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Autore: lmpaoli94    16/03/2023    0 recensioni
Non esiste il coraggio, essere cavalieri, la bontà e il rispetto per gli avversari.
Esiste solo il metodo di conquista, di potere. Un potere scandito dalla voglia di ricchezza che andava ergendosi in un piccolo borgo nell’alta Toscana.
Gaz, capitano di tutto ciò, fa valere la sua potenza contro il traditore Griffith e quella misteriosa donna che ha sempre amato segretamente.
Ma il loro destino sarà di certo scandito da un unione sanguinaria dove a farne le spese saranno in molti.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Griffith
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Castello di Nozzano, 1596

Un anno come tutti gli altri.
Un anno quieto e senza minacce da parte dei nemici oltre quelle mura assopite nel silenzio della collina.
Un verdeggiare immenso e vite tranquille di contadine che rimanevano all’oscuro di quello che emanava il sottosuolo di quelle torri che controllavano tutta la zona di Nozzano Castello.
perché se tutto ciò quello che gli circonda è la tranquillità e la fierezza di abitare in un luogo dove le minacce non sono mai state sfociate da secoli or sono, colui che comanda quelle terre nasconde un segreto che non può rimanere per sempre all’oscuro di tutti.


I viaggiatori impegnati in tali imprese, giungono alla chiesa di Nozzano per cercare la benedizione necessaria e pregare il signore di tale terra per la grazia ricevuta e tutta la sua ospitalità.
Ma in tutto ciò rimane un viaggiatore misterioso che con il suo sguardo serio e rabbioso, si appresta a varcare quelle mura sotto lo sguardo attonito delle guardie, definiti “La compagnia dei falchi.”
Ma tutto ciò non spaventa il giovane viaggiatore, portatore di silenzio e di riservatezza.
Fissando con sguardo agognato quelle torri, presto il giovane viandante camminò fino a giungere al cortile e vedere quelle povere genti soffrire il patimento di tali condanne che non erano riusciti ad evitare,
Le loro colpe erano piccoli furtarelli e molti torti fatti al loro stesso signore, ma questo il giovane viaggiatore misterioso non poteva saperlo.
Doveva imparare a conoscere quei soldati, quella gente così semplice.
Ma come era giunto in tale borgo cinto da mura che nessun nemico era mai riuscito a distruggere?
 


Mentre il sole faceva spazio ad una notte serena e stellata, il giovane viaggiatore non ricevette nessun aiuto dai contadini vicini, insospettendoli sempre di più e intimorendoli per le sue usanze e per tutto quel velo di mistero che portava dietro di sé:
Tutto ciò non passò inossevato al Signore di Nozzano, sempre devoto ad ogni suo suddito e pronto a morire per la sua stessa gente.
Per cercare di saperne di più, dovette interrogare la sua fidata consigliera, una giovane donna dallo sguardo enigmatico ma di grande cuore.
< Dimmi Kachka, che cosa mi sai dire del nuovo viaggiatore giunto qui nelle mie terre? >
< Mio Signore, è un umile contadino che non vuole mostrare il suo volto a nessuno. molta gente sembra spaventata da lui ed è per questo che i vostri sudditi gli stanno alla larga. Sembra che abbiano davvero paura. >
< Quindi cosa suggerisci di fare? >
< Cacciarlo non è nei nostri modi di fare… Sicuramente sarebbe meglio conoscerlo meglio e cercare di capire cos’è venuto a fare nelle vostre terre. >
Il Signore di Nozzano, ovvero il Capitano della compagnia dei Falchi, mostrava il suo sguardo glaciale alla sua consigliera squadrandola con tale minaccia che la povera donna indietreggiò a tale sguardo.
< Capitano Griffith… >
< Ti faccio sempre un certo effetto, non è così Karchka? >
< Vi prego… Io non so niente di lui. >
< Lo so bene… Ed è per questo che sto pensando di invitarlo nel mio castello. >
< Che cosa? >
< In fondo sei stata tu a dirmi che dovrei fare di tutto per conoscerlo meglio e devo dire che quel viaggiatore mi incuriosisce molto. >
< Signore, e se fosse pericoloso? >
< Il pericolo è il mio mestiere Kachka e la protezione di tutto questo popolo dipende solo e soltanto da me. >
< I vostri soldati coraggiosi… >
< Non posso fidarmi per sempre di loro. C’è sempre qualcuno che potrebbe tradirmi. >
Squadrando ancora la povera donna, Karchka si sentiva inerme in quegli occhi enigmatici e pieni di timore che Griffith faceva sfuggire dai suoi modi glaciali e molto precisi.


