Anime & Manga > Altro - anime/manga yaoi
Ricorda la storia  |      
Autore: Sofyflora98    04/02/2023    0 recensioni
[Tian Guan Ci Fu]
Mu Qing non sapeva come permettersi di indulgere. Arrendersi non era qualcosa che aveva mai fatto o che aveva mai imparato.
-
O, Mu Qing aggiusta Ruoye
-----
[Mu Qing X Xie Lian]
[Traduzione]
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Traduzione dell'omonima storia pubblicata da ronan su Ao3: https://archiveofourown.org/works/33578791






Voglio sciogliermi in te, essere così terribilmente vicina che il mio stesso io scomparirebbe ― Anaïs Nin

Ho quasi paura di sperare in ciò che desidero tanto ― Emily Dickinson

 

 

Quando il profumo di cannella si diffuse dal bastoncino di incenso in traslucidi fili di fumo, gli occhi di Mu Qing si chiusero. C'era un male nel profondo del suo petto che doleva come una ferita aperta, una trascurata così a lungo che il dolore era un rumore bianco nella sua mente.

Quello era stato il tipo di incenso preferito di Xie Lian.

La fragranza lo portò a quasi un millennio prima, ad un ragazzo che amava quel profumo così delicato, un principe fanciullo il cui profumo era proprio come quello della cannella. Con le dita che si contraevano come se stesse cercando di raggiungere qualcosa, pensò ad un dolce veleno che gli era colato in gola per ottocento anni, il corpo che rifiutava di concedergli di esserne immune.

Scosse la testa, e con mani stanche accese tre candele, mettendole sul suo comodino. Queste gettarono una calda luce arancione in quell'angolo della sua camera da letto, illuminando il suo letto lì dove un lungo drappo di seta bianca stava ben piegato al centro, dove a lui piaceva dormire.

Mu Qing prese Ruoye tra le mani e ne ammirò la consistenza liscia prima di lasciare che la seta gli scivolasse tra le dita e cadesse sul suo cuscino in ampie volute. Guardò fuori dalla finestra dove il cielo si stava lentamente scurendo fino ad un blu profondo, la luna brillava così intensamente che le nuvole erano di un vivido bianco sporco, ma quando qualcosa gli toccò la mano Mu Qing si girò, trasalendo. Il tessuto gli stava timidamente toccando la punta dell'indice in quella che era quasi una carezza.

Lui sorrise, muovendo le dita attorno alla seta.

- Sei felice di essere riparato? -

Ruoye strisciò su per il suo polso e gli si avvolse attorno all'avambraccio. Era liscio e fresco sulla sua pelle, e mentre gli si nascondeva nella manica Mu Qing fece una risata sommessa.

- Che cosa stai facendo, sciocchino? -

La stoffa scivolò fuori per metà e aleggiò di fronte ai suoi occhi come se lo stesse guardando. Poi lo colpì piano sulla guancia.

- Oh, - esalò lui, un sorriso divertito che gli incurvava l'angolo delle labbra. - Quello è un bacio? - Quando Ruoye tremò da un'estremità all'altra con aria offesa, lui rise, sentendosi leggero come una piuma.

- Generale. -

Mu Qing si voltò, individuando uno dei suoi subordinati sulla soglia della sua camera da letto. Costrinse il proprio volto ad avere un'espressione neutra.

- Sì, Yang Ning? -

- Sua Altezza Reale il Principe Ereditario di Xianle è qui per vedervi, - disse lentamente il ragazzo, misurando la sua reazione. Yang Ying aprì la bocca, ma fece una pausa prima di parlare. Alla fine, domandò, - Devo dire a Sua Altezza che siete indisposto? -

Lui sbatté le palpebre, abbassando lo sguardo su Ruoye, solo per trovarlo avvolto strettamente attorno al suo avambraccio, nascosto sotto la manica.

Prima, quando il sole era alto nel cielo e splendeva caldo su ogni cosa, Mu Qing aveva visto Xie Lian camminare nei boschi, fino a che la sua sagoma non era scomparsa tra gli alberi. Lo aveva seguito con passi leggeri e silenziosi, fino a che il Principe Ereditario non era arrivato sulla riva di un fiume, dove rimase a guardare l'acqua scintillare.

Non c'era nessuno attorno a loro, nessun rumore distante di voci, solo il gracidio degli insetti e il cinguettare degli uccelli.

Ma c'era una brezza leggera che faceva sollevare le foglie mentre Xie Lian iniziava a svestirsi.

Mu Qing era arrossito dalle orecchie fino al torace, il suo corpo che si inumidiva sotto il calore del sole e il rossore dell'imbarazzo. Voleva allo stesso tempo proteggere Sua Altezza dall'essere visto, e fuggire. Quando la liscia, nuda distesa della pelle della schiena del principe gli fu presentata, aveva vinto la seconda, e aveva fatto un giro su sé stesso pronto ad andarsene, ma non prima di aver visto una striscia di pelle dorata della vita affusolata di Xie Lian mentre la sua veste interna cadeva a terra.

