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Autore: brielleofpotidea    19/03/2023    0 recensioni
Si aggrappa a te con possessività e disperazione, mentre i soliti pensieri le passano per la testa. Se solo conoscessi la metà di quei turbamenti, forse capiresti il suo attaccamento nei tuoi confronti. Sally vorrebbe che non te ne andassi mai. Detesta quando varchi le porte del Cortez per andare al lavoro. Non sapere cosa ti succede, cosa fai o con chi sei, le fa perdere la testa.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sally
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Threesome
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Imboccato il corridoio del terzo piano, ti dirigi rapidamente verso le scalette. La senti sghignazzare, la sua voce riecheggia ovunque, e ti suscita un brivido sulla pelle. Guardandoti le spalle sorridi trionfante, realizzando che forse sei riuscita a seminarla. Raggiunto il corrimano delle scale che conducono al bar, ti fermi un istante per voltarti un'ultima volta. Assottigli lo sguardo, cercando di individuare la sua figura, che sa nascondersi così bene tra le pareti del Cortez, quasi come se ne facesse parte. È il tuo turno di sghignazzare, capendo che questa volta avevi dovuto seminarla davvero, e quando ti volti per proseguire giù per le scale, quasi ti viene un colpo.
È lì, proprio lì davanti a te. Con quel suo sorrisetto di sfida piantato in viso, le mani sui fianchi e quel luccichio negli occhi, che ha il potere di illuminare anche le orbite più scure. Ti porti una mano al petto, sentendo il cuore battere all'impazzata, "Mi hai spaventata", esali un piccolo sospiro.
Le sue labbra si tirano all'insù, e tu capisci che n'è compiaciuta. Le sue mani scivolano sui tuoi fianchi e ti avvicina. Quando ti guarda è impossibile distogliere lo sguardo. C'è qualcosa di speciale in quelle iridi color cioccolato, qualcosa che ancora fatichi ad interpretare.
"Perdonami, piccola", ti risponde a fior di labbra. Il suo respiro si infrange sulla tua pelle, perciò sorridi. Avvicina la bocca alla tua sfiorandola delicatamente, "Sai che non puoi vincere a questo gioco", ti fa notare, tenendoti stretta per i fianchi. Ti lasci sfuggire un sospiro mozzato, quando le sue unghie scivolano sotto la maglietta che hai indosso. Ti trattieni dall'alzare gli occhi al cielo, sapendo che Sally avrebbe risposto a quella provocazione. Invece, ti posizioni sul suo stesso scalino e le raccogli teneramente il viso tra le mani. Le sue guance sono umide e pallide, "Un giorno riuscirò a batterti. Devo solo capire quale scorciatoia usi", replichi con fare divertito. Lei sogghigna, "Non lo scoprirai mai", ti sussurra all'orecchio, per poi chinarsi e attaccare il tuo collo con una scia di baci.
Inclini la testa di lato per agevolarle il movimento. Socchiudi gli occhi e trattieni il labbro tra i denti, per restar silenziosa. La curva di un sorriso si allunga sul volto di Sally, e al tempo stesso una lacrima fa capolino dalle sue ciglia. Si aggrappa a te con possessività e disperazione, mentre i soliti pensieri le passano per la testa. Se solo conoscessi la metà di quei turbamenti, forse capiresti il suo attaccamento nei tuoi confronti. Sally vorrebbe che non te ne andassi mai. Detesta quando varchi le porte del Cortez per andare al lavoro. Non sapere cosa ti succede, cosa fai o con chi sei, le fa perdere la testa.
Racchiude una porzione di pelle tra i denti e ride quando un gemito strozzato fuoriesce dalle tue labbra. Sei così sensibile quando ti tocca. Basta davvero poco per farti sciogliere come neve al sole, e Sally adora il modo in cui reagisce il tuo corpo ai suoi giochi.
La circondi per i fianchi, e abbassando lo sguardo, ti rendi conto di essere osservata. Liz è posizionata al bancone e sogghigna, nascondendosi dietro un cocktail. Quando incroci i suoi occhi, lei abbassa rapidamente la testa e si volta nella direzione opposta. Scuoti debolmente la testa e un risolino fuoriesce dalla tua bocca.
A malincuore, allontani Sally solo un po', "Ci guarda", spieghi, quando lei solleva lo sguardo senza capire. Un piccolo broncio arriccia le sue labbra marcate con un rossetto scuro, "E allora?", domanda con disinteresse. Alzi gli occhi al cielo, avvicinandoti nuovamente. Sally non era come te, anzi lei era esattamente l'opposto. Lei era la tempesta nel tuo cielo limpido e noioso. Adrenalina e caos. Una boccata d'aria fresca. Gelida, anzi. "Pensavo ti eccitasse temere di essere scoperte", ti stuzzica, serpeggiando nuovamente le dita attorno ai tuoi fianchi.