All’indomani di un nuovo giorno, per il misterioso viaggiatore non ci fu molto da fare se non cercare del cibo.
le locande che quel castello racchiudeva non facevano altro che squadrarlo malamente e la sua solitudine era un ottimo pretesto per aumentare la curiosità dei cittadini.
mettendosi in disparte e consumando del buon pollo e un buon bicchiere di vino rosso, la compagnia dei falchi entrò in maniera dirompente tra gli occhi fugaci e curiosi di tutti i presenti.
I loro modi bruschi non distolsero lo sguardo dal giovane viaggiatore, troppo impegnato a consumare quello per cui aveva pagato.
< Ehi tu… Come ti chiami? >
Il misterioso viaggiatore, per quanto restio potesse essere, non si limitò nemmeno a mostrare il suo stesso volto, rimanendo in profondo silenzio.
< Sei sordo? Ti ho fatto una domanda, stupido contadino! >
< Ti conviene lasciarmi in pace. Non voglio guai finché sarò qui. >
< Allora parli. Pensavo che fossi un muto come la maggior parte di questi pezzenti. >
< Perché trattare male dei cittadini che possono avere i tuoi stessi privilegi, soldati di Nozzano? >
< Ehi! Io sono molto più importante qui. Anzi, forse tu non mi conosci… >
< E non voglio nemmeno farlo > replicò il viaggiatore alzandosi dalla sedia < E sinceramente, non voglio più sentirti parlare. >
< Come osi?! >
Sentendo la mano di quel soldato sulla sua spalla, il viaggiatore misterioso si rivoltò all’istante, sguainando il suo spadone e trafiggendo malamente quel povero Cristo che aveva deciso di affrontarlo a muso duro.
La gente presente, spaventata, si bloccò all’istante nel vedere il suo sguardo glaciale attraversargli la loro anima ignorante e intimorita da quello che quel viaggiatore misterioso poteva scatenare.
IL pretesto per cercare di farsi vedere, aveva avuto un effetto soddisfacente e a dir poco dirompente.
Il Viaggiatore, per quanto potesse avere un piano ben preciso, si avvicinò sempre di più a Griffith, mentre un’orda di soldati lo circondarono subito dopo una volta uscito dalla locanda.
Senza fare la minima resistenza, il giovane viaggiatore fu portato all’interno del castello, essendo sicuro che il Signore di Nozzano avrebbe incrociato il suo sguardo una volta per tutte.


