Anime & Manga > Capitan Harlock
Segui la storia  |       
Autore: Madame Grandier    26/02/2023    4 recensioni
Una storia d'amore. Di conquista . Di una figlia che vuole conoscere suo padre.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Grazie ad Alex per una dritta tecnica.
Ti sono riconoscente.
 
La voce che si è messa in contatto con lei e che ha scoperto appartenere a suo nonno, Tochiro Oyama, le ha spiegato nei minimi dettagli cosa e come fare al momento stabilito.
Kaya è pronta allo scambio, sempre dietro indicazioni di suo nonno, e le sarebbe stata grata per tutta la vita.
Tochiro, dietro una sorta di   ipnosi le ha fatte incontrare in una dimensione onirica e ad Arcadia, quella giovane donna poco più grande di lei, è diventata pian piano familiare e cara per la sua generosità.
 È indubbiamente bella Kaya; somiglia un pò a sua madre da giovane e all’inizio, ha provato una sciocca gelosia e ostilità  infantile nei suoi confronti, perché può stare accanto ad Harlock, dargli altri figli e così creare quella famiglia che a lei è stata negata per quello che, a lei è sempre sembrato un atto di vigliaccheria da parte di sua madre; uno dei primi motivi per cui litiga spesso con Mayu, rinfacciandoglielo ad ogni astiosa lite.
 Per Kaya invece ha grande rispetto: è pronta ad un grande sacrificio per una ragazzina che nemmeno conosce, ma che ha nelle vene il sangue dell’uomo che ama.
Sente  rispetto verso di lei, e contemporaneamente, sente nascere dentro di se un senso di colpa, subito scacciato e sostituito dalla gioia di conoscere il suo adorato padre.
E per lo  stesso motivo respinge il rimorso per il dolore che darà  a sua madre.
È così egoistico da parte sua  sfruttare quell’occasione?
Kaya rinuncia all'amore e ad una famiglia. Sua madre morirà dalla preoccupazione. 
Sconvolgerà la vita del capitano Harlock .
Ma cazzo si! Ne vale la pena. 
Arcadia ha marinato la scuola quella mattina. Sua madre è a lavoro, le ha lasciato una lettera sul tavolo della cucina, dove le ha scritto tutti i dettagli di quella vicenda.
Il cuore le batte forte forte nell’esile petto acerbo, mentre si posiziona dove stabilito. Lo specchio della sua camera ha già iniziato a cambiare… sembra liquido… piano comincia ad apparire un vortice che cresce di dimensioni. È il tunnel creato dal gate che si sta unendo al momento presente.
Non ha un solo attimo di esitazione;  lo attraversa e ad un certo punto, si trova faccia a faccia  con  Kaya, la quale le afferra una mano in  uno slancio di affetto. La giovane donna la stringe a sé.
 
《 Digli che l’ho fatto per lui.
E digli che lo amo e lo amerò per sempre. E voglio un bene infinito anche te, mocciosa. 》
 
《 Anche io…grazie…per tutto.》
 
Non c’è tempo per altro.
Si staccano l’una dall’altra e Kaya si trova di nuovo nel suo tempo.
 
《 In bocca al lupo, piccola Arcadia. Tuo padre ti adorerà ,ne sono certa.》
 
Ma ormai le sue parole sono solo un suono disperso nel vento che non possono più raggiungere Arcadia.
 
               *********
 
《 Ben tornata bambolina.》
 
Sono le prime parole che Arcadia sente quando sbattendo le palpebre riprende coscienza. 
Un uomo basso e tarchiato in camice bianco le tiene il polso destro.
È distesa sul lettino dell’infermeria e il suo cuore ha un fremito. È andato tutto bene! Si trova sull’Arcadia! Sta per incontrare suo padre! 
《 Il battito era tornato  
 regolare... ma adesso non agitarti. Non devi avere paura 》
 
Il dottore fraintendendo l’origine dei battiti accelerati, le sfiora una guancia con un  sorriso e un  buffetto leggero;  un semplice gesto gentile per infonderle fiducia.
Dal canto suo, riconosce  in quest’uomo il dottore Zero: ne ha sentito parlare molte volte e la descrizione di sua madre corrisponde.
 
