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Autore: Fiore di Giada    17/02/2023    0 recensioni
[[L\\\'angelo bianco]]
[Partecipante alla challenge "solo i fiori sanno". Il prompt scelto è "lavanda" e il significato è "diffidenza"]
– Che c'è? Hai bisogno di qualcosa? – chiese Guido, il tono all'apparenza pacato. Perché doveva continuare una simile, disgustosa farsa?
Elena credeva di impietosirlo atteggiando il suo viso ad un'espressione da Madonna addolorata?
No, ormai non riusciva più a crederle.
– Dovevamo portare Anna al parco. – affermò Elena, la voce enfaticamente calma.
Con un cenno del capo, l'uomo annuì e si alzò dalla sedia. Ormai, gli era rimasta solo sua figlia.
Lei, pur non conoscendo nulla di Bruno, gli aveva dato affetto.
Per lei, avrebbe continuato la finzione di un matrimonio ormai privo di affetto e stima.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La luce di una lampada, posata sulla scrivania, illuminava la scrivania e creava giochi d'ombra sulle carte ivi posate.
Guido, con lentezza, sfogliava il registro contabile della cava, lo sguardo apparentemente attento.
Ad un tratto, con un gesto nervoso, chiuse il libro e lo allontanò da sé. I numeri, in quel momento, gli sembravano privi di significato, come macchie di inchiostro in un oceano bianco.
Il suo pensiero non riusciva ad allontanarsi dalla tragica, terribile morte di suo figlio Bruno.
Come un pugno, il dolore lo colpì allo stomaco e il nobiluomo boccheggiò. Pochi giorni erano trascorsi da quella tragedia.
Il ricordo di quell'orrenda agonia si era impresso nella sua mente.
Figlio mio... Non sono riuscito a salvarti. – mormorò, gli occhi lucidi di lacrime. In quel momento, sentiva gli spasmi dolorosi di quel corpo così fragile, dilaniato dall'esplosione, stretto tra le sue braccia.
Aveva cercato di salvarlo, affidandolo alle cure di un medico, ma non era servito a nulla.
Dopo poche, strazianti ore, Bruno era spirato, sotto gli occhi suoi e di Luisa.
Si strinse la testa tra le mani, reprimendo un gemito di disperazione. La morte del loro sfortunato bambino li aveva riuniti.
Ma quell'apparenza di famiglia, repentina, si era infranta e Luisa si era rinchiusa nel convento.
Ad un tratto, dei deboli colpi alla porta interruppero le sue riflessioni.
Avanti... – mormorò l'uomo, la voce flebile.
La porta, con un debole fruscio, si aprì e sulla soglia apparve Elena.
Guido girò la testa e le lanciò uno sguardo scostante. Sua moglie, che lui aveva creduto onesta, aveva portato a compimento il piano crudele di sua madre.
Aveva reso vano il suo pur nobile pentimento, che l'aveva condotta a riscrivere il suo testamento, per dare a Bruno un'esistenza confortevole.
E la sola vista di lei, in quel momento, gli procurava un senso di disgusto quasi fisico.
Qualsiasi suo atto o parola era coperto dall'ombra del sospetto.
Come un veleno, la diffidenza intossicava la sua mente e gli impediva di capire la realtà.
Elena scosse la testa, amareggiata. Suo marito era sempre stato cortese e lei, col suo comportamento, aveva distrutto il loro matrimonio.
Guido era un uomo onesto e l'amore per Bruno non gli avrebbe fatto dimenticare la sua famiglia.
Lei, però, pensando di proteggere il futuro di Anna, aveva impedito a Guido di conoscere Bruno.
Rise di sé. No, non lo aveva fatto solo per custodire il destino di Anna.
Lei, nonostante le sue origini aristocratiche, temeva Bruno, perché era il frutto dell'amore tra Guido e Luisa.
Quella popolana si era rinchiusa in un convento, ma il suo ricordo non era svanito dal cuore di suo marito.
Ma a cosa era servita questa sua manipolazione?
Gli occhi di lui, prima gentili, erano vitrei d'odio e, implacabili, la accusavano.
Che c'è? Hai bisogno di qualcosa? – chiese Guido, il tono all'apparenza pacato. Perché doveva continuare una simile, disgustosa farsa?
Elena credeva di impietosirlo atteggiando il suo viso ad un'espressione da Madonna addolorata?
No, ormai non riusciva più a crederle.
Dovevamo portare Anna al parco. – affermò Elena, la voce enfaticamente calma.
Con un cenno del capo, l'uomo annuì e si alzò dalla sedia. Ormai, gli era rimasta solo sua figlia.
Lei, pur non conoscendo nulla di Bruno, gli aveva dato affetto.
Per lei, avrebbe continuato la finzione di un matrimonio ormai privo di affetto e stima.
Chiuse il registro contabile, prese il cappotto e lo indossò.
Vieni. Non facciamo aspettare nostra figlia. Sei pronta? – chiese.
Elena annuì e, poco dopo, i due uscirono.






   
 
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