“Posso andare da sola”, gli dissi, sistemandomi meglio la borsetta.
“Piantala. Ti riporto io”
“Non c’è bisogno, davvero” come al solito, non mi diede ascolto, incamminandosi a passo svelto verso la sua Audi.
“Un giorno mi spiegherai anche perché vai così veloce, diamine!” mi lamentai, stringendo forte la cintura vicino al mio petto.
“Oh cara, non so se vorrai davvero saperlo”.