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Autore: Aurora Barone    12/09/2009    2 recensioni
Naoki:Un'assassina su commissione, uccide solo per delle "buone ragioni", come gli strupratori, di donne che non sanno come altro fare, per non venire più perseguitate, dato che le denunce si rivelano spesso inutili.
Ma un giorno riceve una particolare commissione, uccidere un commercialista, che non ha l'aria di essere affatto un uomo tanto cattivo, anzi ha l'aria di un uomo tonto e indifeso, sembra quasi una femminuccia.
Lo ucciderà? Oppure lo terrà sottosequestro o sfocerà in lui una profonda sindrome di stoccolma?
Si innamoreranno? Oppure no? E perchè le è stato commissionato di ucciderlo, cosa ha fatto quest'uomo di tanto crudele? E come mai Naoki ha deciso di fare l'assassina? Non è un lavoro comune e semplice no?
Se volete scoprirlo leggete!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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28 marzo 2009

Mi svegliai, Naoki stava ancora dormendo, rimasi a fissarla era davvero bella mentre dormiva, così serena e beata che era una vera delizia guardarla.

Naoki fece un rumoroso sbadiglio, non si mise neppure una mano alla bocca, era la solita maleducata pensai ridendo, mentre lei mi guardava facendo una smorfia da bambina “Che cosa hai da ridere?”

Io dicevo un niente, perché sapevo che se avesse voluto me l' avrebbe date di santa ragione o forse no, lei mi scrutò dicendo “I miei complimenti Imou, ma siamo sicuri che era la tua seconda volta....perchè mi sembravi troppo esperto...”

Io ero imbarazzatissimo come al solito, mentre mi affrettavo a rispondere con un certo che era la mia seconda volta, allora Naoki mi sorrise dolcemente, sembrava contenta della mia risposta.

“Quindi non facevi finta?” le chiesi incerto.

“Ma no che non facevo finta, non saprei mai fingere così bene...” affermò ridendo.

Sembrava che nessuno dei due volesse smettere di guardarsi e di parlarsi, volevamo sfruttare al meglio i pochi minuti che ci rimanevano da passare insieme, ma i minuti passavano velocemente e il ticchettio dell' orologio rimbombava nella mia testa.

Avrei tanto voluto che il tempo si fermasse per rimanere lì nel letto con lei a parlare o rimanere lì immobili semplicemente a fissarci nel silenzio di quella stanza, ma il tempo purtroppo non lo si può fermare perché è più forte di noi.

Naoki diede uno sguardo all' orologio stava pensando che si era fatto ormai tardi e che era meglio tornarsene a casa, ma io in quell' istante mi avvicinai a lei per distrarla dal tempo e da qualsiasi altro pensiero che le passasse per la testa e la strinsi forte a me.

Naoki mi lasciò fare e poi disse “Sai quando faccio l' amore con te c'è una cosa che mi colpisce in particolare e sai qual'è?”

“No” affermai lievemente imbarazzato, sciogliendo il nostro abbraccio.

“Il modo in cui mi tocchi, non sei mai precipitoso, procedi sempre lentamente e con estrema dolcezza, non ti importa di arrivare subito a dove tutti gli uomini vogliono arrivare, tu non tralasci mai niente...”

“Semplicemente perché non c'è nulla da tralasciare, hai un corpo bellissimo, non vedo perché dovrei tralasciare qualcosa!”

“Ah, ma piantala di fare l' adulatore!” affermò lei ridendo.

“Naoki resta con me!” affermai supplichevole.

Naoki evitò di incrociare i miei occhi e disse “Non posso farlo, anzi credo che sia tempo che io me ne vada!” disse alzandosi dal letto per rivestirsi.

Ma mentre cercavo di fermarla suonò il campanello,così mi rivestii anch'io e andai ad aprire mentre lei si infilava il suo vestito.

Aprì la porta senza guardare dallo spioncino, era Kikuchi Ojo con la sua classica espressione severa sul viso, tremai di paura chiedendogli “Che vuoi?”

Lui non rispose continuò a fissarmi malevolmente, mentre Naoki arrivò e seguì la scena parandosi davanti a me per proteggermi da lui.

Non avevo idea di cosa stesse succedendo, ma Naoki sembrava aver inteso le sue intenzioni, mentre io continuavo ad essere spaventato e preoccupato.

“Togliti dai piedi” urlò Kikuchi Ojo contro Naoki spingendola per terra con violenza, mentre si avvicinava a me tirando fuori da una tasca un coltello.

“Avrei dovuto farlo molto tempo fa...ma sono ancora in tempo....” disse serio in viso.

“La mamma non vorrebbe che tu facessi una cosa come questa...”

“Tua madre è morta non può farmi niente!” disse lui ridendo.

“Non per te, tu la vedi, lei ti ossessiona non è così? Se mi uccidi continuerà a farlo!” gli dissi in preda all' agitazione mentre Naoki si rialzava da terra.

