Mentre Egon stava passando davanti alla sua scrivania, Janine gli disse civettuola: - Ehi Egon, che ne dici se più tardi andiamo a prenderci un caffè?
- Non posso Janine, ho dei dati da sistemare - rispose lui andando via.
Janine sospirò tristemente.
La scena non era passata inosservata agli altri.
- Povera Janine, per quanto ci provi Egon continua a ignorarla! - commentò Ray.
- Già! Vorrei poterla aiutare, ma come? - disse Winston.
- So io come, ragazzi! - intervenne Peter.
- Davvero? - chiese Ray.
- Certo! Sono o non sono uno dei massimi esperti di romanticismo?

Il giorno dopo arrivò alla centrale un fattorino con un bel mazzo di rose rosse.
- Questi sono per la signorina Janine Melnitz.
- Davvero?! - esclamò lei prendendo i fiori. - Chi me li manda?
- Mi dispiace, ma il mittente è voluto restare anonimo - rispose il fattorino andando via.
Janine annusò i fiori e fece una piroetta per la gioia.
- Janine, ti vedo contenta! - disse Peter arrivando in quel momento con gli altri.
- Sì, qualcuno mi ha regalato queste rose!
- Davvero? E chi è stato? - chiese Winston.
- Non lo so, il mittente è anonimo.
- Sei sicura che sia il caso di accettare fiori da uno sconosciuto? - chiese Egon.
- Tranquillo Egon, penso di sapere chi li manda! - rispose lei facendogli l'occhiolino.

Il piano di Peter procedeva bene: nei giorni successivi continuarono a mandare regali anonimi a Janine e Egon, anche se cercava di non darlo a vedere, era sempre più infastidito.
E quella sera ci sarebbe stato il gran finale.
All'improvviso sentirono Janine urlare: - EVVIVA!!!
- Janine, che succede? - chiese Egon arrivando con gli altri.
- Ho ricevuto un invito a una cena per due al miglior ristorante francese della città, stasera! Finalmente potrò incontrare il mio ammiratore segreto! - rispose lei. - Ragazzi, mi prendo il resto della giornata libera per prepararmi!
Prese la borsa e andò via.
- Ok, adesso basta! Stasera andrò anch'io a quel ristorante, devo scoprire chi è che manda questi regali a Janine! - disse deciso Egon.
- Ma come, non hai sempre detto che Janine non ti interessa? - chiese Winston con un sorrisetto.
- È una questione di principio! - rispose Egon arrossendo. - E se fosse qualcuno con cattive intenzioni?
- A chi vuoi darla a bere, vecchio mio? - disse Peter dandogli una pacca sulla spalla. - Tu sei geloso!
- Non è vero! - disse Egon arrabbiato andando via.
Peter, Ray e Winston scoppiarono a ridere.

Quella sera Egon si recò al ristorante e si nascose dietro un paravento da cui poteva guardare il tavolo di Janine.
All'improvviso qualcuno lo toccò dietro la schiena e si girò di scatto.
- Tranquillo Egon, siamo noi! - disse Ray.
- Ragazzi, cosa ci fate qui?!
- Completiamo il nostro piano - rispose Winston.
- Eh?! Ma quindi siete stati voi a spedire quei regali?!
- Certo, altrimenti non ti saresti mai fatto avanti! - disse Peter dandogli uno smoking. - E ora forza, vai in bagno e mettiti questo.
- Non se ne parla!
- Invece sì! La cena è pagata per due e Janine è lì che ti aspetta, ormai non puoi più tirarti indietro!
Egon si arrese e, dopo aver indossato lo smoking, andò al tavolo di Janine.
- Egon, ma allora eri davvero tu a mandarmi quei regali!
- Sì, lo ammetto, sono stato io.
Janine gli buttò le braccia al collo e gli stampò un grosso bacio sulle labbra.
Così passarono il resto della serata in piacevole compagnia.