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Autore: ineffable    11/02/2023    1 recensioni
Piccola raccolta di shottine, momenti di tenerezza e coccole per Edward e Stede che se li meritano piccini.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I think I'm in love


Stede negli ultimi tempi era più strano del solito, sembrava facesse di tutto per farlo impazzire con i suoi comportamenti assurdi, tutto era cominciato dopo la sera di quella dannata festa su quella nave di ricchi snob, e glielo aveva pure chiesto se fosse tutto a posto ma l'altro ogni volta gli rispondeva agitando la manina e trafiggendolo in pieno petto con un dei suoi sorrisi.
Era ovvio ci fosse qualcosa che non andava, il problema era che sembrava essersene accorto solo lui, gli altri continuavano il loro lavoro come se fosse tutto nella norma e non ci fosse un evidente gigantesca balena sulla loro nave, certo, sicuramente erano abituati alle stramberie e all'eccentricità del loro capitano ma qui si stava andando oltre ogni caratteristica personale.
Insomma come facevano a non vedere il modo in cui lo fissava per poi distogliere lo sguardo, quando leggeva le storie non aveva occhi che per lui e non era una cosa che lo metteva a disagio anzi, gli piaceva avere quelle due perle nocciola tutte per sé, un tempo avrebbe trafitto chiunque avesse osato guardarlo un secondo di troppo ma con Stede era diverso, tutto con quell'uomo rappresentava una novità della quale voleva ubriacarsi.
Lo trascinava continuamente in passeggiate ed escursioni in mezzo a quella dannata natura che lo pungeva e gli faceva prudere ogni parte del corpo, quando capitava di tornare alla nave con qualche eritema o rigonfiamento le mani delicate ed esperte del pirata gentiluomo erano su di lui per prendersene cura, e ad Edward piaceva, dannazione se gli piaceva, si sarebbe tuffato di faccia in un campo di ortiche se avesse significato avere tutte quelle attenzioni.
Andavano da soli nella maggior parte dei casi e lui aveva iniziato a sperare fosse per avere un po' di intimità, la prima volta aveva pensato lo avesse portato così lontano per baciarlo, la terza volta pure ma non accadeva mai come se Stede gli ruotasse intorno senza mai trovare il coraggio di fermarsi, lui ci avrebbe pure provato a prendere l'iniziativa se l'altro fosse rimasto fermo per più di cinque minuti, e poi forse non era ancora il momento giusto, non si era creata quell'occasione perfetta e temeva che facendolo nel momento sbagliato avrebbe potuto rovinare tutto.
Si era offerto di insegnargli a leggere e scrivere così avrebbero potuto passare i momenti in cui il mare era in tempesta per via di un temporale e non potevano stare fuori senza annoiarsi, lui aveva accettato, non gli era mai importato molto di quelle attività ma l'idea di passare il tempo con Stede così vicino, a pochi centimetri l'uno dall'altro lo stuzzicava, era tutto bellissimo come se si trovassero in una di quelle fiabe romantiche dalle atmosfere da sogno, solo che la realtà non sempre corrispondeva a quelle belle fantasie.
C'erano giorni in cui l'umore del pirata biondo precipitava visibilmente, si rattristava senza un motivo apparente o diventava isterico e scostante, Izzy aveva preso a chiamarlo prima donna e in quei casi cominciavano a battibeccare come due cagnetti inferociti, a lui il compito di separarli o tentare una tregua, solo che se patteggiava per uno l'altro puntualmente si offendeva rimanendo chiuso in camera senza rivolgergli la parola per tutto il giorno, viceversa quello per cui non prendeva le difese si metteva a sbraitargli contro rifiutandosi di dargli una mano a gestire l'equipaggio.
Erano finiti spesso nei guai per quel motivo, ultimamente lui non aveva molta voglia di occuparsi del suo lavoro, preferiva lasciare tutto nelle mani del primo ufficiale prendendo decisioni solo nei momenti più decisivi insieme al suo co-capitano, e se era vero che Izzy si comportava spesso da stronzo era vero anche che Stede non faceva sempre le scelte migliori soprattutto quando era sotto stress.
Aveva perso il conto delle idiozie proposte da quel biondo sexy e folle, da uno scivolo per entrare meglio in acqua e divertirsi a una sauna, tutte le cose che gli passavano per quella testolina riccioluta  gliele proponeva come se fossero idee geniali e lui doveva dissuaderlo senza ferire i suoi sentimenti, come se fosse facile.
Poi c'era stata quella volta in cui voleva dipingere l'intera nave di viola, ora era il turno degli animali e se aveva ceduto quando si erano fatti fare quell'orribile ritratto adesso non ci sarebbe stato verso di convincerlo a cambiare idea, il problema non era il quadro in sé ma che quel pittore dipingeva da schifo e lui somigliava più a un uomo pesce che a un essere umano, ma Stede era così contento che non se l'era sentita di smorzare il suo entusiasmo, però questa volta non avrebbe ceduto.
<< Ti prego Ed. >>
<< No. >>
<< Eddai! >>
<< Ho detto di no e non cambierò opinione >> borbottò rigirandosi nel divano dove era sdraiato.
Il biondo sbuffò come se fosse un bambino capriccioso, aveva le guance arrossate e un ciuffo di capelli gli ricadeva in avanti sulla fronte, era adorabile, per questo Edward si era voltato dall'altra parte, sapeva che non avrebbe resistito a lungo a quel broncio indispettito.
<< Guarda che sono anche io capitano di questa nave, e se voglio prendere un cane posso farlo, è mio diritto! >>
<< Eh no! >> sbottò Barbanera alzandosi e raggiungendolo.
<< Ricordi quando hai pensato fosse una buona idea far costruire una catapulta? >>
Stede annuì spostando lo sguardo.
<< Che cosa è successo? >> domandò il pirata vestito di pelle.
<< Siamo quasi affondati >> rispose l'altro sommessamente.
<< E? >>
<< Roach si è fatto male >> di nuovo la vocina del biondo.
<< E poi? >>
<< Va bene Edward ho capito era una stupida idea >> disse, poi continuò.
<< Ma qui non si tratta di qualcosa di pericoloso! >>
Barbanera respirò profondamente facendo appello a tutta la poca pazienza che aveva, conscio che un'altra persona sarebbe già finita all'inferno, ma non Stede, con lui ci avrebbe discusso anche per giorni interi.
<< I cani mordono >> tentò.
<< Prendiamo un gatto allora. >>
<< Oh sì certo adesso le cose cambiano >> sbottò ironicamente Edward ma l'altro non colse il tono di voce derisorio e si illuminò come se fosse una meravigliosa stellina nel cielo che spicca nel blu infinito.
<< Davvero!? Ho visto che c'è una signora...- >>
<< Stede scherzavo! >> lo interruppe.
<< Ti pare che ci prendiamo un dannato gatto? >>
<< Vale la stessa cosa per tutti gli animali, mordono, hanno le pulci e portano malattie! >>
<< Quindi la tua risposta rimane no? >> domandò il pirata gentiluomo incrociando le braccia e corrugando le sopracciglia.
<< Sì, niente animali sulla nave >> intensificò la frase con un gesto secco delle mani.
<< Peccato che già ci siano, ancora prima che arrivassi tu >> disse Stede guardandosi le unghie.
<< Parli delle galline? >>
Stede annuì facendo ciondolare il ciuffo dorato.
<< Allora c'erano, non ci sono più >> rispose Edward.
<< Cosa!? >> gridò l'altro guardandolo sgomento
<< Che cosa gli hai fatto!? >>
<< Calmati non le ho uccise, solo lasciate andare >> spiegò ma questo non sembrava calmare quel piccolo vulcano di energia che era Stede Bonnet.
<< Ma ci davano le uova fresche! >>
<< Vorrà dire che le compreremo le dannate uova, come se fino ad ora non lo avessimo fatto! >>
Il viso del biondo era più indignato che mai.