Kikuchi Ojo non voleva ascoltarmi era pronto ad affondare il suo coltello su di me, così chiusi gli occhi e mi preparai a morire, ma quando riaprì gli occhi ritrovai Naoki davanti a me che aveva ricevuto il colpo che avrei dovuto ricevere io.

Con il coltello ancora sulla pancia sparò a Kikuchi Ojo facendolo cadere a terra, poi si tolse il coltello sanguinante gemendo di dolore.

Perse l' equilibrio e finì per terra mentre si toccava la ferita ancora dolorante, così spaventato e preoccupato presi il cordless per chiamare l' ospedale, ma Naoki mi sussurrò con quel filo di voce che le rimaneva “Non serve, è troppo tardi sto per morire...” diceva in tono grave.

“Non dire scemenze” dissi infuriandomi e trattenendo le lacrime.

Chiamai l' ambulanza in completa agitazione, ma siccome sembrava metterci troppo tempo, mi decisi a portare Naoki in ospedale io stesso, la caricai in macchina e arrivammo in ospedale.

Litigai con quasi tutto il personale che ci faceva aspettare e perdeva troppo tempo per poterla curare, ma alla fine le curarono la ferita, avevano detto che fortunatamente la ferita non era stata troppo profonda, ma che aveva bisogno un po' di riposo, ma dopo andai a casa lasciando sola Naoki dovevo occuparmi di Kikuchi Ojo, così feci portare anche lui in ospedale non era morto, era soltanto ferito e lo avrebbe arrestato non appena si sarebbe ripreso del tutto.

Subito dopo tornai di corsa da Naoki, la vidi dolorante nel letto si lamentava per la ferita subita e sembrava stupita di vedermi.

“Dunque non sono morta?” chiese lei guardando le mura bianche dell' ospedale e soffermando subito l' attenzione su di me.

“Ci tieni così' tanto a morire?”le chiesi arrabbiato.

“Si, quelle come me possono trovare la vera felicità solo con la morte”

“Con me non sei felice?” le chiesi furioso.

“Si, ma la felicità è così breve...è destinata a svanire...”

“Si, è vero però tu la rendi più breve di quanto sia... se tu vivessi con me, saremo felici, certo non ti prometto la felicità assoluta, ma le cose saranno decisamente migliori di come sono adesso...”

“Tu non capisci, io non posso fare a meno di uccidere...” disse sussultando per il dolore.

“Non ti sforzare...”

“Tu puoi farne a meno...puoi cambiare, hai bisogno solo di accettare l' aiuto degli altri per cambiare in meglio...”

“Ormai è troppo tardi non provo alcun rimorso quando li uccido...”

“Solo perché sei accecata dal dolore che provi dentro, devi soltanto lasciare che qualcuno allievi le tue sofferenze...”

“E tu puoi farlo?” chiese lei infastidita.

“No, posso aiutarti in parte, ma ci sono dei posti che aiutano le ragazze come te a reintegrarsi nella società...”

“Mi stai chiedendo di farmi rinchiudere in un manicomio?” mi chiese lei arrabbiata e tossendo per lo sforzo fatto.

“Non agitarti” le risposi preoccupato.

“Rispondi alla mia domanda” mi chiese irritata.

“Non si chiama manicomio...”

“Qualunque sia il nome, non cambia molto no?”domandò con la stessa irritazione.

“Invece è diverso, molto diverso, nessuno ti tratterebbe male...e se lo fanno mi chiami e ti tirerei subito fuori da quel postaccio”

“Stai scherzando?” chiese scioccata.

“No, non sto scherzando, mi rendo conto solo ora che è vero non puoi smettere di essere un' assassina, ma non vuoi neanche continuare ad esserlo per quanto tu non voglia ammetterlo a te stessa, ma non è per colpa tua e per quello che ti è successo che sei così...ma puoi cambiare, migliorare e poi potremmo essere felici insieme...”

“Tu sei completamente pazzo!” mi urlò contro.

“ Ti ho detto di non sforzarti, ti fa male avvilirti così, forse sarà meglio parlarne quando ti sarai ripresa...”

“Non ho alcuna intenzione di stare ad ascoltarti!” mi inveii contro.


Spero che il finale sia di vostro gradimento!


Epilogo:


In poche settimane Naoki guarii del tutto, si era ostinata a non ascoltarmi, ma Iketsu sembrava anche lui sostenere la mia idea, così Naoki cedette e in pochi giorni frequentò una clinica se così la si poteva chiamare, non era una vera e propria clinica.

Era un posto davvero molto allegro, avevano le pareti tutte colorate e ogni ragazza svolgeva qualche mansione, avevano anche delle ore di studio, dei momenti di svago e delle ore in cui parlavano con uno psicologo.

Naoki si stava ambientando e ogni giorno mi faceva avere sue notizie per lettera, rispondevo sempre a ogni sua lettera con la viva speranza che quando sarebbe uscita da quella clinica, avremmo potuto vivere insieme ed essere felici come una vera coppia.

