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Autore: LaceyPotter    04/03/2023    0 recensioni
Quando Smaug si impadronì della Montagna Solitaria, il principe dei nani perse tutto: il suo regno, la sua casa, la sua famiglia. Intenzionato a riconquistare Erebor, Thorin Scudodiquercia componerà una compagnia di tredici nani con l'aiuto di Gandalf il Grigio. Per far sì che la missione abbia successo però, saranno necessari altri due membri nella compagnia: uno scassinatore e un alchimista.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Epilogo 

 

Passarono due mesi dall’arrivo di Thorin a Lomien House e molte cose erano cambiate. 

Tanto per cominciare il nano si era completamente ripreso. Non era rimasta nemmeno una cicatrice della sua ferita. 

I bambini, finalmente, lo avevano conosciuto e molte volte andavano da lui per fargli domande o se poteva raccontare una delle sue molte avventure. 

Quando era in compagnia degli adulti, invece, li aiutava come poteva: spaccare la legna, caricare sul carro decine di scrigni e bauli pieni di pozioni, andare a caccia di selvaggina … 

Dollie migliorava ogni giorno di più, sotto la supervisione di Beth. Aveva ancora molto da imparare, ma ora era in grado di fare molte cose da sola e arrangiarsi. 

Infine, Beth aveva ripreso il suo lavoro in tutto e per tutto. Dall'alba al tramonto scendeva nel laboratorio con Dollie, uscendo solo durante i pasti e quando era ora di andare a letto. Ogni tanto andava nello studio nel primo piano per scrivere e leggere lettere, firmare documenti e ordinare varie cartelle di vecchi e nuovi pazienti. Altre volte andava a visitare alcuni malati a Brea, portando Dollie con sé. 

Un giorno, mentre era sola, aveva deciso di togliersi dalla fronte la sua lunga cicatrice, facendola sparire con un unguento speciale. Thorin notò immediatamente che ormai era tutta acqua passata. 

La sera era il momento migliore della giornata, perché quando saliva al secondo piano, nella stanza che condivideva con Thorin, si spogliavano in tutta fretta per poter fare l’amore, come e quanto volevano. 

Non era lì da molto tempo, ma a Beth sembrò che fosse passata una vita intera, come se Thorin avesse sempre vissuto con lei per anni, in pace e in tranquillità. 

Ma non sarebbe durato a lungo e Thorin non avrebbe potuto rimanere per sempre. Non c’era più nessun drago a minacciare i nani di Erebor e ora che era re, aveva dei doveri da rispettare. 

Beth non voleva vederlo partire. Voleva che restasse lì con lei, ma sarebbe stato egoista da parte sua e prima o poi, avrebbe dovuto accettare la cosa. 

Nel frattempo, aveva riprodotto nel suo laboratorio sedici pietre di trasporto. Fu piuttosto. Era stato piuttosto difficile prepararle; le istruzioni erano state complicate da seguire, ma dopo tanta fatica ce l’aveva fatta. 

Furono pronte in un piovoso pomeriggio di aprile e Beth le mostrò a Thorin sul bancone di legno. Finalmente sarebbe tornato alla montagna, ma ne lui ne Beth si entusiasmarono. 

<< Non possiamo rimandare al prossimo mese? >> le chiese Thorin. << In fondo sono Balin e Fili che stanno gestendo la situazione >>. 

Beth volle tanto dargli ragione, ma a malincuore gli rispose, << No, Thorin. Hanno bisogno di te, non potranno gestirla loro per sempre. E tu dovrai tornare alla Montagna prima o poi. L'ultima volta te ne sei andato così su due piedi, senza avvertire nessuno >>. 

<< Sono sicuro che abbiamo capito perché me ne sono andato >> protestò lui, ma Beth fu irremovibile. 

<< Ma saranno preoccupati per te, specialmente i tuoi nipoti. Sono due mesi che non ricevono tue notizie >>. 

Sebbene entrambi non ne furono felici, decisero che Thorin sarebbe partito l’indomani. Era la cosa migliore. 

Thorin partì dopo pranzo il giorno dopo. Beth lo aveva accompagnato sulla soglia di casa e dopo averla baciata, schiacciò una pietra di trasporto, scomparendo in un vortice di fumo grigio. Prima di partire, ne aveva prese altre quattro e promise che le avrebbe usate per ritornare presto da lei. 

Beth divenne mogia nei giorni seguenti e lavorava incessantemente fino a notte fonda per distrarsi. Tanto avrebbe trovato la sua stanza vuota. 

Sentì molto la mancanza di Thorin e spesso non parlava tanto, ma ogni giorno si ripeteva che sarebbe tornato prima o poi. Glielo aveva promesso. 