<< Quando lo hai fatto? >>
<< Da un po' >> rispose placido Barbanera.
<< Perché io non ne sapevo niente? >>
<< Ho chiesto di non dirtelo sapendo avresti dato di matto, senti Stede...- >>
<< Stede un corno, io mi prenderò un cane e rivoglio anche le mie galline! >> sbottò spostandosi e facendo fluttuare quella bella vestaglia dorata, non dovrebbe trovarlo così affascinante anche mentre litigavano si disse Edward.
<< Gli animali su una nave soffrono! >>
<< Oh sì adesso fingi che ti importi? Ma non credo fossi così dispiaciuto quando hai deciso di mollare chissà dove i miei poveri pennuti. Se io adesso prendessi Izzy e lo buttassi fuori dalla nave che faresti? >>
Barbanera sollevò un sopracciglio.
<< Che c'entra Izzy adesso? >>
<< Niente era un esempio... >>
<< E poi io mica le ho spinte fuori dalla...- >>
<< Ho detto che era un esempio! >>
<< Ora se non ti dispiace vorrei rimanere solo >> mormorò voltandosi di spalle a braccia incrociate, un passo avanti e due indietro, come se stessero ballando un valzer di cui Edward non conosceva le mosse, ecco com'era il loro rapporto ultimamente, si alternavano momenti dolci dove sembravano uniti più che mai mentre si mangiavano con gli occhi a giorni in cui non facevano altro che bisticciare, certo poi facevano sempre pace e tutto tornava come prima ma questo tira e molla stava diventando sfiancante.
<< Anzi sai una cosa, me ne vado a fare una passeggiata! >> e se ne uscì con la schiena dritta e il viso puntato verso l'alto, Edward si buttò sul divano con un gemito frustrato, come doveva fare con quel benedetto ragazzo, sperava vivamente che non facesse ritorno dal paesino con qualche creatura pulciosa pronta a riempire di pelo l'intera nave, gemette ancora sfregandosi la faccia con una mano, possibile che non gli venisse nessuna buona idea, dopo poco a mettere fine ai suoi tormenti  fu Lucius entrando in cabina.
<< Stede? >>
<< Oh Edward ci sei tu. >>
<< Bene perché siamo a zero con le provviste. >>
<< Per questo siamo attraccati qui >> rispose Barbanera con ovvietà, non prestandogli nemmeno troppa attenzione.
<< Sì bè, ci siamo appena accorti che abbiamo bisogno di rifornimenti anche per i cannoni.
A quel punto il capitano lo guardò alzandosi e andando verso di lui.
<< Come diavolo è possibile? Non abbiamo praticamente sparato a nessuno. >>
Lucius abbassò lo sguardo tentando di tergiversare.
<< Ragazzo parla. >>
<< Potrebbe darsi e dico potrebbe, che qualcuno si sia liberato delle nostre munizioni per fare spazio a molti altri barattoli di confettura e miele piuttosto pregiato. Non si può dire che sia cattivo, l'ho assaggiato e...- >>
<< Lucius! >>
<< Oh sì giusto, comunque i fatti sono questi. >>
<< E' stato Stede? >> l'aveva posta come una domanda ma non lo era affatto.
<< Io non l'ho detto >> si difese il giovane.
<< Bè è abbastanza chiaro >> disse Edward alzando e abbassando le braccia, ma non aveva la forza di arrabbiarsi anche per questo, in realtà le pazzie del biondo le aveva sempre trovate affascinanti, solo che si era reso conto che alcune volte li mettevano seriamente in pericolo, come quando erano stati attaccati e non avevano la polvere da sparo.
<< Comunque in ogni caso prenderemo anche quelle >> aggiunse, Lucius stava per congedarsi ma venne trattenuto.
<< Uhm ragazzo. >>
<< Sì? >>
<< Hai un momento? Dovrei parlarti di una cosa. >>
Il giovane rimase stranito da quella richiesta, sollevò le sopracciglia corrugandole verso la radice del naso e annuì nuovamente.
<< Certo >> rispose.
<< Si tratta di Stede. >>
<< Io mi chiedevo se anche tu lo vedessi strano in quest'ultimo periodo. >>
<< Più del solito? >> domandò Lucius mettendosi le mani sui fianchi, Barbanera non poteva certo dargli troppo torto per quella domanda.
<< Già...E' solo che non so come avvicinarmi a lui. >>
Edward si grattò la barba poi continuò.
<< Con tutte queste idee che gli vengono in continuazione, poi un giorno è felice, l'altro triste e se gli dico no per qualcosa finisce per prendersela e andarsene. Le volte che provo a parlargli della situazione lui dice che...- >>
<< Bacialo. >>
Barbanera si ammutolì sbattendo le palpebre.
<< Cosa? >> domandò.
<< Bacialo Edward, prendilo per quei graziosi vestitini che indossa e togligli l'aria dai polmoni. Sono mesi che aspetta tu lo faccia, e a dire il vero tutti noi ci aspettavamo ti saresti deciso molto prima, per la cronaca mi hai fatto anche perdere una scommessa ma comunque ti perdono, comprendo non sia facile prendere l'iniziativa. Credimi però che se non lo fai tu lui certo non si sognerà mai di farlo, piuttosto si castiga reprimendo i suoi sentimenti, preferendo la punizione al ricevere un no come risposta, quindi capitano hai la benedizione di tutti su questa nave, metti fine alla tortura di quel pover uomo e anche alla tua e bacialo. >>
Edward aveva ascoltato tutte quelle parole a bocca spalancata, non si aspettava certo che quel giovane e a detta sua tutta la ciurma conoscessero quello che fino a poco tempo prima anche per lui era un segreto, aveva iniziato a provare dei sentimenti per Bonnet da un po' ormai ma ci aveva messo del tempo per capirli lui stesso e non gli sembrava di essere così trasparente.
<< Io... >>
<< Non cercare di negarlo >> lo rimproverò bonariamente lo scriba.
<< Stavo solo dicendo che non posso fare quello che mi dici, si spaventerebbe e se non volesse più avere a che fare con me poi? E comunque non puoi avere la certezza che anche Stede...Che anche lui, bè hai capito. >>
Lucius sollevò le sopracciglia.
<< Fidati Ed, sono un esperto in queste cose, capisco tutti i segnali. >>
<< Ma se ti spaventa così tanto baciarlo prova con qualcosa di più semplice. >>
<< Tipo? >> domandò il capitano.
<< Una cena fuori, qualcosa di romantico... >>
<< Fate una passeggiata, lo prendi per mano e...- >>
<< Io non le so fare queste cose >> ribatté Barbanera stizzito.
<< Ascolta, Stede apprezzerà qualsiasi cosa farai, è un uomo di cuore, lui non farà mai nulla per primo perché si sente inferiore a te. Non lo hai visto piangere quando te ne sei andato con quell'idiota di Calico Jack, tu gli piaci, come ti avevo già detto. >>
Il capitano rimase in silenzio qualche secondo con il cuore che gli batteva forte.
<< Ha davvero pianto? >>
Lucius annuì.
<< Ma non dire che te l'ho detto. >>
<< Io potrei dire la stessa cosa, come fa uno come lui...- >>
Lo scriba sapeva già dove voleva andare a parare il grande Barbanera e lo fermò subito.
<< Vuoi o no che Stede si apra con te? >>
<< S-Sì >> rispose.
<< Allora buttati, se non funziona potrai pugnalarmi >> disse sicuro facendo ridacchiare il capitano, che poi gli lanciò uno sguardo serio e pericoloso che fece tremare le viscere del giovane.
<< Lo farò >> rispose accigliandosi, Lucius deglutì e una volta da solo pregò che il suo biondo capitano non facesse lo sciocco negando i suoi sentimenti, sarebbe stato troppo pericoloso per lui rimanere sulla nave a quel punto.



...


