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Autore: Shadow Doom    12/03/2023    1 recensioni
Dopo essere sopravvissuti ad un oscuro e misterioso incidente, Cloud ed i suoi amici cercano di iniziare una nuova vita all'insegna della normalità. Purtroppo però ci sono alcuni fantasmi dai quali non è possibile sfuggire.
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Una “sorpresa” indesiderata

 

Sebbene Cloud ed Aerith volessero stare ancora insieme, specialmente dopo aver condiviso qualche magnifico bacio, ormai era la passata mezzanotte e la casa della castana distava quasi un'ora il che significava che restavano loro davvero poche ore di sonno. Perciò si incamminarono verso la macchina del biondo tenendosi rigorasamente per mano.

 

La cameriere, completamente a proprio agio, si rilassò sentendo così la stanchezza accumulata durante la giornata impossessarsi di lei, il che la spinse ad appoggiarsi sulla spalla dell'amato arrivando fino a quasi sopirsi.

 

Se lungo il cammino l'aria fresca della notte l'aveva tenuta sveglia, nel mezzo dell'universitario ebbe la meglio e così così cadde in un dolce sonno.

 

Strife non le disse nulla, intuendo quanto fosse stremata, ed anzi si godette lo spettacolo. L'aspirante dottoressa già normalmente era la cosa più carina che avesse mai visto, ma quando dormiva era ancora più adorabile.

Ebbe l'istinto di accarezzarle dolcemente la guancia e persino di coccolarla, ma non lo fece con la scusa della guida.

 

Una parte di lui avrebbe voluta lasciarla dormire in pace, ma una volta arrivati nel complesso della castana decise di destarla pensando intelligentemente che dormire in macchina non fosse l'ideale.

 

“ Aerith...” “ Mmm, è già mattina?” “ No, siamo solo arrivati a casa” “ Casa? Cavolo, mi sono addormentata” “ Sarebbe stato strano il contrario vista l'ora” “ Però così mi sono persa un sacco di tempo per poter stare con te”.

Nel sentire ciò Cloud istintivamente le sorrise prima di rassicurarla: “ Recupereremo domani. Che ne dici di andare a fare colazione insieme prima di andare a lezione?” “ Con grande piacere” “ Ottimo e questa volta offro io” “ Solo se Sabato lasci fare a me” “ Affare fatto”.

 

A quel punto la giovane coppia si scambiò un tenero bacio e si diede l'appuntamento per domani sul presto presso il bar vicino il college.

 

Il biondo rientrò nel campus solo intorno alle due notte.

Guidare per decine di minuti dopo un giorno pieno sarebbe dovuto essere estenuante, ma non fu così. L'euforia per essersi innamorato di una ragazza aveva prevalso su tutto, persino sui suoi dolori fisici che "magicamente" si erano ripresentati dopo essersi separato con la sua metà.

 

Come se non ne avesse già passate tante, Strife stava per sperimentare un'altra emozione e non affatto piacevole.

 

Quando salì le scale per raggiungere il dormitorio sentì una forte musica che non fece altro che aumentare presso la porta del suo appartamento. Capì subito che si stava tenendo una festa e l'idea non lo fece impazzire, ma nemmeno arrabbiare. Conosceva bene i suoi amici e sapeva che amavano dare party, specialmente Jessie e Yuffie, per cui aveva in mente di sgattaiolare semplicemente inosservato in camera sua dove avrebbe preso la medicina per la schiena che gli stava davvero dando noia.

 

I suoi piani cambiarono drasticamente quando vide l'appartamento mezzo distrutto. Evidentemente i partecipanti si erano lasciati trasportare troppo ed i suoi compari non erano nelle condizioni di farli allontanare: Tifa non si vedeva così come Vincent, Jessie e Biggs sembravano due zombie e Yuffie stava umiliando dei ragazzi in prove di agilità e forza.

 

Per quanto volesse solo andare a dormire fu costretto a cacciare tutti. Per prima cosa accese le luce, tolse la musica e poi, grazie al suo tipico sguardo intimidatorio, “invitò” tutti ad uscire.

 

“ Cloud, perché l'hai fatto? Ci stavamo divertendo!” “ Non dovevate mettere sotto sopra l'appartamento dove siamo ospiti Yuffie, per giunta da pochissimi giorni” “ Ooo, è davvero messo così male?” “ Sì” “ Mi dispiace, non” “ Non dispiacerti, pensa piuttosto a pulire” “ Lo faremo, però non mi odiare ok?” “ Non ti odio, sono solo un po' arrabbiato” “ E come posso farmi perdonare?” “ Rimettendo tutto a posto” “ D'accordo, Jessie, Biggs dobbiamo sistemare” “ Cosa!?” “ Su forza oppure Cloud non ci perdonerà” “ Allora arrivo subito!” esclamò la rossa mezza ubriaca.

 

Di solito non gli piaceva avere il polso di ferro con loro, anzi li avrebbe aiutati. Tuttavia i suoi attuali problemi fisici non gli avrebbero permesso di fare nulla e l'unico modo per non far scoprire il proprio male era quello di restare in disparte.

   
 
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