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Autore: Justice Gundam    05/03/2023    1 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Nella città portuale di Korvosa, la tensione e il malcontento hanno ormai raggiunto livelli insostenibili. Di fronte alla minaccia dell'anarchia, un gruppo di eroi esordienti si riunisce rispondendo al richiamo di una misteriosa sostenitrice. Strane magie e misteriose profezie li mettono sulle tracce di un nemico comune, un percorso che li trascina in una lotta per salvare la città dalla rovina.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Era dei Presagi Perduti 
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam 

 

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LIBRO 2 – LA MALEDIZIONE DEL TRONO CREMISI

Capitolo 15 – Spedizione nel Grigiore

 

"E' venuto Mille Ossa... e ha delle brutte notizie per noi."

Cressida emise un verso di disappunto nel sentire queste preoccupanti novità. "Brutte notizie da parte degli Shoanti?" mormorò, in un misto di frustrazione ed ansia. "Maledizione... sapevo che la tensione stava crescendo, ma speravo che almeno per un po' non succedesse nulla di troppo eclatante. Qual è il problema, sergente Soldado?"

Sotto gli sguardi di attesa della Kroft e della Compagnia del Draco, Grau prese fiato e si organizzò rapidamente il discorso. "Purtroppo, temo che sia un grosso problema, maresciallo Kroft. Un giovane Shoanti di nome Gaekhen è stato ucciso, linciato da una folla inferocita. E il suo corpo è stato trafugato." rispose, con un tono grave che faceva subito capire quanto serio fosse questo problema. Krea e Rilo sgranarono gli occhi, Verik strinse i denti e mormorò una maledizione, e Kostur si sfregò la fronte, ben sapendo quanto problematica sarebbe stata quella situazione. "Il venerabile Mille Ossa è stato fatto accomodare nel suo ufficio, e al momento... attende lei, maresciallo."

"Certo... certo, capisco." affermò lei con un sospiro che esprimeva stanchezza. Si voltò verso la Compagnia del Draco, in modo da spiegare cosa stesse accadendo. "Mille Ossa è uno sciamano Shoanti, ed è attualmente una guida spirituale per la minoranza Shoanti che ancora vive qui a Korvosa. Si può dire che lui fa da intermediario tra gli Shoanti e il governo di Korvosa, sperando di trovare un modo in cui le nostre genti possano vivere in pace."

"Una missione tutt'altro che facile." commentò Orik. "So che molti cittadini di Korvosa nutrono pregiudizi verso gli Shoanti e li vedono come niente più che selvaggi violenti."

Cressida annuì lentamente. "Vero. Per Mille Ossa, il compito di fare da moderatore tra questi razzisti e i membri più irascibili degli Shoanti è una battaglia costante. E temo che questo omicidio possa azzerare tutto il suo lavoro, se non gli rivolgiamo subito tutta la nostra attenzione."

I ragazzi della Compagnia del Draco si guardarono tra loro... e infine, Krea alzò le spalle e sospirò, cercando di sfogare tutta la tensione e l'ansia che aveva addosso. Qualsiasi problema avesse, qualsiasi dubbio le fosse venuto sulla regina... poteva attendere che questa crisi fosse risolta.

"Va bene, maresciallo Kroft." rispose Krea. "Vorremmo sentire anche noi cos'è successo, e vedere se possiamo dare una mano con le indagini."

"Tra l'altro, io ho una certa intesa con gli Shoanti." continuò Fedra. "Spero che questo possa servire a qualcosa."

Runyar annuì lentamente. "E certo non aiuterebbe la già delicata situazione di Korvosa se le azioni di un branco di sconsiderati dovessero sfociare in violenze. La nostra città precipiterebbe di nuovo nell'anarchia." rispose. "Quindi, è anche nostro dovere cercare di risolvere questo problema."

Cressida fece un cenno affermativo con la testa e sorrise leggermente, lieta di poter sempre contare su di loro. "Ottimo. Quand'è così... prego, seguitemi pure nel mio ufficio." rispose. "Vi porto ad incontrare l'anziano Mille Ossa, del clan Skoan-Quah."

 

oooooooooo

 

Lo sciamano Mille Ossa era un uomo di circa 60 anni, dall'espressione calma e stoica che sembrava quasi essere stata scolpita nella pietra. Capelli grigi lunghi fino alle spalle incorniciavano un volto segnato dall'età, dalle intemperie e dalle traversie della sua vita, parzialmente coperto da uno strato di polvere di gesso spalmata in modo da ricordare un teschio. Tra le mani rugose, teneva un lungo bastone che sembrava essere stato fatto con l'osso scavato di qualche bestia gigantesca. Era vestito di abiti pesanti in stile Shoanti, con pelli ben conciate e un drappo grigio che gli avvolgeva le spalle, e sembrava quasi una statua mentre osservava con attenzione il gruppo di avventurieri appena entrato nell'ufficio.

Lo sciamano fece spaziare il suo sguardo da Krea fino al piccolo Majenko, passando per Fedra, Rilo, i fratelli Vancaskerkin... e finalmente, dopo essersi fatto una prima idea delle persone con cui aveva a che fare, Mille Ossa prese fiato e cominciò a parlare.

"Salute a voi, tshamek." esordì l'anziano sciamano con voce grave. "Il mio popolo ha sempre cercato di comprendere coloro che vivono a Korvosa, e ad essere corretti, abbiamo incontrato gente di Korvosa che ha fatto tutto quello che era in loro potere per comprendere la nostra cultura. Tuttavia, temo che per ogni persona che cerca la pace e il dialogo, ce ne sia sempre un'altra, o più di una, che si impegna con altrettanto zelo per tenere accese antiche animosità."

Krea fece un piccolo inchino, invitando silenziosamente Mille Ossa a dire di più. Lo sciamano, giunto ad un punto che per lui voleva dire ravvivare un recente dolore, restò in solenne silenzio per qualche istante. Quando riprese a parlare, le sue parole erano ponderate ma pronunciate con una rabbia a malapena controllata.

