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Autore: rya_204    18/02/2023    1 recensioni
[ Steve / Bucky - AU ]
Quando chiedono a Steve come ci siamo conosciuti, lui inizia così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Steve Rogers
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Iniziativa: Love is in the air, in our February!
Prompt: Ero irrimediabilmente fuori di testa per questa donna che, due mesi prima, a una festa era scivolata accanto a me ubriaca e, come se mi conoscesse, mi aveva biascicato all’orecchio: “Tu meriti qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata”. (Raphael Bob-Wakberg)







 
Question...?
 
 
 
Quando chiedono a Steve come ci siamo conosciuti, lui attacca così:
«Immagina una festa in un appartamento squallido, immagina dei faretti che non illuminano un cazzo e lunghe tende spesse con le nappe e l’odore dell’incenso che ti si appiccica ovunque…»
«Immagina Steve in un angolo, con la sua faccia da martire,» si intromette Sam.
«Immagina Steve con le sue magliette attillate e quest’ansia continua perché tutti lo prendevano per etero,» Natasha, come sempre, va dritta al punto.
 
Steve dipinge un quadro che io non conosco. Nel mio ricordo eravamo in un bagno stantio, con una luce opaca che illuminava mattonelle scheggiate, sanitari impolverati e il rosso ruvido e rugginoso dei tubi scoperti. E poi la vasca, quell’orrenda, antiquata vasca da bagno nella quale ci eravamo svegliati, con Steve incastrato lì dentro con le sue gambe lunghe. Ricordo il livido di Steve, lungo e sottile che si srotolava dall’avambraccio fin sulla spalla, perché si era addormentato sopra la catenella dello scarico della vasca e ora ne portava il segno, il blu e il viola che pulsavano luminescenti sulla sua carnagione così chiara. Era come se non tenesse granché da conto quel suo corpo, come se fosse in prestito, ma per tutto il tempo aveva continuato a tenere una mano sulla mia nuca, per proteggermi in caso sbattessi contro il rubinetto della vasca.
 
Steve beve un sorso di birra e poi continua il suo racconto:
«E ora immagina questo ragazzo, con la folla che si apre quando cammina, con i capelli raccolti in uno chignon e il mascara sugli occhi e che mai troverei il coraggio di avvicinarlo, scivolarmi accanto ubriaco e, come se mi conoscesse, biascicarmi all’orecchio che merito qualcuno che mi ami in tutta la mia gloria devastata.»
Nel dirlo, si tocca uno zigomo in punta di dita, come se avesse ancora quell’occhio pesto.  «Quel pomeriggio avevo fatto a botte all’assemblea del campus, anzi, più che fare a botte le avevo prese di brutto.»
Sam lo interrompe. «Cinque contro uno e l’idiota non si è tirato indietro,» il palmo ben aperto a sottolineare quel numero, ma a Steve della matematica non è mai fregato.
«Mezzo campus a guardarli e nessuno che sia intervenuto.» Natasha picchietta il collo della bottiglia con un’unghia.
Mi aggrappo al gomito di Steve e lui mi fa posto nel suo abbraccio, caldo e solido e rassicurante.
 
Siamo arrivati alla fine del racconto e Steve conclude:
«Trascorro la festa a chiacchierare con questo ragazzo, gli tengo la testa mentre vomita, mi addormento con lui in questo bagno ammuffito e il mattino dopo lui nemmeno sa chi sono. Ma io avevo già irrimediabilmente perso la testa per lui.»
 
Quando mi chiedono come ho conosciuto Steve, rispondo:
«Una mattina mi sveglio, dopo una festa, in una vasca crepata, con questo ragazzo che, pur di farmi da cuscino, sopporta questo schienale duro e senza fiatare. Me ne innamoro all’istante.»
 
Come se io già contassi qualcosa per lui. E allora mi ero avvicinato e all’orecchio gli avevo sussurrato che lui ora era una cosa mia e Steve, come se fosse la cosa più naturale del mondo, in tutta la sua gloriosa spontaneità, me l’aveva permesso.




 
  
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