Per un breve momento era rimasto congelato sul posto, gli occhi che sorbivano quella vista, qualcosa di caldo e fluttuante nel ventre che lo faceva tremare.

Mu Qing deglutì. La sua gola era secca. - No. Dì a Sua Altezza di venire dentro. -

Yang Ning si inchinò e, con un'ultima occhiata incerta nella sua direzione, lo lasciò.

Ruoye volò fuori dalla sua manica, sollevandosi fino a che non riuscì ad appoggiarsi sulla sua guancia, accarezzandolo.

- Che cosa stai facendo? - chiese lui, trattenendo un sorriso quando metà del tessuto setoso gli si adagiò in cima alla testa, accarezzandogli i capelli e, nel mentre, spettinandoli.

- Gli piaci. -

Mu Qing sobbalzò.

Xie Lian era vicino alla porta, dentro la sua camera. La sua espressione era tinta da uno sguardo soffice che lo faceva sembrare più giovane, più simile alla persona che era stato prima della guerra che li aveva fatti lacerare.

Abbassò gli occhi, incapace di sostenere quello sguardo, e Ruoye scivolò giù in lucide volute. Alzò le mani in tempo per prenderlo, accigliandosi nel vedere come il tessuto, quando lo voleva, diventava inanimato.

- È solo felice di essere rammendato. - borbottò.

- Conosco Ruoye, - disse Xie Lian, entrando. Attraversò la stanza con passi leggeri. - Gli piaci. -

Ruoye si alzò in aria, fluttuando all'altezza dei suoi occhi, e ondeggiò su e giù. Mu Qing fu sorpreso nel rendersi conto che stava annuendo.

Trattenne un sorriso, e alzò lo sguardo su Xie Lian, incerto su quale espressione si stesse aspettando di vedere. Decisamente non uno sguardo tenero che gli rendeva il viso ancora più morbido.

Alzò una delle sue mani baciate dal sole, forti e delicate allo stesso tempo, lunghe dita sottili che potevano chiudersi in un pugno e ferire. Ma ciò che Xie Lian fece fu solo richiamare Ruoye, che si strofinò contro Mu Qing prima di fluttuare verso il principe.

Rimasero in silenzio.

Si guardò intorno, occhi scuri che fuggivano da quello sguardo color nocciola. La luna nel cielo stellato era bellissima, fuori dalla finestra. Quella notte non sembrava sola, ma circondata dalle stelle e da Venere, che si stagliava alta sull'orizzonte, sopra al sole che calava.

- Hai del tè? - chiese Xie Lian, riportandolo al presente.

- Oh. sì. Certamente. - si riscosse, contattando uno dei suoi subordinati nel suo sistema di comunicazione privato perché portassero acqua calda e il suo servizio da tè.

Le loro braccia si sfiorarono mentre Mu Qing passava accanto al principe, attraversando la camera da letto per raggiungere il suo angolo di lettura. Era circondato da pile di libri che erano stati tratti in salvo da fuoco e distruzione, e nascosti dal resto della camera da delle tende di seta. Le ombre morbide danzavano alla luce calda di una lampada ad olio. In cima ad una delle pile era posata una scatola di legno scuro, come un piccolo baule. Mu Qing la aprì, il profumo delle erbe che si diffondeva dall'interno mentre lui recuperava una semplice e più piccola scatola fatta di legno chiaro.

- Il tè al gelsomino è ancora di vostro gradimento? -

- Sì, certamente. - disse. - L'ho amato da quando era un ragazzo. Te lo ricordi? -

Il legno gli incise la pelle quando le sue mani si strinsero attorno alla scatola. Molte volte, a Monte Taicang, aveva infuso il tè per il principe prima che egli vedesse in Mu Qing qualcosa che valesse la pena di levigare fino alla perfezione.

La sua voce era rauca quando disse, - Sì, Vostra Altezza. Per favore, sedetevi. -

indicò un cuscino sul pavimento, di fronte ad un tavolino, e poi posò la scatola di tè su di esso.

Se chiudeva gli occhi poteva rievocare la prima volta che aveva servito Xie Lian, era limpida come l'acqua nella sua mente. La memoria di Mu Qing era sempre stata un suo punto debole, qualcosa di vulnerabile che, se stuzzicato abbastanza, poteva portarlo alla rovina, veloce come il fuoco sul legno. Ricordare la luce fanciullesca negli occhi di Sua Altezza, il sorriso indulgente ogni volta che i loro cammini si incrociavano, la sua voce soffice quando aveva chiesto se Mu Qing aveva mai pensato di diventare un coltivatore... aveva scoperto che i suoi ricordi erano un male incurabile, che si aggrappava a lui e si rifiutava di sparire.

- Una volta mi hai chiamato Xie Lian. - si aggiustò la vesti attorno alle gambe, sedendosi comodamente. - Perché hai smesso? -

Mu Qing aprì la bocca, ma non uscì alcun suono mentre fissava Xie Lian, sbalordito. Con gli occhi fissi sul proprio grembo, provò a ricomporsi mentre sentiva un rossore scaldargli il volto.

