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Autore: ineffable    11/02/2023    1 recensioni
Piccola raccolta di shottine, momenti di tenerezza e coccole per Edward e Stede che se li meritano piccini.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
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Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri feliciiiii,
tanti auguriiiii aaaa teeeeee!!!!!




Questa piccola raccolta di shottine è per una
persona speciale che oggi compie gli anni.
genius_undercover volevo fare qualcosa di speciale, che
in qualche modo fosse solo tuo, come quando
sai che a una persona piace qualcosa e gliela prendi.
Ci ho pensato tanto a come rendere una fanfiction
in quel modo e po mi è venuta l'idea, mi sono
ricordata di quando abbiamo fatto la lista delle
cose che avremmo voluto vedere in ofmd, ho
ricercato quei messaggi e preso le cose che
  avevi detto tu riguardo i nostri zucconi preferiti
quel particolare giorno e le ho messe su carta.
In questo modo potrai leggere quello che vorresti
vedere nella serie. Lo so, io non sono David e
sigh non posso ingaggiare Rhys e Taika per
far loro girare le scene, ma spero con tutto il cuore
di aver fatto una cosa carina, che ti faccia sorridere.
Ci tenevo davvero tanto a fare qualcosa di speciale,
perché tu meriti tutte le cose belle del mondo, meriti
di avere un sole personale e se potessi ti porterei un
Rhyssino tutto per te. Ti voglio bene, anche se non
ci conosciamo da tanto, anche se siamo lontane, mi
sei entrata dentro al cuore in un momento in cui
pensavo non sarebbe più successo. E non ti
ringrazierò mai abbastanza per questo. Ovviamente le
storie sono tutte a lieto fine, quel poco di agnst serve
solo a far avvicinare di più quei due pirati dolcissimi.
Detto questo la smetto di rompere e ti lascio alla storia
spero veramente ti piaccia. Ci leggiamo alla fine, sì ti
farò gli auguri anche lì sappilo U.U
 











Paura dell'acqua


Stede Bonnet aveva sempre avuto paura dell'acqua, sin da bambino ne era terrorizzato e non aveva mai voluto imparare a nuotare, motivo in più per suo padre di dargli del rammollito buono a nulla, i suoi amichetti lo prendevano in giro e più di una volta avevano tentato di spingercelo dentro.
Il mare però gli era sempre piaciuto, amava tutti quei bei racconti di marinai e pirati, mostri marini e sirene narrati in quei bei libri che aveva dovuto imparare a leggersi da solo prima di dormire, perché certo i suoi genitori non avevano tempo e voglia di dedicarsi a un'attività che togliesse loro del prezioso tempo alle loro faccende, sognava di raccogliere conchiglie insieme a un'affascinante sirena, mentre un tritone gli insegnava come cavalcare le balene, con il kraken invece ci lottava ma non era una lotta vera e propria, sembrava giocassero, a volte vinceva lui mentre altre volte il mostro marino aveva la meglio rispedendolo con i suoi lunghi tentacoli sulla spiaggia da cui era venuto.
Quella distesa azzurra di acqua salata e profonda l'aveva sempre guardata con rispetto e ammirazione, immaginando che un giorno anche lui, superate le sue paure avrebbe potuto tuffarsi e sfidare le onde, nuotare fino agli abissi più sconosciuti e osservare le stelle marine colorate, sfiorare i coralli e contare la moltitudine di creature che abitavano gli abissi e davano colore al mare.
Una volta un ragazzino aveva provato a insegnargli a nuotare, doveva avere all'incirca la sue età o poco di più, i capelli castani portati fin quasi a toccare le spalle, la pelle abbronzata e un paio d'occhi scuri e profondi, quelli lo avevano colpito più di tutto, erano tristi, come se in quelle due pozze color dell'inchiostro si nascondesse un terribile segreto, questo però non gli aveva impedito di avvicinarsi a lui, un biondino impacciato, vestito bene che non aveva nemmeno il coraggio di avvicinarsi a riva.
<< Paura dell'acqua? >>
Stede si era voltato di scatto verso quella figura, non lo aveva nemmeno sentito arrivare.
<< Un po' >> rispose con la voce insicura.
<< Scommetto che non sai neanche nuotare >> disse l'altro incrociando le braccia.
Il piccolo Bonnet si era limitato ad annuire pensando gli sarebbe arrivata l'ennesima presa in giro sulla sua debolezza, ma ciò non accadde.
<< Posso insegnarti io, se vuoi. >>
Glielo aveva proposto con una genuinità a cui non era abituato, Stede si voltò comunque spaventato e scosse la testa.
<< Guarda che è facile, iniziamo dalle basi, io sono un ottimo nuotatore sai? Una volta ho persino nuotato insieme ai delfini. >>
Stede lo guardò con gli occhi sgranati, possibile che quel ragazzino l'avesse davvero fatto, e se fosse stato abbastanza coraggioso anche lui un giorno avrebbe potuto provarci?
<< Dici davvero? >> domandò accennando una lieve curiosità.
<< Ovvio! >> rispose l'altro bambino sollevando le sopracciglia scure.
<< Dai vieni, mettiamo solo i piedi in acqua >>  disse porgendogli la mano, lui titubò per qualche istante poi la strinse.
Si avvicinarono con passo lento al bagnasciuga, il biondino si ritrasse un attimo ma la presa sicura di quel ragazzino più alto lo convinse a provarci, allungò un piede e con le dita provò a testare l'acqua.
<< E' fredda! >> strillò facendo una smorfia, l'altro bambino rise intenerito e le guance rosee di Stede diventarono presto rosse.
