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Autore: asia20    25/02/2023    0 recensioni
La Terra di Mezzo ha conosciuto un periodo di grandi sconvolgimenti tecnologici, arrivando ad un grado di progesso simile a Coruscant (Star Wars). Ora, mentre la Quinta Era si avvicina velocemente, una mezz'hobbit con madre Elfo, un Nano, e due Elfe dovranno evitare il ritorno dell'Oscurità.
(Copione di un gruppo Gioco di ruolo a tema TolkienStar Wars, che gestisco su facebook)
La storia continua in Lord of the Rings: Darkness Return Stagione 2
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 1: Partenze ed Ordini

Ilmaril, Valinor

 

Tahenys; *entro nella grande sala dei Concili di Ilmaril, il palazzo che sorge sul picco più alto di Taniquetil, il monte più alto di Arda. Non so perché sono stata convocata qui...Raramente, gli altri Valar si occupano di me, del mio lavoro. Sono quasi un'emarginata e, forse, deriva dal fatto che sono la compagna di Melkor...e non ho mai passato molto tempo qui, in Arda. Anche gli Eldar mi vedono come un'estranea. Non sono nemmeno nei loro canti....Saluto Tulkas, Orome e Irmo con un cenno del capo. Sorrido lievemente a Vana ed Este...e mi inginocchio di fronte a Manwe* Mi avete convocata, o Alto Re di Arda?

 Manwe; *Manwe le offre un dolce sorriso.Sembra passato così tanto tempo dall'ultima volta in cui i suoi fratelli e sorelle si sono tutti riuniti nella stessa stanza per discutere cordialmente. Più precisamente, dal giorno in cui dovettero interrogarsi sul come procedere con i continui tentativi di Mairon di prendere il controllo della Terra di Mezzo.

Un tempo, le loro riunioni erano molto più frequenti, e non certo convocate per parlare solo di minacce e tempi burrascosi... quando la vita ad Arda era molto più semplice e gentile, prima che Melkor scegliesse di deturparla con le sue azioni.

Il solo pensiero del fratello caduto è sufficiente per riempirlo di una profonda tristezza, ma cerca di seppellirla in prospettiva alla difficile decisione che deve prendere quel giorno. Deve rimanere lucido.*

Ben ritrovata, cara sorella *dice con la sua voce morbida e cordiale* Alzati pure, poichè tra parenti non abbiamo alcun bisogno di simili formalità. Non importa cosa potrebbero pensare alcuni di noi.

*Rivolge uno sguardo tagliente verso coloro che ancora si ostinano a giudicare Tahenys, quando ella non ha fatto altro che seguire il suo cuore. Per questo dovrebbe essere condannata? Lui non lo crede, ecco perché ha deciso di farla convocare. Tra tutti loro, potrebbe essere la più adatta al compito che si sono prefissati.*

Sono giunti sussurri di una potenziale minaccia alla pace della Terra di Mezzo. Sai a cosa mi riferisco?

Tahenys: *Mi alzo in piedi, i miei occhi brillano per un attimo....so già dove prendere dimora...Mordor è vuota da secoli, no?* so a cosa vi riferite, certo. Ho avvertito anch'io il ritorno di Melkor. *in verità....ho ucciso le guardie che lo tengono prigioniero nel Vuoto....ma questo, meglio che Manwe non lo sappia. Lo terrò per me* Pensi che Varda, Tulkas e Namo, mi lascerebbero prendere dimora nelle Terre del sud?

Manwe: *Manwe inarca un elegante sopracciglio*

Lo faranno, se sarò io a ordinarlo.

E al momento, ritengo che tra tutti noi saresti la più adatta per recarti sulla Terra di Mezzo e offrirci un resoconto dettagliato della situazione.

*Sospira dolcemente*

In circostanze diverse, preferire non aggravarti con un simile compito... ma visto il tuo rapporto unico con il nostro fratello ribelle, temo proprio che non abbiamo molta scelta in materia. Dobbiamo sapere quali sono le sue intenzioni nei confronti di Arda... con qualsiasi mezzo necessario.