《 Come sei finita qui piccola? Te lo ricordi? 》
 
《 Io…non lo so…non ricordo nulla. 》
 
“ Sono la nipote di chi ha progettato l’Arcadia. Nonché la figlia del capitano Harlock e di Mayu Oyama. Ho appena fatto uno scambio con la donna che mio padre stava per sposare, per permettermi di conoscerlo. Tutto organizzato da quel ruffiano di mio nonno.”
Una sintassi che scelse di non pronunciare per il momento.
Cosa avrebbe provato Harlock nel vederla? Il legame di sangue si sarebbe fatto sentire?
Desidera che suo padre impari ad amarla conoscendola, un poco alla volta, che non si sentisse in nessun modo “obbligato. ” 
Vuole avvicinarlo, conquistarlo; guadagnarsi il  suo affetto. E poi gli avrebbe detto la verità. 
Il dottore mette a posto lo strumento per misurare pressione e lei ne approfitta per guardarsi in giro. Sente un’emozione fortissima che le scalda il petto. Non vede l’ora di vedere tutto e di conoscere le persone di cui sua madre le ha spesso raccontato. E di vedere con i suoi occhi il luogo dove sarebbe dovuta nascere e crescere.
E lui, Harlock. 
Si chiede a quanti passi da lei si trova in questo momento suo padre.
È  nei propri alloggi a bere il solito calice di vino rosso, che sa egli preferisce nei momenti di relax? Magari in compagnia di Met, la dolcissima aliena,  che lo intrattiene suonando l’arpa?
Si trova al timone, in plancia?
Mayu le ha descritto nei minimi particolari l’espressione assorta, e il modo di socchiudere l’occhio nocciola, sa  perfino della ruga che gli solca la fronte, mentre scruta lo spazio dalla vetrata dei suoi alloggi.
Vorrebbe fiondarsi fuori a cercarlo.  
 
《 Almeno il tuo nome lo sai?》
 
Le sta chiedendo il dottore Zero.
 
《 Io...? Anja…mi chiamo Anja》
 
Il nome di un personaggio di un libro, letto di recente.
Non può certo dire il suo: Arcadia Edith Oyama.
《 Bel nome Anja. Bello come te.》
 
Il dottore le sorride in modo affabile, e agli angoli degli occhietti piccoli e tondi, si forma una ragnatela di rughe sottili. 
Arcadia sente dentro di sé un guizzo di simpatia, non solo dettato dalle chiacchiere di su madre.
 
 《Hai fame? Ti faccio preparare qualcosa dalla nostra cuoca.》
 
Masu san!! Ripete dentro di lei, al sentire menzionare la cuoca.
 
《Quella vecchiaccia irascibile e inacidita non se la cava male ai fornelli. 》
 
Zero, prosegue il suo chiacchiericcio, ignaro di rispolverare i ricordi della ragazza, appresi da Mayu.
Arcadia accenna ad un sorriso e l’ometto in camice bianco prosegue in tono cospiratorio.
 
《 Ma tu non dirglielo. 》
 
《 Che è una vecchiaccia?》
 
Stavolta il sorriso accennato diventa una vera e propria risata.
Zero ne è contagiato: questa ragazza è davvero adorabile. Non ha nessun dubbio sul fatto che sia innocua.  
 
《 No piccola Anja. Non devi dirle che le ho fatto un complimento! Che è brava ai fornelli.》
 
Entrambi scoppiano a ridere ed è così che li scopre kei.
 
《 Permesso dottore. Come sta la nostra ospite? 》
“Cavolo! Lei deve essere Kei” pensa Arcadia.
 
《 Entra Kei. La nostra deliziosa ospite è in perfetta forma come puoi vedere. Peccato che non ricordi quello che le è successo. 》
 
《 Capisco… Mi fa piacere che stai bene. Ho preparato una cabina dove puoi sistemarti. Se te la senti ti accompagno adesso. Appena sarai pronta,il capitano Harlock vorrebbe…》
 
All’udire il nome di suo padre, Arcadia ha un sussulto;  l’emozione deve riflettersi sul suo viso,perché intravede sgomento sul viso della ragazza bionda.
Deve fare un enorme  sforzo su se stessa, per non dire che vuole vederlo subito, non vuole più attendere. Ha atteso fin troppo.
 