- Io. V-Vostra Altezz...  -

- Sì? -

- Generale Xuan Zhen. -

Mu Qing alzò lo sguardo e vide Yang Ning. Il suo subordinato era appena fuori dalla sua camera da letto, in equilibri sulle sue mani aperte aveva un servizio da tè di porcellana e una brocca di vetro su un vassoio di legno. C'era un'ombra scura che incupiva l'espressione del ragazzo, e Mu Qing si accigliò, domandandosi se non stesse sovraffaticando i suoi ufficiali.

Si annotò mentalmente di dargli dei giorni di riposo quando nel regno celeste la situazione fosse stata meno frenetica.

Ringrazio silenziosamente il giovane, prendendo il vassoio dalle sue mani prima di lasciarlo andare, poi lo posò al centro del tavolino mentre sedeva dall'altro lato rispetto al Principe Ereditario.

Ruoye giaceva mollemente sul grembo di Xie Lian mentre Mu Qing si sistemava le maniche della veste. Lui prendeva il tè forte, ma Xie Lian aveva sempre preferito bevande dal gusto delicato, così fece cadere appena qualche foglia secca di gelsomino nella teiera di porcellana, prima di versarci dentro l'acqua.

Stava giusto chiudendo il coperchio, quando Xie Lian fece un lungo sospiro. Mu Qing lo guardò.

- Ho sempre amato l'aroma di questo incenso. - commentò Xie Lian.

Mu Qing abbassò di nuovo lo sguardo; al tè mancavano giusto alcuni istanti ad essere pronto.

Xie Lian gliel'aveva già detto prima. Una volta. Diverse vite fa. Lo stava vestendo, la pelle ancora calda dal sonno gli occhi rilassati nella luce mattutina. Il fumo fluttuante dell'incenso faceva sembrare nebbiosa la camera da letto di Sua Altezza, e la fragranza delicata sembrava un abbraccio caldo. Quel giorno, ogni volta che i loro corpi si toccavano - le dita di Mu Qing contro la morbida pelle delle spalle, delle braccia, della vita - il suo corpo bruciava, ogni suo centimetro che andava in fiamme.

- Non ami questo profumo, Mu Qing? - aveva chiesto Sua Altezza.

Lui non aveva mai sentito prima quella fragranza. Nei templi vicino a dove abitava erano accesi solo gli incensi più economici, ed erano così dolciastri che Mu Qing se ne tornava a casa nauseato.

Quello preferito dal principe profumava di ricchezza. Nulla a cui lui fosse stato abituato.

- Sì, Vostra Altezza. - aveva detto, spostandosi per pettinare i capelli di Xie Lian con il pettine di legno.

- È il mio preferito. - e aveva reclinato la testa all'indietro e chiuso gli occhi, un'espressione pacifica che calava sui tratti aggraziati mentre Mu Qing gli pettinava i capelli.

La teiera tremò nella sua presa, il tintinnio della porcellana gli fece fare una smorfia, mentre premeva le dita di una mano sul coperchio, versando l'infuso nella brocca di vetro.

- Lo so. - mormorò. - Me l'avete detto una volta. Prima. -

Xie Lian parve sorpreso, gli occhi sgranati e la bocca che aveva preso la forma di un piccolo cerchio delicato.

Gli si infiammarono le guance per l'imbarazzo, il rimorso per aver menzionato una cosa simile che gli adombrava il volto. Era davvero una piccola cosa, non degna di essere ricordata. Eppure... Mu Qing non potrebbe mai dimenticare un singolo dettaglio quando si trattava del Principe Ereditario di Xianle.

Le sue dita si contrassero sulla brocca e Mu Qing fece un respiro, lentamente, silenziosamente, poi finalmente versò il tè nelle due tazze. Ne offrì una a Xie Lian, che la prese tra le sue mani, un sorriso che gli incurvava gli angoli della sua bocca graziosa.

Entrambi sorbirono contemporaneamente l'aroma del tè prima di prendere un sorso.

- Infusione perfetta, Generale Xuan Zhen. I vostri talenti sono sconfinati. -

A Mu Qing si fermò il fiato in gola.

Era congelato, il soffice profumo del gelsomino gli invadeva i sensi e le sue mani aleggiavano appena sotto il suo mento.

Aprì la bocca, ma tutto ciò che ne fece uscire fu respiro incerto. Poté sentire il suo corpo diventare febbricitante dalle orecchie al petto. Era troppo caldo nella sua camera da letto, la brezza che veniva dalle finestre non era sufficiente a porre fine al suo tormento.

- Io. Io... - si maledisse, aggrottando la fronte costernato. - Vostra A-Altezza, siete... -

- Xie Lian. -

Mu Qing alzò lo sguardo.

Xie Lian guardava la propria tazza come se potesse vedere qualcosa di diverso nell'infuso ambrato, entrambe le sue mani avvolgevano la porcellana come se fosse qualcosa di caro e prezioso.

Quando alzò lo sguardo i loro occhi si incontrarono, e quando Xie Lian sostenne lo sguardo di Mu Qing, lui si rese conto che era impossibile volgerlo altrove.

