stanza vecchia di Hogsmade. In pochi, labili secondi, Hermione vide il bicchiere di Whisky sul pavimento. 
Il rumore della tempesta in quella stanza dove per la prima volta avevano fatto l'amore. 
La Stanza delle Necessità. 
La Tana.
Fred. Il suo passato. 
E mentre la guerra devastava il suo presente, Hermione vide il futuro. 
- Sì..- sussurrò. 
Ciò che vide negli occhi di Fred rischiò di fermarle il cuore. Sarebbe mai stata in grado di amarlo tanto quanto lui amava lei? 
- Davvero? - mormorò, il sorriso emozionato non lasciava le sue labbra.
- Sì. Sì, sposami!- rispose lei ridendo. 
Perché sì. Quell'amore era ricambiato. Non poteva vivere senza lui. Non voleva. 
Ridendo e scagliando incantesimi Kingsley gridó - Che i vostri compagni e alleati ne siano testimoni! Fred Weasley, vuoi tu..- 
Uno scoppio di macerie interruppe Kingsley che si chinò e, insieme a George, che rideva, fece volare un'Acromantula dalla finestra. 
- Forse è meglio optare per una cosa rapida! Dicevo- riprese Kingsley- Fred Weasley, vuoi prendere Hermione Granger come tua sposa? - 
Un Ghermidore si scagliò urlando verso Hermione, che sollevò le macerie con un incantesimo e le scagliò con forza addosso all'uomo. In quel momento, Ginny si voltò e urlò - State scherzando o fate sul serio?- 
Fred ghignó - Mai stato più serio, sorellina! Sì, lo voglio!- si girò verso Hermione, che sorrise perdendosi in quello sguardo.
- Hermione Gran..- ma Kinglsey dovette fermarsi di nuovo.
Le Acromantule erano dieci, e uscivano da una breccia nella parete. Ron, un urlo di guerra che sgorgava dalla sua gola, si lanció in avanti e ne distrusse due con uno solo incantesimo. 
- Hermione vuoi tu..- 
Un Mangiamorte afferró Kingsley per la gola, George corse in avanti nello stesso istante in cui Percy, la mano rotta ancora stretta al petto, colpiva il Mangiamorte con una pietra sulla testa. 
- È pregato di non interrompere, signore, siamo nel mezzo di una cerimonia importante! - sbottó in tono pomposo. 
George, lacrime di gioia ed emozione sulle sue guance, diede un calcio al Mangiamorte che tentava di rialzarsi.  - Vai avanti Kingsley o moriremo tutti prima del "Sí"-
Sospirando Kingsley urlò - Per tutti i Folletti, Hermione vuoi sposarlo, sì o no?- 
Gli occhi di Hermione trovarono quelli di Fred. Il fuoco divampava fra loro, fiamme dell'oblio in cui erano caduti insieme. Sarebbero stati avvolti, di nuovo. Per sempre.
- Sì! - mormorò lei. 
Il sorriso di Fred fu più potente di qualsiasi incantesimo.  Fu vita. Fu speranza.
- Per i poteri conferitimi…beh, da nessuno! Vi dichiaro marito e moglie! - gridó Kinglsey, mandando a fuoco l'ultima Acromantula rimasta.
Dopo aver Schiantato un Mangiamorte, Hermione corse verso Fred, nello stesso istante in cui lui scattò verso di lei. Le loro mani si trovarono. 
- Sei spacciata, Granger!-
Sospirando, Hermione sorrise - Lo so, Weasley, me ne farò una ragione-
Ridendo, si avvicinarono. Non c'era tempo per un vero bacio, ma Hermione respirò tutto il suo amore in quel breve contatto. 
L'ennesimo boato pervase il castello, le pareti tremarono e vortici di polvere si sollevarono. 
Alle spalle di Hermione, Ginny combatteva con un sorriso radioso stampato in volto, le guance sporche rigate di lacrime. 
George scavalcò il corpo stecchito di un ragno gigante e corse ad abbracciare Fred. 
- Che sta succedendo? - gridó una voce.
Bill saliva le scale correndo, seguito da un gruppo variopinto di combattenti. C'erano alcuni Tassorosso, maghi dell'accademia Auror, genitori di altri studenti e Luna Lovegood, che fissava le macerie con aria sognante. 
- Bill, non ci crederai mai! - gridò Ron.
Fred aprì la bocca per parlare, la sua mano cercò quella di Hermione.
Ma non riuscì a iniziare la frase. Nessuno seppe mai quello che stava per dire. Un silenzio innaturale e sinistro cadde sul castello. 
La voce di Voldemort irruppe nelle loro menti.