*A quel punto, si rivolge al resto dei suoi parenti*

Non siete d'accordo anche voi?

Tulkas: *Tulkas osserva la scena in silenzio, finchè non sente nominare le Terre del sud. Sa perfettamente dove vuole arrivare Tahenys...e non approva*

non sono d'accordo. Lei è già stata corrotta da Melkor, in tempi antichi. Perchè non dare questo compito ad un Maiar?

Non possiamo rischiare di perdere Tahenys nell'Ombra. Non sappiamo cosa si annida in quelle terre. *Vorrei alzarmi in piedi e battere il pugno sul pavimento, ma Manwe ci ha ordinato di restare seduti...*

Se veramente vuole la Terra di Mezzo, scelga un altro luogo dove avere dimora. La sua decisione è sospetta. Potrebbe essere un piano di Morgoth.

 

Varda: un piano di Melkor, Tulkas? *Sappiamo tutti che Melkor non può comunicare dal Vuoto* un maiar non resisterebbe all'Oscurità che ancora giace a Mordor. *Osservo Tahenys...con sguardo severo* qualcosa si muove in quelle terre. Le aquile hanno rivelato che l'Orodruin ha eruttato....e sappiamo cosa significa.

 Manwe: *Manwe annuisce in accordo alle parole della moglie.*

Varda dice il vero, fratello mio. Da secoli, ormai, la situazione della Terra di Mezzo non era tanto grave... più precisamente, dagli ultimi giorni della Guerra dell'Anello. Un conflitto esiguo per noi Valar, certo, ma che si rivelò quantomeno catastrofico per i figli e le figlie di Illuvatar. Non possiamo permetterci di essere compiacenti, non quando richiedono il nostro aiuto ancora una volta. Tuttavia... 

*Gli occhi gentili e magnanimi del Signore dei Valar incontrano quelli feroci e diffidenti di Tulkas.*

I tuoi sospetti non sono certo privi di fondamenta. Sebbene Melkor non possa comunicare attraverso il Vuoto, si è più volte dimostrato il più ambizioso e innovativo tra tutti noi. Dicci, sorella, vorresti dire qualcosa che potrebbe mettere a tacere i dubbi di Tulkas? *chiede rivolgendosi a Nythan.*

 

Tahenys: é vero, Melkor ha provato a corrompermi, ma la mia volontà e la mia Luce sono troppo forti perché lui possa spegnerle. *lancio un'occhiata truce verso Tulkas....non ci siamo mai piaciuti* Sono sicura che riuscirò a portare pace e prosperità nella Terra di Mezzo. So di essere incauta, ma fidatevi di me, so come muovermi in quelle terre. Sono già stata a Mordor, durante le numerose battaglie. Sono pronta ad assumermi i rischi. *spero che Manwe approvi....Vorrei partire immediatamente, mi serve l'Orodruin....ho un piano...e vorrei portarlo a termine senza intoppi*

Manwe: *la osserva in silenzio per diversi minuti, come se stesse cercando di leggerle nell'animo, o forse di cogliere il minimo accenno di inganno o disonestà nell'atteggiamento della sorella.

Infine, annuisce soddisfatto, apparentemente non trovandone alcuno.*

Molto bene * annuncia solennemente * Allora sei libera di andare. Tuttavia... *I suoi occhi si restringono, diventando improvvisamente una coppia di nebulose. Per un attimo, è come se un celo stellato avesse preso forma nelle pupille del Valar, a testimonianza del suo immenso potere*

Vedi di non abusare della nostra fiducia, sorella. E soprattutto, di non darci alcuna ragione per voler intervenire sulla Terra di Mezzo. Ora va…

*Allunga una mano*

*E porta la pace sulla Terra di Mezzo!*
 

Hobbiton, Contea


Hellabor: *Il sole era già alto illuminando tutto intorno campi rigogliosi e carichi di pannocchie dorate e spighe brune, sulla grande collina dove casa Tuc sorgeva, inoltrandosi in un cunicolo labirintico per chi non la conoscesse bene, fatto di corridoi e molte stanze ampie e fornite di ogni comodità o capriccio dei suoi abitanti, come ogni casa hobbit che si rispetti.

