Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ArrowVI    27/02/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 16-5: La violenza di Amon [2-2]



 

L'eco dei pugni di Amon continuò a rimbalzare intorno al campo di battaglia, accompagnato da grugniti doloranti del povero soldato che non potè fare altro se non subire l'offensiva di un avversario contro cui non avrebbe mai avuto alcuna chance.

Amon continuò imperterrito a colpirlo con forza, assicurandosi però di non usarne troppa per non ucciderlo: voleva godersi quei momenti, i momenti in cui sapeva che la vita di quell'umano fosse sul palmo della sua mano insanguinata.
Dopo essersi divertito abbastanza, si fermò per qualche istante a osservare il volto insanguinato e ferito della sua vittima, a cui aveva fatto anche cadere qualche dente.


<< Sai, sei proprio un sacco da boxe perfetto. >>
Ridacchiò con fare soddisfatto, per poi lasciar finalmente andare la sua presa.
Il soldato precipitò rapidamente nel terreno, prima inginocchiandosi  e poi cadde a faccia in terra. Se non fosse stato per alcune contrazioni causate sia dal dolore che dalla rabbia, chiunque avrebbe pensato che Andromeda fosse morto.


Il respiro del soldato cominciò a farsi sempre più difficile, mentre il metallico sapore del sangue cominciò rapidamente a ricoprire la sua bocca, sostituendo la sua salita con il medesimo liquido.
Provò a parlare, ma l'unica cosa che uscì dalle sue labbra fu quel liquido rosso che si riversò sul terreno su cui era disteso.


<< Ah, non puoi ancora morire. >>
Ridacchiò Amon, posando un piede sulla testa del soldato e schiacciandogliela lentamente, assicurandosi che non gli facesse troppo male.

<< Potrai farlo solo quando sarò io a darti il permesso. >>
Non appena disse quelle parole, lo colpì ancora una volta in pieno volto con un calcio, facendolo rotolare nel terreno per qualche metro prima di esplodere in una risata isterica.


<< Questo è troppo facile! >>
Esclamò il demone, posando poi la sua attenzione sulla sua prossima vittima.

<< Non riesco a capire come abbia fatto Belzebub ad avere così tanti problemi. >>
Aggiunse subito dopo, incamminandosi verso Ehra.



Realizzando di essere il suo prossimo bersaglio, la donna si alzò rapidamente in piedi preparandosi allo scontro imminente.
Si guardò istintivamente intorno, alla ricerca di qualcuno che potesse supportarla, ma fu inutile.
Sarah e Xernes erano ancora privi di sensi, mentre Andromeda era appena stato messo fuori gioco.


Con un urlo misto a determinazione e disperazione, gli occhi della donna s'illuminarono di un colore oro intenso, e i suoi capelli fecero altrettanto.
Sotto lo sguardo sorpreso di Amon, il terreno ai suoi piedi cominciò a tremare, poi andò in frantumi:

Da sotto terra spuntarono una infinità di armi taglienti fatte di ghiaccio: lance, spadoni, spade lunghe, alabarde, tridenti, coltelli e così via.
Così tante armi ghiacciate sbucarono dal terreno che la terra scomparve nel nulla, quasi come se in quell'area non ci fosse mai stata.

Alcune di quelle armi si spezzarono non appena toccarono il corpo del demone, eppure alcune furono in grado di ferirlo.

Inferocito, Amon rispose con una intensa scarica elettrica che fece esplodere il campo ghiacciato creato da Ehra in mille pezzi, prima di scattare nella sua direzione con la stessa velocità di un fulmine.
Fu solo per un soffio se la donna riuscì a evitare l'assalto del suo avversario, materializzando un tridente nella sua mano con cui passò al contrattacco, infilzandolo nella spalla sinistra.

Furioso, il demone afferrò con forza l'arma per poi generare una intensa scarica elettrica che passò dal tridente alla sua vittima, fulminandola in un istante prima che potesse lasciar andare la presa.