《 Non avere timore, qui sei al sicuro. Per adesso la “macchina del tempo” che ti ha portata qui è fuori uso, ma vedrai che troveremo un modo per farti tornare a casa. I tuoi genitori saranno preoccupati.》
 
Con queste parole Kei fa intendere di aver frainteso l’agitazione della ragazza. 
 
《 Non ricorda nulla, ma sono sicuro che con un pò di riposo le tornerà la memoria. Su ,adesso accompagnala.》
 
Interviene il dottore, strizzando l’occhietti rotondo e ammiccando verso Arcadia. 
 
Poco dopo kei la scorta verso  una delle cabine riservate ai membri dell’equipaggio, su ordine del capitano.
Durante il tragitto Arcadia si guarda intorno avida e colma  di trepidazione; ancora stenta a credere che il suo sogno si è avverato.
《 Eccoci arrivate!》
 
Kei interrompe il flusso dei suoi pensieri.  Si ferma davanti ad una porta, costituita da un blocco metallico con una fessura al centro; digita un codice su una tastiera e tra un click e un fruscio la lastra di  metallo si apre nel mezzo.
《Questa veniva occupata da Mayu, la figlioccia del capitano Harlock, nonché unica figlia dello scienziato che ha progettato tutto questo….》
 
Con un gesto ampio della mano sottolinea le proprie parole.
《 Durante le vacanze estive, le veniva permesso di trascorrere un breve periodo a bordo.》
“ Potrei raccontarti più particolari di quanti ne conosca tu, cara Kei  Yuki. Per esempio di come mia madre e mio padre si sono innamorati e di come la Mayu di cui parli sia scappata con me in grembo…”
 
In lontananza si sente un tintinnio e prima che le due potessero varcare l’uscio, Kei si arresta e annuncia.
 
《 Oh ! Ecco Harlock! È già qui》
Arcadia intreccia le mani sul petto, nemmeno se servisse a tenerlo buono e tranquillo al suo posto: sembra volere uscire fuori, a gridare tutto l’amore che ha sempre tenuto dentro di sé; il respiro si ferma, si sente colma di un’ emozione che non sa gestire. Le gambe le tremano, gli occhi le pungono la voce del sangue urla “ Il mio papà!”
 
Credeva di essere preparata.
Credeva un sacco di cose sbagliate…
Ha di fronte LUI e un nodo  le chiude gola. Un secondo nodo le chiude lo stomaco… e resta in attesa, non sa di cosa. Che la riconoscesse in qualche modo?
“Papà sono io. Sono Arcadia”  dentro di lei lotta contro quell’emozione che preme di uscire in un pianto  liberatorio che tutti gli altri non saprebbero  spiegarsi.
Non si trova di fronte ad una foto: non si trova  faccia a faccia con una fantasticheria più vivida delle altre; non si tratta come può sembrare agli altri, di trovarsi al cospetto del mitico capitano Harlock, severo e austero, che può incutere timore ad un’adolescente sensibile.
È suo padre che la sta guardando dritto negli occhi.
Cosa sta percependo?
Cosa sente dentro di lui?
Met, fino a quel momento ad un passo dietro al capitano, gli si avvicina  quasi timorosa di intromettersi in quello che  percepisce come una forte ondata energetica, di una potenza tale da scaldarle il petto: cosa lega quella graziosa ragazza ad Harlock?
Le viene quasi da piangere, sentendosi investita da quello che emana la ragazza dai lunghi capelli neri.
Arcadia nemmeno si rende conto delle lacrime che le solcano il viso.  E nemmeno si rende conto di singhiozzare come una bambina.
Attende un gesto, uno qualsiasi e non sa nemmeno cosa di preciso.
 
Screenshot-20230226-204006-Gallery
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Capitan Harlock / Vai alla pagina dell'autore: Madame Grandier