Avevano una guerra da vincere.

***

In molti istanti della sua vita, Hermione ripensó a quel giorno. Aveva combattuto una guerra a soli 17 anni. Beh, aveva anche rischiato di morire a causa di un Troll a soli 11, tanto per dire. La Battaglia di Hogwarts segnò il suo futuro. Il futuro di tutti. Fu il giorno in cui molte cose cambiarono. E altre rimasero esattamente com'erano. 
In quella Guerra, la morte era scesa a fare i conti con loro. Immagini di cui non si sarebbe mai liberata avevano invaso spesso i suoi incubi, nei mesi successivi. 
Dietro le nubi del dolore e della perdita, splendeva però un sole. 
Avevano vinto. 
Il mondo era in pace.
E lei si era sposata..

Quando uscirono dall'ufficio di Silente, Harry, Ron e Hermione impiegarono quasi un'ora a raggiungere la Sala Grande. Ogni singola persona che incontravano voleva abbracciare Harry, dare pacche sulle spalle a Ron o baciare Hermione sulle guance. 
- Sei un eroe amico!- esclamó Ron allegro.
Harry ghignó - Non sembrano intenzionati a darmi del pazzo - 
- Per ora..- scherzò Hermione. 
Risero fino alle porte della grande Sala distrutta dalla battaglia. Ron corse da Lavanda, che stava bevendo la quarta pozione nel giro di un'ora. Greyback l'aveva morsa. Secondo Bill non le sarebbe capitato nulla di diverso da quello che era successo a lui. Hermione si soffermò sullo sguardo di tenerezza che Ron e rivolgeva mentre le accarezzava i capelli biondi, e provò lo strano desiderio di arrossire, come se li avesse spiati in un momento molto più intimo. 
Harry sorrise e si diresse verso Ginny, che accarezzava i capelli di Charlie, ferito ma non in pericolo di vita. 
Hermione alzó lo sguardo e incontrò gli occhi di Fred che la scrutavano. Gli fece un cenno con la testa e lui la raggiunse. Lentamente, senza dirselo, si incamminarono verso le scale. Passo dopo passo, Hermione raccontò tutto.
La fuga. La ricerca degli Horcrux. Il Medaglione che li aveva messi alla prova. La Gringott. (- Santo Merlino Granger, hai rapinato la Gringott! I Tiri Vispi in confronto sono pallini acidi!-) la fuga da Villa Malfoy ( - Sudici Mangiamorte!- ) Godric's Hollow ( - Ma certo, diamoci pure in pasto a serpenti giganti!- ) e tutto ciò che era accaduto in quei folli mesi. Fred le raccontò dell'idea di Radio Potter, delle fughe quando il Ministero aveva iniziato a dar loro la caccia, della protezione della famiglia di Lee, del disastroso tentativo di entrare a Hogwarts per salvare Ginny. Parlarono, senza quasi riprendere fiato, mentre le loro gambe, inconsciamente li guidavano al sesto piano. Quel sesto piano. Hermione scavalcò una statua caduta ed entrò nella stanza.
La parete laterale era semidistrutta. Lo squarcio nella pietra apriva la visione sulla Foresta Proibita e sulle montagne. Una brezza calda e leggera solleticò la pelle di Hermione. Il cielo striato di rosa si stava illuminando lentamente. Hermione camminò lentamente verso il muro distrutto. Appoggiò le mani sul parapetto e guardó il cielo, le punte degli alberi oscillavano lentamente. 
Fred la raggiunse e le cinse la vita con le braccia, appoggiò il mento sulla sua testa e la cullò dolcemente. Hermione voleva chiudere gli occhi, ma quel cielo roseo, quel sole che sorgeva su un nuovo mondo senza Voldemort, meritava di essere guardato. 
- Ripensamenti, Granger?- chiese Fred, il sorriso stonato da un lieve velo di panico.
Hermione si concesse il lusso di farlo aspettare per un paio di minuti. 
- Ripensamenti..su cosa?-
Percepì la tensione scorrere fra le braccia di Fred. Hermione sorrise e sollevò il viso, cercando i suoi occhi. 
- Sei davvero simpatica!- 
- Stranamente, è colpa tua…-
- Granger, te l'ho già spiegato un milione di volte: si dice merito!-
Sorridendo, Hermione si strinse a lui. 
- Non hai risposto..- mormorò Fred.
- Nemmeno tu!- 
- Granger…-
- Va bene, va bene- sbuffó Hermione. - Ma la mia domanda era seria. A cosa ti riferisci? Al fatto che ti ho sposato o a quello che è successo in questa stanza più di due anni fa?- chiese, sforzandosi di mantenere un tono serio e non scoppiare a ridere.