Su una comoda sedia a dondolo costruita appositamente per la sua altezza nientepopodimeno che da Nonno Salcinforo, Hellabor Tuc dalle Selve oziava pigramente fumando erba pipa e bevendo ogni tanto da un grosso boccale del delizioso succo di mele e albicocche, per favorire la digestione dell'abbondante seconda colazione appena fatta.

"Se la vita fosse sempre piacevole come una buona fumata ed una bella mangiata...che mondo meraviglioso sarebbe"

*Presa da buon umore inizia a fischiettare una melodia popolare dondolandosi...*

Primula: fischietti, sorellina? *Mi siedo accanto a lei, fumacchiando una pipa e facendo volare anelli di fumo.* Hai lo sguardo verso Est, non vorrai mica partire per qualche tua avventura, vero? E' quasi la stagione del raccolto, non puoi partire ora....*

  Hellabor: Partire di nuovo...so che lo farò prima o poi, sorellina. C'è come qualcosa che mi chiama sempre e sempre questa voce viene da lontano da casa.

Molto lontano...

*Non aveva pensato minimamente da quando si era alzata la mattina a quanto quella voce sembrasse chiamarla verso Est.

Del resto la colazione deliziosa, il riposino dopo colazione e la seconda colazione la avevano impegnata abbondantemente.

In ogni senso.

Le parole della sorella adesso glielo ricordavano però, improvvisamente.

Sapeva che la voce non esisteva davvero, era solo nella sua testa.

Ed era forse il sangue elfico che scorreva nelle sue vene a scuotere sempre la sua esistenza da hobbit per spingerla a partire, lasciare tutto ed esplorare l'ignoto.

"Si, in effetti credo che partirò..."

  Primula: ricorda le parole di nostro padre, mai ascoltare le voci...possono portare solo guai *Sono più piccola di lei, ma entrambe abbiamo sangue elfico. Siamo viste con velata paura dal nostro popolo...e come straniere dagli Elfi. Non apparteniamo a nessuna delle due razze, eppure...sappiamo dove è casa. Qui, nella Contea, nella Pace....a lavorare i campi e bere birra nelle locande. Siamo persone semplici* Piuttosto, ti va una corsa fino a Hobbiton? Andiamo a rubare qualcosa dal campo di Brandifoglia?
  Hellabor: *Con un'agilità impensabile a vedere come era sprofondata nei soffici cuscino della sedia a dondolo, si alza in un attimo, saltellando entusiasta*

Andiamo siiiii!!! Chi arriva ultima è un pesce marcioooo

Grida mentre inizia a correre felice giù per la discesa

  Primula: *inizio a correre dietro di lei, sperando di poterla raggiungere....so che un giorno lo farò, un giorno sarò veloce come lei...ed imparerò anche a combattere* ehi...rallenta!! Non puoi sempre vincere tu!
  Hellabor: *Ridendo e ansimando si precipita giù per la collina saltando agilmente rocce e piccoli canali di irrigazione. Gira un attimo la testa per vedere quanto è ancora distante la sorella continuando a correre e sbammm!! Il colpo forte e acuito dalla velocità con cui si è schiantata contro qualcosa grande come un armadio e altrettanto robusto la fa cadere all'indietro, atterrando sull'erba con la testa che sembra una trottola e un dolore acuto su fronte e spalle*

Ahia...ma che diamine, che male!

 

Primula:*corro subito verso di lei...preoccupata* Ehi...non hai visto quel carro? *sempre distratta...sempre. Chissà cosa le passa per la testa, a volte. E' sempre stata un po' diversa dagli altri fratelli. In lei c'è qualcosa di strano...oltre a sentire le voci...ovvio*

  Hellabor: *Massaggiandosi la testa dolorante e le spalle si rialza*

Se lo avessi visto lo avrei evitato, è sbucato dal nulla!