Un brivido gli attraverso la schiena. L'intensità dello sguardo color miele di Sua Altezza era tanto forte che poteva sentire il principe penetrare nel suo essere, affondare ancora e ancora dentro di lui, cercando ciò che rendeva Mu Qing l'uomo che era.

Temeva che Xie Lian non sarebbe mai stato in grado di trovare una cosa del genere.

Temeva che lui stesso non avrebbe ma permesso a nessuno di provare.

Mu Qing si schiarì la gola e infuse altro tè con mani che tremavano nonostante si sforzasse di farle restare salde. Sulla teiera di porcellana, sentì le dita intorpidite.

Quando Ruoye si alzò timidamente in aria, aleggiando sopra al tavolo, Mu Qing sollevò un sopracciglio rivolgendosi a Xie Lian da sopra la turbinante striscia di seta. Il Principe Ereditario rise un po', portandosi una mano dietro al collo per strofinarsi la nuca.

- Ruoye è... - si interruppe, in cerca della parola giusta. - Emozionato? -

- Perché finalmente è aggiustato? -

- Anche quello. - disse, con leggerezza. Troppa leggerezza. Ma quando Mu Qing aprì la bocca per chiedere per cos'altro fosse emozionato Ruoye, Xie Lian lo interruppe, balbettando parole smozzicate, prima di nascondere il viso dietro le mani, chiaramente nervoso. Sbuffò in una risata autodenigratoria, poi abbassò le mani per sostenere lo sguardo di Mu Qing. Gli offrì un piccolo sorriso, poi, candido e gentile, i suoi occhi si fecero ancora più dolci. - Altro tè? -

- Ah. - disse. - Sì, certamente. -

Spinse via Ruoye per servire a Xie Lian e a sé stesso altro tè, ma il drappo di seta si rifiutò di andarsene per giocare da un'altra parte, e si aggrappò ai suoi capelli dove erano per metà raccolti in una coda di cavallo, stando in equilibrio precario in cima alla sua testa.

- Si è mai comportato così prima? - chiese, dubbioso.

Xie Lian bevve un sorso di infuso, senza fretta, e poi disse, - Dovremmo farlo più spesso; il tuo tè è squisito, Mu Qing. Come lo è sempre stato. -

Lui arrossì, distogliendo lo sguardo per nascondere il rossore che gli infiammava le gote.

- Grazie, Vostra Al- Xie Lian. -

Il nome di Sua Altezza era dolce come il miele sulla lingua, ma la consistenza era pesante e poco familiare. Ciononostante, non gli dava una sensazione di avversione. Mu Qing voleva essere tenuto fermo da quel peso fino a sentirsi venire disfatto. Voleva che i confini del suo corpo cessassero di esistere. Voleva sentirsi leggero come una piuma ma ancorato da Sua Altezza.

Un filo di fumo profumato si arricciò di fronte ai suoi occhi, e l'aroma lo riportò indietro a quando era ancora un bambino. Non era innocente, all'epoca; la povertà e la fame lo avevano reso un uomo prima che fosse grande abbastanza da essere chiamato tale, ma il sé stesso giovane, quello che vestiva Xie Lian e spazzolava i suoi capelli setosi, quel Mu Qing sedicenne aveva un'innocenza che era poi sparita negli anni a venire. La sua assenza, però, era un dolore sordo nelle ossa che non se ne era mai andato.

Quegli anni erano scolpiti nella sua mente, e poteva ancora ricordare come il profumo di cannella permeava la camera da letto del principe. Con lo stomaco che si torceva dalla vergogna, Mu Qing pensò al giorno in cui aveva ceduto, arrendendosi ad un desiderio perverso. Furtivamente, con la paura di essere scoperto ma incapace di fermarsi, aveva affondato il naso nel cuscino del Principe Ereditario. C'era ancora il suo tepore nella seta, il profumo fresco e rassicurante. Poi, delicato, dissolto quasi del tutto, c'era un soffio della fragranza dell'incenso preferito di Sua Altezza. Persino i suoi vestiti profumavano di cannella all'inizio della giornata.

Xie Lian finì il tè e con un movimento fluido e aggraziato si alzò in piedi. Mu Qing posò la tazza sul tavolo e imitò il principe alzandosi di fronte a lui, scordandosi che Ruoye era ancora posato sulla sua testa. Il tessuto scivolò giù dalle sue spalle, ma prima che potesse cadere a terra, la seta iniziò a fluttuare, spingendo Mu Qing in un modo che era più irritato che affettuoso.

- Scusami. - mormorò, guardando Ruoye arrotolarsi attorno al polso del principe, nascondendosi sotto le sue vesti.

Rimasero in piedi l'uno di fronte all'altro. Il silenzio non era sgradevole, ma era colmo di tensione e aspettativa. Fuori si era fatto buio pesto, e non c'erano più uccelli che cantavano, solo il suono distante delle cicale e del vento che soffiava, facendo sussurrare alle foglie la loro canzone frusciante.