<< E' normale che sia così, ma dopo ti abituerai >> gli spiegò, Bonnet mese su un broncio poco convinto sicuro che se non ci avesse provato quel bambino lo avrebbe tenuto lì fino a sera, così finalmente mise entrambi i piedi in acqua dopo che entrambi si erano tirati su i pantaloni alle ginocchia per non bagnarli, un brivido gli salì lungo tutta la schiena ma presto come per magia le sue gambe si abituarono alla temperatura e lui riuscì a rilassarsi, quando però il bambino che gli era accanto tentò di lasciargli la mano lui preso dal panico gliela strinse più forte.
<< Non lasciarmi! >>
<< Guarda che qui non affoghi >> disse addolcendo lo sguardo.
<< Sicuro? E se viene un'onda e mi trascina al largo? >>
<< Il mare è calmissimo >> rispose il ragazzino dai capelli castani con aria solenne, e senza sapere il motivo Stede decise che di lui poteva fidarsi, così gli lasciò la mano godendosi la freschezza cristallina che gli bagnava le caviglie, sorrise di un sorriso genuino che illuminò anche l'altro, contagiato da quel ragazzino che sembrava degno erede del sole, rimasero per un po' in silenzio, poi il più grande spiegò a Bonnet alcuni segreti sul mare che il biondo accolse con entusiasmo e curiosità.
Presi da tutti quegli accadimenti si dimenticarono di presentarsi, ma si diedero appuntamento al giorno dopo, il piccolo Stede già vedeva in quel bambino un rifugio sicuro che lo teneva lontano dai bulli che lo perseguitavano e gli davano il tormento, ed era strano perché si conoscevano nemmeno da un giorno.
La stessa cosa si replicò il pomeriggio successivo stavolta con più fiducia e coraggio, il bambino si era complimentato promettendogli che se avesse continuato così, presto avrebbe potuto iniziare a nuotare nell'acqua bassa, dopo essere stati un po' con i piedi a mollo andarono a sedersi sulla sabbia, Stede aveva portato la merenda e il ragazzino più grande aveva giurato di non aver mai assaggiato niente di così buono.
Guardarono il mare, osservarono il volo dei gabbiani che gracchiavano nel cielo limpido e azzurro, inseguirono le farfalle e poi si fermarono ad ammirare la bellezza di un gruppetto di fiorellini viola, gli occhi scuri del nuovo amico si illuminarono così tanto che a Stede venne un'idea.
<< Ti piacciono? >> domandò, l'altro annuì quasi timidamente.
<< Anche a me ma...Gli altri ragazzi mi prendono in giro >> ammise arrossendo.
<< Sono solo stupidi, lasciali perdere >> replicò con convinzione il ragazzino dai capelli castani.
<< Mi piacerebbe farti una collana con tutti questi fiori oppure una corona >> disse il piccolo Bonnet, l'altro si rabbuiò.
<< Grazie ma sono troppo belli per me >> quei profondi occhioni scuri si inumidirono, allora Stede decise che era il momento, raccolse un fiore sotto lo sguardo curioso dell'altro e glielo posò dietro l'orecchio, le sue labbra si stirarono in un sorriso.
<< Ti dona >> disse con la voce sottile e le guance rosse, l'altro bambino si accarezzò il lato dove era appoggiato il fiore con titubanza, sembrava ancora poco convinto allora Stede lo prese per mano conducendolo vicino all'acqua.
<< Guarda tu stesso. >>
Il ragazzino si specchiò e vide la sua immagine riflessa, quel bel fiore viola spiccava dall'alto, gli scappò un sorriso, era la prima volta in cui si vedeva così, come se anche lui potesse toccare le cose preziose senza rovinarle, si voltò verso l'amico e lui ricambiò il sorriso, rimasero in silenzio per qualche istante poi fu Stede a prendere parola.
<< Non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami. >>
Lui si riscosse da quelle sensazioni piacevoli e dai suoi pensieri.
<< Oh è vero che sbadati, io mi chiamo Ed >> rispose allungando la mano, Bonnet la strinse sorridendo, stava per presentarsi a sua volta quando una voce burbera e lontana lo interruppe.
<< Ragazzino muoviti, dobbiamo andarcene! >>
Improvvisamente il viso di Ed sembrava preoccupato.
<< Scusa devo andare ora >> lasciò la sua mano e iniziò a correre verso il punto in cui proveniva la voce.
<< Ma domani ci vediamo vero? >> urlò Stede mettendo le mani a coppa vicino alla bocca, Ed si voltò.
<< Puoi contarci! >> gridò fermandosi un attimo, sorrise, poi corse via di nuovo.
Il piccolo Bonnet abbassò le braccia guardando quel ragazzino trasformarsi in un puntino via via che allontanava, qualcosa dentro di sé non lo faceva stare tranquillo, fu l'ultima volta in cui lo vide.
<< Mi chiamo Stede comunque >> mormorò al nulla, improvvisamente sentì una stretta al petto e gli venne da piangere, abbassò lo sguardo e vide il fiore viola che aveva Ed tra i capelli, lo raccolse e lo portò a casa, lo mise in un piccolo contenitore di vetro con l'acqua in modo da non farlo morire, il giorno dopo lo avrebbe riportato al suo legittimo proprietario.
Mentre faceva quel pensiero sentì di nuovo quella brutta sensazione, non mangiò quasi nulla a cena, si coricò prima del solito impaziente di tornare in spiaggia il giorno dopo e vedere il viso sorridente di Ed che lo aspettava.