  Primula: *la osservo per un attimo, per capire se si sia fatta molto male...Sono abile nel guarire...mentre, lei è più ...cacciatrice* Fa vedere....hai un piccolo taglietto...Forse, è meglio tornare a casa. *provo ad aiutarla ad alzarsi..*
  Hellabor: *Aiutata dalla sorella si rimette in piedi, scrollandosi di dosso terriccio e fili d'erba.*

Sto bene, tranquilla...credo mi verrà un bozzo però

Allora, andiamo? Mi servirà una sosta dal Vecchio Gaffiere per rimettermi credo

*Ridacchia, è l'osteria più antica e rinomata di Hobbiton

 

Primula: Oh...sì...dal Vecchio Gaffiere si! *Ecco la Hellabor che conosco, forse la botta l'ha fatta rinsavire* andiamo....ma non correre ..ti aiuto io

  Hellabor: *Al Vecchio Gaffiere Hellabor e la sorella si accomodarono al loro tavolo preferito, vicino alla grande finestra da cui vetri polverosi si intravedevano le lontane colline avvolte in una leggera nebbia, che le rendeva quasi incantate...*

Gaffiere per cortesia due birre e qualcosa da mangiucchiare!

  Gaffiere: *le vedo ogni giorno, da quando si sono trasferite qui, a Hobbiton...a volte sono strane, soprattutto quando parlano nella loro lingua....* Certo, subito! Ho dell'ottima crostata di more, se gradite
 

Gandalf: *Soffiando e sbuffando da sotto un'ampia tesa grigia e consunta, borbottando qualcosa in uno strano linguaggio da dietro la folta barba bianca e grigia anch'essa quasi volesse fare un tutt'uno col cappello a punta e col lungo e avvolgente mantello che indossava, un uomo o almeno sembiante tale, entrò sospingendo la porta in legno della taverna.

Gli occhi erano circondati da rughe ma non sembravano stanchi, anzi erano neri e quasi scintillanti, penetranti.

L'uomo col mantello grigio si avvicinò al bancone da cui l'oste concitatamente impartiva ordini*

Ben ritrovato Gaffiere

  Gaffiere: *L'oste sembrò arrossire e poi impallidire e poi di nuovo arrossire. Quando ebbe finito di cangiar colore in viso finalmente rispose, frettolosamente e mangiandosi nello sforzo mezze parole*

Mastro Gandalf...ma ma...quale onore per me rivedervi nella mia umile locan...ehm locanda cioè volevo dire ..insomma

Primula: *mi volto verso il signore alto che è appena entrato....e strabuzzo gli occhi* Hellabor, guarda....guarda chi è entrato! Non si vedeva da molto tempo qui. Credo che stia cercando mamma?

Hellabor: *Si volta verso la direzione indicata dalla sorella e anche lei strabuzza gli occhi, incredula.*

Non è possibile * sussurra a Primula * è partito per Valinor secoli e secoli fa, non può essere ritornato. Non può essere lui, sono sicura

*Gli occhi le si stringono leggermente mentre i pensieri nel cervello iniziano a turbinare*

E se fosse un impostore travestito da Gandalf? O qualcosa capace di mutare forma... * bisbiglia con fare cospiratorio lanciandole una chiara occhiata di allusione di misteri irrisolti*

Primula, dobbiamo indagare

*Prende il boccale e fa un lungo sorso per incoraggiarsi... aspe'meglio anche una fetta di crostata di more prima.*

Gandalf: Vecchio Gaffiere, quanto tempo eh? Sembrano secoli* sogghigna perché in effetti sono secoli..*

Mi fa piacere notare come qui non sembri cambiato molto, bene bene. La buona cara vecchia Contea *sussurra come tra sé e sé con gli occhi che sembrano velarsi leggermente.

Ha già abbracciato con uno sguardo tutta la stanza e notato gli astanti.