Xie Lian aprì la bocca, e Mu Qing lo guardò, in attesa. Un rossore delicato colorò le gote del principe, tingendole di rosa chiaro. Sorrise, a quel punto. C'era una punta di imbarazzo nel modo in cui abbassò gli occhi e lasciò uscire un sospiro silenzioso.

- Sto andando, allora. -

- Va bene. -

- Grazie per il tè. -

- Siete il benvenuto, Vos... - si interruppe. - Xie Lian. -

- E Ruoye. -

- Non è stato un problema. -

Xie Lian annuì distrattamente.

Nessuno di loro si mosse.

Xie Lian si strinse in sé stesso, le braccia avvolte attorno alla vita in modo protettivo. Abbassò la tesa, un'ombra che scuriva la sua espressione.

- Ci vediamo, Mu Qing. - disse, mentre già si girava.

Mu Qing corrugò le sopracciglia, guardando la schiena del principe, ma prima che Xie Lian raggiungesse la porta della camera da letto, Ruoye schizzò fuori da una delle sue maniche, volteggiando nell'aria e sfrecciando verso Mu Qing, che aveva alzato un braccio per difendersi, solo per trovarsi l'altro lembo del tessuto allacciarsi al suo polso e trascinarlo verso un ugualmente scioccato Xie Lian.

Si sarebbero scontrati, e avrebbe fatto male ad entrambi. Prima che i loro corpi collidessero, per un delirante mezzo secondo, Mu Qing si rese conto che avevano la stessa altezza, per cui le loro labbra...

Xie Lian si girò all'ultimo momento ed entrambi boccheggiarono quando Mu Qing andò a sbattere contro la sua schiena, il suo corpo che avvolse istintivamente quello di Xie Lian con la forza dell'impatto.

Lo sbigottimento per ciò che era appena successo lasciò Mu Qing in un silenzio stordito. Con il naso premuto sulla nuca del principe, le loro mani che si toccavano, appoggiate sull'addome di Xie Lian, Mu Qing scacciò via la confusione e finalmente fece un passo indietro, solo per trovarsi il principe inciampare all'indietro contro il suo torace.

Ruoye aveva legato insieme i loro polsi.

Le calde mani di Xie Lian erano adagiate sopra quelle di Mu Qing.

- Ehm. -

- Vostra Altezza. - la sua voce era debole e strozzata.

Sentì Sua Altezza lamentarsi di qualcosa sotto voce.

- Pardon? –

- N… niente! – balbettò rapidamente Xie Lian. – Dovremmo provarci. Ad essere f-faccia a faccia. Così possiamo districare Ruoye. –

Si mossero cautamente l’uno attorno all’altro, il braccio di Mu Qing che si alzava sopra la testa di Xie Lian così da potersi vedere in volto. Ora c’era solo una dozzina di centimetri tra di loro, le loro mani intrecciate insieme di fronte ai loro cuori.

Aveva pensato che mettersi in quella posizione avrebbe lasciato loro più spazio, ma Ruoye sembrò intrappolarli ancora di più. Sbuffando, Mu Qing si chiese quale fosse il problema di quel maledetto pezzo di stoffa, che li intrappolava come se fosse la sua missione metterli in una posizione così compromettente.

Quando sentì il tocco timido delle dita di Sua Altezza sul dorso della sua mano, Mu Qing alzò gli occhi. Xie Liana stava guardando il punto dove si toccavano, tenuti assieme da morbida seta.

La voce di Sua Altezza era soffice soffio contro la sua bocca quando il principe chiamò il suo nome.

All’improvviso, Mu Qing aprì la bocca per dire , ma non uscì alcun suono. La sua gola era secca, e il suo cuore batteva selvaggiamente. Si leccò le labbra.

- Sai, - disse Xie Lian, alzando gli occhi su di lui. Quando il loro sguardo resse lui sorrise, le gote si erano fatte di un rosa caldo. – Mi sono sempre piaciute le tue mani.

- Vostra… Altezza? –

- Mh? –

- Le mie… mani? –

- Sì. – si schiarì la gola. – Spero che non sia stato di troppo disturbo, aggiustare Ruoye. –

- N-no. No, non lo è stato. – disse, guardando altrove.

Il silenzio che riempì la sua camera da letto era pesante, teso. Con i loro corpi così vicini, la fragranza dell’incenso nell’aria, il profumo vagamente dolce di Sua Altezza, il tepore che avvolgeva la stanza, Mu Qing si sentì stordito, instabile sui suoi piedi.

Quando guardò Xie Lian, il principe stava fissando le sue labbra. Il calore che lo consumò era una scura onda bruciante, che lo stava affogando, ed era impotente contro di essa. Era così spiazzato che un piccolo suono sfiatato gli uscì dalla bocca, e lo sguardo di Xie Lian volò sul suo.

Entrambi distolsero lo sguardo nello stesso momento, arrossendo vividamente dalle orecchie al collo.

Mu Qing voleva che si districassero, ma si vergognava troppo per muoversi. Sua Altezza sembrava vergognarsi troppo per continuare ad esistere. Desiderò che Ruoye avesse pietà di loro e smettesse di fare qualsiasi cosa stesse facendo.

