Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Dreamer47    22/02/2023    1 recensioni
È il 2005.
Sam e Dean sono ancora all'oscuro dei piani di Azazel.
Le loro giornate sono intrise di mostri e di streghe, vogliono ancora trovare John ed uccidere l'assassino di Mary, quando una ragazza incontrata per caso entrerà a far parte della loro vita.
Hunters' legacies non è solamente la storia dei fratelli Winchester, ma anche quella di Abby Harrison, una giovane ragazza dal cuore spezzato e dal destino turbolento il cui unico scopo è la vendetta.
Insieme, riusciranno ad ottenere ciò che vogliono più di ogni altra cosa.
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hunter's legacies
Capitolo 46
 
 
Si portarono il bicchiere di Scotch liscio alle labbra, bevendo l'ultimo lungo sorso per poi guardarsi in viso e sorridersi l'un l'altra: in fondo era passato del tempo dall'ultima volta che fossero usciti da soli, che fossero andati a bere qualcosa in un bar qualsiasi insieme. 
Ultimamente era diventato tutto più complicato con Mary e con il Marchio, e Abby e Dean non riuscivano più a ritagliarsi un po' di tempo per loro: ma quando quella sera Abby aveva visto Dean particolarmente di buon umore, non aveva aspettato neanche un minuto di più per farlo uscire dal bunker e portarlo a bere qualcosa. 
In realtà Abby stava andando a caccia di quel momento perfetto per farlo uscire, permettendo così a Sam di svolgere il loro piano e di non essere visto da suo fratello: il compito della ragazza era proprio quello di distrarre Dean per tutta la serata, mentre Sam usciva dal bunker e andava alla ricerca proprio del libro che Cain le avesse consigliato di consultare. 
Dean posò rumorosamente il bicchiere sul loro tavolo e sgranò appena gli occhi dato che adesso Abby era passata ad un altro giro di Jagermeister che li stesse lentamente sfinendo; guardò la ragazza ridere nel modo in cui facesse solitamente quando volesse nascondergli qualcosa, e la vide avvicinarsi di più a lui guardandolo con uno strano sguardo negli occhi. "Cosa vogliamo fare adesso?". 
Dean sollevò un sopracciglio e per un attimo dimenticò la cicatrice rossa e pulsante che avesse sul braccio destro, ricambiando il sorriso divertito. "Tu cosa vuoi fare, ragazzina?". 
Abby lasciò scivolare lo sguardo dal loro tavolo per esaminare l'intero locale, osservando i vari gruppi di ragazzi e amici che stessero bevendo e ridendo a qualche passo da loro, e si morse il labbro, individuando ciò che avrebbe voluto fare immediatamente. 
Lo afferrò dal braccio e lo fece alzare, costringendolo a seguirla e per un istante Dean ebbe l'impressione che Abby lo stesse portando dritto verso il bagno delle donne, e sorrise perché era passato tanto tempo da quando lui ed Abby si fossero lasciati andare in un posto pubblico; ma la ragazza lo fulminò con lo sguardo, perché non era al sesso che aveva pensato. 
Modificò la sua rotta per arrivare fino al bersaglio appeso al muro e gli mostrò le freccette abbandonate sulla mensola sottostante, sollevando un sopracciglio. "Eri davvero il più bravo a questo gioco circa.. 10 anni fa. Adesso che sai fare, nonnetto?". 
Dean la guardò in maniera accigliata e vide la sua aria di sfida, così sorrise divertito e si tolse la giacca di tela per essere più agile nei movimenti, appoggiandola al tavolo da biliardo vuoto accanto a loro; Abby lo osservò prendere le sue freccette e guardarle con sopracciglia aggrottate, per poi voltarsi a guardarla con aria confusa. "Quand'è che abbiamo smesso di giocarci?". 
La ragazza lo guardò e si grattò la nuca pensandoci su, mentre si sedeva sul bordo del biliardo vicino per poi guardarlo con aria più sicura ed annuire. "Probabilmente dopo che sei tornato dall'inferno e ci siamo lasciati perché sono stata a letto con Sam".
