Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: lmpaoli94    24/02/2023    0 recensioni
Il sentimento è forte.
Ogni parola presa dal tuo cuore per me è una poesia.
Mi sento protetta vicino a te.
Ogni abbraccio, ogni bacio sincero. Per me questo è vita.
Siamo giovani. Siamo felici. Ho voglia di innamorarmi.
E mentre mi incammino in mezzo a tutte le difficoltà invisibili, io mi sento invincibile accanto a te.
Il tuo tocco è sempre caldo, anche in ogni tempesta che mi porterebbe via da te come un vortice troppo forte.
Ma io sono sempre qui. Sono troppo fiero e fortunata di aver fatto parte di un destino che mi lega a te.
E mentre i tuoi occhi senza emozioni vorrebbero dirmi tanto e tutto, io ti ascolto.
Sorridente. Nel mio totale silenzio.
Perchè tu riesci a parlarmi con gli occhi. Ed io colgo ogni tua parola e la assaporo con tutta l'armonia del nostro legame.
Fino a quando tutto sembra rompersi per sempre...
Genere: Angst, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Asako Kurumi/Alissia, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Akito/Fuka, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I giorni seguenti furono solo un transito per cercare di pensare al mio futuro.
Heric non era tornato a casa ed io non ero ancora riuscita ad andarmene.
Ma perchè andare via? Lasciare il mio ex fidanzato nelle grinfie di quella smorfiosa? Non potevo sopportarlo.
E poi quel dolore doveva assolutamente essere rimarginato, altrimenti sarei davvero rimasta una zitella come la mia vicina di casa.
E cercando di trovare quella pace adatta, l'arrivo improvviso di mia madre mi fece aprire gli occhi.
< Mamma! >
< Ciao tesoro, come stai? > fece mia madre abbracciandomi subito dopo < Sono arrivata il prima possibile. Non potevo sopportare di sentirti al telefono piangere per colpa di Heric. >
“Mia madre: la persona che chiama sempre nei momenti meno opportuni... Anzi, a dire la verità, ogni giorno era sempre meno opportuno. Ma fa lo stesso”
< Sono contenta di vederti ma... non occorreva che tu venissi qui. >
< Certo che dovevo, amore. Non potevo pensare che tu stessi soffrendo da sola in questa metropoli. E poi New York è una delle città più pericolose al mondo per delle donne fragili come te. >
< Ma mamma! Io non sono fragile come dici! >
< Davvero? Allora perchè non ri sei ripreso Heric? >
< Perchè lui... non mi ama più. >
< Ah ah! Questo è impossibile. >
< E come fai a dirlo? >
< Lo so per certa. Quel ragazzo non può smetterti di amarti dal giorno alla notte. C'è sicuramente qualcosa sotto. >
< Il suo malumore va avanti da molti mesi. E io non te ne ho mai parlato. >

< Avresti dovuto, Sana. Così io ti avrei aiutato a risolvere la situazione. >
< Non avrei mai creduto che mi mollasse senza darmi spiegazioni. >
< Non ti ha dato spiegazioni? Allora c'è sicuramente qualcosa sotto. >
< Mi ha solamente detto che non provava più i sentimenti di un tempo. Tutto qui. >
< E tu gli credi? >
< Ho voluto indagare per fare breccia nel suo cuore, ma ha innalzato un muro invalicabile che io non posso scavalcare. Si è chiuso in sé stesso e non vuole più saperne di me... Anche se l'altro giorno al supermercato in compagnia di Alyssa... >

< Che cosa?! Si è messo insieme con la tua ex compagna di classe?! >

< A quanto pare, sì. Lei non ha smesso mai di amarlo. E come dargli torto? >
< Allora devi agire. Subito! >
< Mamma, adesso smettila e datti una calmata. >
< Non starò calma nel sapere che mia figlia è stata mollata su due piedi senza una valida spiegazione. Rimarrò qui a casa tua finché la situazione non si sarà ristabilita. Anche a costo di interrogare quel ragazzo personalmente. A proposito, adesso dove si trova? >
< Non ne ho la più pallida idea. Sono giorni che non torna a casa. >
< Ma tu l'hai cacciato? >