Poi, come se si stesse preparando per qualcosa, Xie Lian prese un lungo respiro e lo lasciò uscire più silenziosamente che poté.

- Va bene così, Ruoye. Puoi lasciarci andare. – quando non accadde nulla, aggiunse, - Per favore. –

Mu Qing sapeva che la sera era leale al Principe Ereditario e che gli obbediva come un servo fedele, ma di certo non poteva essere così semplice. Di certo si stava comportando male perché era posseduta da—

No. A quanto pareva, era proprio così semplice.

Ruoye li slegò. Con un solo momento fugace di esitazione, il tessuto si ritirò nelle maniche di Xie Lian.

- Mu Qing, io… - si morse il labbro, guardando il pavimento. – Volevo dirtelo da un po’. –

La sua esitazione riempì l’aria attorno a loro. il silenzio teso rendeva i suoni delle cicale e il frusciare delle foglie ancora più forte.

- Cosa, Vostra Altezza? –

Con gli occhi ancora abbassati, Xie Lian scosse la testa, un angolo delle labbra curvato in un sorriso agrodolce.

- Tu… mi sei mancato. Per questi ottocento anni. Ti ho perdonato molto tempo fa. – si guardò attorno, i suoi occhi che cadevano sulla pila di libri al suo fianco. – Mi sono reso conti di come ti ho dato per scontato. Generoso Mu Qing. Uno dei miei soli amici… eppure ti ho trattato come un servo quando eri rimasto al mio fianco per lealtà. Avrei dovuto chiedere perdono molto tempo fa. Mu Qing. Mi perdonerai? –

Mu Qing rimase a bocca aperta.

- Tu. – iniziò, poi si rimangiò le parole. – Voi non… -

- Devo. Non sono più un ragazzino. So di dovermi scusare. Non dirmi che non devo. –

Mu Qing abbassò gli occhi. Si sentì a disagio. Non avrebbe dovuto starsene lì ad accettare delle scuse da Sua Altezza. Era indecente. Ma era anche…

- D’accordo. – disse infine, le parole tenui ed esitanti.

- Dillo con tutte le parole. –

Mu Qing strinse le labbra, incapace di trattenersi dall’alzare gli occhi al cielo.

- Questo è stupido. – disse, e lo era. Xie Lian alzò un sopracciglio. – Vostra Altezza, per favore. –

- Mu Qing, dillo. –

Guardò in basso per la vergogna, corrucciato. Poi, con un profondo sospiro, cercando di non lasciar vedere l’imbarazzo, borbottò, - io. Io ti p-perdono. Xie Lian. –

Xie Lian arrossì, e guardò altrove.

- Grazie. –

Il silenzio riempì la stanza, di nuovo, e Mu Qing si schiarì la gola, desiderando improvvisamente che Ruoye tornasse e ponesse fine alla sua sofferenza uccidendolo.

- Io. Mi… - sbuffò. – Mi d-dispiace, anche a me. Per… -

- Sei perdonato, Mu Qing. –

Lui deglutì, annuendo. I loro corpi sembravano gravitare l’uno verso l’altro, il tepore tra di loro più confortevole di quanto fosse un momento prima.

- Beh, - disse Xie Lian, alzando lo sguardo su Mu Qing. – Dovrei andare, adesso. –

Lui annuì, una ciocca di capelli che gli cadeva su un occhio. Stava per aggiustare le frange spettinate quando Xie Lian mise il ciuffo di capelli ribelle dietro l’orecchio di Mu Qing.

Mu Qing smise di respirare.

Si fissarono, le bocche che si spalancavano mentre i loro volti si tingevano di sorpresa. Erano entrambi incapaci di distogliere lo sguardo. C’era qualcosa di rovente negli occhi di Xie Lian, e stava bruciando Mu Qing dall’interno.

Il suo cuore era un uccello selvatico che sbatteva le ali nella sua gabbia toracica. Quando Xie Lian fece un passo indietro, si sentì come se potesse finalmente respirare, ma la mancanza del calore del suo corpo fece largo ad un freddo spiacevole che non poteva più ignorare. Il calore del Principe Ereditario. Gli mancava come del tè caldo e la legna da ardere e una pila di coperte nel mezzo dell’inverno.

Ciononostante pensò che ora poteva rilassarsi e placare il suo cuore furibondo, ma Xie Lian scelse quel momento per toccarlo appena sotto al mento, per protendersi in avanti, per inspirare il suo profumo e baciare l’angolo della sua bocca, le labbra così innocenti e caste che avrebbe potuto essere scambiato per un bacio sulla guancia. Ma Mu Qing poté sentirla, la sua bocca fresca sul bordo delle sue labbra.

- Xie… - la gola di Mu Qing si serrò. Non riusciva a parlare. Poteva solo fissare Xie Lian mentre il rossore sulle sue gote baciate dal sole si espandeva fino alle sue orecchie e al suo collo delicato.