Quella sera era scoppiato un terribile temporale che durò tutta la notte, il sonno del giovane Stede fu scosso da incubi, sognò il kraken che con i suoi tentacoli lo trascinava giù in fondo agli abissi nelle acque scure, davanti a sé però comparve una luce e una mano afferrò la sua tirandolo su e portandolo lontano da quel mostro, non aveva visto il viso del suo salvatore ma era abbastanza sicuro si trattasse del suo nuovo amico.
Il giorno dopo corse alla spiaggia ma non c'era nessuno, deglutì tentando di non pensare al peggio, sarebbe arrivato ne era sicuro, camminò avanti e indietro, prese a calci qualche sassolino, sfiorò l'acqua limpida con le mani e infine ammirò i fiori ma in tutto questo nessuno arrivò a tenergli compagnia.
Affranto e infreddolito se ne tornò a casa con gli occhi gonfi di lacrime, il petto che gli faceva male e un'immensa voglia di essere abbracciato, sulla strada incontrò i Badminton insieme al loro gruppetto di amici che ovviamente non persero occasione per schernirlo e spingerlo a terra, lui strinse forte il fiore viola che teneva in mano per proteggerlo, corse a casa tra le lacrime e si fiondò sul letto con il suo corpicino scosso dai singhiozzi.
Si addormentò e sognò quell'adorabile bambino che voleva insegnargli a nuotare, una volta risvegliatosi dal sonno decise di mettere il fiore a seccare tra le pagine del suo libro preferito, così tutte le volte che lo avrebbe aperto si sarebbe ricordato di Ed e della sua gentilezza, convincendosi che non era stato solo un sogno ma che era reale.



...


Si erano fermati al primo porto che avevano trovato sulla loro strada perché necessitavano assolutamente di provviste, sulla Revenge non era rimasto più nessuno e dopo essersi occupati dei doveri ognuno si poté godere qualche ora libera concessa dai capitani, Stede aveva trovato una spiaggia libera e deserta e supportato da Edward avevano deciso di fare una piccola festicciola e mangiare tutti insieme per festeggiare la buona sorte che li stava accompagnando ormai da parecchio tempo.
Visto che faceva caldo e il sole era alto nel cielo molti di loro decisero di correre in mare e farsi un bel bagno, l'acqua era splendida, così chiara da poter vedere il fondo e distinguere ogni conchiglia e pietruzza colorata, Stede si tirò su i pantaloni al ginocchio e si avvicinò al bagnoasciuga lasciando che le onde si infrangessero sui suoi piedi rinfrescandoli, venne presto raggiunto dal suo co-capitano e ormai anche compagno di vita che gli posò una mano sulla spalla.
<< Entriamo? >>
Bonnet si irrigidì al solo pensiero.
<< Oh no, preferisco rimanere qui, ma tu va pure. >>
Edward gli lanciò uno sguardo confuso, ormai aveva imparato a capire quando quel bel pirata dai lineamenti buoni aveva qualcosa che non andava.
<< Tu non vieni? Se ben ricordo non abbiamo mai fatto il bagno insieme, sarebbe divertente, prometto che non ti faccio scherzi >> ridacchiò provando ad alleggerire qualsiasi peso o pensiero si stesse portando addosso il suo compagno, ma Stede si limitò a sospirare e abbassare le spalle.
<< In realtà io...non posso farlo >> confessò arrossendo e voltandosi verso Barbanera con le guance arrossate.
<< Perché no? >>
<< I-Io...Non so nuotare >> disse e fu come togliersi un peso dal petto.
<< Oh... >> fu la risposta di Edward.
<< Sì lo so è stupido, sono un capitano di una nave pirata e...- >>
<< In realtà molti pirati non sanno nuotare >> gli disse il suo compagno con un sorriso comprensivo sul volto, Stede era il solito, credeva sempre di essere il peggio di tutti e una vergogna in qualsiasi cosa facesse, quando si perdeva in quei pensieri toccava a lui riportarlo a galla facendogli capire che non era così diverso da tanti altri pirati che si imbarcavano e che era migliore di molti, anzi per lui era in cima alla lista.
<< Davvero? Come è possibile? >> domandò corrugando le sopracciglia dorate.
<< Alcuni di noi si imbarcano quando sono dei semplici ragazzini che non hanno ancora imparato a nuotare, mentre ad altri non interessa e pregano solo di non affondare. >>
<< Ti piacerebbe imparare? >> chiese poi, Stede lo fissò per alcuni istanti poi guardò l'orizzonte, il cuore gli batteva all'impazzata.
<< Sì >> sussurrò, Ed sorrise.
<< Posso insegnarti io se vuoi. >>
Nella mente del biondo qualcosa scattò facendo tornare a galla varie immagini che aveva nascosto in un angolo del suo cervello dove non potevano fargli male.
<< Che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato? >> domandò Barbanera preoccupato del cambio d'umore che aveva visto passare sul volto del suo fidanzato.
<< No è che...E' la seconda volta che qualcuno si offre di insegnarmi, e la prima non è andata molto bene >> spiegò torcendosi le dita delle mani in un gesto nervoso, gli era presa la paura irrazionale che se Edward avesse cominciato a insegnargli poi sarebbe scomparso anche lui.
<< Era un cattivo insegnante? >>
<< No anzi, ma lui è...semplicemente sparito. >>
Alla parola "lui" Barbanera si era impensierito, chi era costui? Un semplice insegnante o per Stede aveva rappresentato qualcosa di più.
<< Avevi una cotta per lui? >> domandò a bruciapelo, meglio essere schietti in queste cose si era sempre detto, il povero pirata gentiluomo assunse tutti i colori del rosso.
