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Autore: Rumenna    12/02/2023    0 recensioni
Estate dei sedici anni: il momento in cui credi che sarete amici per tutta la vita, in cui pensi che basti crederci per farcela, in cui essere ricambiata dalla tua crush sia il dilemma più grande della tua esistenza, in cui una canzone da tre minuti e quaranta secondi può risollevarti di morale.
Ma poi in un batter d'occhio ti ritrovi a sfogliare un vecchio album di fotografie e a chiederti dove siano finiti quei sogni, quelle serate a confidarci di quanto detestavamo il mondo e soprattutto a chiederti dove siano finiti quegli amici.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Estate dei sedici anni: il momento in cui credi che sarete amici per tutta la vita, in cui pensi che basti crederci per farcela, in cui essere ricambiata dalla tua crush sia il dilemma più grande della tua esistenza, in cui una canzone da tre minuti e quaranta secondi può risollevarti di morale.

Eravamo sempre i soliti casinisti.
Rita detta la scalmanata, che cantava a squarcia gola in prima fila davanti al palco del Festanotte sperando di venir notata dal cantante, un tipo i cui testi parlavano solo di feste e gente ubriaca e strafatta.

Giorgia la seduttrice, che aveva un sacco di frequentazioni per cercare di attirare l'attenzione della madre, troppo concentrata nell'organizzare il matrimonio con un uomo più grande di vent'anni molto benestante, giravano un sacco di brutte storie e nomignoli cattivi sul suo conto che la facevano piangere una sera si e l'altra pure.

Lucio la salamandra arcobaleno, lo chiamavano così per via della sua passione per i rettili e per il fatto che fosse gay, il cui coming out non stupì affatto la sorella maggiore, l'unica che si occupava di lui dopo la morte dei genitori in quel tragico incidente ferroviario.

Ed infine c'ero io, Carolina la corta, per via della mia statura esile e mingherlina: credevo che per essere fighi e famosi l'importante fosse avere un'apparenza da dura, che maggiore eccentricità estetica significasse avere più chance di spiccare rispetto agli altri quando non si aveva avuto una vita particolarmente travagliata e drammatica su cui speculare.

Ma poi in un batter d'occhio ti ritrovi a sfogliare un vecchio album di fotografie e a chiederti dove siano finiti quei sogni, quelle serate a confidarci di quanto detestavamo il mondo e soprattutto a chiederti dove siano finiti quegli amici che per te valevano più di qualsiasi altra cosa, standotene chiusa in casa davanti alla TV mentre sorseggi tristemente un bicchiere di vodka, al termine di una giornata di schiavismo che vorresti solamente dimenticare.

 

   
 
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