Incredula, alzi gli occhi al cielo, mentre le circondi il collo con le braccia e subito affondi le dita nei suoi capelli crespi. Inclini la testa di lato e tiri fuori la lingua con fare scherzoso. Lei sbuffa, ma i suoi occhi ridono. 
"Questa è la tua fantasia, tesoro mio", rispondi con sicurezza, e lei solleva un sopracciglio di sfida.
Si lecca le labbra con lentezza e tu arrossisci. "Oh, è così?"
Sai stuzzicarla, ma è lei quella abile. Ti conduce dove vuole e non te ne accorgi neppure. Se prima ti trovavi in mezzo alle scalette, ora sei tornata su e hai le spalle al muro. Sally è di fronte a te, la lingua passa selvaggiamente sulle sue labbra e lì intuisci che ha in mente qualcosa.
Le lanci un'occhiata di avvertimento, che lei ignora volutamente, Te ne mostro un'altra di fantasia", il suo viso è talmente vicino al tuo, che non vedi nient'altro che lei. Il Cortez sembra scomparire. Ci siete solo tu e lei, perciò il tuo cuore corre e il tuo respiro diventa sconnesso.
Le sue dita volteggiano abili sul tuo stomaco, tracciando il contorno dei tuoi fianchi con lentezza. Cerchi di trattenerti, ma non resisti a lungo. Lei conosce i tuoi punti deboli. Conosce ogni centimetro del tuo corpo, che ormai ha fatto suo. Vuoi allontanarti, ma Sally agisce in fretta e ti intrappola, avvicinando il ginocchio alla tua sinistra, dove avevi intenzione di filar via. Sei in trappola, ma in fin dei conti ti piace. Ti eccita.
"Sally!", inizi a ridere, quando quel tocco, ancora così leggero, si trasforma in solletico. Un pizzicore che ti suscita brividi ovunque sulla pelle. Ti contorci, ma riesci a muoverti poco, perché lei ti tiene ferma. Cerchi di catturare le sue dita, ma Sally si muove fin troppo abilmente per te. E inizia a ridere; la sua risata si unisce alla tua, creando per lei una melodia sulla quale avrebbe volentieri scritto una canzone. E magari l'avrebbe fatto, ne avrebbe abbozzata una per te.
Ridi per me, piccola mia. Non smettere mai. Mostrami la tua luce e fammici entrare.
Ridi più forte, quando avvicinandosi al tuo viso, Sally ti lascia una scia di piccoli baci sul collo e sulle spalle. Li senti ad uno ad uno, fanno rumore sulla tua pelle. 
"Me la farò addosso!"
Le tue gambe non ti reggono più, perciò scivoli sul pavimento e lei viene giù con te. A quel punto, quando il tuo viso diventa tutto rosso, decide di darti una tregua. Ti si avvicina e raccogliendoti il viso tra le mani, pianta le sue labbra sulla tua fronte, inspirando il tuo dolce profumo che sapeva di vita. Ti accarezza e tu inclini la testa di lato per agevolarle i movimenti, "Sei così bella", mormora adorante. Chiude gli occhi e ti bacia. Sorridi e ricambi il bacio senza esitare. Piange, la tua Sally. Il tuo cuore s'incrina, quando le sue lacrime scivolano nella tua bocca. Vorresti curarla da ogni male, portarle via tutta l'oscurità che gelosamente racchiude e imprigionarla altrove. E una parte di te, spera che il tuo amore sia sufficiente. La tieni stretta per il colletto della pelliccia leopardata che ha indosso e tiri fuori la lingua, chiedendo timidamente accesso alla sua bocca.
Lei acconsente rapidamente, e subito il bacio si approfondisce. Ti afferra una ciocca di capelli e preme il proprio corpo al tuo. Aderisce così bene, come se foste il pezzo mancante dell'altra.
Sally potrebbe prolungare il bacio all'infinito, ma sa bene che tu, a differenza sua, hai bisogno di prender fiato. Si stacca, pur restando vicina, "Dimmi che mi ami", mormora, anzi supplica, "Dimmelo continuamente. Ho bisogno di sentirtelo dire", la sua voce trema e la sua sicurezza vacilla.
Sorridi, anzi quasi ridi, "Ti amo, Sally. Così tanto", sfiori il suo naso col tuo, per poi baciarlo, "Ti amo come non ho mai amato nessuno"
Sembra in imbarazzo, perché abbassa la testa e una risatina fuoriesce dalla sua bocca. Le sollevi il volto e ti soffermi a delineare il contorno di quelle soffici labbra, "Tra non molto dovrò andare", detesti doverglielo ricordare, ma purtroppo hai un lavoro e non puoi sottrarti.
