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Autore: leti_0907    19/03/2023    1 recensioni
[86: Eighty Six]
Mentre parlava, lui aveva sollevato la testa e si era staccato da lei, lo sguardo serio. La fece girare verso di lui, fino a trovarsela faccia a faccia, anche se non riusciva ancora a guardarlo negli occhi. Dirgli che forse aspettava loro figlio mentre era girata dall’altra parte era stato senz’altro più semplice, ma ora che la verità le era sfuggita dalla bocca affrontare la sua reazione le metteva a disagio. E se lei fosse incinta ma Shin non desiderava bambini? Cosa avrebbe fatto?
La paura si fece largo nelle sue vene, quasi sopraffandola.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fece scivolare il dito lentamente, accarezzando la lunghezza del cerchietto d’oro che le adornava l’anulare sinistro, mentre con ansia fissava insistentemente il test abbandonato sul lavandino. Si mordeva il labbro, nell’attesa del risultato.

Non sapeva come sentirsi. Erano sposati da poco più di tre anni, e stavano insieme da sette, eppure in tutto quel tempo non avevano mai discusso di bambini, gravidanze e pannolini. Era pronta per diventare madre? In parte aveva paura di non esserne in grado, temeva di non poter dare la giusta importanza e tempo a quel bambino che forse stava per sconvolgerle la vita a trecentosessanta gradi. Ma dall’altra parte, le bastò immaginare un paio di occhi rubino incastonati in un visetto vispo e dai tratti paffuti ed un sorriso simile al suo ma più piccolo e sdentato per far sparire ogni dubbio. L’avrebbe amato, era l’unica cosa di cui era certa: che fosse il tempo sbagliato, loro tre lo avrebbero reso giusto. Avrebbero fatto funzionare tutto.

Sorrise. Fece per prendere il test tra le mani tremanti -che fosse agitazione o emozione, non poteva saperlo-, ma una testa scura fece capolino all’improvviso, facendola saltare per la paura. «Shin!» lo sgridò, imbronciata. «Mi hai fatto prendere uno spavento!»

«Ti ho chiamata appena entrato in camera, ma non mi hai sentito.» suo marito entrò nel bagno e l’abbracciò da dietro, affondando la testa nella sua spalla. «Cosa ti ha fatto impensierire tanto da non sentirmi arrivare a casa, Lena?»

Lei si morse il labbro inferiore e sospirò, comprendendo che rimandare il momento e mentirgli sarebbe senz’altro stata la scelta peggiore. «Per quello.» indicò il test di gravidanza. «Stavo pensando come avrei dovuto dirti che aspettavo un bambino, nel caso fosse positivo.»

Mentre parlava, lui aveva sollevato la testa e si era staccato da lei, lo sguardo serio. La fece girare verso di lui, fino a trovarsela faccia a faccia, anche se non riusciva ancora a guardarlo negli occhi. Dirgli che forse aspettava loro figlio mentre era girata dall’altra parte era stato senz’altro più semplice, ma ora che la verità le era sfuggita dalla bocca affrontare la sua reazione le metteva a disagio. E se lei fosse incinta ma Shin non desiderava bambini? Cosa avrebbe fatto?

La paura si fece largo nelle sue vene, quasi sopraffandola.

La paura che però sparì quando si decise ad incontrare quegli occhi rossi ed i suoi, e ne lesse semplicemente la tranquillità. «E come me lo avresti detto?» le chiede dolcemente, scostando una ciocca di capelli chiarissimi dal volto.

La voce le venne fuori tremante, quando gli disse: «Forse te lo avrei incartato e te lo avrei messo sotto il naso dopo cena, all’improvviso. Tu mi avresti presa in giro dicendomi che al tuo compleanno mancano due mesi, ma io ti avrei risposto che era un regalo anticipato, a meno che non avessi voluto aspettare altri otto mesi prima di vederlo.»

«Senz’altro un piano ben pensato, Bloody Regina.» commentò lui. «Avevi paura della mia reazione, vero? Ti ho vista irrigidirti quando sono entrato in bagno, nonostante la sorpresa.»

«Ad essere sincera, sì.» Lena sospirò. «In tutti questi anni non abbiamo mai parlato di crearci una famiglia al di là di noi due. Non so cosa pensi dei bambini, né se ne vuoi di tuoi, ed io non ci ho mai pensato. Ma ora che siamo qui, mi rendo conto che vorrei davvero un figlio da te.» gli sorrise dolcemente. «È un desiderio che è nato nel momento in cui ho realizzato che il mio ciclo era in ritardo, e non penso che lo avrei mai sentito tanto mio se non ci fossi stato tu.»

«Vale la stessa cosa per me, tesoro.»

«Co-cosa?» Lena era sbalordita, tant’era la tranquillità con la quale lui disse quella semplice frase, e Shin ridacchiò. «Dici sul serio?»

«Certo. Ti immagini un bambino che ha i miei occhi ed il mio naso, i tuoi capelli ed il tuo sorriso?» le sorrise, e lei si rilassò visibilmente. «Lena, è un argomento che interessa soprattutto te. Una gravidanza comporta tanti cambiamenti nella tua vita, ed io stavo solo aspettando che tu ti sentissi abbastanza pronta anche solo per parlarne con me. Ma neanche io sarei stato così entusiasta di aver un figlio se sua madre non fossi stata tu. Ovviamente anche io ho il terrore di essere un pessimo padre, ma io e te siamo una splendida squadra, lo siamo sempre stati. Io e te saremmo più che in grado di essere dei buoni genitori, e su questo non ho dubbi.»

Commossa, forse anche a causa degli ormoni, la giovane e probabile madre gli avvolse le braccia attorno al collo, abbracciandolo. «Sai, mentre stavo aspettando il risultato, ho avuto anche io la stessa visione di nostro figlio. Sarebbe bellissimo se fosse determinato come te.»

«E cocciuto come te.» Shin le diede un bacio sulla fronte. «Cosa preferiresti? Un maschietto o una femminuccia?»

«A me basterebbe che sia sano, ma se proprio devo scegliere…» sorrise. «Vorrei prima un maschietto che ti somigli tanto.»

«Speriamo che sia un maschio, allora.» Lena lo vide ammiccare, facendola arrossire. «Così dopo possiamo pensare alla femminuccia che vorrei viziare.» affermò, per poi ridere insieme a sua moglie.

Quel momento servì loro a tranquillizzarsi, ma questo non bastò ad azzerare la loro agitazione, soprattutto nel momento in cui Shin prese in mano lo stick. Si guardarono e, con uno scatto del polso, lui lo voltò.

Le linee parlavano chiaro. Non incinta.

 Lena non si aspettava di essere così delusa, ma lo capì nel momento in cui si ritrovò con gli occhi bagnati di lacrime. «Oh», sospirò, asciugandosi le lacrime improvvise.

«Lena.» Shin la strinse a sé, in un tenero abbraccio. «Non piangere, amore mio. Ci riproveremo finchè non diventerà positivo.» provò a tirarle su il morale con un sorriso d’incoraggiamento ed un occhiolino, che le strappò una risatina.

E la famiglia Nouzen, qualche mese dopo, potè annunciare ai propri amici l’arrivo di una cicogna per l’anno nuovo.

   
 
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