"Mio nipote Gaekhen è morto." affermò. "Percosso a morte da un gruppo di vigliacchi sulle strade della vostra città."

Krea premette le labbra tra loro, ovviamente contrita. Se Mille Ossa se ne era accorto, non dava l'impressione di averlo fatto...

"Non do la colpa a voi per quanto è successo." li rassicurò lo sciamano, con un tono già un po' più tranquillo. "Tuttavia, non cambia il fatto che Gaekhen è stato ucciso, e mio figlio e la sua famiglia non sono disposti a perdonare come me. Le loro intenzioni sono di tornare allo Skoan-Quah nelle Terre di Cenere, per poi unirsi allo Sklar-Quah e muovere guerra contro Korvosa. Questa decisione sarebbe disastrosa sia per la mia gente, che per la vostra."

Kostur annuì, perfettamente d'accordo. Se due delle tribù più numerose e forti degli Shoanti avessero deciso di aggredire Korvosa, lo spargimento di sangue sarebbe stato terribile - era convinto che Korvosa ne sarebbe uscita vincitrice, ma solo al prezzo delle vite di numerosi soldati, e della decimazione dei due clan. "Sono d'accordo. Una guerra è assolutamente da evitare." rispose il mezzorco. "Dobbiamo fare qualcosa per rimediare all'ingiustizia che è stata perpetrata. Come potremmo fare, venerabile Mille Ossa?"

Le parole del mezzorco incontrarono l'approvazione dello sciamano Shoanti, che fece un mesto sorriso e annuì lentamente. "Vi ringrazio per le vostre parole, investigatore." rispose. "Le nostre vie, le nostre usanze sono diverse dalle vostre. Se un corpo non viene consumato per intero nei fuochi dei nostri antenati, lo spirito di un guerriero non può salire fino al Grande Cielo. Se solo potessi cremare il corpo di mio nipote ed inviarlo al Grande Cielo con onore e dignità, allora suo padre e i suoi fratelli mi ascolterebbero e tratterrebbero la loro ira. Così, le trattative di pace tra le nostre genti potrebbero andare avanti. Sfortunatamente, Gaekhen non è stato soltanto assassinato. Come forse vi è già stato comunicato, il suo corpo è stato portato via dalla scena del delitto."

"Certo... il maresciallo Kroft ci ha detto che il corpo di suo nipote è stato trafugato..." affermò Rilo con disgusto. C'erano sempre degli sciacalli che facevano soldi vendendo cadaveri sottratti dalle strade o ai cimiteri a qualche negromante o a ricercatori di pochi scrupoli. "E... si sa per caso chi è stato?"

Mille Ossa annuì lentamente. "Il corpo di Gaekhen è stato trafugato e venduto ad un uomo che è considerato un criminale ed un flagello sia dalla mia gente che dalla vostra: il negromante Rolth Lamm." rispose.

Krea trasalì. Ancora quel maledetto nome... e vicino a lei, Fedra venne percorsa da un brivido di collera. "Lamm? Avete detto... Rolth Lamm?" esclamò la magus. "Non sarà per caso..."

"Esatto. E' il figlio di Gaedren Lamm, un uomo che sicuramente ha dato ad ognuno di voi non pochi problemi." confermò la Kroft. "Rolth è stato uno studente dell'Acadamae, finchè non è stato espulso per esperimenti illegali, e da allora è ricercato dalla guardia cittadina di Korvosa, con numerose imputazioni di omicidio sulle spalle."

"Già, ma quel bastardo è sempre riuscito a sfuggirci!" ringhiò Kostur con rabbia. "Lui e quel maledetto 'killer della serratura'... sono i due casi che non siamo mai riusciti a portare ad una conclusione soddisfacente. Ma... prego, andate avanti, venerabile Mille Ossa. Sapete per caso anche dove è stato portato il corpo di Gaekhen?"

Ancora una volta, lo sciamano fece un cenno di assenso. "Ho parlato con gli spiriti, ed essi mi hanno rivelato che il corpo del mio povero ragazzo è stato portato in un luogo chiamato "il Grigiore", e più esattamente nel covo di Rolth Lamm, un posto chiamato la Tana Morta." spiegò. "Con questa conoscenza, sicuramente potrei guidare un gruppo di guerrieri nel vostro cimitero e recuperare il corpo di Gaekhen, ma... qiuesto per la vostra gente sarebbe una violazione e un atto di aggressione. E' per questo che mi rivolgo a voi, per chiedervi di recuperare il corpo di mio nipote e riportarlo a me. Se non ci riusciste, saremmo costretti a recuperarlo noi stessi. E per quanto mi addolori dirlo, non saremo gentili se si dovesse giungere a questo."

"Comprendiamo le sue richieste, venerabile Mille Ossa." rispose Krea con serietà, mettendo da parte le sue attuali incertezze per concentrarsi su quell'importante compito. "Faremo l'impossibile per recuperare il corpo di vostro nipote e restituirvelo affinchè possa avere degna cremazione."

"E faremo in modo che per lui ci possa essere giustizia." affermò Runyar, tenendo un pugno stretto vicino al cuore in segno di solenne giuramento.

Le loro rassicurazioni riuscirono a convincere lo sciamano Shoanti, che chinò la testa in segno di rispetto e si alzò lentamente dalla sedia. "Va bene. Vi ringrazio per la vostra disponibilità... e ora, temo di dovervi lasciare. Devo tornare dalla mia gente per dare loro la notizia e cercare di indurli a più miti consigli. Attenderemo la riconsegna del corpo di mio nipote... per favore, cercate di fare il prima possibile. La mia gente è irrequieta e piena di rabbia, e non so per quanto tempo riuscirò a convincerli a mantenere la calma."