Lei sospira, e noti il suo sguardo annerirsi un po'. Si distanzia, "Devi proprio?", tira fuori una sigaretta dalla tasca e l'infila in bocca, senza distogliere lo sguardo da te. Tu fai spallucce, rivolgendole un'occhiata dispiaciuta. Purtroppo le bollette non si pagano da sole.
Poi si tira su e ti offre la mano come sostegno per fare altrettanto, "Andiamo a bere qualcosa", quando beve, Sally dimentica. E quando dimentica, fa tutto un po' meno male.
La segui senza esitazioni, pur sapendo che bere un cocktail alle dieci del mattino non sia esattamente la migliore delle idee. Per tua fortuna reggi abbastanza bene l'alcool e raramente il tuo capo si accorge sei hai bevuto o meno.
"Due martini", annuncia Sally, prendendo posto. Le dita picchiettano nervosamente contro la superficie del bancone, mentre l'ansia di doverti salutare inizia a crescere e a farla star male.
Liz nasconde a malapena un risolino, avendo sbirciato e origliato ciò che era successo sulle scalette, come avevi temuto. "Arrivano subito, dolcezze!"
Arrossisci nuovamente, abbassando la testa sulle tue mani. Sally ti lancia un'occhiata divertita, e allunga la mano per pizzicarti giocosamente la guancia, "Rilassati, piccola. È solo Liz"
Prendi uno sgabello e ti siedi accanto a Sally, ma lei, non soddisfatta, lo avvicina al suo con la sua solita irruenza. Ti lasci sfuggire un gridolino di sorpresa e lei ride nuovamente. Una risata bassa, ma sincera. Talvolta ti sedevi sulle sue gambe, trovando superfluo quel secondo sgabello. Lei adorava quando lo facevi; ti abbracciava così forte che avevi come l'assurda sensazione di far parte di lei.
"Uno di questi giorni mi farai cadere", le fai notare e lei scuote debolmente il capo in risposta. "Non lo permetterei mai", ti fa l'occhiolino.
Liz posiziona i martini sul tavolo, poi si poggia al bancone. Sorregge la testa con le mani e assume un'espressione sognante, come se stesse assistendo ad un miracolo proprio davanti ai suoi occhi.
"Lavori questo pomeriggio, non è così?", incomincia, e pur senza voltarti, percepisci il volto di Sally oscurarsi. Fai un cenno con la testa.
Sally abbassa la testa sul proprio drink, la sua vista si appanna di nuove lacrime. Non riesce proprio a trattenerle. È sempre così quando devi andar via. Che sia per un paio d'ore, un giorno, o anche soltanto un secondo. Per lei è ugualmente straziante.
Allunghi la mano per adagiarla sulla coscia di Sally. Le offri una carezza, "Mi aspetta una giornata impegnativa. Due dei miei colleghi sono in malattia, perciò devo coprire i loro turni. Ma sarà solo per questa volta", le prometti con un dolce sorriso, sperando ti ricambi, ma non lo fa. Ti si spezza il cuore, "Sally, non fare così...", mormori con voce piccola, timorosa.
"Starai via tutto il giorno", si asciuga le guance con i polpastrelli, in un gesto di stizza, "Sai che odio stare lontana da te"
Aggrotti la fronte, cercando di capire come poterla aiutare. Cosa dirle per tranquillizzarla. Era un'anima tormentata, Sally. Così forte, e al tempo stesso, incredibilmente fragile, "Ma torno sempre, non è forse così?"
"E se un giorno non lo facessi? Cosa farei a quel punto?", alza un po' la voce e tu indietreggi col busto, senza capire il motivo della sua preoccupazione. Erano trascorsi ormai tre mesi da quando avevate iniziato a frequentarvi. Era tutto perfetto tra voi, magico, quasi irreale. Eppure c'erano tante cose che non capivi: la prima fra tutte era il motivo per il quale dovevate sempre incontrarvi al Cortez. e mai altrove. L'avevi invitata così tante volte a stare da te, ma lei aveva sempre rifiutato.
"Sally, stai esagerando", con la mano libera, prendi il calice e mandi giù un paio di grossi sorsi di martini. La gola ti brucia per un istante, perciò tossisci. Sally ti guarda di sottecchi, sapendo che avevi altro da dire.
"Sono quasi tre settimane che non metto piede nel mio appartamento per stare con te", le fai notare. Non che volessi rinfacciarglielo, ma a volte la sua mancanza di considerazione, di gratitudine, ti ferisce.
"Forse dovresti trasferirti qui", dice con leggerezza, facendo spallucce.