Quando il pirata gentiluomo tornò sulla Revenge si sentiva ancora molto ferito dalla discussione avuta con Edward, non si sentiva capito e non comprendeva perché fosse così contrario, un cucciolo avrebbe rallegrato l'umore della ciurma e se ne sarebbe occupato lui, il suo co-capitano non avrebbe dovuto muovere un dito, forse però il problema non era la bestiolina in sé ma il fatto che non riuscisse a trovare il modo di avvicinarsi a quell'uomo grande e potente, il problema erano i suoi sentimenti e il suo stupido cuore che aveva iniziato a battere in maniera diversa e totalmente incontrollata.
Il suoi pensieri vennero interrotti proprio dal soggetto da cui erano dominati, che non vedendolo voltarsi capì che il suo umore era ancora quello di quando se ne era andato, prese un profondo respiro e si avvicinò, o adesso o mai più.
<< Stede. >>
<< Cosa vuoi? >> domandò incrociando le braccia e stringendole a sé, non capiva perché gli stesse venendo da piangere, ma non era una sensazione di tristezza anzi tutt'altro, sentiva come se qualcosa volesse a tutti i costi uscirgli dal petto solo che non riusciva a dargli un nome.
<< Sei ancora arrabbiato? >>
<< Sì >> rispose mordendosi le labbra.
Edward rilassò le spalle.
<< Ti va di cenare con me? >> gli chiese con il cuore in gola, enormemente spaventato da un possibile rifiuto.
Stede rimase qualche istante in silenzio poi si girò appena.
<< Cenare? >>
L'altro annuì spiegando poi.
<< E' più un pic-nic a dire il vero. >>
<< Lo so si fanno di giorno ma... >>
A quel punto il biondo si era voltato del tutto.
<< Sì voglio cenare con te >> rispose senza lasciargli finire la frase.
Il viso di Barbanera si illuminò di gioia.
<< Davvero? >>
<< Fantastico, allora possiamo andare adesso. >>
<< Ma non dovremmo chiedere agli altri di prepararci qualcosa? >> domandò giustamente Bonnet che stava già sentendo la rabbia scivolare via, era emozionato, sì lui ed Edward avevano condiviso molti pranzi e cene ma non erano mai andati fuori, certo in cabina quando mangiavano erano solo loro due ma comunque la ciurma c'era sulla nave, mentre ora sarebbero stati soli, arrossì al pensiero.
<< No è già tutto pronto. >>
<< Non sapevo se mi avresti detto sì. >>
<< Ma ho pensato di far preparare tutto nel caso lo avresti fatto. >>
<< Così non dobbiamo perdere altro tempo. >>
Spiegò Edward senza quasi una pausa tra una frase e l'altra, stava cominciando a essere nervoso, un conto era pensare di uscire con l'uomo di cui era innamorato, diverso era farlo davvero, Stede sorrise rischiando di farlo morire di crepacuore per quanto era bello e dolce, ora che ci pensava era un po' di tempo che non vedeva quel tipo di sorriso, aveva capito in fretta che dietro quello stiramento di labbra c'era qualcosa di particolare e non era come i soliti che gli rivolgeva, ci aveva sempre letto di più ma ne aveva anche dannatamente paura perché non sapeva se quel di più rappresentava ciò che lui sperava.
<< Andiamo allora >> disse il pirata gentiluomo con una vibrazione particolare nella voce.
Uscirono fuori e mentre stavano per scendere dalla nave Barbanera si voltò vedendo Lucius che alzava i pollici verso l'alto e gli faceva l'occhiolino, lui deglutì facendo un lieve sorrisino nervoso, prese un bel respiro e seguì il suo co-capitano sulla piccola scialuppa che li avrebbe portati nel luogo che aveva scelto, il viaggio fu breve e relativamente silenzioso, si scambiavano sguardi ricchi di parole e questo bastava, era una cosa nuova per entrambi e non sapevano come gestirla.
Quando arrivarono Stede non poté credere ai suoi occhi, c'era una piccola collinetta con accanto un bosco e dall'altro lato un gruppo di scogli e il mare che gli scrosciava contro, sull'erba era stata posata una bella tovaglia viola, contornata di fiori colorati e candele accese, alcuni cestini erano appoggiati lì di fianco pronti per essere aperti, i membri della ciurma che avevano preparato tutto e rimasti ad attendere il loro arrivo li salutarono con un cenno e se ne andarono lasciandoli soli.
<< Ed...tutto questo è incantevole >> disse guardando quello spettacolo che gli stava davanti, gli occhi luccicavano, si voltò a guardare l'amico che non riuscì a non pensare a quanto fossero meravigliosamente stupendi, sorrise sentendo le guance che gli pizzicavano e un tepore al petto.
<< Ti piace sul serio? >>
<< Sì >> rispose annuendo, si morse le labbra trattenendo quell'emozione così forte che gli faceva venire voglia di abbracciarlo e non lasciarlo più andare.
<< Allora sediamoci...Vieni >> disse lui accompagnandolo a sedersi.
La tovaglia in realtà era un'enorme coperta sottile dove al centro era stata  formata una lettera con i petali dei fiori.
<< E questa? >> domandò Bonnet indicandola, quando Barbanera la vide imprecò a denti stretti.
<< Cazzo...Doveva essere una esse, avevo dato indicazioni precise dannazione! >>
Stede ridacchiò intenerito e sorpreso da quel gesto così tenero.
<< Gliel'avevo anche fatta vedere e Lucius aveva approvato, dovevano solo seguire quelle >> sbuffò.
<< Non preoccuparti, Ztede come nome non è male. >>
Edward sollevò un sopracciglio irritato.
<< E' orribile, scordati che ti chiamerò così. >>
<< Lo apprezzo tanto Ed, davvero >> disse poi addolcendo lo sguardo e sorridendo.
<< Mangiamo? >> domandò l'altro prima che gli venisse un colpo, non sapeva se sarebbe riuscito a reggere un'intera serata senza baciarlo, tecnicamente era lì per quello, però il ragazzo aveva detto che per iniziare andava bene anche solo una serata romantica, si grattò la testa nervosamente, incapace di riflettere.
<< Edward sembra stiano per fumarti le orecchie. >>
Quello sbatté le palpebre fissando l'uomo che gli stava di fronte.
<< Sembri così nervoso >> si spiegò accarezzandosi le braccia fasciate dalla camicia azzurra.
<< Hai freddo? >> domandò il pirata vestito di pelle allarmandosi che qualcosa potesse andare storto e che l'altro potesse non stare bene.
<< No E...- >>
<< Ti do la mia giacca >> disse alzandosi mugugnando per via del ginocchio, anche Bonnet si tirò su allungando le braccia per farlo rimettere a sedere.
<< Sto bene Ed, tranquillo. >>
<< Sicuro? Perché sennò io...- >>
<< Va tutto bene, rilassati >> lo tranquillizzò e l'altro finalmente si rimise seduto.
<< Non so da dove iniziare >> confessò sentendosi piccolo e impotente, odiava quella sensazione.
<< Perché non guardiamo cosa c'è di buono qui >> disse Stede prendendo il cesto, c'erano formaggi, pane, frutta e tante altre cose buonissime che vennero disposte in mezzo a loro, entrambi non avevano molta fame per via del nervosismo che gli attanagliava le viscere ma si sarebbero sforzati, doveva essere un momento bello e probabilmente la tensione sarebbe svanita man mano che la serata procedeva.
<< Wow ti sei impegnato tanto >> si complimentò sorridendo e guardandolo negli occhi, l'altro arrossì e sorrise timidamente.
<< Ci sono più cose fredde perché i pasti caldi avrebbero finito per rovinarsi. >>
<< Oh Ed...sei meraviglioso. >>
Barbanera sbatté le palpebre più volte.
<< Cosa? >>
Stede resosi conto di ciò che aveva detto arrossì vistosamente e balbettò delle scuse.