Fred si finse pensieroso. - La seconda è la conseguenza della prima, perciò vada per la nostra domenica di passione in questa stanza- 
Hermione chiuse gli occhi e immagini vivide presero possesso della sua mente. Sorridendo, ancora a occhi chiusi, cercò le sue labbra. Quel bacio aveva il sapore della vittoria. 
- Se ti dico la verità..- 
- Te lo rinfacceró per il resto dei tuoi giorni!-
Hermione sbuffó e alzó gli occhi al cielo. - D'accordo, Weasley, sono troppo stanca per lottare contro la tua testa dura-
Si voltò, ruotando fra le sue braccia e stringendogli la schiena fra le sue. Gli occhi di Fred la osservarono attenti, il sorriso vispo sempre al suo posto, e quell'ombra di paura ancora impresso sui lineamenti 
Quanto li aveva cambiati questa guerra? 
Hermione sorrise, e accarezzò gli zigomi di Fred con le dita, un tocco leggero sotto il quale i suoi muscoli si distesero. 
- Non ho ripensamenti. E non li avrò mai. - sussurrò Hermione. - E tu?- chiese, non riuscendo a trattenere un lieve tremolio.
Ghignando, Fred le prese il volto fra le mani come lei aveva fatto con lui. Si chinò a baciarla, le sue labbra percorsero delicate il viso di Hermione. Passarono sulla fronte, sfiorando gli occhi, solleticando le sue guance. Una carezza lenta, dolce, e ad ogni tocco Hermione percepì la paura scivolare via.
Non hai mai avuto paura fra le sue braccia. 
- Se potessi tornare indietro - mormorò Fred, e Hermione sollevò lo sguardo, incontrando i suoi occhi - cambierei solo una cosa? -
- Quale? - chiese lei, aggrottando le sopracciglia.
- Tornerei al giorno in cui ho capito di provare qualcosa per te. Tirerei un Bolide in testa al me stesso di quei giorni dandogli dello zuccone! - sentenziò Fred, facendola ridere - Ed eviterei di perdere tutto quel dannato tempo che ho perso mentendo a me stesso!- 
Hermione alzò le braccia e gli circondò il collo. - Tranquillo Weasley, avrai modo di recuperare!- 
Fred sfoderó il ghino migliore del suo repertorio. - E sarà possibile perché tu hai scelto di passare il resto della tua vita con me- 
Hermione alzó gli occhi al cielo. - Non ricordarmelo!- 
- Granger ho vinto la scommessa, ho vinto la sfida, ho vinto tutto ciò che si poteva vincere!-
- Scusa, ma chi ha deciso che era una gara?- 
- Io - 
- Oh certo, molto comodo..- borbottò.
- Smetti di brontolare, questo dovrebbe essere il giorno più bello della tua vita-
- In un certo senso..- mormorò Hermione - lo è stato - 
Fred aggrottò le sopracciglia - In un certo senso? - 
Hermione ghignó soddisfatta. - Andiamo Weasley, alla luce di tutto quello che è successo fra noi ho ancora il potere di tenerti sulle spine?- 
Ridendo Fred la strinse a sé e la baciò. Un bacio profondo, passionale, pieno di parole non dette. Avevano bisogno di quel bacio, avevano bisogno di stare soli. Di ritrovarsi. Hermione fremette quando le mani di Fred scivolarono lente sui suoi fianchi. Prima di potersi controllare, Hermione morse il labbro di Fred mentre un sospiro svaniva nel loro bacio. Come rispondendo a un tacito accordo, però, entrambi rallentarono quella passione, e lentamente si separarono. 
Dovevano rispondere a quel bisogno, a quella passione. Ma non era ancora il momento.
Fred le sorrise, accarezzandole i capelli. - Dobbiamo tornare giù- sussurrò. 
Hermione annuì. - Credo di sì..- 
- Oppure - mormorò Fred, solleticando il suo labbro con la lingua - potremmo togliere un po' di polvere da quel divano e…-
- Fred! - 
- Incredibile, Granger! Riesco ancora a farti arrosire!- 
Hermione borbottò insulti indefiniti, le guance calde, il rossore nascosto da polvere, sangue e fuliggine che imbrattava la pelle dei combattenti e i loro vestiti. 
Ridendo, Fred si allontanò da lei, la prese per mano e la trascinò verso il corridoio. In silenzio, scesero piano dopo piano, osservando la loro scuola distrutta, sfregiata dalla magia. Toccata dalla guerra. 