Kachka, che non sopportava i suoi modi rudi e strafottenti, per lei quel viaggiatore doveva essere torturato e ucciso di fronte e a tutti i cittadini di Nozzano a cui aveva mancato rispetto.
Ma la donna, ingenua nel suo mondo e nel suo modo di essere, lo offese a tal punto che le sue minacce risuonarono in tutto il castello facendo tremare quelle torri da tali energia.
< Urli così tanto perché ti credi forte, stupida ragazzina? >
< Come hai detto, scusa? >
< Cerchi di farmi paura nei tuoi modi rozzi… Ma ancora non capisci che qui l’unica ad avere paura sei soltanto tu. >
< Tu non sai cosa dici, stupido contadino. >
< Oh, ma io non sono un contadino… >
Con sorriso beffardo e ghigno malefico, la giovane donna prese a schiaffi quel misterioso viaggiatore, in attesa dell’arrivo di Griffith che fermò la sua mano veloce quasi fino a spezzarla.
< Non hai nessun diritto di trattarlo così, Kachka. >
< Ma Signore… >
< Per questa tua mancanza di rispetto verrai punita alla gogna. Ma le tue torture non finiranno qui. >
Portata via con la forza, Kachka cercò di dimenarsi e di chiedere un perdono che il Signore di Nozzano non avrebbe mai reso a cuor leggero.
Troppo concentrato a fissare il suo sguardo nascosto dalla penombra dei suoi folti capelli, lo sguardo glaciale di Griffith entrò nell’immaginario di quel viaggiatore per cercare di scoprire tutti i suoi segreti.
< Finalmente riesco a conoscervi, Capitano Griffith. In questa vallata non si fa’ altro che parlare di voi. >
< Spero che le voci che voi sentiate siano confortevoli e piene di rispetto. >
< Siete rispettato è vero… Ma ogni uomo che si rispetta ha in serbo un segreto che giace dentro il cuore di ogni sua anima. E nel dire ciò, l’interno di tale anima è questo castello che per voi grida forte e terrorizza tutti i vostri nemici. >
< Che cosa volete dire con ciò? Non capisco. >
< Oh, voi capite molto bene… E’ che giustamente non volete confessare i vostri misfatti ad un uomo sconosciuto che ai vostri occhi non può che essere una nullità. >
Ridendo sommessamente per come il viaggiatore misterioso si sottolineava, il Capitano Griffith distolse lo sguardo da quei lunghi capelli per guardare il fisico possente e quell’enorme spada che ancora adesso grondava di sangue del povero falco ucciso in un sol colpo.
< Nessuno ha mai provato a sfidarmi come state facendo voi, giovane viaggiatore misterioso > cominciò a dire Griffith con tono di sicurezza < Ma sta di fatto che voi non ve ne andrete di qui finché non avrete ottenuto con la vostra stupida missione suicida. >
< Missione suicida? Io non credo di definirla in questo modo. >
< I miei segreti non possono essere rivelati in nessun modo. Che vi piaccia o no. >
< Questo è tutto da vedere. >
< La vostra insolenza meriterebbe di essere punita come la mia giovane consigliera che per poco non vi sputa in faccia. >
< Che ci provi… Non esiste distinzione per me. >
< Picchiereste davvero una giovane donna indifesa? >
< Quella donna non è indifesa. È solo stupida e piena di rabbia. >
< Ahahah su questo avete ragione. >
Divertito dalle parole del viaggiatore, Griffith non poté che dargli la libertà per le sue terre in maniera così facilitata che il viaggiatore misterioso rimase sbigottito da tale scelta. >
< Finché rimarrete in queste terre, avrete i miei occhi fissi sulle vostre spalle. Il sibilo e il ruggire di questa vallata soffocheranno i vostri propositi e la vostra voglia di scoprire una verità celata da millenni. >
< Voi avete venduto la vostra anima ad una creatura che nessuno può immaginare. Mi basterà scavare. Fino in fondo all’infinito. >
< Scavate quanto volete, ma troverete solo sporcizia. Ma in fondo voi vi meritate tutto questo, non è così >
Riprendendo la sua libertà mentre era rimasto da solo con il suo sottomesso, il viaggiatore misterioso promise al suo avversario che si sarebbero rivisti su un campo di battaglia.
< Abbiate le spalle ben coperte da chi non vi tradirà mai, Capitano. È un buon consiglio che sono sicuro non dimenticherete. >
< Non lo farò, giovane ragazzo. Anche perché so molto bene difendermi. >
< Lo credo. A predto. >
Ma prima che il giovane viaggiatore potesse lasciare il castello, la curiosità di Griffith doveva essere al più resto consumata ed esaudita a tal punto che il suo nuovo nemico sentisse quello sguardo freddo pervadere il suo corpo.
< Come vi chiamate, giovane viaggiatore. >
< Gaz. Il mio nome è Gaz. >
< Gaz dalle terre lontane… Chi ti ha condotto fin qui? >
< La mia voglia di viaggiare per scoprire leggende e miti che solo questi luoghi possono manifestare. >
< Tu credi realmente che i miei segreti abbiano le ore contate, giovane Gaz? >
< Le ore contate no… Ma i giorni contati sì. >
< Vedremo. Certo che vedremo. >
E tali sguardi incrociati, emanarono nell’anima di Griffith la sua forza oscura e dirompente mentre una scossa di terremoto scosse tutta la vallata, emanando dentro il giovane viaggiatore quelle domande che avevano un assoluto bisogno di risposta.

   
 
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