Quando Ehra cadde al suolo, tossendo e digrignando dal dolore, Amon estrasse rapidamente il tridente che rimase nella sua spalla per poi lanciarlo via.
Del sangue verde cominciò a uscire dalle tre ferite causate dall'arma, ma il demone non sembrò scomporsi per nulla.

<< Eheh. >>
Ridacchiò, divertito.

<< Almeno qualcuno è in grado di opporre resistenza. >>
Continuò.
Lentamente cominciò la sua marcia verso la donna che, notandolo, allungò una mano tremante nella sua direzione.

Una grossa palla di fuoco incandescente si formò tra lei e il suo bersaglio, poi la scagliò verso di lui.


Con un movimento fulmineo il demone evitò l'attacco che continuò la sua marcia fino a quando non collise con degli edifici vicini al perimetro del palazzo, facendoli saltare in aria con un boato assurdo.
Ehra non fece in tempo a reagire: Amon la raggiunse rapidamente, afferrandola per il collo con entrambe le mani e cominciando a strangolarla.

<< Se non avessi deciso di aiutare gli umani, Morgana, ora non saresti in questa situazione! >>
Ridacchiò il demone.

<< Avresti dovuto continuare a fingere di essere morta! >>




Dalla cima di un campanile, Iris e Abraxas continuarono a osservare lo scontro con occhi preoccupati.
Iris, però, decise che non sarebbe più rimasta a guardare.

Quindi si voltò verso il suo compagno, provando a convincere anche lui a fare una mossa.

<< Dobbiamo fare qualcosa! >>
Esclamò, materializzando rapidamente la sua fidata falce.

Abraxas la fissò per un istante con la coda dell'occhio, poi posò di nuovo il suo sguardo sul campo di battaglia.


[ Questa non è la nostra battaglia, Iris. ]
Le rispose lo Spirito alato, con braccia conserte e uno sguardo cupo.

<< Non avrai veramente intenzione di lasciarli morire?! Non puoi essere d'accordo con i suoi metodi! >>
Ruggì la donna subito dopo, non riuscendo a trattenere le sue lacrime.

Abraxas non rispose nulla.
Le parole gli si bloccarono nella gola, e non fu in grado di fare nulla per un istante se non distogliere lo sguardo da quella scena e sospirare.

<< Dobbiamo fare qualcosa, qualunque cosa! >
Esclamò Iris subito dopo, portandosi una mano davanti al petto e asciugandosi le lacrime.

<< Questo... Questo non è giusto. Tutta questa violenza non è la risposta! >>
Aggiunse subito dopo.


Quindi cosa avresti intenzione di fare, Iris? ]
Le domandò Abraxas, cogliendola alla sprovvista con quella domanda.

Sappiamo entrambi che non servirà a nulla provare a ragionare con qualcuno come Amon. Quindi che farai? Impugnerai le tue armi contro di lui? Lo affronterai? ]
Continuò, mostrandole uno sguardo cupo e minaccioso.

[ Sei disposta a ucciderlo, se necessario? ]
A quella domanda, Iris non seppe cosa rispondere.

Provò a dire che avrebbe trovato un modo di risolvere la situazione, ma sapevano entrambi che c'era solo una soluzione a tutto quello.

[ Amon non si fermerà. Non proverà nemmeno a ragionare con le sue vittime. ]

Disse Abraxas.

L'unico modo in cui tutto questo può finire... E' con la morte di una delle due fazioni. ]
Quelle parole, Iris non fu in grado di accettarle.
Provò a rifiutarle con tutte le forze che ebbe in corpo ma Abraxas controbatté rapidamente a ciò che disse.


[ Iris, se vuoi aiutare gli umani... Dovrai scontrarti con Amon. ]
A quelle parole seguì qualcosa a cui Iris non seppe come controbattere.