< Ho dovuto. Non potevo più sopportare la sua presenza. >
< Questo è un male... Sicuramente deve trovarsi insieme a quella donna. Sai dove posso rintracciarla? >

< Non lo so, mamma. Mi dispiace. >
< Allora è giunto per me il motivo di indagare. Vedi di non aspettarmi alzata. >
Piombando fuori dal mio appartamento con tale rapidità proprio come era arrivata, non ebbi il tempo di dargli spiegazioni e sapere dove volesse andare a parare.
< Mamma! Fermati! >
< Vuoi venire anche tu, tesoro? Guarda che ti aspetto volentieri. >

< Non conosci New York. In questa metropoli è facile perdersi. >
< Non ti preoccupare. So badare a me stessa. Allora vieni? >
Non avrei mai permesso che mia madre potesse girovagare da sola in una città grande come New York.
E mentre il mio cuore per Heric ricominciò improvvisamente a battere, decisi di seguirla, anche se trovarlo ci sarebbero voluti giorni.
< Va bene. Arrivo. >

 

 

La sua presenza gli dava il voltastomaco, soprattutto sapendo delle minacce che avrebbe recato a me se l'avesse lasciata.
< Heric, che ne dici se io e te... >
La ragazza lo toccava ovunque mentre Heric cercava in ogni situazione di rimanergli alla larga.
< Perchè ci hai fatto questo? Perchè ci hai voluto dividere? È solo per amore o c'è altro? >

< Diciamo che non ho mai sopportato quella ragazzina. E l'unico modo per farla soffrire davvero era portargli via il suo fidanzato. Ovvero tu. >
< Alyssa, se vuoi che io e Sana non stiamo insieme, posso benissimo tornare in Giappone. Lì non avremo mai un futuro insieme. >
< Credi davvero che io mi fidi di te? Voglio controllarti, Heric. Voglio avere tutto sotto controllo. >
< Tu sei pazza, Alyssa. >
< Lo so bene. Sono pazza di te. >
Spogliandolo contro il suo volere, Heric cercava di respingerla in ogni modo, provocando in lei rabbia repressa.
< Non puoi starmi alla larga! Non te lo permetto! >
< Basta, Alyssa. Adesso sei andata oltre. >
< Davvero?! >
Tirando fuori una pistola dal suo cassetto, Alyssa la puntò contro Heric minacciandolo che se lui non l'avesse voluto, non avrebbe mai avuto nessun'altra.
< Puoi scegliere, Heric. Ma vedi di farlo saggiamente. >
Ad Heric tremavano le gambe e la voce ma non poteva continuare con tale dominazione.
< Alyssa, se abbassi la pistola... >

< Tu vuoi solo disarmarmi. Vuoi togliermi di mezzo prepotentemente dalla tua vita come hai fatto in passato fidanzandoti con Rossana. Ma io non posso permetterlo ancora. Tu mi appartieni. >
< No, Alyssa. Tu sei malata. Hai bisogno di qualcuno che ti ama davvero. Ed io non quello che credi. >
< No, Heric. Ti stai sbagliando. >
Ed improvvisamente, mentre la paura fece spazio al coraggio, Heric confessò ad Alyssa che l'unica persona che amava davvero ero proprio io.
< Io non posso stare senza di lei. È più forte di me, Alyssa. Mi dispiace. >
Non avrebbe mai trovato le parole adatte, andandosi a scontrare con una furia repressa che non aspettava altro che esplodere.
< Se questa è la tua decisione... >
E mentre il silenzio veniva rotto da uno sparo, Heric fu colpito all'altezza della spalla e i suoi occhi improvvisamente videro il buoi.
Un buoi forzato dove avrebbe trovato la sua dimensione.