<< No Ed, era poco più grande di me, avrà avuto sì e no quattordici anni! >>
<< Oh bè...e tu quanti ne avevi? >> chiese tentando di nascondere il sollievo che aveva immediatamente provato dopo quella spiegazione.
<< Dodici...Mi vergognavo da morire ma lui è stato così gentile con me. >>
Edward sorrise e allungò una mano.
<< Ti fidi di me Stede? >>
Il biondo deglutì, certo che si fidava, ma la paura era grande.
<< Non devi temere, una volta ho nuotato con i delfini, quindi sei in buone mani. >>
Bonnet lo fissò in credulo, deglutì poi riaprì la bocca, ricordava bene quella frase.
<< Qualcuno mi ha già detto una cosa del genere >> disse più a se stesso che a lui.
<< Oh sai a volte capita di trovarsi...- >>
<< Ed... >> mormorò guardando un punto lontano, perso in chissà quale ricordo.
<< Eh? >> domandò l'altro confuso, Stede a quel punto lo guardò come se lo avesse conosciuto da sempre, e in quello sguardo c'era quel ragazzino dodicenne che non aveva mai smesso di aspettarlo.
<< Ed >> possibile riuscisse a dire solo quello?
<< Dimmi, io non...- >>
<< Sei tu >> disse faticando a trattenere le lacrime, il suo cuore stava per scoppiare.
<< Io cosa? >> Barbanera era sempre più confuso.
<< Devo farti vedere una cosa! >> esclamò prima di prenderlo per mano e correre via verso la nave, Edward non capiva cosa stesse succedendo ma lo seguì comunque, si fermarono davanti alla libreria, Stede sembrava davvero euforico, le sue pupille svettavano svelte tra quei volumi scrutandoli uno a uno, il volto si illuminò quando trovò quello giusto, lo prese aprendo la copertina, dentro spiccava un piccolo fiore essiccato, conservava ancore delle lievi sfumature violacee ma era praticamente tutto marroncino dorato.
<< Tienimelo un attimo >> disse passando il volume al suo compagno, poi si rimise a cercare, afferrò un libro di botanica e aprì alla pagina giusta dove faceva bella mostra di sé un bellissimo fiore viola, era solo un disegno ma era fatto molto bene, Edward spostò lo sguardo da quello all'originale.
<< E' lo stesso >> spiegò il pirata gentiluomo.
<< Quando eri piccolo non ti è mai capitato di insegnare a qualcuno a nuotare? >> domandò speranzoso.
Barbanera ci pensò su.
<< Sì...forse una volta. >>
Il sorriso di Stede si accese.
<< Ricordi qualcosa? >>
Edward si sforzò di scavare a fondo nella memoria e qualche immagine sbiadita cominciò a risalire facendogli riemergere chissà per quale motivo il colore giallo, un sorriso dolce e il sole ma non sapeva come collegare questi indizi tra loro.
<< Era un bambino ma non ho mai saputo il suo nome >> disse guardando altrove mentre si concentrava a pensare.
<< Io non conosco il nome completo del ragazzino che ha aiutato me >> confessò Stede, ormai certo su chi si trovava davanti a lui, Edward lo fissò forse più incredulo che incerto.
<< Riesci a descriverlo? >> domandò Bonnet.
<< Non lo so Stede...è passato così tanto tempo >> rispose arricciando le sopracciglia, ma poi vedendo il volto speranzoso del suo compagno decise di provarci non volendo deluderlo.
<< Lo superavo in altezza credo e aveva i capelli castano chiaro, no biondi sì erano biondi e poi... >>
<< Poi? >> lo incalzò il pirata gentiluomo.
<< Abbiamo visto dei fiori, assomigliavano proprio a questo >> disse indicando il disegno.
<< Io gliene ho messo uno tra i capelli >> gli raccontò Stede trattenendo il sorriso, Edward di rimando si toccò il lato dell'orecchio dove molti anni prima c'era stato un fiore.
<< Proprio lì >> disse il biondo ormai faticando a trattenere la commozione, Barbanera a quel punto lo guardò.
<< Non posso crederci >> i suoi occhi scuri lo fissavano tentando di riconoscere nell'uomo che aveva davanti quel piccolo ed esile ragazzino.
<< Come si chiamava? >> domandò Barbanera sentendo che gli serviva la prova definitiva a quella coincidenza che sembrava essere troppo bella per essere vera.
<< Ed...si chiamava Ed >> rispose con l'emozione nella voce.
Edward chiuse il libro e lo posò sullo scaffale, le lacrime luccicavano negli occhi, Stede fece lo stesso con il suo e si avvicinarono contemporaneamente l'uno all'altro, piano, come se avessero paura che il sogno potesse infrangersi di colpo, Barbanera gli posò una mano sulla guancia, tremava.
<< Sei tu, non posso crederci che sei veramente tu >> la voce si incrinò, si morse il labbro inferiore.
<< Ti ho aspettato tutto il pomeriggio >> confessò Stede con gli occhi lucidi.
<< E ho deciso di conservare quel fiore perché una parte di me sapeva che ti avrei rivisto >> continuò sorridendo, una lacrima scivolò via andando a scontrarsi sulla mano di Edward, lui sorrise anch'esso con gli occhi pieni di lacrime.
<< Mi dispiace io...Sarei voluto venire ma... >>
<< Che cosa è successo Ed? >>
Barbanera deglutì sentendo il petto pesante.
<< Ricordi l'ultima volta che ci siamo visti? >>
Bonnet annuì.
