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Autore: lmpaoli94    09/03/2023    0 recensioni
In una notte tanto oscura quanto piovosa, Vicky Vale, dopo essere rimasta nascosta per più di un anno, viene avvistata dal maggiordomo Alfred Pennworth vagare come un’anima solitaria dinanzi alla Cattedrale di Gotham City.
Cercando di dare soccorso alla ragazza, il maggiordomo del Signor Wayne si dovette imbattere contro un bambino appena nato che aveva assolutamente bisogno di cure.
Riuscito a metterlo in salvo, toccava adesso a Bruce Wayne riportare la ragazza alla sua villa per spiegare il motivo della sua scomparsa improvvisa nell’ultimo anno.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alfred Pennyworth, Altro personaggio, Batman aka Bruce Wayne, Vicki Vale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo che finalmente Bruce Wayne poté godere della ritrovata Vicky Vale in tutta la sua naturalezza, il giovane uomo ne fu ancora ammaliato più di prima.
I suoi tratti delicati e il suo corpo perfetto lo rendevano innamorato quanto vulnerabile.
< Che hai da fissare in quel modo? > domandò la donna con tono serio.
< Niente. È che sei rimasta la donna bellissima di cui mi sono innamorato. >
< E’ passato solo un anno, mica venti. >
< In un anno possono cambiare molte cose, sai? >
< Ma tra questi non sono io… Posso vedere mio figlio? >
< Certo. >
Accompagnandola in cucina dove Alfred stava accudendo il piccoletto, il maggiordomo fu sorpreso dalla visita del suo padrone, ma soprattutto dall’arrivo della signorina Vale.
< Oh, chiedo perdono > mormorò il maggiordomo cercando di ricomporsi < Non vi aspettavo… ecco… >
< Tranquillo, Alfred. Siamo venuti qui per vedere un attimo il bambino. >
Anche se non era passato molto tempo, Vicky era assolutamente felice di vedere il suo bambino cresciuto.
< Ciao, piccolino. Sei davvero bellissimo con quegli occhi grandi… Mi ricordi tuo padre. >
Nel sentire l’ultima parola, Bruce divenne più curioso che mai.
< A proposito di padre, sarebbe meglio che adesso tu ci dicessi chi è il padre di questo bambino… Anche se posso immaginare la risposta. >
mentre Vicky non ascoltò minimamente le parole dell’uomo, fu invece molto grata ad Alfred per tutte le cure riguardevoli al piccolo bambino.
< Spero che non mi giudichi una cattiva madre per aver abbandonato mio figlio > mormorò la donna con tono innocente < Non potevo dargli un futuro da sola… Ma adesso che si trova qui è tutto diverso. >
< In altre circostanze l’avrei definita una madre irrespo0nsabile. Ma capisco i suoi timori e le sue paure… Il suo bambino sarà al sicuro come lo è stato Bruce Wayne negli anni della sua infanzia. >
< Adesso mi sento più sollevata > rispose Vicky sorridente.
< Vicky, dobbiamo parlare di una cosa importante. Starai con il tuo bambino più tardi. >
< Grazie ancora, Alfred. >
Mentre veniva trascinata fuori dalla cucina, la rabbia di Vicky si fece ancora sentire.
< Vicky, aspetta… >
< Sta succedendo tutto troppo in fretta , Bruce. Non credi di darmi un po’ di tempo per riordinare le idee? >
< Ho già aspettato abbastanza e non credo di poter resistere ancora. Dimmi chi è il padre di quel bambino e chiudiamo la faccenda qui. >
< Che cosa succederà una volta che ti avrò detto la verità? >
< Ci penseremo dopo. Magari troveremo tutti insieme una casa per questo bambino… Non può rimanere qui per sempre. >
< Perché? Cosa c’è che non ti piace in lui? Ha un viso innocente e sono sicuro che può volerti bene come te ne ho voluto io. >
< Sono due cose diverse l’amore di un bambino e di una donna che ti ha fatto perdere la testa, non trovi? >
< Sì… Su questo hai ragione… Ma perché non ti piacciono i bambini? >
< Io non ho mai detto una cosa del genere. >
< Bugiardo. Si ved benissimo che non sopporti la sua presenza. >
< E con ciò? Se tu mi dicessi che non è il mio bambino, perché dovrebbe continuare a rimanere qui? >
< Perché il tuo maggiordomo lo ama incondizionatamente. Hai visto come l’accudiva, Nemmeno una madre esperta potrebbe fare meglio. >
< Non parliamo del maggiordomo ma parliamo di noi!>
Esasperato, Bruce aveva capito che Vicky stava facendo di tutto per sviare i suoi discorsi.
< Va bene Bruce, ti confesso chi è il padre del bambino. Ma tu promettimi che non ti arrabbierai. >
< Avanti, parla. >
< Il padre del bambino è… >
ma nel mentre Vicky si apprestava a confessare, un individuo irruppe nella stanza rompendo la finestra in mille pezzi.
< Ciao piccioncini, vi sono mancato? >
Guardandolo con faccia sconvolta, Vicky e Bruce videro che era Alexander. >
< Ma che diavolo… >
< Avete visto la mia faccia? Ho fatto un operazione di chirurgia grazie all’intervento del Signor Napier e sono tornato come nuovo. Ahahah. >
Quella risata incontrollabile e snervante ricordavano solo una persona a Bruce.