Quando tornarono in Sala Grande, videro che molti dei feriti erano stati sapientemente curati dalle mani magiche di Madama Chips e dei suoi, nuovi, praticanti. Accanto all'ingresso Hagrid coccolava Thor. Rivolse un sorriso barbuto a Fred e Hermione e poi tornò a sussurrare parole di conforto all'orecchio del gigantesco cane. 
La McGranitt venne loro incontro, la veste strappata in più punti, la crocchia di capelli scomposta, ma il cipiglio rigoroso saldamente impresso nei suoi occhi e nella sottile linea delle labbra.
- Signorina Granger, Signor Weasley..- iniziò ma venne interrotta subito da Fred. Ovviamente. 
- Veramente, Professoressa McGranitt..-
Hermione finse di inciampare e pestó il piede a Fred, che si interruppe a sua volta ed emise un lamento.
- Ops, scusa Fred. Stava dicendo, Professoressa?- chiese, rivolgendole uno sguardo di pratica attenzione, come se fossero ancora a scuola durante una lezione particolarmente complicata di Trasfigurazione. 
La McGranitt passó rapida lo sguardo da Hermione a Fred, poi si concentrò sulla ragazza - Temo che il signor Weasley stesse per correggermi: credo che appellarsi a lei come "signorina" Granger sia, allo stato attuale, un errore - 
Le labbra della McGranitt si tesero in uno dei suoi rari sorrisi.
Hermione spalancó la bocca. Fred ghignava. 
- Lei…lei come fa a saperlo? - boccheggió Hermione
- Nick-Quasi-Senza-Testa - rispose la McGranitt, il cipiglio pratico di nuovo al suo posto - lo sta raccontando a tutti.
Fred scoppiò a ridere. - I corridoi di Hogwarts…- mormorò. 
Hermione lo fissò esterrefatta. - Fred! Non cogli un potenziale problema? - 
Lui scosse le spalle con espressione assorta.  - Onestamente no -
Hermione chiuse gli occhi - Sei un idiota! - 
- Perché? - chiede lui, sinceramente perplesso. 
Hermione sbuffó e aprì la bocca, pronta a sfoderare tutta la sua rinomata pazienza, ma un grido squarciò la Sala Grande, rimbombando fra le pareti e provocando un improvviso silenzio.
- FREDERICK WEASLEY! - 
Suo malgrado, Hermione sorrise. Con un sopracciglio inarcato osservava Fred, che si era immobilizzato, lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi sgranati.
- Ti hanno Pietrificato, Weasley?- 
- Oh no..- sussurrò lui. 
- Stavo giusto per spiegartelo - mormorò Hermione, fingendo di scacciare della polvere dai propri pantaloni.
In quel momento, Molly avanzò fra la calca di persone che si erano fermate nell'esatto punto in cui erano a causa del suo urlo. Infondo, dopo una guerra, i nervi impiegavano un po' a distendersi. 
Molly si parò davanti al figlio, ancora immobile, le mani sui fianchi, il viso paonazzo e lo sguardo lampeggiante. 
- Come hai osato?- sbottó. 
- Mamma..- iniziò lui, alzando le mani. 
- ZITTO! - esclamó Molly, puntandogli un dito contro. L'effetto fu così eclatante che Hermione pensò quasi che fosse colpa di un incantesimo. 
- Come ti è saltato in mente di sposarla in mezzo a una battaglia, in un corridoio distrutto, senza la tua famiglia?-
Fred sollevò una mano - Tecnicamente, mamma, era una scala. E poi c'erano George, Percy, Ginny e, incredibilmente utile per una volta, Ron!- 
La signora Weasley sembró gonfiarsi come un tacchino - Quindi il resto della tua famiglia non era importante? I tuoi genitori erano invitati di ultima classe?- 
Fred deglutì a vuoto - Non ho detto questo..- 
- E cosa stai tentando di dirmi?- strillò lei, la voce pericolosamente acuta.
Hermione decise che era giunto il momento di intervenire e, inevitabilmente, salvare l'osso del collo al suo…no, non era pronta. 
- Signora Weasley?- la chiamò piano.
Molly si girò verso Hermione e la sua espressione virò così in fretta che la ragazza pensò che avesse ingoiato una Felix Felicis. 
- Hermione, mia cara, ovviamente io sono così felice per voi..-
- Non si direbbe - 
- Fred sta zitto!- sbottarono loro all'unisono. 
Terrorizzato, Fred mosse un passo indietro.