<< Io volevo dire che sei stato fantastico e tutto questo è eccezionale >> deglutì rumorosamente, l'amico annuì sentendosi un po' deluso ma stranito da quell'improvvisa agitazione, decisero di cominciare a mangiare ma le loro mani si incontrarono su una tartina, le loro dita si sfiorarono ed entrambi sentirono una scossa pervadergli l'intero corpo.
<< Oh mi dispiace, prendila tu. >>
<< No, no prendila tu. >>
Andarono avanti così per alcuni minuti fino a che il pirata gentiluomo non la prese dividendola a metà, una parte per lui e l'altra la porse a Edward.
<< Ecco fatto. >>
Mangiarono per un po' in silenzio poi chiacchierando su frivolezze, argomenti leggeri e vivaci che li facevano ridacchiare o sorridere, sembrava che la tensione del battibecco avuto diverse ore prima fosse svanita lasciando il posto alla tranquillità di godersi la buona compagnia reciproca.
<< Non ho mai fatto un pic-nic >> esordì Stede pulendosi le mani sul tovagliolo.
<< Mmm io solitamente quando qualcuno mi offriva un pezzo di pane per strada me lo andavo a mangiare sotto un albero, era un posto tranquillo e...Comunque non so se valga come pic-nic, forse no perché solitamente si fa in compagnia. >>
Bonnet si leccò le labbra, il suo animo buono si era intenerito di fronte all'immagine che gli aveva appena fornito l'amico, incredibilmente erano stati molto simili anche da bambini, entrambi soli e senza un vero amico.
<< Con i tuoi uomini non avete mai fatto qualcosa insieme? >> domandò genuinamente.
<< Amico la Queen Anne non è la Revenge >> rispose ridacchiando.
<< Gli unici nostri divertimenti erano bere fino a stare male. >>
<< Oh...Non sembra una cosa davvero piacevole >> disse il biondo facendo una smorfia.
Edward sospirò abbassando le spalle.
<< No infatti, ma non conoscevo altro modo di fare pirateria fino a che non sei arrivato tu, con la tua nave sfarzosa, i vestiti eleganti e mi si è aperta una nuova visione di tutto. Ero già stufo della vecchia vita, stare con te mi ha fatto capire quanto finirei per odiarla se ci tornassi. >>
Stede sentiva un conflitto nel cuore, una lieve paura che avrebbe preferito tenersi per sé ma che era troppo pungente per non esprimerla.
<< Per questo sei rimasto? Perché io rappresento un'alternativa... >>
<< Oh no amico io sono rimasto... >>
Lo realizzò in quel momento, già lo sapeva ma il pensiero non aveva mai raggiunto la sua mente cosciente.
<< Sono rimasto per... >>
<< Te >> disse spostando lo sguardo su di lui, il biondo rimase sorpreso da quella rivelazione e sorrise, emise un suono di stupore poi prese un respiro cercando le parole giuste, si sentiva travolto da quelle emozioni che lo attiravano verso l'amico.
<< Ed è... >>
<< Io sono felice di sentirtelo dire, temevo davvero te ne saresti andato e non lo avrei sopportato...- >>
<< A volte sembra che non sopporti me >> disse Barbanera cercando il suo sguardo.
<< Ma cosa dici, solo perché discutiamo non significa...- >>
<< Con gli altri non lo fai >> lo interruppe guardandolo con quegli occhi scuri e intensi.
<< Perché degli altri non mi importa quanto te >> gli uscì senza nemmeno rendersi conto di quello che stava dicendo, i suoi occhi nocciola erano lucidi e piani d'intensità, non c'era traccia d'ilarità al loro interno.
<< Stede... >>
Il biondo però si agitò, improvvisamente colto dal panico di aver parlato troppo.
<< Scusa Edward io...Perché non beviamo qualcosa >> prese le bottiglie e versò il liquido ambrato all'interno di quei bei bicchieri di cristallo, Barbanera sospirò maledicendosi per non aver colto l'occasione, avrebbe potuto almeno parlargli dei suoi sentimenti, sembravano avvolti da una sensazione così intima, Stede si stava aprendo e poi come sempre si era innervosito allontanandosi nuovamente da lui.
Coraggiosamente decise di non buttare tutto alle ortiche, avevano ancora tutta la notte davanti, e se non ci fosse riuscito oggi avevano sempre la vita intera e lui giurò a se stesso che si sarebbe impegnato ogni giorno per mettere quel biondo insicuro e dolcissimo a suo agio.
<< Brindiamo! >> esordì alzando il calice al cielo.
<< A cosa? >> domandò Bonnet.
<< A noi >> rispose, l'altro sorrise arrossendo lievemente e fecero tintinnare i bicchieri.
Un sorso tirava l'altro e presto le bottiglie vuote, tra vino e altri liquori, finirono per diventare parecchie abbandonate accanto a loro che avevano iniziato a ridacchiare come due sciocchi, dicevano una sciocchezza, ridevano battendo la mano sulla spalla o sulla gamba dell'altro, la distanza fisica che prima li divideva era svanita, si erano avvicinati senza nemmeno accorgersene.
L'alcol assunto poco alla volta aveva abbattuto totalmente le barriere mentali che solitamente impedivano loro di dire cose imbarazzanti o che li mettessero in una posizione scomoda, con quel coraggio liquido che gli scorreva nel corpo tutto sembrava alla loro portata e non esistevano timori troppo grandi da essere scavalcati.
<< Fallo di nuovo, fallo di nuovo! >>
<< D'accordo >> Stede singhiozzò barcollando, raccolse un bastoncino lì accanto e si mise a scuoterlo fingendo di prendere a calci l'erba.
<< Dannata natura! Detesto queste stupide foglie, e fiori, e zanzare! >
<< AHAHAHA SONO IO, SONO IO >> gridò Edward tenendosi la pancia dal ridere.
<< Indovinato! Ora tocca te >> disse Bonnet accomodandosi e prendendogli il bicchiere di mano.
Barbanera si mise in posa.
<< Se io dico che ci divertiremo, ci divertiremo! E non voglio sentire obbiezioni! Vi trascinerò in una giungla sconfinata, facendovi camminare per ore e ve lo dovrete far piacere perché lo dico io! >>
Stede scoppiò a ridere quasi sputando il liquore che aveva in bocca.
<< Questo sono io! >>
<< Braaavo! Non so come hai fatto a indovinare >> biascicò.
<< Talento neutrale >> rispose il biondo.
<< Forse volevi dire naturale >> lo corresse l'altro sedendosi accanto a lui.
Il pirata gentiluomo corrugò le sopracciglia pensandoci, contemporaneamente il suo corpo si spostava verso quello di Edward.
<< Amico stai cadendo >> gli disse fermando la sua corsa con una mano.
<< Oh...Non me ne ero accorto >> borbottò osservando la sua posizione inclinata, poi fissò l'altro, la sua barba, gli occhi scuri, quel naso che gli piaceva tanto e scoppiò a ridere seguito a ruota dall'amico.
<< Ne ho una divertentissima! >> esordì schizzando in piedi, il ciuffo dorato si spostò con il suo movimento, corse sull'erba preparandosi all'imitazione.
<< Uhm.Uhm. >> Si schiarì la voce.
<< Vi odio tutti! Siete dei villani, incapaci e babbei, vi ucciderò nel sonno mettendo fine alle vostre inutili vite! Vi detesto così tanto perché siete tutti dannatamente più alti di me! >>
Barbanera scoppiò in una risata fragorosa.
<< IZZY, QUESTO NON PUO' CHE ESSERE LUI! >>
Anche Stede prese a ridere.
<< Indovinato di nuovo >> disse mettendosi a sedere.
Edward gli passò una mano in quel ciuffo di capelli dorati.
<< Oh Stede ti adoro >> disse con lo sguardo languido e perso.