Un calore bruciante lo sommerse, facendogli ribollire il sangue fino a che il suo corpo non fu fastidiosamente sudato. Un sorriso timido incurvò l’angolo delle labbra di Xie Lian. I suoi occhi, la sua bocca e quel bacio erano un mistero che Mu Qing non poteva districare.

Poi, come se fossero amanti, come se fosse naturale come un uccello che impara a volare, Xie Lian toccò le mani di Mu Qing con la punta delle dita, facendole scivolare su per i suoi polsi e facendogli venire la pelle d’oca dove passavano. Dita sottili danzarono sulla distesa delle sue braccia fino a che non si fermarono sulle sue spalle. I loro occhi si incontrarono, e lo sguardo di Xie Lian, che sosteneva quello di Mu Qing, era calore liquido e miele. I suoi pollici strofinarono lentamente il collo di Mu Qing, appena sotto la mandibola, dove era sensibile; le sue mani erano al contempo0 pesanti e leggere, rassicuranti, gentili. Scoprì che i suoi polmoni non riuscivano ad inspirare l’aria, e il suo cuore si rifiutava di calmarsi. Quando Xie Lian si protese e lo abbracciò, Mu Qing non riuscì a muoversi.

Il richiamo del calore delle braccia di Xie Lian attorno alle sue spalle, che lo traeva in tentazione, fece contrarre le sue membra. Era una corda tesa che poteva suonare se pizzicata. Desiderava toccare tanto quanto desiderava essere toccato, la loro pelle nuda, vulnerabile e che toccava quella dell’altro, ma il pensiero di toccare il Principe Ereditario era indecente. Lui era solo mu Qing, dopotutto. Il Generale Xuan Zhen, un dio marziale, ma comunque indegno di―

Xie Lian fece un passo indietro. La distanza tra loro era piccola e insignificante, ma il suo corpo tremò comunque, sentendo la mancanza del contatto, sentendo la mancanza del calore, sentendo la mancanza di lui. Mu Qing aveva desiderato per così tanti secoli che non sapeva come esistere altrimenti. Quanto lo desiderava. Quanto voleva toccare la sua pelle con la punta delle dita, e quanto voleva sentire la morbidezza setosa dei suoi baci sulle labbra. Anelava il più piccolo contatto, ma non sapeva come permettersi di indulgere. Arrendersi non era qualcosa che aveva mai fatto o che aveva mai imparato.

- Mu Qing. – i suoi occhi erano gentili e rassicuranti. – Va tutto bene. –

Non era così. Voleva credere che lo fosse, che non avrebbe potuto macchiare Xie Lian con la tenebra che viveva dentro di lui, che lo divorava da dentro fino a ridurlo a nulla più che una carcassa, ma Mu Qing non era un illuso, sapeva che le sue mani non sarebbero mai state pulite e immacolate come quella che gli stavano stringendo le spalle.

Attorno a loro il silenzio era vellutato e soffice, ma portava un peso che faceva del suo cuore un uccellino spaventato. La sua bocca si asciugò quando Xie Lian fece qualche passo indietro e si abbasso a sedersi sul tavolino, gli occhi marroni che non si staccano da lui mentre aggiustava la postura, la schiena diritta come una freccia. Alzò un braccio e prese la mano di Mu Qing. La sua pelle era calda come il sole.

Mu Qing tremò.

Quando Xie Lian lo tirò in avanti, il suo corpo seguì inesorabilmente. Era docile tra quelle mani. In passato non avrebbe mai potuto permettersi di piegarsi, ma per Sua Altezza l’avrebbe fatto.

Facendo attenzione al servizio da tè, mise prima un ginocchio e poi l’altro sul tavolo, salendo a cavalcioni sulle cosce di Xie Lian con muta titubanza. Non distolsero mai lo sguardo l’uno dall’altro, ma quando si sentì bruciare, il suo corpo che diventava terribilmente caldo, chiuse gli occhi, sapendo che la sua pelle si era tinta di rosa.

- È questo che volete? – chiese, ancora esitante. Insicuro che il suo desiderio non fosse ricambiato.

- Sì. – Xie Lian alzò una mano e gli toccò la guancia. – Voglio questo. I nostri corpi… così. –

Gli pizzicarono gli occhi, e sentì una stretta al petto. Mu Qing si chiese come ci si sentisse a morire, a sentire la cassa toracica stringersi troppo per proteggere il suo cuore fragile all’interno. Non doveva mostrare debolezza, si era detto, un giuramento che aveva fatto quando era stato un bambino che soffriva la fame tra le braccia della madre. Aprì gli occhi e guardò Xie Lian, ostinatamente, spavaldamente, e nessuno dei due osò spostare lo sguardo altrove. Mu Qing rabbrividì. Odiava la dolcezza, l’amore e l’indulgenza che vedeva negli occhi castani dell’altro. Odiava sé stesso ancora di più per non odiarli realmente.

Quando si abbracciarono, nascose il viso nel collo di Xie Lian mentre la vergogna lo avvolgeva nelle sue fiamme.