Si sofferma un attimo su una coppia di giovani hobbit sedute ad un tavolo, una delle due è troppo alta per essere un hobbit ma è decisamente un' hobbit. Molto strano. Tira fuori dal mantello una lunga pipa marrone e inizia a caricarla*

Dammi una birra Gaffiere e se è buona come quella del tuo antenato ti garantisco che il prossimo raccolto sarà memorabile.

Gaffiere: Oh.....è un piacere rivedere facce antiche, signor Gandalf...ecco qui la sua birra...*lo guardo per un attimo, ed ho l'impressione che nei suoi occhi scatti qualcosa...come...un'ombra lontana.* Qualcosa non va, caro amico? *Nella Contea sappiamo che Gandalf parti con il famoso eroe, Frodo Baggins...verso Valinor. Strano che sia tornato*

Hellabor: *Trangugia in fretta la crostata, ormai la curiosità di andare ad indagare sullo strano vecchio è forte.

Finisce in un sorso il boccale e si alza*

Vieni sorella, credo sia il momento di approfondire la conoscenza con quel "Gandalf"

*Pronuncia il nome marcandolo con una smorfia. Non è affatto convinta sia davvero lui...*

Primula: *sposto lo sguardo da lei a Gandalf...a me sembra tutto normale, a parte l'occhiata che ci ha lanciato....e..,sembra pure spaesato qui..* a me sembra normalissimo, Helly.....*Lascio la birra nel boccale...e mi alzo con lei...* sei sicura di ciò che percepisci?

Gandalf: Bevve un bel sorso che lo rinfrancò alquanto e gli fece ricordare molti bei momenti trascorsi lì, nella Contea, così tanti secoli fa...eppure pareva che il tempo lì fosse passato ma a passo di hobbit proprio.

Quando l'industrializzazione e le nuove tecnologie avevano invaso la Terra di Mezzo, anche la Contea ne era stata ovviamente raggiunta.

Ma pian piano gli hobbit si resero conto che troppe diavolerie soprattutto inquinanti guastavano la qualità dei loro raccolti, per non parlare dell'erba pipa e del malto...allora tornarono senza alcun rimpianto ai "tempi antichi" tenendo delle innovazione ciò che non causava alcun danno alle colture.

Non era strano quindi vedere campi lavorati ancora a mano e nello stesso tempo nelle fabbriche di birra i migliori e più moderni silos a consumo quasi zero e resa eccellente.

Solo per fare un esempio.

Mai la Contea gli era sembrata più preziosa e rara come adesso*

Ummm

*Sbuffò una nuvola di fumo dritto in faccia ad un rotondo viso hobbit che di colpo era comparso di fronte e lui scrutandolo senza ritegno

E qualcosa in quel viso gli ricordava di un altro hobbit conosciuto molti molti secoli prima...*

  Primula: *resto dietro a Hellabor, pronta a fermarla in caso faccia un passo affrettato....e ci metta tutte e due in una situazione imbarazzante...* ma sei sicura, sicura? Non mi sembra il momento buono per disturbarlo
  Hellabor: Ehm

*Guardandolo fisso negli occhi si schiarì la voce*

Buonasera...mi scusi se la disturbo "(sempre meglio andar con cautela con stregoni o simil tali...)" Mi chiamo Hellabor Tuc dalle Selve e a quanto pare lei è straordinariamente simile al famoso Gandalf, che però sappiamo essere salpato dai porti grigi secoli or sono per non fare più ritorno...

Gandalf: *Osserva pensieroso l'hobbit che gli ha appena parlato*

Hellabor Tuc eh...quel dalle Selve spiegherebbe la tua altezza inusuale e quel Tuc spiegherebbe la tua avventatezza, giovane Hobbit

Si sono proprio io Gandalf. Altrimenti detto Mithrandir, altrimenti detto Gandalf il grigio e poi Gandalf il bianco.