<< Anche io Ed, non ho mai riso così tanto in vita mia. >>
Entrambi sorrisero, poi il pirata gentiluomo spostò lo sguardo per puntarlo nuovamente poco dopo su di lui.
<< Ti va di fare un altro gioco? >> domandò Bonnet.
L'altro annuì bevendo un sorso di vino.
<< Chi baceresti tra Lucius... >>
<< Mmm vediamo, Jim e Izzy. >>
Il pirata si grattò la barba pensandoci, si sistemò meglio stendendo bene le gambe.
<< Bè Izzy mi pugnalerebbe in un occhio se ci provassi. >>
Stede ridacchiò annuendo.
<< Comunque penso che è te che bacerei >> disse guardandolo in quegli occhi nocciola, Bonnet sorrise credendo che la risposta fosse dovuta all'alcol e l'amico si fosse confuso.
<< Ma io non ero nella lista >> lo corresse.
<< Non ha importanza, sceglierei sempre te >> rispose serio Edward facendolo arrossire, Stede si leccò le labbra mordendosele e poi disse.
<< Io invece sceglierei te anche se spuntasse un altro te stesso. >>
Barbanera si accigliò confuso.
<< Un gemello dici? >>
L'altro scosse la testa, si tolse la giacca azzurra sentendo improvvisamente caldo.
<< No intendo proprio un altro te. >>
<< Come sarebbe possibile...- >>
<< Non lo so Ed, ma saresti sempre tu la mia scelta. >>
Edward soffocò una risatina.
<< Ti immagini due me in giro per la nave. >>
<< Quanti scherzi >> disse il pirata gentiluomo sorridendo.
<< Una volta mi sono nascosto nei corridoi segreti fingendo di essere un fantasma >> confessò arrossendo.
<< No! >> esclamò Barbanera spalancando gli occhi scuri.
<< Sì, sai mi annoiavo. >>
<< Tu sei incredibile >> disse Edward.
<< E gli altri ci sono cascati? >> domandò poi curioso.
Stede annuì.
<< Decisamente, me li sono trovati tutti in cabina a dormire con me però >> spiegò grattandosi la chioma dorata.
<< Ti prego lo rifacciamo insieme? >> domandò con gli occhi da cucciolo il pirata che doveva essere il terrore dei mari.
<< Ma certo >> rispose l'amico sorridendo.
<< Sai io qualche volta avrei voluto fare gli scherzi, ma Izzy diceva che era una cosa stupida e che gli altri mi avrebbero guardato con meno rispetto se mi avessero scoperto. >>
<< Lui è stupido >> disse il biondo arricciando il naso.
<< Sarà il primo a cui faremo uno scherzo >> esordì con aria solenne facendo illuminare il volto di Barbanera.
<< Seriamente? >>
Bonnet allungò una mano.
<< Parola di gentiluomo >> disse, l'altro la strinse sorridendo.
<< Pirata gentiluomo ormai >> aggiunse Edward con un sorrisetto.
<< Stede hai qualcosa sulla faccia. >>
<< Oh dove? >>
Barbanera allungò la mano sfiorando la guancia ben rasata non riuscendo però a prendere niente.
<< Sicuro ci sia qualcosa? >> domandò giustamente il biondo, l'altro corrugò le sopracciglia.
<< Certo è propri qui >> poi alzò il viso vedendo la luna bella e luminosa proprio sopra di loro, emanava un fascio di luce, e una parte colpiva proprio la guancia dell'uomo che aveva davanti, arrossì vistosamente mettendosi poi a ridere.
<< E' la cazzo di luce della luna >> borbottò.
<< Cosa? >> domandò Bonnet.
<< La luce fa un effetto strano, e io credevo fosse... >>
<< Ah lasciamo stare >> esordì mettendosi una mano sul viso e abbassando la testa, una ciocca di capelli brizzolati ricadde in avanti.
<< Ed... >> iniziò Stede con già la risata pronta.
<< Stavi per caso cercando di togliermi la luna dalla faccia? >>
L'altro alzò il viso e vedendo la smorfia divertita anche le sue labbra si stirarono in un sorriso.
<< Sì io stavo >> sputacchiò una risata, poi entrambi scoppiarono a ridere a crepapelle, tenendosi la pancia e appoggiandosi l'uno all'altro, risero fino a sentire dolore all'addome poi si guardarono continuando, la risata iniziò a scemare lentamente, lo sguardo da divertito divenne intenso e languido, si avvicinarono prendendosi il viso con le mani e si baciarono, chiusero gli occhi entrambi lasciandosi cullare da quel contatto voluto ma inaspettato, si baciarono a lungo mugolando e spingendosi verso l'altro, non lo approfondirono ma anche se rimaneva un bacio delicato era ricco di passione e desiderio.
Quando si staccarono rimasero comunque vicini, con le mani strette attorno alle reciproche guance.
<< Ed abbiamo combinato un casino? >> soffiò quella domanda sentendosi incredibilmente preoccupato di aver rovinato una bella amicizia, non voleva che Edward se ne andasse a causa di quello che era successo, ma la situazione avrebbe potuto diventare imbarazzante e lui non era pronto ad affrontare tutto quello adesso.
<< No, no Stede questa è la cosa migliore che potesse accadere stasera >> sussurrò Barbanera con la voce rotta dall'emozione, gli rubò un altro bacio.
<< Dici davvero? >> domandò il biondo sentendosi più sicuro.
<< Sì cazzo sì. >>
<< Edward io...Io ti voglio così tanto. >>
<< Siamo ubriachi non dovremmo dire queste cose adesso >> disse poi.
<< Ubriaco o no io ti voglio sempre Stede. >>
Il pirata gentiluomo strinse le labbra dove c'era ancora il sapore del suo compagno, appoggiò la fronte su quella dell'altro.
<< E se poi le cose andassero male e finissimo per litigare, non voglio tu finisca per odiarmi. >>
<< Non esiste che ti odi, non potrei mai, ti desidero praticamente da quando ho messo piede sulla tua sfavillante nave, ti adoro come persona, come amico...come tutto. >>
Bonnet abbassò lo sguardo, quelle parole gli fecero aumentare i battiti del cuore che già martellava nel suo petto all'impazzata.
<< Sta succedendo tutto così in fretta >> sussurrò.
<< Sei spaventato? >> domandò Edward accarezzandogli delicatamente il viso.
<< Un po'... Io non ho mai provato nulla del genere >> confessò accoccolandosi a lui, la sua mente diceva una cosa, mentre il suo corpo ne desiderava un'altra e lo faceva capire con segnali ben distinti.
<< Vuoi che smettiamo? >> chiese Barbanera con l'avvilimento nella voce, ma sarebbe stato pronto a rinunciare ai suoi sentimenti per far stare tranquillo Stede.
<< No, vorrei solo che la mia testa smettesse di pensare a quali catastrofi...- >>
Edward lo baciò nuovamente e Stede si dimenticò presto delle sue paure, dei timori, esistevano solo le labbra dell'altro che lo baciavano gentilmente, le mani che si spostavano dai suoi capelli ai suoi fianchi, andarono avanti a lungo impacciati e impazienti di divenire più esperti, senza sapere quanto tempo era passato si addormentarono abbracciati e con i volti vicini, l'indomani quando aprirono gli occhi il sole splendeva già alto nel cielo mentre una faccina ammiccante si stagliava su di loro.
<< Buongiorno capitani dormito bene? >>
Entrambi sussultarono tirandosi a sedere.
<< Lucius >> mugugnò Stede grattandosi la chioma, Barbanera sbadigliò diviso tra la voglia di uccidere quel ragazzo e il desiderio di baciare ancora il suo co-capitano.
<< Volevo avvisarvi che è pronta la colazione. >>
Il capitano si scostò una ciocca sale e pepe da davanti agli occhi fulminandolo con lo sguardo.
<< E sei venuto fin qui solo per questo? >>
Il giovane deglutì sentendosi a disagio, poi si schiarì la voce.
