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Autore: lmpaoli94    20/03/2023    0 recensioni
Ci fissava con quegli occhi iniettati di sangue mentre la paura riversava nelle nostre vene.
Il caso in cui io ed Heiiji eravamo stati chiamati andava ben oltre le nostre capacità intellettive.
Dovevamo fermare uno spirito maligno prima che la sua maledizione avesse colpito me, Heiji, Kazuha ma soprattutto Ran.
Perché quella bambola aveva solo un compito da portare a termine: ucciderci tutti.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Heiji, Ran e Kazuha non mi avrebbero mai aiutato in quel frangente.
La paura che qualcosa potesse succedere da un momento all’altro era più reale di quanto potessi immaginare.
Lo sguardo di quella bambola suscitava in me un’agonia che non potevo reprimere, non capendo ancora che il peggio sarebbe venuto da lì a poco.
Sentendo dietro di me la porta della stanza sbattere all’improvviso, cercai di mantenere la calma chiudendo gli occhi.
“E’ solo un brutto incubo” mi dicevo “Presto mi sveglierò e sarà tutto passato.”
Ma le voci nella mia mente erano molto diverse.
Soprattutto quando una voce femminile bisognosa d’attenzione attirò in me un senso di repressione e di timore.
< Non andartene proprio adesso. Non è ancora il momento. >
Inizialmente non capii chi stava parlando, ma quando mi voltai verso la bambola avevo la mente più lucida.
Oppure stavo impazzendo, dipende da quale prospettiva si vuole vedere.
perché sentir parlare una semplice bambola, non è poi così normale.
< Non è vero. Tu non puoi… >
< Non fare l’ingenuo pauroso, Shinichi. Non è proprio da te. >
In quel momento mi sarei anche gettato fuori dalla finestra pur di sfuggire da quella situazione.
Ma la paura mi bloccava e mi faceva pensare cose fuori dal normale.
< Una bambola non può parlare. Questo è impossibile. >
< Ma io non sono una semplice bambola, Shinichi. >
mentre la luce della candela diventò inspiegabilmente più forte e luminosa, quella bambola smise di piangere sangue e mi guardò con sorriso più disteso.
< Sono solo uno spirito di una bambina che ha bisogno d’attenzione. E tu sei l’unico che può davvero darmele. >
Che cosa mai poteva volere quella bambola da me?
< Io non voglio… tutto questo è surreale… >
< Non ti preoccupare, Shinichi. Ti prometto che non impazzirai. >
Provai ad aprire la porta dopo che si era schiantata violentemente, ma niente. sembrava che qualcosa la bloccasse.
< Voglio uscire da qui. Immediatamente. >
< Che fretta hai? >
< Voglio tornare dai miei amici. >
< I tuoi amici non se ne andranno senza di te. Promesso. >
< Che cosa puoi volere da me? >
< Non vuoi conoscere la mia storia? >
< Sinceramente… >
< Lo so. Hai solo paura che io ti possa fare del male… Ma come posso fartene se non riesco nemmeno a muovermi? Sono una bambola. Te ne sei dimenticato? >
Quella creatura si stava prendendo gioco di me ed io non facevo niente per controbattere.
L’unica cosa che in quel momento mi rilassava è che continuavo a fissare ogni suo singolo movimento e soppesare ogni sua singola parola.
< Tu non puoi parlare da sola. Qualcun altro lo sta facendo per te! >
< Tu e le tue convinzioni, Shinichi. Credevo che tu fossi molto più intelligente di adesso. >
< E con ciò? >
< Nessuno può liberarmi dal mio male, ma sicuramente puoi trovarmi un altro posto più bello e interessante di questo. >
< Trovarti un altro posto? E dove? >
< Magari a casa tua… Alla tua fidanzata gli piacciono le bambola? >
“Sicuramente non quelle che parlano.”
< Oh, che sbafdata. Non mi sono nemmeno presentata: il mio nome è Okiku. Piacere di conoscerti, Shinichi. >
< Ma tu come fai a sapere il mio nome? >
< So molte cose di te: che sei fidanzato con Ran, tu e il tuo amico Heiji avete risolto casi al limite dell’impossibile e che sei un bravissimo detective… Ma non ti preoccupare: questa volta non ci saranno casi da risolvere. Se ti ho condotto fino a qui, è perché volevo vederti dal vivo. >
< E adesso che mi vedi che cosa vuoi da me? >
< Allora vedo che non mi ascolti > rispose la bambola risentita < Voglio un altro luogo diverso da questo. E sarai tu che mi porterai via. >
< Solo questo? >
< Il mio spirito non permetterà mai che io lasci questo posto. Non dare niente per scontato, giovane detective. Potresti rischiare anche di morirci qua dentro. >
< Non è nelle mie priorità, Okiku. >
< Lo so, Shinichi. Ma ti prometto che non ti accadrà niente di male se farai quello che ti dico. >
Mentre quella bambola mi parlava, Heiji dall’altra parte mi bussava incessantemente alla porta.
< Shinichi?! Sei là dentro? >
Non riuscivo a rispondergli per paura di far arrabbiare quella bambola.
Ero come se fossi immerso in un incubo in cui non potevo risvegliarmi.
E la cosa peggiore, è che era tutto reale. Tremendamente reale.
< Avanti Shinichi, perché non gli rispondi? Se saremo in due il gioco sarà molto più divertente. >
< Ma a cosa vorresti giocare? No0n capisco. >
< Tu apri al tuo amico. Te lo rivelerò subito dopo. >
Acconsentendo alla sua richiesta, non avrei mai creduto che il suo gioco era poter uscire da quella dannata casa immersa nel buio.
> Shinichi! Allora sei qua dentro! >
< Entra, Heiji, vedi di non fare domande. >
Dal mio sguardo, Heiji capì subito che c’era qualcosa che non andava.
< Hai scoperto qualcosa di interessante? >
< Purtroppo sì. >
< Che cosa vuoi dire? >
< Guarda davanti a te. >
Vedendo la piccola bambola, Heiji non riusciva a capire a cosa mi potessi riferire di così interessante, ma quando anche lui la sentì parlare, il suo sangue si raggelò come era capitato a me.
< Molto bene, ragazzi. Volete salvare le vostre anime? Oppure volete fare la mia stessa identica fine? La morte è solo il passaggio in un’altra vita. Piena di fatti interessanti. Non vi dovete poi preoccupare così tanto. >
Ci parlava come se fossimo due pazzi senza riuscire a capire che l’unica pazza era proprio lei.
< Shinichi, tu la stai sentendo vero? > mi domandò Heiji con la voce che gli tremava dallo spavento.
< Evita di interromperla. Non vorrei che… >
< Allora giovani detective: siete pronti per uscire dal buio delle vostre paure? L’ultima luce della vostra speranza sta per spegnersi. >
E nel dire ciò, anche la luce della candela si dissolse nel buio di quella casa, mentre le nostre paure diventavano ancor più reali.

   
 
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