<< Quella notte ho...ucciso mio padre. >>
<< E poi troppo sconvolto per ciò che avevo fatto mi sono nascosto sulla prima nave che mi è capitata a tiro, la mattina dopo ho scoperto a chi apparteneva, era la nave di Hornigold ed era già salpata quando mi sono svegliato. Lui mi ha trovato e ha deciso di tenermi come suo erede, anche se la possibilità di scappare me l'ha data. Quando ci siamo fermati in un porto lui ha ordinato a tutti di scendere lasciando solo me, io però mi vergognavo troppo per tornare da mia madre e così sono rimasto. >>
Il pirata gentiluomo ascoltò quella storia con il cuore in gola, incapace ancora di credere a quello che stava accadendo, di trovarsi davanti a quel bambino ormai cresciuto che era stato così buono e che aveva considerato suo amico anche se si conoscevano da pochissimo.
<< Oh Ed...mi dispiace così tanto >> disse, poi incapace di resistere ancora lo abbracciò stringendolo forte.
<< Avrei tanto voluto tornare Stede, eri l'unico ad avermi trattato come una persona >> singhiozzò.
<< E tu sei stato l'unico vero amico che abbia mai avuto. >>
Edward si scostò di poco asciugandosi le lacrime.
<< Sei arrabbiato? >> gli domandò
Stede scosse la testa.
<< Come potrei esserlo? Sono solo felice di averti ritrovato >> disse prendendogli le mani.
<< E ancora non riesco a crederci totalmente che quel ragazzino sei tu >> continuò il biondo baciandogli poi le nocche, Barbanera sorrise sentendosi più leggero, gli sembrava quasi di poter volare da quanto era felice.
<< Credevo ti fossi stufato di me, per questo non eri venuto >> confessò titubante, ma Edward gli prese il viso tra le mani.
<< Stede non avrei mai potuto stufarmi di te, mi piacevi tantissimo, sei stato l'unica parentesi felice della mia infanzia. >>
<< Peccato sia durato così poco, ma adesso siamo qui, di nuovo insieme >> disse Stede avvicinandosi per baciarlo, il suo compagno ricambiò all'istante assaggiando quelle belle labbra che sembravano avere un sapore diverso ogni volta che le toccava.
<< Ed? >>
<< Sì? >>
<< Ti va di insegnarmi a nuotare? >>
<< Con vero piacere capitano >> rispose Edward baciandolo, poi ridacchiarono e si avviarono all'esterno per tornare alla spiaggia.
<< Però sono un po' deluso che non avessi una cotta per me. >>
Stede gli abbracciò un fianco pizzicandolo leggermente.
<< Sciocco, non prendermi in giro. >>
<< Dico davvero >> disse Barbanera fermandosi di fronte a lui con un'espressione furbetta sul volto.
<< Bè se ti può consolare Edward Teach  adesso non ho solo una cotta, ma sono follemente innamorato di te, e non ho paura a dirlo perché è la verità. Ti amo così tanto che non riesco più a immaginare la mia vita senza di te. >>
<< Stede. Mi vuoi fare piangere cazzo >> mugugnò spingendo la fronte su quella del biondo.
Il pirata gentiluomo si alzò in punta di piedi per baciargli il naso.
<< Solo se posso asciugarti le lacrime con i miei baci. >>
Edward a quel punto premette le labbra sulle sue.
<< Ti amo anch'io cazzo. >>
<< Sarebbe un tantino imbarazzante a questo punto se non fosse così >> ridacchiò Stede.
Si sorrisero e tornarono alla spiaggia tenendosi per mano, passarono il resto del pomeriggio nell'acqua bassa a esercitarsi, il biondo era un ottimo allievo ma ogni tanto si lasciava distrarre dal corpo bronzeo del suo fidanzato incantandosi a osservare quei lineamenti per lui perfetti, cicatrici e tatuaggi rappresentavano solo un valore aggiunto ma i suoi sogni ad occhi aperti venivano ogni volta bruscamente interrotti da una cascata d'acqua che gli finiva sulla faccia.
<< Edward! >> gridò asciugandosi inutilmente con la mano e spostandosi i capelli all'indietro.
<< Ti eri di nuovo perso amico >> lo rimproverò il compagno ridacchiandosela.
<< E' solo colpa tua, se non fossi così...così >> si morse le labbra rosee e lucide.
<< Così come Stede? >> domandò avvicinandosi con quelle dannate goccioline d'acqua che scintillavano lungo l'intero corpo, il pirata gentiluomo rabbrividì deglutendo un gemito che sarebbe stato decisamente inopportuno, ma Edward gliela leggeva negli occhi quella fame che era anche la sua, lo prese per i fianchi tirandolo in un bacio salato e caldo.
<< Voi due idioti volete venire fuori o no? >> gridò la voce del primo ufficiale dalla spiaggia.
<< Se non ve ne siete accorti sta per venire giù il cielo! >>
I due capitani si staccarono di malavoglia, osservarono le nuvole che effettivamente non  promettevano nulla di buono, e dire che poco prima c'era un sole che spaccava le pietre, Stede aveva una strana sensazione ma non ebbe modo di darle peso perché il suo fidanzato lo illuminò con il suo sorriso più bello.
<< Continuiamo sulla nave? >> domandò con un brivido nella voce.
<< Cosa di preciso? Che mi insegni a nuotare o altro? >> chiese con malizia il biondo, Barbanera lo spinse in acqua.
<< Idiota >> ridacchiò aiutandolo ad alzarsi poi rispose.
<< Ovviamente il resto >> soffiò sulle sue labbra.