<< Sì, no, cioè veramente eravamo preoccupati per voi. Buttons continuava a dire che vi eravate mangiati a vicenda o che vi aveva ingoiati un mostro marino, lo Svedese ha iniziato a intonare una canzone triste mentre Franchie lo accompagnava con il liuto, Izzy si è innervosito e glielo ha spaccato a terra, Jim gli ha tirato un coltello ma lui lo ha schivato in tempo, in quel momento però stava arrivando Roach con un piatto pieno di cupcake che si sono presi una bella coltellata e...Abbiamo bisogno di voi, per favore tornate a bordo. >>
I due capitani erano rimasti a bocca aperta.
<< Ho mal di testa >> disse Bonnet con lo sguardo perso nel vuoto.
Lucius annuì.
<< E' comprensibile. >>
<< Quando è successo tutto questo? >> domandò Stede con voce stridula.
<< Stamattina >> rispose lo scriba.
Barbanera si tirò su sbuffando, aiutando il biondo ad alzarsi e rimpiangendo la sera prima dove erano loro due da soli senza nessun problema da risolvere, poi gli venne un'idea.
<< Ehi ragazzo ti va di essere capitano per un giorno? >>
Lui sollevò il sopracciglio castano.
<< No ma grazie per l'offerta. >>
Stede diede una pacca sulla spalla a Ed.
<< Dai risolviamo questa cosa >> disse sorridendogli.
<< Manderò qualcuno a sistemare qui >> li informò il giovane mentre si avviavano, poi guardò Edward di sottecchi mentre Bonnet era più avanti di loro.
<< Allora? >> domandò sgomitandolo ma il capitano lo ignorò deliberatamente.
<< Sembra sia andata bene >> aggiunse con un sorrisino malizioso.
<< Ragazzo se non la pianti ti butto giù dalla scogliera >> ringhiò.
Lucius si zittì mentre il pirata gentiluomo si voltò verso di loro.
<< Che avete voi due? >>
<< Niente! >>
<< Niente tesoro >> a Edward sfuggì quell'epiteto e se ne pentì amaramente, perché non solo Stede divenne viola ma quel dannato ragazzino ampliò il suo sorriso insinuante e gli fece l'occhiolino allontanandosi velocemente verso Stede.
Lo avrebbe ucciso, prima o poi avrebbe messo fine a lui e al suo modo di fare ne era certo.



...


Quando tornarono sulla nave la situazione era anche peggiore di quella che gli era stata descritta, lo Svedese aveva perso un altro dente per via di una gomitata che gli era arrivata per sbaglio, Franchie piagnucolava stringendo tra le mani il suo strumento rotto, Izzy non si sapeva perché aveva un enorme bernoccolo sulla fronte e tutti stavano litigando dando vita a una confusione senza pari, i due capitani si guardarono un istante, entrambi d'accordo per fuggire e non farsi rivedere mai più, ma non potevano farlo davvero o quei ragazzi si sarebbero scannati a vicenda,
<< Okay fate silenzio adesso >> gridò Edward.
<< Silenzio ho detto! >>
Le baruffe terminarono e tutti si voltarono nella sua direzione.
<< Franchie possiamo comprarti uno strumento nuovo, Svedese per i tuoi denti c'è una soluzione parlane con Ivan, Jim smettila di tentare di colpire Izzy e tu >> disse rivolgendosi al primo ufficiale.
<< Metti del ghiaccio su quel bernoccolo. >>
Izzy si avvicinò ringhiando.
<< Mettilo tu il ghiaccio fottuto cazzone. >>
<< Ehi! Modera il linguaggio, ricorda che è il tuo capitano >> lo rimproverò Stede, a Barbanera tremarono le gambe sentendole come se fossero due budini.
<< Chiudi la bocca Bonnet, io uso il linguaggio che mi pare. >>
<< Non in mia presenza >> disse serio e l'altro rise.
<< Credi di farmi paura? >>
<< D'accordo adesso basta >> provò Edward ma la discussione del pirata gentiluomo con Izzy fece ricominciare anche gli altri a battibeccare, Barbanera gridò ancora ma la ciurma era troppo presa a raccontargli che cosa era accaduto, il problema era che parlavano tutti insieme e non si capiva niente.
<< Stede ed Edward hanno fatto sesso. >>
Il gelo cadde sulla Revenge, gli uomini si voltarono verso Lucius che non si aspettava che tutti, ma proprio tutti lo avessero sentito, almeno aveva funzionato e li aveva zittiti, purtroppo quella rivelazione scatenò le ire di Barbanera che ringhiò stringendo i pugni.
<< Ragazzino sei morto. >>
<< Ahh Pete! >> gridò il giovane mentre correva per sfuggire dalle grinfie di quel pirata che lo voleva sottoterra, certo non era vero che erano stati fisicamente insieme ma si erano baciati, e quel moccioso non aveva diritto di fare certe insinuazioni senza pagarne le conseguenze, Lucius raggiunse l'altro capitano e si riparò dietro di lui.
<< Stede ti prego proteggimi, non volevo dirlo davvero e nemmeno so se è la verità >> ansimò deglutendo nervosamente quando vide Edward avvicinarsi.
<< Che importa se è la verità o no, tanto ormai gli altri ci credono! >> sbraitò Barbanera, la sua paura era che Stede si fosse sentito a disagio, non avevano parlato praticamente di niente, non sapeva nemmeno se avrebbero continuato a esplorare i loro sentimenti, e quell'idiota aveva sbandierato qualcosa di troppo intimo, soprattutto per il suo co-capitano.
<< Lascialo stare Ed, in fondo non ha detto nulla di grave e sono sicuro che da ora in avanti rifletterà sulle parole giuste da dire. >>
<< Ma Stede non possiamo lasciarlo impunito >> brontolò l'altro.
<< Infatti accompagnerà Franchie a comprare un nuovo liuto e questa sera aiuterà Roach in cucina, dopodiché laverà i piatti. Va bene Lucius? >>
<< Idiota non devi chiedergli se gli va bene >> lo rimproverò Izzy incrociando le braccia.
Il giovane annuì.
<< Grazie capitano. >>
Meglio essere puniti dal pirata gentiluomo che da Barbanera pensò il giovane.
<< Bravo, stai diventando un vero capitano >> si complimentò Edward dandogli una pacca sulla spalla.
<< Ti ha dato di volta il cervello!? Queste ti sembrano fottute punizioni, tu gli avresti fatto pulire il pavimento con la lingua! >> sbraitò il primo ufficiale stringendo i pugni.
<< Datti una calmata Iz, fa il bravo e preparaci un the, portacelo in camera >> disse il pirata vestito di pelle prima di rivolgersi al biondo del suo cuore con un sorriso dolce e rilassato.
<< Andiamo? >>
L'altro annuì ma prima disse.
<< Venite da noi uno alla volta e vi aiuteremo a risolvere tutto, d'accordo? >>
Così uno dopo l'altro i ragazzi della ciurma si diressero da loro, non fu facile starli a sentire tutti e trovare una soluzione per ognuno, ma con calma e pazienza riuscirono ad arrivare a capo del problema stabilendo finalmente la pace sulla Revenge, verso sera dopo aver cenato i due capitani si sedettero vicini sul divano, svanita l'ebrezza dell'alcol era terminata anche l'audacia che li aveva portati a baciarsi togliendo loro ogni freno inibitorio.
<< Come ti senti? >>
Stede alzò le spalle stringendosi le mani in grembo, gli occhi nocciola vagarono per tutta la stanza prima di trovare un punto su cui fermarsi, si sentiva in preda all'agitazione, non avrebbe mai immaginato che le cose sarebbero state così difficili quando c'erano dei sentimenti in mezzo.
<< I-Io non lo so, mi sento solo strano. >>
<< E ho paura Ed... >>
<< Di cosa? >> domandò lui corrugando le sopracciglia.