********************** 

E fu così. 

Erano passate tre settimane ed era una calda mattina di maggio quando Beth vide un vortice di fumo grigio. Non si era ancora diradato, ma capì subito che fosse lui e gli saltò in braccio tutta contenta dopo aver corso nella sua direzione come una lepre. 

Fu così felice che preparò un cesto pieno di cibo e decise di portarlo sulla spiaggia di un lago lì vicino. L'acqua era fresca e cristallina, la riva era ricoperta da milioni si sassolini bianchi e molti pini li riparavano dal sole con i loro lunghi rami. 

Si buttarono in acqua senza pensarci due volte, schizzandosela addosso. Si rincorsero, si spinsero per tentare di buttare in acqua l’altro … Poi Thorin la raggiunse e la baciò voracemente. Beth prese a spogliarlo e fecero l’amore dopo tanto tempo.  

Poco dopo mezzogiorno uscirono fuori dall’acqua e si rivestirono. 

Mangiarono panini e pezzi di formaggio, mentre il sole li asciugava e passarono il tempo a parlare. 

<< Gli altri come stanno? > gli domandò. 

<< Stanno bene. Quando sono tornato, sono diventati assillanti. Neanche fossi un ragazzino >>. 

<< Beh, te lo sei meritato questa volta >>. 

Thorin rimase in silenzio, poi si girò a guardarla indagatore. 

<< Che c’è? >> gli chiese Beth. 

<< Tu lo sapevi? >>. 

<< Sapveo cosa? >>. 

Non capì cosa stesse insinuando. 

<< Kili e … quell’elfa >> rispose un po’ contrariato. 

<< Oh, quello! >>. 

Le venne da ridere, ma Thorin non lo trovò divertente. 

<< Qual’è il problema? Non dirmi che lei non ti piace solo perché è un’elfa? >>. 

<< Esattamente >> le rispose duro. 

<< Smettila! Quando quei due stanno insieme, i loro occhi cominciano a brillare. Thorin, io li ho visti personalmente e posso affermare che si amano. È soltanto questo >>. 

Thorin non osò protestare e si mise a guardare il lago di fronte a loro. 

<< Capisco che sei preoccupato. Fili e Kili sono quasi dei figli per te, ma questa è una sua scelta ed è felice con lei >> disse comprensiva. << E poi tu dovresti essere l’ultimo a parlarne. Insomma, guarda noi due >>. 

E il nano ritornò a guardarla. 

<< Nemmeno io sono una nana. Perché dovrebbe essere diverso? >>. 

<< Suppongo che non lo sia affatto >> le rispose Thorin dopo averci riflettuto e ricambiò il suo sorriso. 

<< Quanto ti fermerai qui? >> domandò Beth. 

<< Non molto. Dovrò tornare a Erebor domani >>. 

<< Capisco >> rispose Beth sconsolata. 

Sperava tanto che fosse rimasto di più con lei, ma infondo chi era lei per poter trattenere un re lontano dal suo regno. Si chiese quando sarebbe arrivato il momento in cui le avrebbe detto addio per sempre e non poterlo rivedere mai più. 

<< Ma prima di partire, devo chiederti una cosa >>. 

Beth si fece attenta e cominciò a temere che, forse, quello sarebbe stato l’ultimo giorno che avrebbero passato insieme. 

Thorin si alzò e andò a prendere qualcosa dalla sua bisaccia. Doveva essere piuttosto piccola, perché Beth non riuscì a vedere che cosa fosse. 

Quando tornò, Thorin si inginocchiò di fronte a lei. 

<< Ho riflettuto molto >> cominciò lui, << Io ti amo più di qualsiasi cosa. L'unico tesoro che voglio custodire sei tu e non voglio passare il resto della mia vita senza di te >>. 

Beth non seppe cosa dire. Quelle parole la commossero molto, non si era affatto aspettata una dichiarazione simile. Però, non capì dove volesse andare a parare. 

Thorin aprì la mano e le mostrò che cosa aveva preso. Le porse una scatolina di velluto nero, grande come un uovo di gallina. 

All'improvviso le venne in mente un sospetto. “Non starà mica …" 

Prese la scatolina con le mani tremanti e quando l’aprì rimase di sasso. Trovò all’interno un sottile anello d’oro con incastonato sopra un piccolo rubino luccicante. 

Non riuscì a staccargli gli occhi di dosso. Non sapeva cosa dire. 

<< Beth, io voglio sposarti >> disse Thorin. 

Tutto quello che voleva, era dirgli di sì. Ma invece, gli rispose << Ma io … io sono solo un’alchimista. Non sono un reale e chi vorrebbe vedermi al tuo fianco? >>.  