Puoi farlo? Tu, che sei sempre stata neutrale, dovrai finalmente scegliere da che parte stare. Non hai modo di fermare lo scontro, o lo ignori e aspetti che si concluda, o sarai obbligata a scegliere chi aiutare. ]

Non possiamo fermarlo. Se vuoi il mio consiglio, lascia che la situazione si risolva da se, e non peggiorarla. ]

Ciononostante, gli occhi di Abraxas per un istante si fecero lucidi.



Prima che Amon potesse finire di strangolare la donna, degli spuntoni di ghiaccio apparvero improvvisamente ai suoi piedi creando un massiccio muro che l'obbligò a lasciare andare la presa sulla sua vittima.

Digrignando i denti, il demone si voltò lentamente verso la donna che sollevò il muro tra lui e la strega.
Il suo sguardo era infastidito: non gli piaceva venire interrotto, ciononostante non fu in grado di nascondere un sorrisino interessato al nuovo giocattolo.


Sarah, con il suo stocco rivolto verso il demone, creò un enorme cerchio magico ai suoi piedi, preparandosi allo scontro.

<< Io sono Sarah Ravier, la Grande Duellante! >>
Ruggì la donna, mentre una grossa e intensa tempesta di ghiaccio cominciò a formarsi intorno a lei.

<< Non sottovalutarmi, demone! >>
Ruggì subito dopo.
Davanti a quelle parole, Amon esplose in una vigorosa risata.


<< Ho cambiato idea. >>
I suoi occhi si riempirono di gioia.

<< Spezzerò te per prima. >>


In quell'istante, però, il demone venne colto alla sprovvista da un intenso dolore che attraverso la sua schiena.
Con uno sguardo confuso e sorpreso, Amon realizzò chi fosse stato ad averlo colpito alle spalle.

Ringhiando dalla rabbia, maledisse quella figura.


Con occhi spezzati dalle lacrime, Iris colpì il suo vecchio compagno alle spalle con la sua falce, lasciando una grossa ferita aperta nella sua schiena da cui il sangue verde del demone cominciò rapidamente a fuoriuscire.
Furioso, Amon imprecò verso la donna per poi avvolgere il suo intero corpo con scariche elettriche intense che raggiunsero la sua vecchia compagna, passando per la sua falce, fulminandola in un istante e trasformando in polvere l'arma con cui lo ferì.

Senza aspettare neanche per un istante, afferrò la donna per il volto mostrando una espressione furiosa e piena di rabbia, poi la fulminò una seconda volta con tutte le forze che aveva in corpo.

<< Maledetta puttana! >>
Ruggì, scagliando Iris nel terreno con una forza dirompente, mandandolo in frantumi e facendole sputare del sangue.



Nel mentre, Andrew provò lentamente a rialzarsi dal terreno.
Le sue forze gli mancavano e a malapena fu in grado di fare peso sulla sua lama per non cadere di nuovo nel terreno.
Respirando a fatica, la saliva si mischiò con il sangue nella sua bocca, colando senza sosta nel terreno e sostituendo anche le lacrime che uscivano dai suoi occhi.


Tremando, perse finalmente la presa sulla sua katana, cadendo ancora una volta nel terreno quando le sue gambe cedettero al suo stesso peso.
I danni che aveva subito in così poco tempo, per mano di quel demone, non li subì mai prima d'ora.
Nemmeno quando affrontò Azael vide una forza di quel tipo, e non riuscì a credere che quel nemico fosse così potente.

Poi, però, notò che davanti a se ci fosse una figura.
Sollevò lentamente lo sguardo: la sua vista era ancora offuscata, ma realizzò perfettamente di chi si trattasse riconoscendo le ali nere che erano alle sue spalle.



Per quale motivo ti sforzi così tanto, Soldato? ]



_____________________________________________________________________________________________________________________________


Fine del capitolo 16-5, grazie di avermi seguito e alla prossima!




 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ArrowVI