<< Di quello che potrebbe accadere se ci lasciassimo andare. >>
Deglutì.
<< Di non essere abbastanza capace, so che sembra terribile, ma io e mia moglie non eravamo innamorati. E' la prima volta che mi trovo davanti a un sentimento così grande, non so come gestirlo. >>
Tremava.
Allora Edward gli posò una mano sulla sua.
<< Anche per me è la prima volta, sento delle cose e non so dargli un nome, anche se un'idea ce l'ho di cosa possano essere. Quello che so di per certo è che voglio ci sia tu accanto a me, in qualsiasi modo, possiamo procedere con calma, un passo alla volta e vedere  come va. >>
Il biondo si leccò le labbra guardandolo leggermente insicuro.
<< Se non andasse tu rimarresti comunque qui, sarei tuo amico lo stesso? >>
Barbanera lo illuminò con un sorriso genuino.
<< Certo Stede, è una promessa. Questa è solo una prova, non inciderà mai sul nostro rapporto, sei la persona più speciale che conosco Stede Bonnet e non sarò così stupido da perderti. >>
Il pirata gentiluomo sorrise, poi arrossì a causa di un pensiero, un tempo non lo avrebbe mai esposto a voce alta ma...visto che ci stavano provando.
<< Posso darti un bacio? >>
Lo sguardo di Edward si accese e con esso anche il suo sorriso.
<< Tutti quelli che vuoi. >>
Si baciarono, prima con titubanza poi le loro labbra che già si conoscevano iniziarono ad esplorarsi con maggiore intensità, entrambi avevano paura di fare un gesto azzardato che potesse spaventare o allontanare l'altro, soprattutto il pirata dai capelli brizzolati, solo dopo che il suo compagno gli fece capire di voler continuare prese coraggio e gli infilò una mano nei capelli, causando un mugolio compiaciuto da parte di Stede.
Andarono avanti così per parecchio tempo, misurando ogni parola e azione, non avevano detto niente alla ciurma anche se alcuni di loro avevano iniziato a comprende cosa stava succedendo, passarono alcuni mesi in questo modo, dove non avevano dato ancora un nome a ciò che provavano ma lo esprimevano con gesti e parole dolci e romantiche, Stede era diventato più sicuro e sereno, molte volte prendeva in mano la situazione e col passare del tempo il loro rapporto era diventato anche fisico, molto fisico.
La prima volta lo avevano fatto nella stanza della musica, non sapendo nemmeno come ci fossero finiti lì, Edward lo aveva preso in braccio sbattendolo contro la parete e aveva iniziato a baciargli il collo.
<< Ed... >> ansimò il biondo accarezzandogli i capelli.
<< E' la mia prima volta >> confessò con imbarazzo aspettandosi di essere lasciato lì come un idiota, ma Barbanera alzò il viso, le labbra lucide e gli occhi colmi di desiderio, sorrise mettendolo giù e andando a baciargli la punta del naso.
<< Anche per me piccolo. >>
Stede corrugò le sopracciglia confuso.
<< Ma...Calico aveva detto che voi due... >>
Edward sbuffò una risatina.
<< Pff gli sarebbe piaciuto a Jack. >>
Il biondo senza sapere esattamente il motivo si sentiva sollevato.
<< Davvero non avete mai... >>
<< Nemmeno una volta, lo so che sembra stupido, ma volevo farlo con la persona giusta. Anche se non ero molto certo che l'avrei trovata in mare, però ho aspettato comunque e ne è valsa la pena, non avrei potuto chiedere di meglio. >>
<< Non è affatto stupido >> disse il biondo col magone nella gola, gli accarezzò il viso barbuto tentando di non far scendere le lacrime che premevano di uscire.
<< Anche io avrei voluto aspettare ma non ho potuto. >>
<< Questa sarà la mia prima volta non solo con un uomo ma con la persona che amo. >>
Barbanera sgranò gli occhi, sbatté più volte le palpebre incredulo, la testa gli girava per quello che aveva sentito.
<< Stede tu hai...hai detto che... >>
L'altro annuì deglutendo, il cuore gli galoppava nel petto, non sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a parlare talmente era emozionato.
<< Sì ho detto che... >>
<< Io ti amo Edward Teach. >>
<< Non può essere che questo quello che provo. >>
Edward gli stampò un bacio sulle labbra, entrambi chiusero gli occhi e la saliva si mescolò con le lacrime del biondo, che quando si staccarono si rifugiò tra le braccia del più alto, come se avesse bisogno di essere protetto e convinto che ciò che aveva detto non lo avrebbe portato via da lui.
<< Anche io ti amo Stede >> confessò baciandolo sull'attaccatura di quei capelli profumati.
<< Non devi dirlo se...- >>
<< Stede >> lo chiamò afferrandolo delicatamente per le spalle e cercando il suo sguardo.
<< Ne sono sempre stato convinto da quando ho realizzato di provare qualcosa per te, solo che dirlo ad alta voce era spaventoso e soprattutto non volevo affrettare le cose finendo per spaventarti. Ma adesso lo urlerò al mondo, ogni giorno, la gente saprà che il grande Barbanera si è preso una cotta per il pirata gentiluomo e lo ama più di qualsiasi tesoro nascosto, più di qualunque fottuta cosa ci sia su questa terra. >>
Bonnet si morse forte le labbra trattenendo i singhiozzi, poi si avventò su quella bella bocca che amava tantissimo e un vestito alla volta finirono avvinghiati facendo l'amore con lentezza e passione, si goderono ogni minuto e istante, da quel momento in poi non persero occasione per battezzare ogni angolo della nave, più acquisivano esperienza più trovavano nuovi modi per finire nudi e sudati, tanto che non c'era lato della nave che non avessero esplorato.
Correvano via come due ragazzini dopo aver dato gli ordini e si rifugiavano in una delle stanze, la notte anche i corridoi erano stati testimoni del loro amore, la ciurma era esasperata perché a volte erano abbastanza rumorosi e non si curavano di chi potesse sentirli, ma erano totalmente felici e il loro umore ricadeva inevitabilmente anche sugli uomini che navigavano con loro.


...


Izzy Hands si stava godendo la su meritata pausa nella cucina della Revenge, aveva preso una fetta di pane e un frutto, si mise a tavola pregando che uno di quegli idioti non decidesse di farsi uno spuntino proprio adesso, ma mentre sbucciava la mela iniziò a sentire dei rumori che si trasformarono in mugolii e gemiti, poi delle voci.
Strinse il coltello tentando di capire quel suono che appariva ancora indefinito.
<< Ah...Sì Edward proprio lì. >>
<< Stede...sei fantastico, continua ti prego. >>
Sbiancò.
Lasciò cadere il frutto e il coltello inorridendo, le viscere gli si contorsero, si alzò di scatto facendo cadere la sedia a terra, adesso ne aveva abbastanza.
<< NON NELLA FOTTUTA DISPENSA! >> strillò.
<< Voi due schifosi pervertiti, lì c'è il cazzo di cibo che mangio cazzo! >> gridò avvicinandosi alla porta aprendola di scatto, già preparato all'orrore che avrebbe visto, si sarebbe lavato gli occhi col sapone ma doveva mettere fine a quelle oscenità.
Trovò Edward e Stede sì ma...erano completamente vestiti e ridacchiavano.
<< Te l'abbiamo fatta Iggy! >>
<< Cosa? >> domandò il primo ufficiale ancora incapace di credere che al mondo esistessero due imbecilli come loro.
<< Sì ci sei cascato Iz! Dovresti vedere la tua faccia >> scherzò Barbanera
Poi i due felici di averlo messo nel sacco sgusciarono via defilandosi e lasciandolo lì come un idiota a chiedersi cosa avesse fatto di male per meritarsi questo.
<< IO VI AMMAZZO RAZZA DI IMBECILLI, GIURO CHE LO FACCIO >> gridò dopo essersi ripreso, certo che prima o poi gli sarebbe venuta una crisi di nervi, in cucina entrò Lucius che arricciò le sopracciglia fissandolo.