<< I miei nipoti, la nostra compagnia e centinaia di soldati ritornati in vita grazie a te >> ribatté lui. 

Beth continuò a fissarlo con le labbra sigillate. 

<< Ne ho parlato con Balin e abbiamo fatto delle ricerche. Normalmente i Signori dei nani sarebbero contrari alla nostra unione e nessun alchimista è mai divenuto un regnante. Ma per voi esistono delle eccezioni: siete stati creati dagli dei e loro stessi vis scelgono come custodi >> spiegò Thorin indicando il rubino che Beth portava al collo. 

<< E se non mi accettassero? >> ipotizzò dubbiosa. 

<< Non accadrà mai >> rispose Thorin con convinzione. 

<< Come fai ad esserne sicuro? >>. 

<< Perché lo hanno già fatto >>. 

Questo la spiazzò ancora di più. Senza neanche volerlo, si era guadagnata la fiducia di un intero popolo! 

Posò gli occhi sull’anello che ancora si trovava nella sua mano. 

Se avesse detto di sì, non solo sarebbe diventata la moglie di Thorin Scudodiquercia, ma anche una regina! La sua vita sarebbe notevolmente cambiata e non aveva la più pallida idea di come si dovesse comportare una regina. 

Se avesse detto di no, Thorin le avrebbe detto per sempre addio, lei sarebbe tornata alla propria vita e non si sarebbero rivisti mai più. 

All'inizio pensò di rifiutare ma riflettendoci su, realizzò che non che non era ciò che voleva realmente. Vide nella sua testa un ipotetico futuro, in cui si era rintanata nella sua casa completamente sola. Vide un’ipotetica sé stessa triste e vuota e ogni giorno sarebbe stato sempre più difficile da sopportarne il dolore.  

Un po’ come era successo a … sua madre! 

Si ricordò del sogno che aveva fatto su suo padre a Granburrone. Quando gli aveva parlato di sua madre, lui le aveva risposto “Tu hai perso tuo padre, non tuo marito. Se ti avessero portato il corpo dell’uomo che amavi, che hai sempre amato, che avresti fatto?”. “Sarei morta con lui” pensò.  

Dopo che sua madre si impiccò e la lasciò da sola, Beth non la perdonò mai. Forse non lo avrebbe mai fatto, ma la rabbia che aveva sempre provato nei suoi confronti scomparve e si ritrovò a capirla. E Thorin era rimasto morto per dieci giorni dopo la battaglia! Quando lo aveva visto senza vita sul ghiaccio, una parte di lei era morta con lui, pentendosi di come si fossero lasciati prima. 

Non voleva finire come sua madre e non voleva allontanarsi per sempre da Thorin, non più! 

Rialzò lo sguardo e incrociò quello di Thorin, che ancora attendeva una sua risposta. Fu allora decise … 

<< Vuoi mettermelo tu? >> gli chiese sorridendo. 

Gli occhi di Thorin si spalancarono. 

<< Quindi la tua risposta è sì? >> le chiese. 

<< La mia risposta è sì >> confermò ridendo. 

Thorin prese l’anello dalla scatolina e lo infilò nell’anulare sinistro di Beth. Quest'ultima gli buttò le braccia intorno al collo e caddero per terra ridendo come matti. 

******************* 

Il giorno dopo, Thorin ripartì e la notizia del loro fidanzamento si diffuse in fretta. 

Dollie, Hion e tutti gli altri ne furono felici e decisero di festeggiare con Beth. 

Anche a Brea si seppe della cosa e molti dei suoi abitanti si inchinavano ogni volta che lei passava. 

per quanto riguardava a Bilbo, Beth aveva deciso di andare a trovarlo personalmente per informarlo dell’allegra notizia. 

Questa volta non c’era nessun segno magico sulla sua porta e quando Bilbo la aprì, lei lo salutò dicendogli << Siete voi Bilbo Baggins? >>, proprio come al loro primo incontro. 

Fu immensamente felice di sapere che finalmente avessero messo da parte le loro divergenze. 

Cosa che aiutò a migliorare il suo umore, perché da quando era tornato nella Contea, era sempre stato piuttosto tetro. Le confessò infastidito che tutti gli altri hobbit lo avevano dato per morto e avevano messo all’asta la maggior parte delle sue cose: mobili, vestiti, quadri, l’argenteria … Era passata più di una settimana e ancora non aveva recuperato tutto. 

Beth fu sua ospite per un paio di giorni, aiutandolo come poteva e gli propose di venire al suo matrimonio. Bilbo accettò con gioia l’invito non volendo l’ora di ritornare alla Montagna Solitaria. 