Amico in tempi lontanissimi di quel Tuc di cui porti il cognome

*Da qualche boccata di pipa*

"Un'altra Tuc, quella famiglia mi perseguita... immagino già che questa non sarà dissimile a Pipino come carattere..prevedo guai "

  Primula: *mi avvicino, confortata dal fatto che sia proprio Gandalf!* Primula Tuc, sorella di Hellabor. Ho due anni in meno di lei....e molto più cervello. *Almeno non mi ficco nei guai....e sto studiando la lingua di nostra madre. Anzi...* Siamo nate a Lothlorien *in perfetto Sindarin*
  Hellabor:*Lo fissa ancora sospettosa cercando però di non farlo trapelare.*

"Continua a non convincermi che sia davvero Gandalf... è che non riesco a capire perché non mi convinca, sembra davvero lui"

È meraviglioso messer Gandalf rivederla, i nonni ci raccontano sempre le gesta di lei insieme al nostro antenato Pipino.

Cosa la porta qui di bello? Qualche ..mistero da risolvere per caso? Nel qual caso le offro da subito i miei servigi

*Inchinandosi in perfetto stile hobbit"

  Primula: anche i miei, ovviamente. *Cerco di entrare nella conversazione....ma mi sento di troppo. Gandalf sembra molto interessato a mia sorella ...*
  Gandalf: Umpf, una Tuc che si offre spontaneamente di risolvere "misteri"

*Calca con intenzione l'accento su quest'ultima parola mentre sembra ridacchiare sotto la folta barba.*

Accetto la tua offerta molto volentieri Hellabor Tuc dalle Selve, poiché sono appunto in procinto di mettermi in viaggio per "indagare" esattamente.

Direi che siamo in linea con la tradizione hobbit di partire all'improvviso, quindi non perderai tempo per cercare fazzoletti da viaggio suppongo ..poche cose, si viaggia veloci, prendi solo ciò che può stare in uno zaino non troppo grande.

Grazie anche a te dell'offerta piccola Primula e la terrò in grande considerazione non appena avrai superato almeno la trentina d'anni

*Le fa un occhiolino è un sorriso*

  Primula: *prendo Hellabor per un braccio...* non ti provare a lasciarmi qui da sola....devi portarmi con te. *voglio rivedere le enormi foreste dell'Est...gli Ent, i grandi lupi ed i branchi di cervi di Bosco Atro....i nostri amici Elfi, Minas Tirith...e le lussureggianti terre del Sud* Ti prego....ti prego, portatemi con voi
  Hellabor: *Avrebbe dovuto porsi il dubbio di come mai avesse offerto i suoi servigi ad una persona che credeva un impostore, ma fu distratta dalla preoccupazione di non coinvolgere la sorellina piccola nella faccenda e si dimenticò di rifletterci su*

Primula, sorellina mia, sai che se potessi ti porterei ma sarebbe una responsabilità ed un pericolo troppo grande per te

Ma ti prometto che quando avrai l'età giusta partiremo insieme "Sperando di tornare tutta intera da questo impiccio in cui mi sono cacciata...che poi io avevo detto così per cortesia e questo mi ha preso sul serio, boh"

*Si rivolge verso Gandalf o quello che sembrava Gandalf per lo meno*

Prendo due cose a casa Tuc e sono pronta

Minas Tirith, Regno di Gondor e Mordor
 

Alcare: *la notte era fredda, un vento gelido le sfiorava il viso e lo percepiva quel freddo nonostante l'alta resistenza che le conferiva la sua natura di elfa, indossava una tunica verde lunga al ginocchio con qualche decorazione in rilievo e le maniche larghe, stivali neri ed un mantello nero lungo che le sfiorava le caviglie, in mano portava un contenitore pieno di legna per il camino: era abituata a farne molta prima dell'inverno per poi usarla man mano. Si mise il cappuccio sulla testa: non si sarebbe stupita se avesse nevicato a breve. Stava tornando a casa e come sempre accadeva specie durante la stagione fredda la strada era praticamente deserta a quell'ora. Eppure le sembrava di sentire rumore di passi sulla strada, dopo pochi passi svolto' a destra e la vide: era la giovane elfa che aveva visto un paio di volte alla locanda*

 

Mirelyn: *la notte era fredda, abbastanza da condensare il respiro della giovane elfa in graziose nuvolette.