<< Che hai da urlare tanto? >> domandò prendendo la mela sul tavolo.
<< Sta zitto, non ti ci mettere anche tu! >>
<< E quella è la mia mela. >>
Lucius sogghignò.
<< Non più >> la morse e fuggì via quando Izzy cominciò ad inseguirlo, se non poteva prendersela con i capitani su qualcuno si sarebbe dovuto pur sfogare e quel ragazzino era perfetto visto che non perdeva occasione per fare il furbo.
Quando i co-capitani tornarono in cabina Edward prese una scatoletta, si avvicinò al suo fidanzato porgendogliela.
<< Questa è per te. >>
Stede alzò il viso sorpreso, spostò lo sguardo da lui alla scatola, la prese delicatamente titubando.
<< Avanti aprila. >>
Fece come gli era stato detto e una volta tolto il coperchio i suoi occhi si illuminarono scintillando come pietre preziose.
<< Oh Ed... >> deglutì più volte non riuscendo a trattenere le lacrime.
<< E' davvero per me? >> mugugnò con la voce che tremava.
<< Certo, ti piace? >> domandò Barbanera dolcemente cercando i suoi occhi.
<< E' bellissima... >>
La prese con delicatezza, lasciando poi la scatola su un tavolino, era una piccola tartarughina che stava a malapena sul palmo della sua mano, le accarezzò il minuscolo guscio ruvido e quando col dito sfiorò la testolina quella guizzò al suo interno, Stede sorrise intenerito poi si rivolse all'uomo che amava.
<< Avevi detto niente animali... >>
Edward si strinse nelle spalle guardando quella piccola creatura.
<< Bè sai ho pensato di poter fare un'eccezione, in fondo lei non perde peli, non morde, non può prendere le pulci e soprattutto cresce lentamente e poi possiamo farla stare sulla spiaggia quando ci fermiamo, direi che è un buon compromesso. >>
Stede era al settimo cielo.
<< Dove l'hai presa? >>
<< L'ho trovata in un punto tra alcuni scogli dove non avrebbe dovuto essere, ho capito che si era persa >> spiegò toccando il piccolo guscio.
<< Non me la sono sentita di abbandonarla così l'ho presa dandole una seconda opportunità. >>
<< Come è successo a me >> disse poi sorridendo e guardando il pirata biondo con tenerezza.
<< E a me >> disse Stede.
<< Sei un uomo meraviglioso Teach e io già adoro questa piccolina >> si buttò delicatamente tra le braccia del fidanzato per poi baciarlo, un bacio dopo l'altro, amava fare così, a Edward tremavano sempre le ginocchia e doveva reggersi a qualcosa per non finire a terra a causa di tutta quella dolcezza.
<< Grazie amore, questo è il dono più bello che abbia mai ricevuto, dopo di te ovviamente >> disse guardando la tartarughina, Barbanera gli avvolse un braccio intorno alle spalle.
<< Come la chiamiamo? >> domandò il biondo.
<< Mmm...che ne dici di Gentlebeard? >> propose Edward.
<< Oh... >>
<< E' l'unione dei nostri nomi, Barbanera e il pirata gentiluomo >> spiegò, a Stede si illuminarono gli occhi.
<< Sì mi piace! >>
<< E' perfetto >> sollevò l'animaletto fino a portarlo ad altezza occhi.
<< Ti piace piccolina? >>
<< Adesso siamo genitori, dobbiamo essere più responsabili >> disse Ed.
<< Oh sì, basta scherzi >> poi si guardarono e scoppiarono a ridere.
<< EDWARD TEACH DEL CAZZO! >> l'urlo del primo ufficiale tuonò fino alla loro stanza.
<< Dici che ha trovato il secchio d'acqua sulla porta? >> domandò Stede.
<< Mmm probabile >> rispose Barbanera.
<< Nascondiamoci! >> dissero in coro e corsero nell'armadio segreto, Edward si appoggiò alla parete con la schiena e Stede si appiccicò a lui che lo strinse, si sentirono i passi furiosi di Izzy e le imprecazioni.
<< Dovremmo tapparle le orecchie >> disse Bonnet rivolgendosi alla tartarughina.
<< Oh no lascia che le impari, le serviranno se dovrà difendersi >> rispose Ed.
<< Giusto >> disse Stede sollevandosi in punta di piedi per baciarlo poi rimase a pochi centimetri dalle sue labbra.
<< Forse dovremmo finirla con gli scherzi a Izzy. >>
<< Sì... >> rispose Edward cercando quella bella bocca, era perdutamente innamorato.
<< E diventare meno rumorosi. >>
<< Sì... >> deglutì sentendo il fiato dell'altro su di lui.
<< E smetterla di farlo in ogni stanza. >>
<< Sicuramente... >>
<< Lo faremo Ed? >> soffiò guardandolo languidamente e appoggiandosi di più a quel corpo tiepido.
<< Sì, ma ora baciami cazzo >> e il biondo lo baciò finalmente.
Non mantennero nessuna delle promesse fatte, continuarono a fare scherzi a Izzy soprattutto quando si comportava da stronzo, ogni stanza della Revenge e corridoio continuava a essere testimone delle più svariate posizioni, presentarono la piccola Gentlebeard alla ciurma che l'accolse con entusiasmo, Franchie ringraziò non si trattasse di un gatto e continuarono la loro vita navigando insieme senza mai smettere di amarsi, addolcendo i momenti amari dei giorni in mare con la dolcezza delle labbra dell'altro, con le coccole notturne e le passeggiate sulla spiaggia.
Osservarono la piccola tartarughina crescere e muovere i primi passi nel mondo, il loro mondo, promettendole che l'avrebbero sempre protetta e così fecero, ormai erano diventati una famiglia, una di quelle speciali che nascono per caso senza che te lo aspetti e quando ormai hai perso ogni speranza che qualcosa di bello accada, e in più aggiunsero una bandiera con disegnata una tartaruga, accanto a essa un cuore e un coltello.
E chissà forse un giorno il mondo avrebbe veramente narrato di Barbanera e il pirata gentiluomo che si innamorarono perdutamente e adottarono una piccola tartarughina che come loro era nata sentendosi sola ma aveva presto trovato qualcuno da amare e che l'amava a sua volta.


Fine.


Note autrice: Questo capitolo si sarebbe dovuto intitolare Gentlebeard
                     come la tartarughina, però poi ho pensato che sarebbe
                     stato carino visto che gentlebeard è anche uno dei nomi
                     della ship intitolare tutta la raccolta, così il titolo generale
                     avrebbe fatto riferimento sia a Edward e Stede, sia alla
                     tartaruga che viene fuori nel finale. In questo modo è come
                     se ci fosse un collegamento dall'inizio alla fine di queste tre
                     shottine.
                     
                   "Ormai erano diventati una famiglia, una di quelle speciali che
                    nascono per caso senza che te lo aspetti e quando ormai hai
                    perso ogni speranza che qualcosa di bello accada."
                   
Questa frase è molto autobiografica, ti ho sempre detto che voi del
                   gruppo siete come una seconda famiglia per me.
                   Non avrei mai immaginato di conoscere qualcuno come te, mi hai
                   sbloccato qualcosa dentro che credevo non potesse più essere tirato
                   fuori.
                     
                     
                     Tesoro ti auguro di nuovo un gigantesco Buon Compleanno,
                     Ti voglio un mondo di bene e verrò a romperti anche in chat
                     ovviamente. Spero veramente che la vita ti doni tutto ciò che
                     meriti, perché sei una persona di gran cuore. <3
                     Mi auguro che queste piccole storie ti siano piaciute e ti abbiano
                     fatta awwware un pochino.
                     Mi dileguo ma non del tutto muahahahaha U.U  
















   
 
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