Con un inchino, Mille Ossa si congedò e uscì dall'ufficio, appoggiandosi al suo bastone mentre camminava. Il gruppo attese che lo sciamano fosse uscito, poi si riunirono attorno a Cressida, che fece un paio di colpi di tosse per schiarirsi la voce, per poi dire la sua.

"Il venerabile Mille Ossa potrà avere dei modi un po' bruschi, ma sono d'accordo con quello che dice. E' necessario riparare quanto prima a questo torto, altrimenti la tensione a lungo accumulata tra Korvosani e Shoanti esploderà di colpo, e la situazione volgerà di male in peggio. Meglio ancora se a fare questo gesto di riavvicinamento sono degli abitanti di Korvosa." rispose. "Mi spiace di dover chiedere aiuto a voi così presto dopo che avete appena portato a termine un altro incarico impegnativo, ma... siete gli unici, al momento, a cui posso chiedere aiuto."

"Non si preoccupi, maresciallo Kroft. Dopotutto, anche questo per me è un modo per saldare il mio debito verso la città..." rispose Verik.

Orik disse di sì con la testa. "Porteremo a termine questa missione il prima possibile. Detto questo... credo che avrei prima bisogno di fare qualche domanda riguardo questo Rolth Lamm e il Grigiore." affermò.

"Giustamente. Ogni informazione in più o in meno potrebbe fare la differenza, in un caso così delicato." rispose il maresciallo. "Molto bene... come ho detto, Rolth Lamm era una volta uno studente dell'Acadamae, che è stato espulso quando la vera natura dei suoi esperimenti è venuta alla luce. Aveva ucciso numerosi senzatetto e animali randagi per usare le parti dei loro corpi per creare dei golem carogna - un particolare tipo di golem creato utilizzando pezzi di cadaveri e infondendo loro una vita artificiale."

"Uuugh, schifo! Majenko non piace proprio!" mormorò il draghetto.

"Ma... io pensavo che questo tipo di golem fosse riconosciuto dalle varie scuole di magia..." affermò Rilo. "O mi sto confondendo?"

Cressida fece una breve digressione per spiegare a Rilo di cosa stesse parlando. "Temo che tu ti stia confondendo con i golem di carne, giovane Aldinn." affermò la donna. "I golem di carne sono costruiti secondo una certa arte. Devono seguire delle regole affinchè la loro creazione sia coronata da successo. Regole disgustose, ma pur sempre regole. Questo non vale per i golem carogna, che altro non sono che pezzi di cadaveri cuciti assieme e animati dalla magia nera. Detto questo... ammetto che è un po' una distinzione senza una vera differenza, ma non disperdiamoci su questi particolari."

Cressida si organizzò il discorso e riprese la spiegazione. "AD ogni buon conto... L'Acadamae non sporse denuncia perchè temeva che le azioni criminali di Rolth Lamm avrebbero danneggiato la reputazione dell'accademia. Si sono limitati ad espellerlo, e da allora Rolth Lamm è diventato un pericolo per la città intera." affermò.

Kostur storse il naso. "A onor del vero... ho il sospetto che si sia reso responsabile di un gran numero di omicidi nel corso dell'ultimo decennio, in ognuno dei quali il corpo della vittima veniva in qualche modo mutilato." affermò. "Ho il sospetto che Rolth Lamm e il famigerato Killer della Serratura fossero la stessa persona. Ma quel dannato è abile a sfuggire alle maglie della giustizia, e non siamo mai riusciti a trovare prove solide contro di lui."

"Al momento, non siamo sicuri se Rolth Lamm si trovi o meno nella Tana Morta... ma qualsiasi cosa voi troviate lì che possa portare al suo arresto sarebbe enormemente apprezzata, quindi consideratelo come una missione secondaria." continuò Cressida.

Fedra disse di sì con la testa. "Ricevuto, maresciallo Kroft." rispose. "Ci sono altre cose che dovremmo sapere sul Grigiore?"

"Certamente." proseguì la comandante della guardia cittadina. "Il Grigiore è costellato di camere sotterranee, alcune delle quali sono state scavate da ghoul o altri mostri, mentre altre, la maggior parte in effetti, sono ciò che rimane di antichi cimiteri Shoanti. Per buona parte, questi luoghi sono mantenuti sicuri dalla chiesa di Pharasma, i cui chierici ed inquisitori istituiscono periodicamente delle ronde per distruggere i non-morti ed eliminare i negromanti che si rifugiano da quelle parti. Tuttavia, il Grigiore è un luogo talmente grande e labirintico, che non riescono ad eliminarli tutti."

"Certo, posso capire..." rispose Runyar. "E... sappiamo che aspetto abbia il corpo di quel ragazzo Shoanti ucciso?"

La Kroft annuì di nuovo. "Il venerabile Mille Ossa mi ha descritto Gaekhen come un ragazzo sui 18 anni, con i capelli castani tagliati corti e una cicatrice sulla guancia sinistra, dovuta ad un attacco da parte di un puma." rispose. "Inoltre, mi ha detto che Gaekhen presenta dei tatuaggi tribali Shoanti sulle braccia e sul torace. E' improbabile che in questo momento ci siano altri Shoanti morti da poco nella Tana Morta, quindi non dovrebbero esserci problemi a riconoscerlo."

"Certamente, maresciallo Kroft." rispose Krea, il cui sguardo si fece gelido tutt'a un tratto. "Allora sappiamo quello che dobbiamo fare. Andiamo a prendere dell'equipaggiamento per combattere contro i non-morti. Acqua santa, fuoco dell'alchimista... magari anche qualche antitossina, giusto per stare tranquilli. E magari prendete qualche arma contundente, nel caso abbiamo a che fare con gli scheletri. E poi, filiamo dritti verso il Grigiore. Questa missione deve essere portata a termine il più rapidamente possibile."

Rilo e Majenko guardarono la sorella maggiore con preoccupazione. Avevano la netta impressione che la stanchezza e l'impossibilità di riposarsi tra quelle due missioni stessero mettendo a dura prova la tempra di Krea... anche se in effetti, era vero che quel problema andava risolto quanto prima.