- G‒ Gege, per favore. – la sua bocca cercò il battito del principe, lo sentì pulsare sotto le labbra.

Lui strinse più forte il corpo di Mu Qing, traendolo più vicino fino a che i loro petti furono premuti assieme fino a sentire i loro cuori battere l’uno contro l’altro. Un gemito basso uscì dalla bocca di Xie Lian, e cadde dolcemente nello spazio che era tra loro.

Mani larghe accarezzarono la schiena di Mu Qing, scivolando dalla sua vita alla nuca, dove si fermarono, le dita che danzavano contro la sua pelle, accarezzando i punti soffici dove era sensibile. Si morse il labbro inferiore per fermare il brivido che gli corse giù per la schiena.

Quando si ritrasse, sostennero l’uno lo sguardo dell’altro, risolutamente. Il suo cuore batteva una canzone selvaggia contro le sue costole, la sua bocca era secca e il suo corpo era troppo caldo, ma quando Xie Lian alzò il mento, le sue bellissime mani baciate dal sole appoggiate dietro la testa di Mu Qing, e lo trasse a sé per baciarlo, labbra che si incontrarono castamente, morbidamente, come la luce del sole sulla pelle nel bel mezzo dell’inverno, i suoi pensieri disordinati si quietarono. La sua mente affondò in acque scure e profonde. Nulla poteva raggiungerlo, solo il tocco di Sua Altezza, le sue mani una forte presa sul suo corpo, e le sue labbra una dolce carezza sulle sue.

Xie Lian morse il labbro inferiore di Mu Qing, tirandolo leggermente con i denti, facendogli esalare un gemito sottile e acuto, prima di chiedergli scusa con un bacio. Questa volta i baci sulla sua bocca erano dati con un sorriso giocoso, sfacciato.

Quando si separarono, Mu Qing appoggiò la fronte contro quella di Xie Lian. Il loro respiro era affannoso, discrepante rispetto alla delicatezza con cui scostava i capelli castano chiaro dal viso del principe per portarli dietro il suo orecchio.

- Era da così tanto che volevo farlo. – sussurrò Xie Lian, le parole che cadevano dalla sua bocca per aleggiare tra loro.

A Mu Qing si fermò il respiro in gola, la sorpresa lo fece ritrarre. Fissò l’altro uomo, osservandolo.

- Voi… - iniziò. – Lo desideravate…? –

- Sì, Mu Qing. – Xie Lian sorrise, le cui mani caddero sulle sue cosce dove si fermarono protettivamente.

Esitanti, le sue dita scivolarono attraverso la liscia distesa del collo di Xie Lian, fino a che si fermarono sulla sua guancia. Era calda contro la sua pelle, arrossata, come le sue labbra. Le accarezzò col pollice.

Con le gote tinte di rosa e gli occhi lucidi per il piacere febbricitante, Xie Lian aprì la bocca e leccò il tenero polpastrello del suo dito.

- V‒Vostra Altezza. – mormorò, ed era più un sospiro che una parola.

- Chiamami con il mio nome. –

Mu Qing sentì il caldo rossore espandersi dal suo viso al petto, ma poté solo obbedire.

- Xie Lian. –

E scese sulla sua bocca come se fosse pronto per una guerra. Le loro labbra erano turgide e rosse, i loro respiri rapidi e aspri. Le sue mani scivolarono dietro il collo di Xie Lian, chiuse le mani a pugno stringendo i capelli soffici e spessi, e tirò. Le loro bocche si separarono, l’aria era calda e umida tra di loro mentre il Principe Ereditario cercava di controllare il suo respiro.

Gli occhi di Mu Qing lo rimirarono da capo a piedi, affamati. Era la visione più bella. Lo era sempre stato. Le labbra aperte e umide, le guance e le orecchie rosee, gli occhi luminosi e con le palpebre per metà abbassate, concentrati solo su di lui.

- Mu Qing. – mormorò Xie Lian, e la sua voce era un suono lamentoso a metà tra un gemito e un sospiro.

Rabbrividì sotto il peso di quello sguardo rovente.

- La mia… - la sua voce si ruppe, il cuore che batteva uno staccato nel suo petto. – La mia coltivazione. – disse, distogliendo lo sguardo. Perché non era ancora pronto. Non poteva‒

- Sì. Certamente, Mu Qing. – Xie Lian gli strofinò il viso, i pollici che accarezzavano teneramente le guance bollenti. – Vedremo come fare. Assieme. Va bene? –

Mu Qing toccò la mano di Xie Lian, tenendola ferma lì dov’era appoggiata sulla sua mascella.

- Va bene. –

 

E questa è la mappa del mio cuore, il paesaggio dopo la crudeltà, che è, naturalmente, un giardino, che è tenerezza, che è una stanza, un amante che dice Stringimi forte, si sta facendo freddo. Non abbiamo toccato le stelle, né siamo stati perdonati, il che ci riporta alla gentilezza che viene non dall’assenza di violenza, ma nonostante l’abbondanza di essa. ― Richard Siken

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga yaoi / Vai alla pagina dell'autore: Sofyflora98