 

 

Svegliandosi in ospedale in mezzo ad alcuni infermieri che lo stavano curando, Heric non riusciva ricordare quello che gli era accaduto.
< E' stato molto fortunato che il colpo non abbia inferto il suo cuore., e poi una ragazza ha chiamato velocemente i soccorsi e l'abbiamo visto stramazzato a terra in mezzo alla strada. >
< Io? In mezzo alla strada? >
< C'è qualcun altro che possiamo chiamare? >
E fu in quel momento che l'idea di ricongiungersi a me gli balzò all'idea per un futuro diverso.
< Chiami questo numero, la prego. Mi sento ancora molto debole > fece Heric componendo il mio numero.
< Certo. Nessun problema. >
< E poi le farei una richiesta: mi tenga lontano una persona di nome Alyssa. È lei che mi ha sparato. >
< Sarebbe meglio dire tutto alla polizia. Credo che sarà qui a momenti... Pronto? >
“Evviva! Sana ha risposto!” pensò Heric ritrovando la serenità.
Non riusciva a tenere gli occhi aperti e ad ascoltare la conversazione.
Troppo stanco. Troppo provato per gli ultimi avvenimenti.
Desiderava solo svegliarsi con me dinanzi.
Erano questi i suoi veri pensieri sul mio conto.

 

 

Passarono le ore ed Heric era ancora sotto sedativi e tranquillanti.
Cercai di piombare in ospedale il prima possibile ma a causa del traffico caotico e dal fatto che eravamo dall'altra parte della metropoli, non riuscii ad arrivare in tempo per potermi stringere a lui.
Il mio cuore era colmo di tristezza, ma anche di speranza.
Heric ha davvero rischiato la vita e questo teneva da parte tutti gli attriti e le divisioni che ci hanno tenuti lontani.
Dovevo agire e dovevo ritrovarlo al più presto per ricercare la verità, anche se sapevo chi fosse davvero il colpevole di tale scempio.
Ma dovevo correre.
Dovevo arrivare prima di lei.

 

 

L'ombra che mi circondava.
L'ombra in cui il male diventava sempre più grande dinanzi a quegli occhi assonnati.
Heric era ancora dormiente nella sua stanza e non aveva nessuno vicino a lui.
Sentiva solo il rumore di alcuni passi e subito dopo improvvisamente l'incubo.
L'immagine nitida di quella persona che mi guardava con disprezzo e il modo in cui cercava di rigettarlo nel buio.
Heric cercava di gridare ma veniva soffocato dall'impeto di Alyssa che voleva toglierlo di mezzo definitivamente.
Cercava di liberarsi come meglio poteva ma è la mia corse sfrenata mischiata alle mie grida che finalmente riesco a scaraventarla per terra lontano da lui mentre la polizia l'arresta con quegli occhi iniettati dal diavolo sanguinario.
< Ormai è finita, Alyssa. Marcirai in prigione lontano da noi. Via! >
Mi sentivo potente dopo averla fatta arrestare mentre il povero Heric soffriva per il mancato ossigeno.
Adesso lo stringevo accanto a me mentre mi madre arrivò subito dopo.
< Adesso va tutto bene, Heric. Ci sono qui io accanto a te. >
< Rossana, stai bene? >

< Sì, mamma. Adesso va tutto bene. >
Avevo finalmente ritrovato la serenità.
Finalmente avevo ritrovato il mio Heric e nessuno me l'avrebbe mai portato via.
In primo luogo Heric cercò di confessare il motivo di tale divisione, ma io non volevo ascoltarlo.
Non volevo assolutamente ricordare quei momenti così truci e quella cattiveria che ci avevano avvolto spaventandoci e senza che noi potevano fare qualcosa per contrastarla.
Ma ora io e quel suo tocco divenuto freddo doveva essere riscaldato.
E quel futuro che solo con te partirò in quella terra promessa che diverrà incancellabile volevo solo vedermi.
Io insieme a te. È questo l'unica cosa che contava per me.
Perchè io ti amavo. E ti avrei amato sempre.
< Anch'io ti amo, Sana. Per sempre. >

 

   
 
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