 

oooooooooo

 

Vreeg si fermò e riprese fiato dopo aver rimesso a posto l'ultimo scaffale della biblioteca, maledicendo la cattiva sorte. Ora che il suo insegnante era assente, sperava davvero di potersela prendere un po' comoda, magari affidando un po' di lavoretti a quel golem che Rolth aveva lasciato nel covo... ma l'amico del suo maestro faceva buona guardia, e non gli consentiva di distrarsi nemmeno per un momento.

"Ecco... ho terminato anche la biblioteca..." ansimò, pulendosi il sudore dalla fronte con un gesto della mano. "Ora devo andare a vedere se quell'idiota di un mezzo-ogre si è ricordato di dare da mangiare ai prigionieri... e poi forse posso prendermi una pausa. Maledizione alla sfortuna nera! L'amico del capo mi fa sgobbare come un mulo... Ma proprio a me doveva capitare quello stronzo che mi comanda a bacchetta? Se solo potessi gli lancerei un incantesimo Sblocca Carne, giusto per vedere che faccia fa! Fanculo lui e i suoi ordini..."

"Hmm? Ho sentito qualche lamentela, mio caro Vreeg?" rispose una voce acuta e dal timbro pungente, e il derro negromante trasalì quando vide arrivare proprio la persona di cui si lamentava da dietro uno scaffale dove i libri erano stati disposti con ordine. La figura alta e intimidatoria di Devargo Barvasi apparve da dietro il mobile, le braccia incrociate dietro la schiena in modo da esprimere confidenza ed arroganza, e fissò con fare inquisitorio il derro che stava cercando in qualche modo di giustificarsi. "Non ti conviene parlare a voce troppo alta, vermiciattolo. Qualcuno potrebbe sentirti... e il mio caro amico Rolth Lamm, se non sbaglio, ti ha dato indicazioni di attenerti ai miei ordini come se fossero i suoi. Oppure la memoria mi gioca dei brutti scherzi?"

Vreeg deglutì sonoramente, come a voler mandare giù l'orgoglio. "Ah... ehm... no, no, assolutamente no, commendator Barvasi, io stavo... ehm... stavo solo... leggendo un passaggio ad alta voce, sì!" balbettò il vile derro, facendosi aria con la sua sudicia tunica. "C'era... ehm... un libro di racconti dell'orrore dell'Ustalav che mi era piaciuto molto, e allora... sì... mi... mi esercitavo... a leggerlo ad alta voce, tutto qui! Non... non mi sognerei mai di mancarle di rispetto, marchese Barvasi!"

Devargo si sfregò il mento, coperto da una corta ed ispida barbetta incolta, e avvicinò il viso alla minuta figura di Vreeg, fissando dall'alto in basso come siguarda un cane pieno di pulci. L'ex-proprietario della Coda dell'Anguilla annusò un paio di volte e fece un'espressione schifata, volutamente esagerata per umiliare Vreeg quanto più possibile. "Aaah, puzzi come una bara aperta!" sghignazzò. "Quando hai finito il lavoro, ti vai a fare un bagno! Se non vuoi mancarmi di rispetto, non ti presenterai davanti a me sudicio e puzzolente! E ricorda che alla fine dirò al mio amico Rolth se mi hai trattato con rispetto o meno. E tu non vuoi rischiare di essere di nuovo infettato da qualcuna delle sue malattie, vero?"

Vreeg rabbrividì all'idea di essere di nuovo sottoposto a qualche disgustoso morbo che gli trasformasse le ossa in gelatina o gli surriscaldasse il cervello, e fu rapido a rassicurare Devargo. "Ah, ma... ma... Certo... certamente, eminenza Devargo!" esclamò in tutta fretta. "Io... mi farò un bel bagno non appena avrò finito il lavoro..."

"Bene. Ti conviene. Io, nel frattempo, mi occuperò di controllare che gli altri derro facciano un buon lavoro, e poi... beh, quello che faccio non sono affari tuoi, vero?" affermò Devargo con un ghigno di sufficienza. "Ah, a proposito... per quanto riguarda quello Shoanti che si è fatto ammazzare in mezzo a quella strada, spero che tu abbia qualche buona idea di come farne uso."

"Ecco... vede, o eccellentissimo, il duca-conte Rolth Lamm mi ha lasciato una raccomandazione..." spiegò balbettando il derro negromante. "La... la testa dello Shoanti servirà per... ehm... costruire un autentico golem di carne. E le altre parti... beh... sto cercando un modo per usarle al meglio! Lui non mi ha... detto niente di quelle parti..."

Devargo sembrò accettare la spiegazione e si sgranchì una spalla. "Hmph... e va bene, nanerottolo, accetto la tua spiegazione." affermò. "Cerca di stare all'erta. Credo che quei selvaggi piumati verranno qui per cercare di riprendersi il corpo. O magari la guardia cittadina manderà qualche altro aspirante eroe." Tra sè, Devargo nutriva la speranza che la guardia inviasse proprio quel branco di avventurieri raffazzonati che si erano resi colpevoli di aver liberato Majenko e di averlo mandato in disgrazia. Sarebbe stata l'occasione perfetta per prendere vendetta. "In ogni caso, il mio vecchio amico Rolth non sarebbe contento se qualcuno invadesse la nostra umile dimora e mandasse all'aria il suo lavoro... perchè tu non sei stato abbastanza diligente."

Il derro negromante si schiarì la voce e si lisciò attentamente i baffi. "Io... ehm... farò in modo che non succeda, eccellentissimo!" mormorò in tono servile. "Può... può contare su di me! Non... non fallirò, stia tranquillo!"