Il suo psicologo mi faceva avere sempre notizie e diceva che non aveva nulla di tanto grave, aveva dei traumi ancora presenti, che diffidava sempre un po' degli altri e che le aveva confessato di avere una gran paura delle macchine, perché l' ultima volta che era salita in una macchina sua madre era morta, inoltre il suo odio per le persone che ferivano gli altri era un po' preoccupante, ma sembrava che piano piano riuscisse e provare meno rancore e ad essere più fiduciosa verso gli altri.

Si era fatta persino delle amiche, anche loro avevano passato le sue stesse cose e quindi si capivano alla perfezione e tutte erano speranzose speravano un giorno di riuscire a vivere come tutte le altre ragazze.

Riguardo Miamoto Osae, la sua scomparsa rimase sempre un mistero per tutti, nessuno sapeva cosa fosse realmente accaduto e avevano dedicato un concerto in suo onore, per la sua bontà d' animo e per tutte le grandi cose che aveva sempre fatto e detto, insomma nessuno aveva davvero idea di chi fosse veramente quel Miamoto, ma ben presto anche lui finì nel dimenticatoio, venendo sostituito da un altro politico che mi sembrava anche peggio di Miamoto.

Naimi invece la incontrai una volta per strada, mi salutò allegramente continuava a provarci con tutti gli uomini perché non poteva di certo lasciarsi scappare tutti quei fascini, ma nonostante tutto, era felice e questo era quello che contava.

Iketsu mi rintracciò un giorno per chiedermi notizie di Naoki, dopo essersi accertato che le cose andavano bene in quella clinica e che stava migliorando, mi disse un addio, perché non credeva che avremmo più potuto vederci, perché io ero una persona rispettabile mentre lui un vero e proprio criminale e avrebbe continuato ad esserlo e a tradire sua moglie, nonostante l' amasse alla follia.

Io seguivo la lista che mi aveva fatto Naoki e per la prima volta trovai un lavoro che mi gratificasse, facevo il cuoco in un ristorante, cucinavo favolose zuppe di soba e altre cose buone.

Nel tempo libero andavo a correre per rilassarmi, a volte conoscevo qualche ragazzo che correva anche lui, ma per quanto cercassi di rendere la mia vita interessante non tralasciando alcun punto di quella lista, non c'era nulla che avrebbe reso la mia vita interessante quanto Naoki, infatti il punto che seguivo senza sforzo era il numero 9 : Non dimenticarmi.

Non avrei mai dimenticato e l' avrei aspettata anche per tutta la vita se fosse stato necessario, perché grazie a lei la mia vita adesso acquistava un senso che prima non avevo trovato e talvolta vado da un fioraio coreano a comprare gigli bianchi e ci scambiammo qualche parola, lui si dimostra sempre gentile e affettuoso come un vero padre dovrebbe essere.

Riguardo il debito di Naoki, in realtà quel debito non era mai esistito, era stata un invenzione di Noichi per ricattare Naoki, perché tutti i debiti di suo padre in realtà erano stati saldati, così mi disse Noichi divertito, quel tipo mi preoccupava, ma ben presto fu lontano dalle mie preoccupazioni, perché venne ucciso dai suoi superiori yakuza che sembravano essersi stancato di lui, buffo lui seguiva ciecamente i loro ordini e loro in cambio lo ammazzavano?

Izuko accalappiò un altro uomo, adesso ne ero sicuro, non era mai stata innamorata di me, voleva soltanto un uomo che si sarebbe lasciato sottomettere da lei, inoltre era stata fortunata oltre che un bonaccione era pure pieno di soldi, la sua unica pecca era che era brutto e vecchio, ma durante il matrimonio sembrava veramente soddisfatta del suo acquisto,nonostante avesse perso la dentiera, mentre stava pronunciando le fatidiche parole “Si, lo voglio” era stata davvero una scena molto comica, peccato che non c'era Naoki presente, si sarebbe sicuramente divertita.

Mentre l' uomo tentava disperatamente di rimettersi la dentiera, mia cugina tratteneva a fatica il disgusto, ma il suo disgusto venne ripagato con una bella villa e una gran bella piscina, eh si che persona superficiale è la mia cuginetta, però mi faceva pena perché ero sicuro che ben presto se ne sarebbe pentita, ma forse doveva aver riflettuto anche a questa evenienza, per quello doveva esserselo preso vecchio, così era più vicino alla morte, nel caso in cui se ne fosse stancata.

Non credo ci sia altro da aggiungere,ah soltanto una cosa, a quanto pare Naoki tra breve potrebbe essere rimessa da quella clinica e mi ha promesso che mi darà delle lezioni di volino, non appena verrà a vivere con me, io in cambio le darò delle lezioni di cucina, inoltre mi ha detto in una sua lettera che vorrebbe lavorare in un' associazione contro la violenza sulle donne, nessuna associazione pericolosa, fanno solo delle manifestazioni e organizzano dei raduni, per affrontare l' argomento con delle testimonianze di molte ragazze che hanno subito degli abusi e danno degli aiuti a molte di queste.

Ah, non sono mancato alle volontà di Saichi, adesso dovrebbe essere contento e in pace nella sua tomba.

   
 
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