- Stavo dicendo - borbottò Molly, poi sorrise - che saperti ufficialmente parte di questa famiglia mi rende la madre più orgogliosa e felice del mondo -
Hermione sorrise commossa - Lo so, e non ha idea di quanto sia importante per me. Lo so, forse abbiamo sbagliato momento, o..modo - 
Si girò a guardare Fred e gli prese la mano. Lui la guardava incuriosito e un po' spaesato. 
Senza lasciare i suoi occhi, Hermione si rivolse a Molly - Volevo combattere sapendo di essere legata a lui per sempre. Non potevamo rischiare di morire senza essere certi di aver fatto una promessa - 
Hermione si perse la reazione di Molly. Quella di Fred fu sufficiente. La strinse in un abbraccio talmente forte, che Hermione perse l'equilibrio. Si aggrappò alle sue spalle, lo strinse con la stessa magica forza con cui lui stava stringendo lei. 
- Ti amo - sussurrò Fred al suo orecchio.
Mentre un brivido le scendeva lungo la schiena, Hermione avvicinò le labbra al suo orecchio - Ti amo anche io- 
Pochi secondi dopo, Molly li stringeva fra le sue braccia, e piangeva. Hermione vide Arthur avvicinarsi: diede una pacca sulla spalla al figlio e rivolse un occhiolino ad Hermione. Lentamente, ogni componente della famiglia Weasley, compresi Harry e una zoppicante Lavanda, si unirono a quell'abbraccio.
Fred e Hermione si guardarono, mentre la famiglia, la loro famiglia, si stringeva a loro , in cerca di amore, protezione, conforto e speranza. Tutto ciò che solo in una vera famiglia potevano trovare. 
- Ho salvato di nuovo quel bel faccino sfacciato che ti ritrovi, Weasley- sussurrò lei. 
- Sai Granger, per un momento ho seriamente pensato che stessi per nominare un'altra parte del mio corpo - 
- Perché ti ho sposato?- 
- Perché sono il tuo gigantesco Unicorno Rosa - 
Dopo qualche secondo in cui lo aveva fissato con la fronte aggrottata, Hermione scoppiò a ridere, seguita subito da Fred. 
Uno alla volta, i Weasley, Harry e Lavanda si sciolsero dall'abbraccio. Hermione prese le mani di Fred e le strinse.
- Fred? - 
- Sì? - 
- Avevi ragione - 
- Non che la cosa mi sorprenda, ma dovrai essere più specifica!-
Hermione rivolse lo sguardo alla Sala Grande. Incontrò lo sguardo di Harry. Ginny le sorrise, la testa appoggiata al petto del ragazzo. Harry si grattò la fronte e le fece un occhiolino.
Hermione sorrise e parlò, senza smettere di guardare il suo migliore amico. Il ragazzo che aveva salvato il mondo. Il ragazzo sopravvissuto.
- Abbiamo tutto il tempo del mondo - 


Dice l'autrice: 
Perfettamente consapevole di essere svanita nel nulla per 10 anni...eccomi qui! 
Non mi dilungherò sulle ragioni e le vicende che mi hanno tenuta lontana, non solo da questa storia, ma dalla scrittura in generale. Qualche settimana fa, mi sono improvvisamente ricordata di questa storia e, assalita dal senso di colpa per non averla conclusa, mi sono messa a rileggerla. In quel momento ho riscoperto la passione che mi aveva rapita quando avevo cominciato a scriverla. Ho letto le recensioni che non avevo mai visto (le ultime del 2018, e vi giuro..mi sono emozionata davvero tanto per questo), e ho pensato: devo finirla. Lo devo a loro, e lo devo anche un pochino a me stessa. Perché io amavo scrivere. E voglio tornare a farlo.
Per cui, vi chiedo un grosso, gigantesco, colossale, SCUSA. 
Forse, anzi sicuramente, questo capitolo non è all'altezza dei precedenti, ma ho fatto del mio meglio (sono arrugginita, lo ammetto). L'ho scritto di getto, di cuore, cercando di lasciarmi rapire dalla storia e dal progetto che avevo, lasciandomi guidare in direzioni diverse quando serviva. 
Non so darvi un tempo, ma una promessa ve la faccio: concluderò questa storia, penso con altri 2 Capitoli. Poi..chissà, vediamo dove mi riporterà questa strada che avevo messo in pausa.
Dopo le scuse, passo a dirvi GRAZIE. Per averci creduto più di me e avermi chiesto di concluderla. 
Ho revisionato il capitolo, ma non mi ha salvato alcune correzioni, non avendo tempo di rivederlo precisamente è probabile che alcuni errori mi siano sfuggiti, quindi vi chiedo perdono!
Fatemi sapere cosa ne pensate, siate crudeli mi raccomando! 
Nuovamente qui, Amy:) 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: RedMarauder