Devargo cominciò ad allontanarsi, gettando di tanto in tanto un'occhiata al vile derro. "Me lo auguro per le tue orecchie, nanerottolo!" affermò, per poi lasciare Vreeg da solo a tirare un sospiro di sollievo e a ringraziare la sua buona stella. Almeno questa volta, il sostituto del capo aveva deciso di lasciarlo andare senza tante storie. Il derro negromante si impose di fare più attenzione quando sentiva il bisogno di sfogarsi... la prossima volta che Devargo lo avesse sentito, molto probabilmente non sarebbe stato così fortunato. 

Dopo essersi assicurato di essere stabile sulle gambe, Vreeg si avviò verso il laboratorio, per verificare che fosse tutto a posto. Di passaggio, diede un'occhiata alla prigione, dove una figura massiccia e sgraziata, la faccia deforme e coperta di orrende escrescenze, stava ridendo in maniera idiota mentre gettava dei sassi contro delle figure che giacevano sul fondo di una buca buia e puzzolente, e che cercavano debolmente di difendersi.

"Heheheee! Voi scappa, io tira sassi!" sghignazzò il carceriere, la cui voce suonava terribilmente stridula ed acuta per un essere così massiccio. "Voi divertite me! Io da da mangiare a voi! Forse! Heheheee!"

Con un grugnito rabbioso, Vreeg decise di dirne quattro a quell'essere disgustoso. Una perfetta occasione per sfogare un po' del livore che aveva addosso. Entrò nella sala delle prigioni a passo svelto e tirò un calcio allo stinco del carceriere, che trasalì e si voltò di scatto verso di lui.

"Ah!" grugnì l'orripilante individuo, gli occhi che si spalancavano nel groviglio di cisti e pieghe di pelle che deformavano il suo volto. "Pa... padrone... Vreeg?"

"Testa di Cavolo, ti hanno proprio dato il nome che ti meriti!" esclamò Vreeg in un sibilo astioso. "Il capo ha detto che ci servono vivi, sennò non possono essere usati per gli esperimenti! Prova soltanto a farne fuori qualcuno, e useremo i tuoi pezzi per creare il nostro nuovo golem!"

"Testa di Cavolo spiacente, padrone Vreeg!" piagnucolò il mostruoso mezzo-ogre, lasciandosi maltrattare dal derro, che pure era molto più piccolo di lui. "Testa di Cavolo annoiato, voleva passare tempo..."

"Beh, passalo in un altro modo, e ricordati di dare loro la sbobba! Non vogliamo che muoiano prima del tempo, eh?" continuò Vreeg. "Paparino non è stato contento l'ultima volta che ne hai lasciato morire uno, e ne abbiamo pagato entrambi le conseguenze! Se dovesse accadere di nuovo... non appena il padrone ha finito con te, ci penso io a fartene pentire!"

Il mezzo-ogre dal nome assurdo deglutì, la gola deforme che si gonfiava per un istante in maniera innaturale. "No no no! Testa di Cavolo sta attento! Nessuno muore qui! Paparino essere contento, si?" esclamò, mangiandosi alcune parole. Vreeg non lo degnò nemmeno di un'occhiata e se ne andò per fare un bagno, sperando che almeno adesso si sarebbe potuto prendere un po' di tempo per rilassarsi...

 

oooooooooo

 

Quella sera, il gruppo di Krea si era inflitrato nel Grigiore, seguendo le indicazioni del maresciallo Kroft per raggiungere la Tana Morta. Il gruppo si era trovato a dover affrontare alcuni ghoul particolarmente audaci che avevano tentato un attacco a sorpresa, ma per fortuna le loro preparazioni avevano fatto sì che i predatori non-morti fossero costretti alla fuga dopo che tre di loro erano stati abbattuti.

Finalmente, il gruppo era giunto all'ingresso della Tana Morta - un corridoio buio e puzzolente di muffa che scendeva nei sotterranei di un'antica tomba Shoanti, illuminato debolmente da chiazze di muschio bio-luminoso attaccato alle pareti e ai soffitti, che emetteva una tenue luce azzurrina. L'atmosfera era pervasa da un odore di umidità e muffa, con un disgustoso sentore di carne marcia. In altre parole, era un luogo perfetto per nascondersi per un reietto della società come Rolth Lamm.

"Ecco... è lì che dovremo entrare per recuperare il corpo di Gaekhen." sussurrò Krea. Teneva la voce bassa in parte per non farsi sentire dagli occupanti di quel posto rivoltante, e in parte per respirare il meno possibile l'aria ammorbata. "Tenetevi pronti, perchè ci aspetta un lavoro sporco. Anche se ben pagato."

Diversi membri del gruppo fecero una breve risata alla battuta della giovane Varisiana, poi Fedra si piazzò davanti al gruppo, in modo da sfruttare al massimo la sua furtività e la sua capacità di vedere perfettamente al buio. La Compagnia del Draco scese lentamente le scale, guardandosi bene attorno, e Rilo usò un semplice incantesimo Luce per creare un po' di illuminazione e permettere afli umani del gruppo di vedere dove mettevano i piedi. La caligni si fermò all'ingresso di una grande stanza sotterranea, supportata da quattro colonne di pietra che sorgevano dal centro di essa. Una macabra visione accolse Fedra quando guardò un po' più attentamenteall'interno, e si rese conto che numerosi scheletri umani - alcuni dei quali erano senza dubbio di bambini - erano murati all'interno delle pareti, e altri mucchi di ossa si accumulavano negli angoli. Fedra rabbrividì, ma fece cenno al gruppo di proseguire, dal momento che non si vedevano ancora minacce.

"State attenti." sussurrò Runyar, sfruttando la sua infravisione per vedere al buio meglio di chiunque altro non fosse Fedra. Le sue robuste mani si strinsero attorno al manico di un robusto martello da guerra. "Mi sembra strano che uno come Rolth non abbia messo niente e nessuno a guarda dell'ingresso della sua tana."