Myrelyn stava correndo per le strade di Minas Tirith insieme al gruppetto di scavezzacolli con cui si accompagna, di ritorno da una delle innumerevoli marachelle e tiri birboni per cui sono famosi, o famigerati a seconda dei punti di vista.*

"A domani ragazzi, se arrivo troppo tardi chi lo sente zio Legolas! Ci vediamo alle 10 al sesto cancello!"

*Si accomiata dagli amici e comincia a risalire verso la Cittadella a passi svelti, la tunica verde bosco nascosta dal mantello, gli stivali fanno poco rumore sull'acciottolato.

Con il freddo che è sceso al calare del sole le strade sono deserte e Myrelyn cerca di essere attenta a quello che la circonda.*

"Quasi arrivata, certo che un paio di luci in più..."* E si blocca di colpo sentendo dei passi avvicinarsi da un incrocio poco più avanti.

Il tempo di portare la mano al pugnale che si trova faccia a faccia con un'altra elfa dall'aria infreddolita.

La conosce di vista, così rilassandosi le rivolge un sorriso e un saluto gentile*

"Buonasera Alcare! che freddo, abiti qui vicino anche tu? Non mi sembrava di averti visto nei paraggi"

  Alcare: *L'elfa rimase sorpresa dal fatto che la giovane sapesse il suo nome ma le rivolse un sorriso* "Buonasera a te, si abito qualche decina di metri piu' in la', puo' darsi tu non mi abbia visto perche' vengo direttamente dal bosco: perdonami ma non ricordo il tuo nome mia cara"
  Mirelyn: "Myrelyn" *risponde la ragazzina per nulla sorpresa dal fatto che l'altra, più adulta, non ricordi il suo nome. Lei invece l'ha notata alla locanda, per l'eleganza e la fiammeggiante massa di capelli rossi, così particolari e lucenti, ben diversi dal biondo lunare tipico dei suoi.*

"Senti, ti va una fetta di torta a casa mia? " *Chiede impulsivamente e poi arrossisce pensando che l'altra certamente non vorrà perdere tempo con una ragazzina.*

"Peccato però, potrei trovare finalmente una ragazza a zio Legolas, così sarebbe distratto e non mi starebbe sempre con il fiato sul collo"

*Le rivolge un sorriso angelico a mani giunte, ma gli occhioni azzurri le brillano di allegria e malizia.*

"Daaaaaiiiii, la torta di more è deliziosa"

  Alcare: *sorride divertita* "e' un piacere conoscerti Myrelyn, accetto molto volentieri anche se credo che tu stia tramando qualcosa, non certo qualcosa di brutto, vedo molta bonta' in te anche se dovresti stare attenta a quest'ora. Puo' esserci gente pericolosa in giro, meglio che ci avviamo non ti pare?"
  Mirelyn: *sorride euforica mentre pensa già che se lo zio è in vena di scherzi sarà una pacchia presentare alla nuova amica il suo leggendario zio.*

"Chi io? Ma se sono una elfa modello!"

*Ridacchia e fa strada verso una porta poco più avanti.*

"Benvenuta nella mia casa Alcare".* Fa capolino nella stanza e dice "zio, ho invitato una nuova amica, vuoi mangiare una fetta di torta con noi?" * L'enfasi sul nuova amica è il codice con cui indica che l'ospite non sa chi lui sia.*

"Certo piccoletta, arrivo" *risponde lo zio ridendo sotto i baffi.

E quando lui compare nella stanza la ragazzina lo presenta "Alcare, ti presento mio zio Legolas. Ne avrai sentito parlare immagino".

*Lo zio si fa avanti con un sorriso malandrino "benvenuta signorinella, è sempre un piacere conoscere le amiche della mia cara nipotina " saluta fingendo di scambiare anche l'ospite per una adolescente.