Nonostante fossero passati anni e neanche lui fosse stato proprio un santo nella loro relazione, Dean la guardò accigliato e scosse la testa, sentendo la gelosia latente sempre dentro di sé; la studiò per qualche istante, perché sapeva che Abby non avrebbe mai parlato in quel modo. 
Capí che Abby lo stesse mettendo alla prova: l'alcol, il riferimento ad uno degli episodi più brutti che fosse accaduto fra loro. 
Eppure Dean stava mantenendo la calma. 
Non era furioso, non sentiva il Marchio pulsare. 
Sorrise perché qualsiasi cosa gli stesse facendo Abby, stava funzionando e la ragazza agiva su di lui come una vera e propria droga che gli annebbiava il cervello e lo manteneva quieto. 
Si voltò verso il bersaglio e lanciò velocemente le tre freccette che avesse a disposizione, stupendosi di sé stesso per la mira fantastica che avesse nonostante fosse più che brillo. 
Si voltò per esultare e sbattere in faccia la sua bravura ad Abby, che però vide osservare velocemente lo schermo del telefono per poi postarlo sul tavolo con uno scatto e tornare ad indossare quella maschera di divertimento sul suo viso; non fece caso a ciò che Dean avesse visto ed alla sua espressione indagatrice, ma gli andò in contro sorridendo dopo aver fatto segno al barista di preparare altri due drink per loro. "Sei stato bravo. Beviamo un altro po', scommetto che la tua mira può diventare peggio di così". 
Dean la sentí sollevarsi sulle punte e baciargli delicatamente le labbra, e Dean rispose con un sorriso tirato mentre annuiva poco convintamente, e la vide allontanarsi verso il bancone per prendere i loro drink: si chiese chi potesse scriverle a un messaggio a quell'ora e perché Abby avesse spento lo schermo velocemente quando lo aveva visto voltato verso di lei. 
E nella mente di Dean si materializzò l'immagine di Edward Randall: ricordava il modo in cui l'aveva guardata ed il modo in cui Edward avesse guardato lui. 
Dean strinse i pugni perché quello strano comportamento di Abby gli sembrò l'ennesimo segno che lo portò a pensare che la ragazza stesse davvero nascondendo qualcosa e si ritrovò a premere le dita sul suo avambraccio destro mentre sentiva il Marchio pulsare contro la sua pelle per la prima volta da quando Abby fosse tornata. 
 
 
Abby aveva visto anche l'ultima palla andare in buca e si era ritrovata a sbuffare sonoramente mentre stava appoggiata al bordo del tavolo da biliardo con i palmi aperti ed osservava la partita che aveva perso miseramente concludersi; Dean l'aveva guardata con un grosso sorriso vittorioso sul viso mentre Abby aveva messo su un broncio fintamente arrabbiato ed aveva incrociato le braccia al petto, sentendo subito il ragazzo avvicinarsi a lei e posare la stecca sul tavolo con una grossa risata compiaciuta. 
"Ho vinto". 
"Beh, buon per te" aveva risposto Abby guardandolo in cagnesco e scuotendo la testa, mentre lo sentiva afferrarla dai fianchi ed attirarla a sé. 
"Vuoi la rivincita, ragazzina?". 
Abby aveva sollevato un sopracciglio e ci aveva davvero pensato su, annuendo e mordendosi il labbro inferiore, per poi tornare a sorridere. "Prendo altri due drink e poi ricominciamo questo stupido gioco". 
Abby si era allontanata di proposito e si era avvicinata al bancone iniziando a parlare con il barista invece che ordinare da bere, osservando con la coda dell'occhio Dean sedersi con l'animo un po' più sereno al loro tavolo, vicino al tavolo da biliardo: lo aveva visto cercare di distogliere lo sguardo dal telefono che Abby avesse lasciato sul tavolo in bella vista, ma poi Dean non era riuscito a frenare la sua curiosità e aveva allungato una mano verso esso per iniziare a frugare fra i suoi messaggi: tutto andava secondo il piano di Abby, che smise di fare conversazione inutile ed ordinò i due drink al barista quando aveva visto Dean sospirare e rimettere il telefono a posto. 