Fedra annuì, guardando con attenzione i mucchi di ossa mentre il gruppo avanzava. Trattandosi della tana di un negromante, non si sarebbe stupita se da un momento all'altro quelle ossa si fossero mosse e ne fossero saltati fuori degli scheletri. Con estrema attenzione, la mano stretta sull'elsa di una mazza ferrata che portava legata alla schiena, la caligni appoggiò un piede davanti a sè, facendo meno rumore possibile... e questo le consentì di sentire uno strano suono di ossa che si spostavano con uno scricchiolio inquietante!

Allarmata, Fedra si fermò e fece cenno al gruppo di fare lo stesso... e ognuno mise mano alle armi, tenendosi pronto a qualsiasi cosa. Dai mucchi di ossa alla sinistra del gruppo si ersero cinque scheletri animati, composti da vecchie ossa ammuffite e che tenevano tra le falangi delle armi vecchie ed arrugginite, ma non per questo meno pericolose! Cinque di questi mostri non-morti si alzarono per affrontare la Compagnia del Draco, che si mise in guardia e si apprestò a sostenere lo scontro...

Ma in quel momento, un'altra mostruosità scheletrica si erse da un altro mucchio di ossa, questa volta posto alla destra della compagnia. Era un solo scheletro, ma era molto più grande e minaccioso di quelli sulla loro sinistra: la struttura ossea era quella di un grosso animale, probabilmente un orso, con tanto di robuste zampe anteriori e letali artigli... ma, abbastanza incoerentemente, il cranio sembrava quello di un enorme uccello da preda, con il becco uncinato e le orbite vuote nelle quali ardevano piccole sfere di luce verdina che sostituivano gli occhi! La creatura si erse in tutti i suoi tre metri di altezza e cominciò ad avanzare, con un inquietante ticchiettio di ossa che si spostavano.

Krea strinse i denti per la frustrazione. Contro creature come quelle, il suo stocco era inutile.

"Restate con Runyar! Cercate di proteggerlo!" esclamò la varisiana. I suoi compagni stavano già prendendo posizione, e Rilo alzò una mano, pronto a lanciare un incantesimo contro i non-morti che avanzavano con inquietanti scricchiolii. Gli scheletri aprirono le bocche in un silenzioso grido di battaglia e sollevarono le armi, mentre le labbra di Runyar si muovevano in una silenziosa preghiera ad Abadar.

"Restate ai vostri posti! Impedite a questi mucchi di ossa di avvicinarsi!" esclamò Kostur. Il mezzorco investigatore afferrò una boccetta dalla cintura e la lanciò contro lo scheletro più vicino, facendola infrangere sulle vecchie ossa polverose. Un liquido giallastro si sparse immediatamente addosso allo scheletro, che traballò e cominciò ad emettere volute di fumo mentre l'acido lo corrodeva. Nel giro di due secondi, il non-morto si accasciò al suolo e si ridusse in polvere... e un attimo dopo, Rilo si fece avanti contro un altro scheletro e lanciò la sua magia contro di lui.

"Torna alla polvere da cui sei uscito, mostro!" esclamò il ragazzino. "Distruggi Non Morti!"

Rilo si scagliò contro l'avversario, schivò un fendente dalla sua sciabola arrugginita e lo toccò con la mano avvolta da una tenue luce argentata. La magia distruttiva penetrò nel corpo del non-morto e dissolse l'energia negativa che lo animava - con il risultato che le sue ossa caddero rumorosamente al suolo.

Fedra e i fratelli Vancaskerkin, da parte loro, stavano affrontando lo scheletro più grande. Ognuno di loro aveva sfoderato la propria arma di scorta, una mazza ferrata che serviva perfettamente allo scopo di frantumare le ossa, e si piazzarono a distanza l'uno dall'altro, in modo che lo scheletro ibrido non riuscisse ad attaccarli tutti e tre assieme... e Fedra fece la prima mossa, scattando agilmente verso il nemico.

Agendo d'istinto, lo scheletro ibrido sferrò un fendente con un artiglio, ma la caligni fece una capriola e scansò il colpo senza problemi. Un attimo dopo, Orik scattò a sua volta e colpì il braccio del mostro con la sua mazza, provocando un inquietante suono di ossa frantumate e facendo vacillare il non-morto. Verik continuò l'attaccò, prendendo di mira lo stesso punto del fratello, e questa volta l'osso cedette, e la zampa artigliata del mostruoso scheletro cadde sul pavimento con un terrificante scricchiolio.

Nel frattempo, Runyar era riuscito a terminare la sua preghiera e aprì di scatto gli occhi, che brillarono di una luce dorata per un istante, prima che un'ondata di energia positiva si irradiasse dal suo corpo e investisse gli scheletri. I tre scheletri umani rimasti aprirono la bocca in un urlo silenzioso e si sbriciolarono, riducendosi un attimo dopo in altrettanti mucchietti di polvere, mentre lo scheletro mostruoso indietreggiò con uno spasmo improvviso, come una persona che si fosse accidentalmente versata dell'acqua bollente su una mano.

"Bel colpo, mastro Runyar!" esclamò Fedra, raddoppiando i suoi sforzi. Si avvicinò rapidamente alle zampe dello scheletro ibrido, che sferrò un paio di calci nel tentativo di allontanarla... poi prese accuratamente la mira contro il bacino del non-morto e sferrò un colpo poderoso che raggiunse l'osso e aprì delle crepe in esso. Lo scheletro mostruoso barcollò e indietreggiò, reso instabile dal danno subito, poi alzò l'artiglio che gli rimaneva e cercò di trafiggere Fedra, ma la caligni si scansò all'ultimo momento, e gli affilati artigli le fecero soltanto un graffio sopra il gomito destro. Con un'agile capriola all'indietro, Fedra si portò accanto a Rilo, che scagliò rapidamente un altro incantesimo Distruggere Non Morti sul mostro di ossa. Ancora una volta, un'ondata di energia argentata scaturì dalla mano del giovane stregone Varisiano e penetrò nel corpo dello scheletro più grande. Ma quest'ultimo era troppo forte per essere annientato sul colpo, e riuscì ancora a restare in piedi, mentre pezzi di osso si staccavano da lui e cadevano a terra, riducendosi in polvere un attimo dopo.