Beh, se fosse così vecchio come vuole dare a intendere effettivamente anche l'altra elfa per lui sarebbe solo una ragazzina *

  Alcare: *entra con circospezione* "buona sera e grazie" "a sentire quel nome fa quasi un salto ma li guarda entrambi: l'uomo era troppo giovane per essere Verdefoglia ma indubbiamente vi era un legame di parentela tra lui, l'altro elfo e la ragazzina* "Sua nipote e' stata cosi gentile da invitarmi, ci siamo viste in giro qualche volta ed e' un onore per me conoscerla" *aggiunge togliendosi il mantello e liberando i capelli raccolti in una treccia*
  Legolas: *le giro intorno, osservandola e cercando di capire di che stirpe sia. Certo, i capelli rossi non aiutano. Ma, quello sguardo...e quella luce. Deve essere una mista Noldor...strano che non abbia lasciato la Terra di Mezzo* da quanto vivi qui? cioè...nella città dei Re...? *spettino i capelli di Mirelyn con una mano...so che a lei da fastidio, lo faccio sempre apposta*
  Mirelyn: "uffa zio! Non ho mica 500 anni!" *Sbuffa Myrelyn con un'adultisssima linguaccia rivolta allo zio mentre tenta di rimediare al danno.

Con la coda dell'occhio nota che Alcare sta palesemente cercando di trattenere una risata.

Però è curiosa di sentire la risposta dell'elfa. Se viene da un'altra città avrà sicuramente cose da mostrarle...e scherzi da farle... già le brillano gli occhi*

  Alcare: *sorride intuendo che entrambi stanno scherzando e che Legolas cerca di capire a che stirpe appartiene* "Da qualche mese, prima abitavo a Valmar ma la voglia di conoscere ed esplorare posti nuovi ha preso il sopravvento e cosi' sono giunta fin qui, e voi? cosa porta alla citta' bianca il famoso Verdefoglia? *decide di assecondarli per capire fino a che punto arrivano e solo alla fine svelare il suo segreto*
  Legolas: *cerco di nascondere lo stupore, quando sento nominare la città dei Valar. Deve essere di stirpe molto importante.* Valmar...la capitale di Valinor! Ho sentito parlare di quel luogo, la meravigliosa Città delle Campane con i palazzi in Mithril ed Oro. Deve essere splendido vivere lì. *quanto vorrei vederla, un giorno. Portarci Merilyn...lei troverebbe finalmente la pace, là* Noi...ci siamo trasferiti qui quando gli Uruk attaccarono la nostra casa. Mirelyn ha perso i genitori. *non voglio dirle altro, non con Mirelyn qui*
  Mirelyn: "Urka! Ho letto meraviglie su Valinor"

*Myrelyn saltellava già di impazienza, pronta a subissare Alcare di domande sulla famosa Valinor, gioiello incommensurabile dei Valar, quando le parole seguenti dello zio la gelano sul posto mentre un'ombra di profondissima tristezza e nostalgia le oscura il visetto e gli occhi le si riempiono di lacrime.

Si volta di scatto per nasconderle e asciugarle di soppiatto, senza accorgersi delle due paia di occhi che seguono il movimento. Quelli dello zio pieni dello stesso dolore e anche, forse, di un pizzico di impotente rimorso. Quelli dell'elfa pieni di commossa empatia.

Cercando di cambiare discorso e ristabilire l'atmosfera allegra di pochi minuti prima, quasi avesse letto nella mente dello zio esclama "pensa che bello zio! Ora che conosciamo Alcare e che diventeremo sicuramente amiche se ci andassimo davvero potrebbe farci da guida!"

* Ricomincia a saltellare con un entusiasmo forse ancora un pochino forzato e non si accorge minimamente dello scambio di sguardi che passa tra i due adulti.*

"Vero Alcare? Ci faresti compagnia?" *Chiede guardando l'elfa dai capelli rossi con irresistibili occhioni da cucciolo*
   
 
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