Quando Beth tornò a casa ebbe delle visite a sorpresa che mai si sarebbe aspettata: trovò davanti alla porta degli amici che non vedeva da tanto tempo. Quattro alchimisti piuttosto importanti e ben conosciuti da molti, che avevano più o meno la sua stessa età. 

Simon Marest la stritolò in un abbracciò talmente forte da soffocarla, malgrado fosse piuttosto magro. 

<< Betty! >> esclamò allegro sollevandola da terra.  

Era molto alto con capelli neri e corti, la pelle bianca e le dita lunghe e sottili. Al collo portava un ametista viola e luccicante, dalla forma ellittica. 

Il secondo che si congratulò con lei, fu Adam Semrell. Rispetto a Simon era più basso e muscoloso, la pelle era molto più abbronzata e indossava uno smeraldo. Il suo aspetto più particolare però, erano i suoi occhi etero cromati: uno marrone e uno nero. 

Diane Kryos, l’Alchimista di Diamante, fu ancora più esuberante. D'altra parte, era sempre stata lei l’anima della festa. Un maschiaccio in cerca di guai che non avrebbe mai trovato un marito, se si chiedeva a sua sorella Irene. Una ragazza che portava gioia e allegria, se si chiedeva a Beth. Veloce, atletica e molto abile nel tiro con l’arco. Suo padre proveniva da una famiglia di cacciatori. Aveva dei corti capelli a caschetto castano chiaro e due occhi ambrati e vigili come quelli di un falco. 

L'ultima fu Ila e Beth non era mai stata tanto felice di rivederla. Se non fosse stato per lei, Beth sarebbe rimasta a Granburrone e non si sarebbe mai ricongiunta con Thorin. Il suo fidanzamento lo doveva in parte a lei. 

Con lei, festeggiarono nella sua casa e nelle taverne di Brea, congratulandosi con lei e recuperando il tempo perso, raccontandosi a vicenda che cosa era successo a loro in quei quindici anni. 

********************* 

Le settimane divennero mesi e l’estate passò piuttosto in fretta, venendo poi succeduta dall’autunno. 

Novembre era appena cominciato e il freddo, la pioggia e la nebbia aumentavano ogni giorno di più. 

I camini erano tenuti sempre accesi e molte tende vennero tenute chiuse per mantenere il calore.  

Beth era in salotto davanti al camino a leggere un libro. Se sua madre l’avesse vista, l’avrebbe certamente rimproverata, perché non si trovava sul divano o su una poltrona. Era sdraiata per terra a pancia in giù sul tappeto, con sopra una coperta allungata fin sopra la testa. Sembrava una bambina. Era tardi e tutti erano appena andata a dormire, perciò nessuno l’avrebbe vista così, anche se a lei non gliene sarebbe importato affatto. 

Mancavano tre giorni e sarebbe partita per la Montagna Solitaria. Lei e Thorin avrebbero festeggiato ufficialmente il loro fidanzamento e il mese dopo si sarebbero sposati. 

Non mancava molto e Beth diventava sempre più nervosa. Era decisa a sposarlo, senza ombra di dubbio. Ma non poteva fare a meno di agitarsi. 

Stava leggendo con molto interesse, quando sentì bussare alla porta. Si alzò dal pavimento e andò a vedere chi fosse a quest’ora. 

Aprì la porta e si ritrovò davanti Gandalf. Fu contenta di vederlo e lo fece accomodare in salotto offrendogli una tazza di tè. 

<< E io che pensavo che saresti ricomparso dopo altri quindici anni >> gli disse mentre si sedeva sul divano accanto a lui. 

<< Non questa volta >> rispose gaio lo stregone, poi i suoi occhi caddero sul suo anello. 

<< Mi è giunta voce che stai per sposarti >>. 

Beth gli sorrise, << Già. Sto per sposarmi >>. 

<< Sai, ho rivisto i mei vecchi amici. Verranno al mio matrimonio. Anche Bilbo >>. 

Gandalf la guardò orgoglioso. 

<< Finalmente riesco a vedere quanto tu sia felice. Tuo padre fiero di te >>. 

<< Non quanto lo sarebbe mia madre. Te lo immagini Thorin andare da mio padre per chiedergli la mia mano? >> rispose lei divertita. 

Si immaginò quella scena, dove sua madre si sarebbe messa a piangere dalla gioia, mentre suo padre avrebbe guardato storto Thorin, minacciando di fargliela pagare se avesse fatto soffrire la sua unica e dolce figlia. 

Al solo pensiero, sia Beth che Gandalf ridacchiarono. 