Il non-morto più grande rivolse la sua attenzione a Rilo, che indietreggiò mentre cercava la concentrazione per lanciare un altro incantesimo... e distolse la sua attenzione dai fratelli Vancaskerkin, che ne approfittarono subito. Orik alzò la sua mazza e colpì il punto che Fedra aveva già colpito in precedenza sul bacino del mostro di ossa... e Verik proseguì l'assalto con un colpo portato con decisione, che finalmente infranse l'osso dello scheletro ibrido. Con un terrificante scricchiolio, il bacino della creatura non-morta si frantumò, e lo scheletro piombò a terra spezzato in due. Cercò di nuovo di muoversi contro le sue vittime, ma Kostur gli fu addosso un istante dopo e sollevò la gamba per poi abbattere il piede calzato di stivale sulla testa dello scheletro. Le vecchie ossa si sbriciolarono all'impatto, scagliando schegge e frammenti di osso tutt'attorno... e finalmente, la magia nera che teneva animato lo scheletro ibrido si dissolse del tutto, e il mostro non-morto tornò ad essere polvere.

"Uff... ottimo lavoro, gente. Mi spiace solo che non ho potuto fare granchè..." disse Krea, scusandosi con i suoi compagni. Quando Runyar le fece cenno che era tutto a posto, la magus Varisiana tirò un sospiro di sollievo e gettò un'occhiata disgustata agli scheletri infranti che giacevano sul terreno. Non erano stati certo avversari temibili, ma Krea immaginava che lo scopo non fosse semplicemente quello di uccidere gli intrusi. Per la posizione in cui si trovavano e l'inevitabile frastuono del combattimento, sicuramente l'idea era quella di fare sì che gli abitanti di quel lugubre luogo sapessero in anticipo dell'arrivo di intrusi. "Comunque, non restiamo qui a lungo. Già adesso, sono sicura che gli scagnozzi di Lamm si stiano preparando per il nostro arrivo. Dobbiamo andare avanti e cercare di recuperare il corpo di Gaekhen il prima possibile."

Verik si passò una mano sulla fronte e tirò un breve sospiro prima di annuire in segno di assenso... e il piccolo Majenko si mise in piedi sulla spalla di Rilo. "Majenko va a vedere, sì sì!" affermò, cercando di tenere bassa la sua vocetta acuta. "Majenko vede cosa c'è avanti e dice, che voi siete pronti!"

"Va bene, Majenko, ma non ti esporre troppo." lo consigliò Rilo. Con un agile frullo di ali, il draghetto si staccò dalla spalla del ragazzino e scese giù in planata. Toccò terra, ripiegò le ali contro il corpo e si intrufolò in un piccolo tunnel scavato nella roccia, fin troppo piccolo per permettere ad un essere umano di passarci, ma abbastanza grande da lasciar passare un individuo delle dimensioni di un halfling. Il passato stretto e tortuoso - ma per sua fortuna, ampio abbastanza da permettere al draghetto di spostarsi abilmente in esso. Cosa che Majenko faceva senza lamentele, ma l'atmosfera lugubre del luogo unita alla fatiscenza di ciò che vedeva stava mettendo alla prova il suo sangue freddo.

"Phew... Majenko deve stare attento qui..." disse tra sè, vedendo sfuggita alcuni scheletri di ratti sparsi qua e là sul pavimento. Aveva paura che da un momento all'altro, qualcuno di quegli scheletri si rialzasse e cominciasse ad inseguirlo...

...

...

Si sentì un lieve rumore di ossa che si spostavano, e Majenko fece un salto per la paura quando uno scheletro di ratto cadde da una sporgenza di roccia e si infranse sul terreno. Quando vide che, per fortuna, non era uno scheletro animato, Majenko tirò un sospiro di sollievo e proseguì fino alla fine del tunnel, per poi guardare con attenzione nella stanza che si apriva poco più in là - era una stanza abbastanza grande, arredata con tre tavoli spogli di legno grezzo, ormai intrisi di sangue a causa delle cruente operazioni che erano state condotte su di essi. Un pungente fanto di sangue e di altri umori corporei ancora meno gradevoli permeava l'aria, e Majenko storse il naso mentre dava un'occhiata per vedere cosa stesse accadendo.

Seduto ad uno dei tavoli si trovava un esserino umanoide grande come un bambino umano, con la pele pallida, gli occhi lattiginosi e i capelli grigi scarmigliati, il volto contratto in una febbrile espressione di crudeltà e paranoia. Stava osservando con attenzione mentre due disgustose creature alate - due uccelli stigei, come quelli che lui e i suoi compagni avevano visto nell'Erpete - succhiavano il sangue ad un corpo senza vita che giaceva sul tavolo in mezzo alla sala. Un derro, pensò tra sè il draghetto con espressione allarmata. Aveva sentito parlare di quei mostriciattoli, ascoltando certe conversazioni degli abitanti di KOrvosa, ma non credeva che ne arebbe mai visto uno dal vivo. Si era convinto che fossero soltanto una leggenda popolare...

Per qualche minuto, Majenko attese che il derro terminasse la sua macabra operazione, finchè la creaturina malefica non staccò i due uccelli stigei ormai gonfi di sangue dal corpo - il cadavere di un halfling, da quello che Majenko riusciva a vedere da lì - e li ripose in una robusta gabbia di legno dove riposavano altri quattro di quei disgustosi succhiasangue alati, anch'essi gonfi e appesantiti dal sangue succhiato. Poi, il derro prese con sè il cadavere dissanguato e si allontanò con un po' di difficoltà, lasciandosi dietro la macabra camera.