<< VOLETE MUOVERVI ACCIDENTI! >> strillò Izzy
<< Andiamo prima che gli scoppi il cuore >> disse con una lieve ilarità Bonnet facendo ridere il suo compagno, quando uscirono il primo ufficiale gli tirò addosso due asciugamani
<< Copritevi per l'amor del cielo >> ringhiò e loro ridacchiarono iniziando ad asciugarsi.
Una volta indossati gli indumenti si avviarono verso la nave ma il braccio destro di Edward fermò Stede tirandolo verso di sé.
<< Devo parlarti. >>
<< Cosa c'è di tanto urgente da non poterne discutere sulla Revenge? >> domandò il biondo sfregandosi i capelli con l'asciugamano.
<< Tu Bonnet. >>
Stede sollevò gli occhi al cielo, stava per ribattere ma gli venne impedito.
<< Chiudi quella boccaccia e ascolta, ti rendi conto di essere un peso per i tuoi uomini e soprattutto per Edward? Lui non te lo fa capire perché ha perso la sua dannata testa, ma io lo vedo, è esasperante starti dietro. Un capitano ha dei doveri e non deve fare da balia ai suoi dipendenti come fa con te. >>
Quelle parole ovviamente lo colpirono, non si era mai fermato troppo a pensare al modo in cui il suo fidanzato lo trattava, e quanto dovesse costargli avere un co-capitano da istruire invece che qualcuno su cui poter contare.
<< Sono anche io a capo della nave >> ribatté accigliandosi.
<< A maggior ragione cazzo, non solo deve insegnarti a combattere e salvarti il culo, adesso pure insegnarti a nuotare! >>
<< Molti pirati non sanno farlo, me lo ha detto lui >> si difese Stede sentendosi piccolo.
<< Ma tu vuoi o no essere un cazzo di pirata degno di questo nome!? >> sbraitò.
<< Se finissimo in una tempesta ed Edward morisse per tirarti fuori dall'acqua come ti sentiresti!? >>
Stede deglutì senza rispondere.
<< Pensaci Bonnet >> disse infine allontanandosi.
E lui ci pensò, per tutta la notte, mentre sentiva la pioggia zampillare sulla vetrata della sua camera da letto, mentre un ricordo terribile riaffiorava dalle profondità della sua mente, era in una notte come quella che Stede aveva perso Edward, fortunatamente non era morto ma erano rimasti separati a lungo, non avrebbe lasciato che riaccadesse anche perché questa volta avrebbe potuto non essere così fortunato.
Il giorno dopo era in cima alla scogliera, non quella più alta ma i metri che lo separavano da quel blu intenso erano comunque al di fuori della sua portata, la ciurma lo aveva visto inerpicarsi su per quelle rocce e Lucius era corso a chiamare Barbanera pensando fosse l'unico in grado di far ragionare quel testardo, e anche il più adatto a trarlo in salvo se fosse accaduto il peggio perché sapeva nuotare molto meglio di tutti loro.
<< E' salito lì sopra e non vuole saperne di scendere >> spiegò allarmato.
Gli occhi di Edward si spalancarono non appena videro quella figura colorata che faticava a stare in equilibrio su quelle punte acuminate, c'era troppo vento per i suoi gusti e il mare stava lentamente cominciando ad agitarsi.
<< STEDE CHE CAZZO STAI FACENDO!? >>
<< Voglio tuffarmi! >> gridò in risposta, l'aria gli scompigliava il ciuffo biondo, sarebbe stata una visione celestiale se non fosse per il pericolo che correva, iniziò a spogliarsi sicuro che la sua fosse la cosa migliore da fare, non poteva continuare a contare sul suo co-capitano, doveva imparare a sbrigarsela anche da solo.
<< E' TROPPO PERICOLOSO E TU NON SAI NUOTARE! >>
<< Mi hai insegnato le basi, posso farcela! >>
<< NO STEDE CAZZO NON PUOI! IL VENTO E' FORTE, RISCHI DI FINIRE CONTRO LE ROCCE, IL MARE SI STA AGITANDO E TU NON SEI ANCORA BRAVO! >>
Si stava sgolando, sentiva la gola tagliata dalle urla di disperazione che lanciava, gli faceva addirittura male, anche i ragazzi della ciurma provarono a fermarlo ma non c'era niente che potessero dire utile a fermare quel pazzo da quella follia.
<< Edward io posso farcela! >>
<< CERTO CHE PUOI AMORE, MA NON ORA! >>
<< TI PREGO STEDE. >>
Il pirata gentiluomo si tappò il naso, chiuse gli occhi e cominciò la sua discesa.
<< NO! >>
Finì in acqua, l'impatto fu più forte del previsto e il salto lo portò molto in profondità, più di quanto si aspettava e così iniziò a sbracciarsi per risalire ma la pressione in quel punto era molto forte e più si muoveva più gli sembrava di finire sempre più in basso, era stato stupido? Sì, sicuramente e se ne rendeva conto proprio mentre le ultime gocce d'aria nei polmoni tenevano in vita il suo corpo.
Edward...
Chiuse gli occhi.
Poi sentì qualcosa afferrargli il polso e d'istinto li riaprì, vide una chioma grigia che fluttuava davanti a lui, due mani lo tirarono e lui preso dallo spavento aprì la bocca, ma invece di sentire l'acqua entrare percepì solo la morbidezza di un paio di labbra che conosceva bene.
Edward.