<< E tu? Ci sarai? >> gli domandò. 

<< Se è ciò che desideri >> le rispose. 

Sì, lo desiderava tanto. 

<< C’è anche un’altra cosa che vorrei chiederti >> aggiunse Beth. 

Gandalf si fece attento. 

<< Mi accompagneresti all’altare? >> gli domandò speranzosa. 

Lo stregone rimase sorpreso; non si aspettava affatto una richiesta simile. 

Con sua somma gioia, le rispose << Lo farò >> e lo ringraziò fino alla nausea, abbracciandolo fortemente. 

********************* 

Dopo molti festeggiamenti, il grande giorno arrivò. 

Nel Dì di Durin, esattamente un anno dopo che la compagnia di Thorin Scudodiquercia era riuscita ad entrare nella Montagna, la neve cadeva lentamente dal cielo. 

Beth era in piedi di fronte ad un grande specchio, non riuscendo a riconoscersi. I suoi lunghi capelli castani erano stati spazzolati e raccolti in un’elaborata acconciatura sotto la nuca. Le sue mani, soprattutto le sue unghie, non erano mai state così curate e pulite. Le sue braccia erano scoperte, mettendo a nudo tutte le sue voglie, sulle quali erano stati attaccati dei diamanti minuscoli come granelli di sabbia e sul capo portava una tiara d’oro. 

L'abito da sposa e il velo che indossava erano rossi come il sangue e luccicavano come cristalli sotto il sole grazie a dei piccoli rubini che li addobbavano. Sul petto splendeva il suo di rubino, che si toglieva mai. 

Si vide bellissima in quello specchio, ma questo non le impedì di sentirsi nervosa. Aveva il cuore a mille e cercò di fare respiri profondi per cercare di calmarsi. 

Sentì bussare alla porta, ma non riuscì a dire “avanti”. Gandalf entrò lo stesso, avvicinandosi a lei. 

<< È ora Beth >> le disse. 

Beth guardò il suo riflesso allo specchio un'ultima volta e annuì, facendosi coraggio. 

Gandalf le porse il braccio destro, che lei afferrò con forza e si avviarono in un immenso salone. 

Per poco non le venne un colpo quando camminarono tra una folla numerosa. C'erano centinaia, forse migliaia di persone lì ad osservarla. Era così che non si accorse di stritolare il braccio di Gandalf. 

<< Rilassati. Stai andando bene >> la rassicurò sottovoce. 

Procedettero lentamente lungo la navata e Beth notò che c’erano tutti: Bard con i suoi figli, i suoi amici, Dollie, Dain Piediferro, la sua vecchia compagnia, Bilbo Fili e Kili, con Tauriel e la loro madre Dis. 

Thorin era proprio lì di fronte a lei ad aspettarla. Le porse la mano quando lo raggiunse e Beth gliela strinse subito, lasciando il braccio di Gandalf. 

Si misero fianco a fianco, inginocchiandosi insieme di fronte ad un nano anziano, con la lunga barba bianca e il volto pieno di rughe. 

<< Thorin >> parlò lui, << Figlio di Thrain, figlio di Thror, Re Sotto la Montagna. Dichiarate di voler prendere l’Alchimista di Rubino, Lizbeth Lomien come vostra consorte? Se lo volete, pronunciate il vostro sì >>. 

<< Sì >> rispose Thorin senza esitazione. 

Poi il nano si rivolse a Beth. 

<< E voi Lizbeth Lomien, Alchimista di Rubino. Dichiarate di voler prendere re Thorin come vostro consorte? Se lo volete, pronunciate il vostro sì >>. 

Beth avrebbe tanto voluto rispondere subito, ma era così agitata che si dimenticò come si a parlare. Sentiva la lingua incollata al palato e le labbra erano rimaste sigillate. 

Regnava un silenzio tombale nel salone e tutti aspettavano in attesa la sua risposta. 

Quando si voltò alla sua destra, vide Thorin con un’espressione preoccupata in volto, temendo che avesse cambiato idea proprio all’ultimo momento. 

Ma lei non aveva affatto cambiato idea e non si sarebbe mai pentita della scelta che aveva fatto. 

Finalmente ritrovò la sicurezza che aveva perso e gli sorrise. 

E quando la voce ritornò, rispose con decisione << Sì >>. 

Thorin ricambiò, tirando un sospiro di sollievo. 

A quel punto il sacerdote suggellò la loro unione. 

<< Dunque, davanti a tutti i presenti, io vi dichiaro marito e moglie. E dichiaro voi, Lizbeth Lomien, Regina Sotto la Montagna >>. 

   
 
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