Abby si era apprestata a cancellare velocemente gli ultimi messaggi di Sam, che nel frattempo aveva trovato ciò che stesse cercando, e aveva lasciato il telefono acceso e senza blocco proprio a pochi centimetri da Dean un po' per vedere se avesse ragione a crederlo insospettito, un po' perché voleva vederlo rasserenarsi mentre leggeva i messaggi scambiati con Silver usati come diversivo. 
La serata continuò velocemente fra una bevuta e l'altra ed Abby pensò di non aver visto Dean così sereno da veramente tanto tempo: aveva guidato lei per tornare al bunker perché Dean le sembrava fin troppo brillo, dato che quella sera c'erano andati giù pesanti unicamente per distrarlo e fargli passare una serata spensierata. 
Adesso che si trovava nel loro letto col viso schiacciato sul suo petto mentre le sue braccia l'avvolgevano stretta, Abby si ritrovò a sospirare quasi di felicità perché le era davvero mancato passare del tempo insieme a lui che non implicasse squallidi motel o strane uccisioni; Mary dormiva nel lettino accanto a loro e  aveva smesso di svegliarsi durante la notte, lasciandoli dormire tranquilli, stupendoli giorno dopo giorno per quanto crescesse velocemente. 
Quando fu sicura che Dean fosse totalmente addormentato e avesse iniziato a russare bellamente, Abby si divincolò in maniera delicata dalla sua presa per non svegliarlo, sedendosi sul bordo del letto ed osservando il modo in cui il ragazzo si fosse sistemato e stesse continuando a dormire. 
Sgattaiolò dalla stanza socchiudendo la porta e camminando scalza sul freddo pavimento del bunker, raggiungendo velocemente la camera di Sam che sapeva la stesse aspettando sveglio; non bussò neanche, ma si continuò a guardare le spalle per cercare di capire se Dean la stesse cercando, e solamente dopo si voltò verso il ragazzo seduto alla scrivania della sua stanza intento a cercare qualcosa al suo computer. "Ciao Sammy".
Il ragazzo ricambiò il saluto e si alzò studiando il suo viso teso e stanco, e si avvicinò a lei con un sorriso incerto confermandole di aver preso da una cripta sotterranea ciò che interessasse ad entrambi senza neanche un graffio, ed Abby tornò finalmente a respirare davvero. "Bene Sam: c'è mancato poco che Dean mi scoprisse stasera".
Sam accennò un sorriso dispiaciuto e la guardò con aria stanca, notando il suo viso sormontato da delle occhiaie scure e le carezzò un braccio con dolcezza: Sam aveva visto molte volte il modo in cui Abby si prendesse cura di tutti, specialmente di Dean e di Mary, ed era davvero contento di poter seguire la sua pista mentre Abby staccava un po' la spina con Dean, divertendosi in un bar nonostante fosse copertura, mentre Dan si prendeva cura di Mary. 
Sam aveva dimenticato quando fosse stata l'ultima volta che l'avesse vista davvero serena, davvero tranquilla e spensierata. "Il libro è al sicuro, ma è completamente bianco. Nella prima pagina c'è solamente una frase che dice che nessuno potrà leggerlo a meno che esso venga inghiottito da una fonte di malvagità e di purezza allo stesso tempo per ristabilire l'equilibrio, spezzatosi nell'universo molto tempo fa". 
Abby sgranò gli occhi e lo guardò con aria confusa, inclinando appena la testa di lato e pensando con ironia che facessero tanti passi avanti quanti quelli che facevano indietro, e sospirò rumorosamente. "E che vorrebbe dire?". 
"Non lo so. Ci dovremo lavorare, ma non adesso, quindi torna a letto e vai a dormire: hai l'aria stanca. Da quant'è che non dormi?" chiese Sam aggrottando le sopracciglia e osservando nuovamente il suo viso notevolmente segnato da quei mesi. 
Abby istintivamente sorrise mentre lo guardava negli occhi e pensava di essere davvero fortunata ad aver Sam come complice; lo salutò con un lungo abbraccio e si congedò per dirigersi nuovamente nella sua stanza, muovendosi in silenzio. 