Lo stava baciando, anzi gli stava dando il suo fiato per tenerlo in vita, Stede si aggrappò con tutte le sue forze a quel bacio desiderando di non morire e di ricambiare lo scambio, si strinse alle spalle di Barbanera che iniziò a muovere piedi e gambe per trarre entrambi in salvo, per miracolo uscirono con la testa fuori dall'acqua e presero lunghe boccate d'aria ma non erano ancora fuori pericolo.
<< Aggrappati a me piccolo >> disse Edward prendendo il viso di Bonnet tra le mani, lui fece come gli era stato ordinato e tentò di aiutarlo sbattendo i piedi, riuscirono ad arrivare a riva, Edward lasciò scivolare il biondo che finì di schiena sulla sabbia e lui gli si sdraiò accanto.
<< Ed >> mugugnò tossicchiando, Barbanera si tirò su a fatica, il corpo scosso dai tremiti e dalla paura che aveva avuto vedendo quell'idiota tuffarsi.
<< Sono qui >> rispose con voce roca avvicinandosi, era arrabbiato, voleva insultarlo ma Stede aveva il viso rigato dalle lacrime, si fiondò tra le sue braccia iniziando a singhiozzare.
<< Mi dispiace, mi dispiace. >>
Le spalle di Barbanera si rilassarono, con una mano accarezzava la schiena pallida del compagno mentre l'altra la faceva scorrere tra quel groviglio di capelli dorati, era incredibile come il nervosismo gli fosse già passato semplicemente tenendo tra le braccia quel pazzo incosciente che amava tanto.
<< Shh. >>
<< Scusami i-io ti ho messo in pericolo >> singhiozzò staccandosi e asciugandosi il viso bagnato, Edward gli prese il mento con le dita e si avvicinò fino a che le loro bocche non furono a un soffio di distanza.
<< Zitto e baciami Stede. >>
<< Ma tu dovresti essere furioso >> piagnucolò, l'altro gli prese il volto tra le mani accarezzandogli gli zigomi, gli baciò una per una le palpebre, poi posò le labbra sul naso e infine sulla fronte, scostò un ciuffo biondo in modo da avere chiara la visuale di quel bel viso che amava da morire.
<< Non fare mai più una cosa simile pazzo sconsiderato >> lo rimproverò continuando a imprimere piccoli e teneri baci su quella pelle arrossata.
<< Perché lo hai fatto? >>
<< Io volevo...essere alla tua altezza >> tirò su col naso guardandolo con due occhioni che fecero girare la testa a Barbanera.
<< Ma... >> sospirò.
<< Tu già lo sei... >> disse.
<< No. >>
<< Sì cazzo, non hai bisogno di...- >> si interruppe.
<< Stai tremando. >>
Stede scosse la testa.
<< Hai le labbra viola, dobbiamo andarcene da qui >> ma il pirata biondo sembrava dell'idea contraria perché si aggrappò alle braccia del fidanzato trascinandolo di nuovo seduto.
<< Resta con me >> supplicò, in quel momento la ciurma li raggiunse con almeno un paio di asciugamani, Edward avvolse Stede nel suo prima di asciugarsi lui stesso, poi gli accarezzò una guancia.
<< Se restiamo qui rischiamo di prenderci una brutta febbre. >>
Una volta giunti nella loro cabina si fecero un bel bagno caldo e si misero vestiti asciutti e puliti, Bonnet però era rimasto tutto il tempo in un profondo silenzio, si era infilato la vestaglia rossa e rannicchiato sul letto, il suo fidanzato aveva rispettato la sua scelta ma adesso ne aveva abbastanza intuendo dove stessero andando i pensieri dell'altro, si accomodò vicino, sfiorò una ciocca ribelle con le dita.
<< Ehi... >>
<< Sono uno stupido >> mugugnò Stede appoggiando la testa sul petto caldo di Barbanera, gesto che fece sciogliere il suo cuore ora non più triste e avvolto dall'oscurità.
<< Sì lo sei, ma non ti amerei così tanto se tu non fossi così >> disse baciandogli la nuca.
<< Anche io ho fatto cose avventate mettendo a rischio molte vite. >>
Due occhi nocciola si puntarono su di lui.
<< Ma mai della persona che ami >> piagnucolò.
Edward rimase qualche istante in silenzio, con la mano sfregava delicatamente la spalla fasciata da quella vestaglia rossa piena di disegni e ricami, era rilassante ma la cosa che lo tranquillizzava di più era avere il corpo del suo fidanzato tra le braccia, non importava se triste e col muso, ciò che contava era che fosse vivo, sospirò pesantemente.
<< In realtà sì, ricordi io avrei dovuto ucciderti. >>
<< Ma non è lo stesso Ed >> abbassò le spalle in un respiro di sconforto.
<< Se avessi portato a termine il mio piano avrei passato la vita a odiarmi. Stede ascoltami bene tu per me non sei un peso, insegnarti a combattere è stata una delle cose più divertenti che abbia mai fatto, per non parlare di tutto il resto, amo prendermi cura di te, rendi la mia vita degna di essere vissuta e non credere che tu non mi stia insegnando niente. >>
<< E che cosa ti starei insegnando a parte come cenare? >> domandò un po' irritato e frustrato più con se stesso che con il compagno.
<< Ad amare Stede, tu mi insegni ogni giorno cosa significa volere bene a qualcuno, mi mostri la tenerezza e la gentilezza con ogni tuo gesto e questo vale molto di più che saper nuotare o combattere con la spada. >>
Il pirata gentiluomo rimase molto sorpreso da quella frase, lo guardò con gli occhi grandi e lucidi, le labbra dischiuse e le guance rosse, sentendo il cuore accelerare nella gabbia toracica, forse poteva smetterla davvero di preoccuparsi, a Edward sembrava non importare quanto goffo e imbranato fosse, aveva deciso di rimanere con lui e questo doveva pur significare qualcosa.