Majenko fece per seguirlo, ma si fermò quando sentì che un altro derro stava arrivando di corsa, quasi scontrandosi con quello che stava portando via il corpo. Il draco sentì i due mostriciattoli parlare nella loro incomprensibile lingua, e il derro che lavorava nella stanza abbandonò lì il cadavere e corse da un'altra parte della tana. Majenko ebbe la netta impressione che quei due si fossero allarmati e stessero organizzando la difesa. Meglio avvertire i suoi compagni, magari dopo aver dato un'occhiata al resto della tana e farsi un'idea di cosa aspettarsi.

Furtivamente, Majenko sgattaiolò verso l'uscita della stanza, scansando il cadavere dell'halfling con un verso di disgusto. Diede una rapida occhiata oltre la soglia, nella direzione dove i due derro erano scomparsi, e vide che c'erano altre due stanze più avanti - probabilmente, i suoi compagni si sarebbero imbattuti in quelle stanze e avrebbero dovuto esplorarle.

"Okay, Majenko visto tutto." sussurrò tra sè il draco domestico, ritirandosi rapidamente verso il gruppo. "Adesso Majenko va a dire a padron Rilo e compagni."

 

oooooooooo

 

Il piccolo draco domestico era tornato rapidamente dai suoi compagni per dire quello che aveva visto, e per informarli di cosa probabilmente li aspettasse più avanti nella Tana Morta.

"Questo è tutto." stava dicendo in quel momento. "Majenko visto derro che parlava, e loro erano in allarme. Majenko crede che loro prepara difesa."

Krea disse di sì con la testa e accarezzò la testa del draco domestico. "Capisco... grazie, Majenko, possiamo sempre contare su di te!" affermò la giovane Varisiana. "Quindi... Rolth Lamm ha dei derro come guardie, eh? Dovevo aspettarmelo, da un individuo tanto spregevole. Ma lasciamo perdere, per adesso l'importante è elaborare una tattica per sistemare quei dannati derro."

"Derro, eh? Ho sempre avuto il sospetto che ce ne fossero alcuni nascosti sotto la città, ma non ho mai avuto modo di esserne sicuro." affermò Kostur. "Detto questo... sappiate che i derro sono resistenti agli incantesimi, ma sono allergici alla luce. Per la maggior parte, sono anche addestrati nell'uso dei veleni, quindi... visto che abbiamo qualcosa che protegge dagli avvelenamenti, adesso è il momento migliore per usarlo."

"Dovrei avere qualcosa nella mia bisaccia..." rispose Runyar, che cominciò subito a cercare e tirò fuori alcune fialette di liquido trasparente, che cominciò subito a passare ai suoi compagni di squadra. "Hah! Lo sapevo! Sempre meglio essere pronti a tutto quando si va a caccia di non-morti! Forza, ragazzi. Bevete tutti, e andiamo a sgombrare questo posto."  

"Con piacere." rispose Rilo. Fece una smorfia dopo aver trangugiato il liquido amaro, e prese un sorso dalla sua borraccia d'acqua per lavare via il sapore. "Pfuh! Okay, siamo pronti. Andiamo a rimandare un altro po' di non-morti nelle tombe da cui sono venuti!"

 

oooooooooo

 

La Compagnia del Draco si era organizzata bene, ma non appena avevano cercato di penetrare più a fondo nella Tana Morta, si erano trovati di fronte quattro derro che avevano resistito con violenza e determinazione, brandendo delle strane armi che i ragazzi non avevano mai visto prima d'allora. Ma la determinazione e il gioco di squadra della compagnia aveva presto avuto la meglio sui derro, lasciandone due a terra e costringendo gli altri due ad una fuga disordinata, ognuno in una diversa parte della tana.

Krea guardò con disprezzo verso un derro che si dileguava, gridando e farfugliando. Se non altro, quello non avrebbe più potuto dare fastidio...

"Okay, ragazzi! Fin qui ci siamo, adesso cominciamo a guardare nelle altre stanze, e cerchiamo il corpo di Gaekhen!" esclamò la Varisiana. "Mi raccomando, rivoltate ogni centimetro di questo postaccio! Dobbiamo trovare il nipote del venerabile Mille Ossa a qualsiasi costo!"

Non c'era bisogno di ricordare loro quali avrebbero potuto essere le conseguenze di un fallimento, e il gruppo si separò, dividendosi in due gruppi per cercare meglio nelle stanze attigue. Dopo aver augurato buona fortuna agli altri, il gruppetto composto da Krea, Fedra, Rilo e Majenko entrò in una stanza più a sud... dove i loro nasi vennero immediatamente assaliti da un'aggressiva miscela di rifiuti, carne marcia e zolfo, un attimo prima di sprofondare fino alle caviglie in un disgustoso pantano! Con orrore, si resero conto di essersi infilati in una sorta di stanza di smaltimento dei cadaveri, e di non essere soli al suo interno!

"Uuuugh! Schifo!" esclamò Majenko, sbattendo freneticamente le ali per non cadere in quel disgustoso fango marrone. "Cosa essere questa?"

"Una specie di fossa! Dove tolgono di mezzo i cadaveri che non gli servono più, credo!" esclamò Fedra, trattenendo a stento i conati di vomito. Krea si mise davanti ai due avventurieri più giovani quando vide qualcosa di goffo e corpulento che si muoveva in maniera disgustosa sopra una sorta di isolotto di fango e detriti al centro di quella stanza rivoltante. Un mostro di forma tozza e sgraziata, con una bocca piena di zanne acuminate che si muoveva su tre zampe corte ma muscolose, e frustava l'aria attorno a sè con due lunghi tentacoli. Un tentacolo più grande si ergeva sopra la testa della creatura, e da esso tre occhi alieni fissavano famelici il terzetto e il loro amico draco. Un otyugh, si accorse Krea con disgusto. Uno dei famigerati mangiatori di spazzatura delle fogne di Korvosa...

"Aaaaah!" il mostro gorgogliò, spargendo bava puzzolente tutt'attorno a sè mentre cominciava ad avanzare. "Carne fresca!"                         

  

oooooooooo

 

CONTINUA...

  

 

 

 

 

 

  
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