Aprì lentamente la porta per non svegliare Dean o la bambina e sollevò le lenzuola per sdraiarsi nuovamente accanto al cacciatore: si distese sul materasso e subito sentí una sensazione di sollievo mentre il dolore alla schiena si alleviò, stiracchiandosi appena e accennando un sorriso. 
La stanza era buia ad eccezione della piccola bajour che Dean si ostinava a tenere accesa per trovarsi pronto nel caso in cui Mary avesse iniziato a piangere durante la notte, per alzarsi e non disturbare troppo Abby lasciando che si godesse ancora qualche ora di sonno; Dean si era riscoperto ad amare davvero quel ruolo da genitore. 
Forse perché Mary lo ricompensava con un affetto tale da far sciogliere il suo cuore, forse perché la prima parola della sua bambina fosse stata proprio papà, e l'aveva detta mentre muoveva i primi passi più sicuri nella sala bunker, avvicinandosi a lui con il suo solito sorriso solare e si era aggrappata forte al tessuto dei suoi jeans per mantenersi stabilmente eretta. 
Forse perché nei suoi occhi vedeva il suo intero mondo. O forse perché era davvero la bambina più dolce e bella che avesse mai visto. 
Perché la sentiva sua e nessuno mai avrebbe potuto portargliela via.
Eppure Dean non riusciva più a sopportare di starle lontano per più di qualche ora, aveva costantemente bisogno del suo contatto e delle sue manine. 
L'amava così come Mary amasse lui. 
E Dean amava ancora tantissimo anche Abby, che gli aveva fatto un regalo così bello come la loro bambina. 
Sentí un braccio avvolgerle la vita e tirarla forte nella sua direzione per portarla più vicina a sé ed Abby istintivamente sorrise, sfiorando il braccio muscoloso che la teneva stretta e anche quello che Dean aveva fatto passare sotto al suo collo per tenerla più vicina. 
Sentí il suo odore arrivare dritto alle narici e voltò appena il viso nella sua direzione con gli occhi chiusi, beandosi per qualche momento di quel contatto così intimo fra loro due. 
"Dove sei stata?". 
La voce impastata dal sonno giunse alla sue orecchie in maniera chiara, e nonostante Abby tenesse ancora le palpebre sigillate sapeva che Dean avesse aperto i suoi occhi e la stesse osservando: fece spallucce e si strinse di più a lui, sfiorandogli la guancia con il naso con un gesto delicato. "A prendere dell'acqua". 
Abby lo sentí rispondere con un grugnito poco convinto della sua risposta e subito si voltò con il corpo nella sua direzione per aprire gli occhi e guardarlo mentre si muoveva dentro il suo caldo abbraccio; guardò dentro i suoi occhi verdi ed accennò un sorriso, sollevando una mano per sfiorargli il viso appena barbuto ma notando i lineamenti duri e la mascella contratta: evidentemente avergli lasciato il telefono a disposizione quella serata non era bastato a placare i suoi sospetti, dato il modo indagatore con cui la stesse guardando, ed Abby capí che il sospetto nei confronti di Edward non gli fosse ancora passato. 
Finse tranquillità e salì a sfiorargli i capelli con dei movimenti lenti per farlo rilassare di più, e vide la sua espressione divenire appena più tranquilla, tanto che Dean si avvicinò di più e le diede un dolce bacio sulla guancia. "È stata una bella serata, non è vero ragazzina?".
Abby sorrise di più ed annuì perché amava sempre passare del tempo insieme a lui ed il resto della famiglia, ma per una volta erano soli e avevano potuto bere spensierati proprio come tanti anni prima. "Ti ho fatto il culo a freccette, certo che lo è stata". 
"E io ti ho stracciato a biliardo, siamo pari ragazzina.." sussurrò Dean allargando il suo sorriso, sentendosi ancora divertito per la faccia che la ragazza avesse fatto al locale nel momento in cui aveva capito di aver perso la partita e che lui avesse già vinto prima ancora che Abby potesse accorgersene. 