<< Io ti piaccio davvero? >> domandò corrugando quelle sopracciglia sottili che formarono una rughetta sulla radice del naso.
<< Altrimenti perché ti avrei baciato? Io sono innamorato di te, non capisco perché ti sembra così strano, sei fantastico, tu sei unico Stede mettitelo in testa, nessuno mai ha catturato il mio interesse così tanto come hai fatto tu. >>
Stede deglutì.
<< E' che sei così forte e coraggioso, conosci tante cose, hai visto il mondo con altri occhi e sai come funziona tutto questo. Io rappresento solo un fardello per te, e se morissi a causa mia non me lo perdonerei mai. >>
<< E tu ne sai tante altre, che importa se non sei forte come me? Sono sollevato che non conosci questo mondo fino in fondo, perché finisce per cambiarti dentro ad un certo ponto, e io non voglio che accada, posso continuare ad insegnarti così saprai difenderti oppure possiamo dire addio a tutto e vivere una vita tranquilla. >>
Bonnet lo fissò.
<< Lo faresti? >> domandò.
<< Andrei in qualunque luogo purché con te al mio fianco. >>
Stede lo abbracciò rannicchiandosi contro di lui e infilando il viso nell'incavo del suo collo.
<< Scusa se a volte sono così piagnucoloso. >>
Edward gli posò un bacio tra i capelli trattenendo lì le labbra, respirò il suo profumo che in quel momento sapeva molto di lavanda.
<< Mi piace, è una scusa per consolarti. >>
<< Sei bravo, mi sento già molto meglio >> disse il biondo arrampicandosi e stringendosi a lui come un koala, Ed ridacchiò e alla fine si sdraiarono insieme scambiandosi baci e coccole fino a che la stanchezza non li prese facendoli addormentare.
Nei giorni seguenti ci furono molte altre lezioni di nuoto, che continuarono di isola in isola ogni qual volta si fermavano da qualche parte, Stede era migliorato moltissimo e il suo co-capitano gli concesse il permesso di tuffarsi da uno scoglio non troppo alto, anzi lo fecero insieme tenendosi per mano, perché è così che avevano deciso di affrontare la vita.
L'acqua era azzurra e cristallina, una volta scesi in profondità aprirono gli occhi guardandosi, Stede con quei biondi capelli che fluttuavano come preziose alghe nuotò verso il fidanzato, gli prese il viso tra le mani e si scambiarono un bacio bagnato e salato, tra quel blu che li circondava, le mani che si muovevano creavano piccole bollicine che salivano verso l'alto e alcuni pesci si soffermarono qualche secondo accanto a loro per poi schizzare via.
Era bello e particolare baciarsi in quel modo, con la pressione marina che ti faceva fluttuare come se fossi nel cielo, Bonnet ci aveva preso gusto e tutte le volte che si tuffavano finiva per divorare quelle labbra di cui non era mai sazio, quando risalirono si guardarono negli occhi, erano arrossati per via del sale ma non meno belli, Edward nuotò verso di lui accarezzandogli poi i capelli e sorridendo.
<< Sei diventato proprio un pesciolino, finirà che l'allievo supererà il maestro. >>
Stede lo guardò soffocando una risatina.
<< Qual è il mio premio? >> soffiò a pochi centimetri dal viso dell'altro.
<< Mmm fammici pensare, potremmo nasconderci in quella grotta e darci dentro >> rispose Barbanera divertendosi a guardare il viso del fidanzato cambiare colore, gli lanciò un'occhiata peccaminosa e si avviò verso riva, a quel punto Stede capì che non scherzava affatto e così si affrettò a raggiungerlo, l'altro lo aiutò a tirarsi in piedi poi senza preavviso lo prese in braccio, il biondo lanciò un gridolino sorpreso aggrappandosi al suo collo.
<< Che fai? >> domandò arrossendo.
<< Ti porto in salvo dal terribile kraken >> scherzò Edward sollevandolo meglio per aggiustare la posizione.
<< Ma non c'è nessun kraken, non c'è vero? >> chiese Bonnet allungando il collo verso il mare.
<< No piccolo, semplicemente mi stuzzicava l'idea di portarti in braccio, è così che fanno i mariti con le mogli giusto? >> domandò mentre si incamminava verso la grotta.
<< Sì ma noi non siamo sposati >> disse Stede stringendosi a lui.
<< A questo c'è rimedio >> spiegò Barbanera fermandosi all'ingresso, il suo fidanzato lo guardò confuso.
<< C'è un'altra cosa che devi sapere sui pirati >> aggiunse Edward assottigliando lo sguardo come un gatto.
<< Pronto? >> domandò poi, Stede sorrise e annuì.
<< Con te sempre >> rispose ed Edward mosse il primo passo verso l'interno di quella profonda grotta dove rimasero per tutta la notte, solo le pareti rocciose di quel luogo seppero cosa accadde realmente ma l'indomani, quando ne uscirono, entrambi avevano un sorriso raggiante stampato sulla faccia, gli occhi lucidi ed erano più innamorati di prima.
E così quel bambino solo e triste che non sapeva nuotare non solo imparò, ma conobbe anche l'amore della sua vita che lo riempì di talmente tanta felicità e gioia da cancellare le cose brutte del passato, non esistevano più, ciò che contava era solo quel pirata che lo aveva salvato in un milione di modi diversi e avrebbe continuato a farlo per sempre.


Fine






   
 
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