"Fai sul serio?", rincari, aggrottando la fronte, "Perché non vieni tu a stare da me? Senza nulla togliere a questo posto, ma credo che vivere in una casa vera sia più comodo"
Sally stringe le dita attorno al suo bicchiere con così tanta forza, che le nocche si sbiancano. Scuote la testa e sospira, "Questa è casa mia"
Liz ti guarda con fare impotente, dispiaciuto anche. Poi guarda Sally e le allontana il bicchiere dalle dita, "Devi calmarti, sai che le sue intenzioni sono buone", allude a te, parlando a lei. 
"Credi che non lo sappia?", replica esasperata.
Se fossi stata un'altra persona, se non le fossi entrata dentro in maniera così insistente e dolce, forse non avrebbe esitato un singolo istante a tagliarti la gola. Eppure, non ci riusciva. Le facevi girare la testa. La confondevi. La facevi arrabbiare, perché la indebolivi. Non aveva mai incontrato nessuno come te e per questa ragione ti odiava. Ti odiava, perché ti amava così tanto. Ti voleva, ma non sapeva costringerti a restare. Non in quel modo almeno.
Sospiri e abbassi gli occhi sul tuo drink, senza guardarlo davvero, "Non so davvero cosa sbaglio con te", mormori, a voce bassa, "Sto facendo il possibile e tu sembri non notarlo neanche"
Il cuore di Sally si spezza. Si sente un'idiota, un'ingrata. Come al solito, avevi ragione, eppure era così difficile per lei mettere l'orgoglio da parte. Si alza e ti raccoglie il viso tra le mani, carezzandoti con estrema delicatezza e premura, "Mi dispiace. Non volevo farti piangere."
"Sai che resterei sempre qui, se potessi", le dici, trattenendo un singhiozzo. 
Lei annuisce e ti bacia l'angolo della bocca. I suoi denti catturano il tuo labbro inferiore, lo tirano, lo succhiano, e tu senti un brivido percorrerti il basso ventre.
Adagi entrambe le mani sui suoi fianchi. Liz si volta e si schiarisce la gola in imbarazzo. "Sally...", l'allontani un po', sapendo di dover andare. Quando lo fai, lei non ti guarda neppure. Si volta e accende una sigaretta, "Va' adesso, prima che ti costringa a rimanere", ed ecco che ritorna quella durezza che non comprendi.
Scuoti debolmente il capo, e il tuo cuore s'incrina. Quasi lo senti, mentre scricchiola, "Cosa?", aggrotti la fronte senza capire. Liz adagia una mano sulla tua spalla e quando lo fa, qualcosa in te scatta, e il tuo volto si riempie di lacrime. Non vuoi andar via, non ancora e non così.
Ti avvicini a Sally, i pugni tesi lungo i fianchi e lo sguardo fisso sulla sua schiena, "Puoi guardarmi un attimo?", tremi e trattieni a stento un singhiozzo. La donna si irrigidisce e sgrana gli occhi, ma tu non la vedi, "Ti prego, fammi vedere i tuoi occhi", ritenti e lei a quel punto cede.
Sally non ti resiste. Tutti al Cortez se ne sono accorti, perciò obbedisce, ti guarda, "Eccoti", le sorridi, mentre le accarezzi le guance con un movimento leggero di entrambi i pollici, "Stasera sarò nuovamente qui."
Lei annuisce e tira su col naso. Accenna un sorriso, questa volta è sincero, e il tuo cuore si alleggerisce un po'.
Le rivolgi un'occhiata maliziosa, "Tornerò talmente presto che non ti accorgerai neppure che me ne sono andata", l'avvicini, tirandola per la pelliccia.
A quel punto Sally si mette a ridere, "Anche se fossi circondata da un migliaio di persone, sentirei ugualmente la tua mancanza", ti confessa e tu le sorridi tristemente. Le circondi il collo con le braccia un'altra volta e avvicini le labbra alle sue, cercando di trasmetterle tutto l'amore che avevi nel cuore. Eri devota a lei e lei soltanto. Speravi che lo sapesse. Non c'era posto per nessun altro nel tuo cuore, "Possiamo usare face time mentre guido", proponi, ma lei ti lancia un'occhiataccia.
"Assolutamente no", ti avverte con fare perentorio, "Non puoi distrarti alla guida."
Sollevi le mani in segno di resa, "Era soltanto un'idea!", ridacchi e lei alza gli occhi al cielo. 
"Ho bisogno di saperti al sicuro", continua, e apre le braccia invitandoti nella sua stretta. Non te lo fai ripetere e appoggi la testa sul suo petto. Lei ti accarezza i capelli, prima di chinarsi a lasciarti un bacio sulla testa, "Stai attenta, piccola."
"Promesso", rispondi con un sorriso.
   
 
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