< Il Signor Napier? Ma credevo fosse… >
< Morto? Anche i più grandi cattivi hanno i loro segreti, non pensi anche tu Bruce? Ma tu ne vorresti conoscere uno più importante, giusto? Vicky, ho forse interrotto qualcosa? >
Prendendola come ostaggio, Bruce si sentiva inerme sotto lo sguardo pazzo di quell’uomo.
< Come hai potuto trasformarti come un matto scatenato? >
< Perché lo sono sempre stato, Bruce. Io sono questo… Ma la mia mente ha cominciato a svarionare quando ho capito che Vicky era incinta di un bambino… E sai cosa ho fatto? Gli ho dato la caccia per un anno e ucciderla per il suo tradimento nei miei confronti. >
< Ma cosa stai dicendo? >
< Alexander, lasciami andare! >
< Sono Joker adesso, Vicky! E ora che impari che essere rinnegati non piace a nessuno! >
Mentre Joker si apprestava ad accoltellare la donna con il suo coltello, Bruce gli saltò addosso riuscendolo a disarmare.
< Che cosa credi di fare, Bruce? Credi di farmi paura? Ebbene, non hai ancora conosciuto la mia pazzia. >
Mentre al piano superiore stava succedendo di tutto, Alfred prese il bambino con sé per capire cosa stava succedendo.
< Signor Wayne, ha bisogno d’aiuto? >
< No! porta via il bambino da qui! Subito! >
Ma appena Joker vide il motivo della sua rabbia, non poté che catturare anche Alfred.
< Allora lo tenevi nascosto nella tua dimora, Bruce… Credi che mi faccia piacere vedervi così uniti quando sono stato io per primo a innamorarmi di Vicky? Lei mi ha fatto molto soffrire quando mi ha detto che si era innamorato di te, senza che io potessi riuscire a portarla a letto per farti dimenticare.
Ma quando mi ha detto di aspettare il bambino, non ci ho più visto dalla rabbia.
Quel bambino è tuo, razza di stupido! So che non l’avevi ancora capito. Lo si capisce da come mi stai guardando… Adesso sì che ho un valido motivo per uccidere qualcuno. Cadrà da un altezza di un paio di metri, mettendo fine alla sua piccola e breve esistenza… Allora Bruce, tanto a te cosa vuoi che te ne importa? Non hai mai voluto diventare padre. Tu disprezzi i bambini. Ma ti farò un grande piacere. Saluta il piccoletto. >
Ma prima che Joker lo potesse lasciare andare, Bruce si avventò verso di lui e Alfred riuscendo a liberarli dalla presa.
< Mossa sbagliata, Bruce. Vorrà dire che a farne le spese sarà la tua amata. >
< Lascia stare la mia famiglia!>
Mentre Joker si apprestava a colpire a morte Vicky Vale, Bruce riuscì a farlo cadere dalla finestra del terzo piano uccidendolo all’istante.
Anche senza il suo travestimento di Batman e i suoi gadget che portava sempre con sé, Bruce era riuscito a salvare le persone a cui teneva moltissimo.
< Stai bene? > domandò l’uomo a Vicky.
< Credo di sì… >
< Alfred, tu e il bambino? >
< Abbiamo avuto momenti migliori, ma non ci lamentiamo. >
Ora che il piccoletto aveva smesso di piangere, Bruce poté intravedere come gli somigliava moltissimo.
Accarezzando quel viso angelico e innocente, il cuore di Bruce riuscì a conoscere l’amore per suo figlio.
< Alfred, ci pensi tu a cambiarlo? Credi che il bambino… >
< Sì, ho sentito anch’io degli strani odori. Provvedo immediatamente. >
rimasto da solo in compagnia di Vicky, la donna non poté che provare un segno di riconoscenza verso il suo amato.
< Mi dispiace, Bruce. Non avrei voluto che tu lo sapessi così. >
< Non ti preoccupare. L’importante è che nostro figlio stia bene. >
< Spero che tu un giorno mi possa perdonare. Avevo paura di darti una responsabilità che tu non avresti mai voluto. >
< Ed hai pensato bene di fuggire da me? >
< Io… ero molto confusa e spaventata… >
< Me l’hai già detto > taglio corto l’uomo < Adesso spero che rimarrai per sempre qui. La nostra famiglia si è appena formata. >
< Non ci sarà niente che mi farà cambiare idea. >
Dopo aver ritrovato il sorriso, i due amanti si scambiarono un bacio di riappacificazione che avrebbe per sempre sancito la loro unione.
< Adesso meglio andare da Bruce junior. Voglio vedere come si cambiano i pannolini e come Alfred se la cava. >
< Bruce Juniro? Come hai potuto dare un nome così stupido al nostro bambino? > domandò contrariata la donna.
< Non sono stato io, Ma Alfred. Io non sono molto bravo con i nomi. >
< Vedremo con quale nome poterlo chiamare… Ma Bruce Junior è fuori discussione. >
< D’accordo. Su questa cosa ti do ragione.

   
 
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