Film > La spada magica - Alla ricerca di Camelot
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Autore: Marlena_Libby    09/03/2023    3 recensioni
Nonostante tutto quello che hanno fatto per Camelot, i cavalieri ancora non rispettano Kayley e Garrett
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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​Essere cavaliere della Tavola Rotonda comportava molte responsabilità e Kayley lo sapeva bene, ma quello che proprio non sopportava erano le battute e i commenti, spesso piuttosto pesanti, di alcuni dei cavalieri di Artù.
Nonostante il fatto che lei e Garrett avessero salvato praticamente da soli il re e il regno, molti cavalieri trovavano ancora divertente e buffo che una ragazza e un cieco facessero parte delle loro file.
Ogni tanto Kayley era costretta a subire battutine idiote del tipo "Faranno mai un'armatura per donne?", oppure "Scherzi? Si spezzerebbero le unghie!", contornate da risatine e versetti.
Garrett era cieco, ma non era stupido: anche a lui dispiaceva molto che quegli stupidi si divertissero a prendere in giro Kayley così come in passato avevano preso in giro lui per il fatto che era cieco.
Conosceva molto bene quella sensazione: la frustrazione mista a rabbia e impotenza mentre la gente, forte della sua boria, lasciava completamente privi della capacità di reagire.
Era la consapevolezza di non poter cambiare il loro modo di pensare: sarebbero rimasti comunque convinti della loro superiorità e niente e nessuno avrebbe potuto convincerli del contrario.
Anche il fatto di aver recuperato la spada dalle grinfie di Ruber era stato presto dimenticato e di conseguenza molti si chiedevano che cosa ci facesse quell'unica donna in mezzo a tanti cavalieri maschi.

Un giorno un cavaliere scostante, Sir Florian, fece cadere accidentalmente lo scudo di Kayley.
Lei lo rimproverò aspramente per la sua disattenzione, in quanto quello era lo stesso scudo appartenuto a suo padre, ma Sir Florian rispose: - Fossi in voi non me la prenderei troppo. Quel rottame era già ammaccato prima.
Quelle parole ferirono Kayley come un colpo di spada al cuore, dal momento che l'ammaccatura sullo scudo era stata causata da Sir Ruber e aveva salvato Re Artù al costo della vita di suo padre.
La ragazza strinse lo scudo con tutt'e due le braccia e corse fuori dalla sala in lacrime, tra le risate divertite degli altri cavalieri.
Garrett non fece scenate, anche perché sarebbe stato inutile, e corse fuori per rincuorare sua moglie.
- Oh, Garrett! - singhiozzò lei quando la raggiunse. - Da bambina desideravo tanto diventare un cavaliere... Chi immaginava che tra di loro ci fossero così tanti idioti, pomposi e arroganti!
- Mi dispiace, Kayley! Io avevo provato a spiegartelo: il mondo non guarda con gli occhi del cuore, ma solo con quello che vede in base alle apparenze! Ai loro occhi io e te saremmo sempre un cieco e una donna! Sì, avremmo anche il diritto di sederci alla Tavola Rotonda di Re Artù, ma per molti di loro questo titolo non ce lo siamo guadagnato!
Kayley si tuffò tra le braccia accoglienti di Garrett e scoppiò in lacrime.
Entrambi credevano di essere soli, ma Re Artù, che passava di lì per caso, aveva sentito tutto.

Più tardi, durante la consueta riunione serale dei cavalieri della Tavola Rotonda, al termine di un importante brindisi in suo onore, Re Artù prese un uovo sodo dal vassoio delle vivande e pose ai suoi cavalieri un enigma da risolvere: - Miei cavalieri, quand'ero ancora giovane e senza esperienza, Merlino mi mise in mano un uovo come questo e mi disse "Il re saggio è colui che trova la soluzione più saggia". Allora io gli domandai "In che senso?" e lui rispose "Quando sarai in grado di far stare diritto quest'uovo, sarai abbastanza saggio per guidare il tuo regno". La domanda che io vi pongo, miei cavalieri, esiste tra di voi qualcuno in grado di far stare diritto quest'uovo?
L'uovo venne passato di cavaliere in cavaliere in modo che ognuno potesse provare a risolvere l'indovinello del re, ma nessuno riuscì a fare star diritto l'uovo, provocando nella sala un crescente imbarazzo.
Quando finalmente fu il turno di Kayley, da principio lei non sapeva come fare, ma Garrett mise una mano sulla sua, rincuorandola con queste parole: - Non guardarlo con gli occhi, osservalo con il cuore.
Kayley chiuse gli occhi, respirò profondamente, e di colpo le venne un'illuminazione: batté leggermente il guscio dell'uovo sul tavolo in modo che rimanesse diritto.
Tutti i cavalieri si alzarono profondamente indignati e qualcuno l'accusò addirittura di imbrogliare, ma Re Artù impose il silenzio e disse: - Parlando di saggezza, non serve essere uomini robusti con armatura e con spada se non si è in grado di usare il cervello, il cuore e soprattutto senza conoscere la giusta dose di umiltà. Voi tutti siete grandi guerrieri e valorosi combattenti sul campo di battaglia, questo è innegabile, ma guardate Lady Kayley e Sir Garrett allo stesso modo con cui avete guardato quest'uovo: con superficialità. Lady Kayley non ha trovato la soluzione perché è migliore di voi: ha riflettuto sulla questione ed è giunta all'unica soluzione possibile. Ed è nostro dovere rendere onore al suo merito.
Così Artù mise la mano sul petto e chinò il capo verso Lady Kayley in segno di rispetto.
Gli altri cavalieri lo guardarono stupiti, ma eseguirono anche loro.
Quella del re era una lezione di umiltà e rispetto che troppi di loro avevano dimenticato per colpa dell'orgoglio.
Garrett si avvicinò per cingere Kayley con il braccio: lei, così piccola e umile, si era dimostrata più grande di tutti loro messi insieme.
   
 
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