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Autore: Fiore di Giada    14/02/2023    0 recensioni
[[L\\\'angelo bianco]]
[Partecipante alla challenge "Solo i fiori sanno...". Il prompt scelto è "margherita"]
Tra "I figli di nessuno" e "L'angelo bianco".
Questi due film, così vecchi, si stanno rivelando pieni di missing moments assai stuzzicanti per la mia immaginazione.
Comunque, Luisa va al cimitero a trovare suo figlio e vede la sua tomba piena di fiori assai diversi.
Le sue riflessioni su questo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A passo rapido, Luisa percorre il cimitero, stringendo tra le mani un mazzo di margherite.
Il vento invernale solleva il suo velo monacale e lei, di tanto in tanto, si ferma e lo rassetta.
A volte, lancia sguardi sospettosi, ora a destra, ora a sinistra. In quella giornata gelida, pochi hanno osato avventurarsi nel sepolcreto.
Nessuno sembra fare caso a lei e al suo abito monacale.
Eppure, non riesce a non temere gli sguardi degli altri.
Scuote la testa e riprende il suo cammino. E’ una suora, ma non ha perduto la sua umanità.
E’ una madre che, per sventura, ha perduto suo figlio.
Ne è sicura, Dio non la punirà per il suo amore di madre.
Anche lui è nato da una donna, che ha ben conosciuto il dolore della morte di un figlio innocente.
E’ ben più importante il suo giudizio di quello degli uomini e delle donne, che usano il suo santo nome per compiacere la loro sete di potere.
E lei, per la sola colpa d’avere amato, è stata vittima della loro crudeltà.
Sospira e accelera il passo. No, non è il momento di indugiare in simili, terribili ricordi.
Un luogo sacro non merita di essere insozzato di pensieri grevi d’odio e frustrazione.
Si ferma davanti ad una colonna, poggiata su un basamento ottagonale, sormontata dal mezzobusto di un ragazzino dai lineamenti affilati, i corti capelli scarmigliati e lo sguardo assorto.
Al centro, è stata intagliata una pergamena semiaperta, su cui spicca la scritta:

A Bruno Carani
che con eroico slancio sacrificò la sua giovane vita.
Il padre inconsolabile.


Dietro il foglio, si allunga un ramo di palma dal fogliame fitto e lanceolato, su cui spiccano le nervature.
Sul basamento, è appoggiato un vaso di ceramica lucida, colmo d’acqua pulita, in cui risaltano gigli e orchidee bianchi e rossi, circondati da viole, anemoni e soffioni.
Un mezzo sorriso solleva le labbra della suora. I gigli e le orchidee sono un dono di Guido, mentre gli altri fiori sono stati portati da sua figlia.
Non c’è nessuna armonia in quel mazzo, eppure le sembra meraviglioso.
Anna ha cercato di donare al suo sfortunato fratello maggiore i fiori per lei più belli.
Gli ha voluto bene, anche se lo ha conosciuto per troppo poco tempo.
E anche Guido non ha mai dimenticato il suo primo, sventurato figlio.
Con calma, posa le margherite nel vaso. Guido, quando verrà al cimitero, troverà quei fiori, ma non si arrabbierà.
Il suo cuore, per quanto provato, non ha perduto la sua gentilezza.
Anzi, vedrà in quella strana, estemporanea composizione floreale un omaggio alla memoria del loro figlio perduto.
Forse, cercherà un’esile speranza di riannodare un legame spezzato.
Ma non gliene può fare una colpa.
Il loro amore si è concluso, ma restano i genitori di Bruno.
Giunge le mani e mormora una preghiera. Bruno, dal Paradiso, osserva le loro vite.
E il suo animo puro può avvertire le emozioni da loro provate.
Potrà anche aiutare entrambi a sopportare questo peso crudele e a proseguire con le loro vite?
Poco dopo, si alza, lancia un ultimo, fuggevole sguardo alla tomba e si allontana dal cimitero.








   
 
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