Mise su un broncio arrabbiato e lo guardò male, cercando di liberarsi dalla sua presa per allontanarsi con finta rabbia ma presto Dean si affrettò a riavvicinarla a sé, facendola poi ridere di gusto: furono inutili le movenze di Abby per liberarsi, perché aveva le braccia del ragazzo attorno alla sua vita che la stavano stringendo stretta. 
Il suono delle loro risate si placò nel momento in cui i due ragazzi incorciarono i loro occhi sdraiati sul loro letto, e la risata scemò su entrambi, fino a rimanere a fissarsi negli occhi per dei lunghi istanti mentre guardavano uno dentro l'altra attraverso i loro occhi. 
Dean aveva capito che quella sera Abby lo avesse portato fuori con una scusa e aveva anche intuito che stesse architettando qualcosa senza però capire di cosa si trattasse, ma cercò di non dar troppo a vedere il suo essere sospettoso, altrimenti Abby avrebbe alzato la guardia e non gli avrebbe permesso di capire cosa realmente stesse facendo. 
Il ragazzo decise di archiviare quei pensieri almeno per quella notte dato il modo in cui lei lo stesse guardando, con quel sorriso impertinente che aveva sempre contraddistinto il suo viso, e si avvicinò lentamente mentre le carezzava il fianco in maniera diversa: era una stretta altamente possessiva che Abby aveva sempre amato sentire su di sé e la ricambiò in fretta quando si arpionò alla sua spalla con la mano per tirarsi su e raggiungere più velocemente il suo viso. 
Dean sorrise e si avvicinò di più per colmare la distanza fra di loro, mentre sentiva il cuore battere più velocemente nel petto e si rese conto che per una volta il Marchio non stesse esercitando alcuna pressione su di lui: non vi era alcuna pulsazione sul suo braccio, nessuno strano sentimento dentro di lui. 
Vedeva solo Abby. Voleva solo Abby. 
La baciò con dolcezza sentendo il suo cuore impazzire di più mentre risaliva il corpo della ragazza con le dita e sentiva la voglia di averla crescere velocemente dentro di sé. 
Abby provò esattamente le stesse cose mentre lo stringeva di più e gli permetteva di sistemarsi meglio su di lei allargando le gambe per fargli più spazio, e sentí la dolcezza con cui Dean avesse infilato una mano all'interno della sua maglietta per sfilargliela in fretta, tornando a baciarla con fermezza. 
Abby fece lo stesso e presto anche la sua maglietta ed il resto dei vestiti finirono in fondo al letto, mentre la ragazza lo sentí muoversi lentamente e delicatamente dentro di sé, non smettendo un momento di guardarla, tranne per baciarla e stringerla più forte a sé. 
I loro occhi rimasero incatenati mentre sentivano il cuore battere più in fretta ed entrambi rimasero piacevolmente stupiti di provare ancora quelle sensazioni dopo tutto quel tempo che fossero stati insieme e dopo tutto ciò che avessero passato, e presto si ritrovarono a sorridersi incapaci come sempre di dirsi cosa sentissero l'uno per l'altra in quel preciso momento in cui i sentimenti gli stessero esplodendo nel petto; un leggero sospiro e un cambiamento del respiro del sonno di Mary li fece voltare di scatto verso il lettino con le alte sbarre posto proprio accanto al lato del letto di Abby, facendoli fermare ed assicurarsi che non si fosse svegliata, ma presto i due ragazzi videro la piccola voltarsi ancora nel sonno mentre si sistemava il ciuccio fra le labbra e tornando a dormire sorniona. 
Accennarono una leggera risata pensando di averla scampata per un pelo e tornarono a guardarsi divertiti, dando le ultime spinte prima di sentire il calore ed il piacere esplodere dentro di loro, cercando però di limitare i suoni ed i gemiti che potessero uscire dalle loro labbra per non disturbare Mary; Dean l'attirò a sé e le baciò delicatamente la testa quando la sentí sistemarsi sul suo petto, stringendola più forte a sé e facendo oscillare lo sguardo fra la donna che amava e che stringeva fra le braccia e la bimba che dormisse ancora profondamente e che rappresentasse ormai il centro del suo cuore e del suo mondo, sentendosi pienamente felice. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Dreamer47