Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: Mash    22/03/2023    0 recensioni
Breve oneshot comica.
Genere: Comico, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kogoro Mori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Sonoko Suzuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al COWT13
M2 Chi vuol giocare?: Cluedo

Un lampo squarciò il cielo notturno, illuminando la veranda e le sue mattonelle a scacchi.
C'era qualcuno insieme a lui, riusciva a percepire il suo respiro, ma ancora non era riuscito a trovare colui (o colei) che l'aveva seguito fin lì.
Doveva assolutamente proteggere le sue carte, prima che gli altri ospiti riuscissero a metterci sopra le mani.
Una gocciolina di sudore scese dalla fronte spaziosa e lui l'asciugò con un fazzoletto, sentiva addosso una tensione che mai prima d'ora aveva provato.
Era in pericolo, l'intento omicida che permeava tutta la stanza.

Un nuovo tuono, seguito da un lampo poco lontano.

Quella volta la luce illuminò la figura davanti a sé, mettendo in risalto le forme avvenenti della giovane dai capelli castani e lo sgargiante vestito rosso, che si trovava dritta di fronte a lui.

"Tu..." sussurrò, riconoscendo la signorina Scarlett, nonostante la sua attenzione fosse attratta dalla pistola che stringeva tra le mani.
"Proprio io, mio caro fratello."
Uno sparo squarciò l'aria proprio in concomitanza dell'ennesimo tuono.
Il dottor Black cadde a terra, e venne scoperto solo la mattina dopo dalla servitù.
 
"Ricapitolando... La signorina Scarlett, in veranda, con la pistola?" domanda Heiji, alzando un sopracciglio verso Goro che aveva formulato l'ipotesi.
"Ricapitolando sì, proprio lei." rispose, mentre spostava le pedine sul tabellone, per avvalorare ancora di più la sua ipotesi.
"Non sta in piedi, chiaramente un'ipotesi sbagliata." disse Sonoko, alzando le braccia e scuotendo la testa: "Poi Scarlett e Black non sono mica fratelli."
"Ah sì? Che qualcuno mi smentisca allora. Datemi le prove che la mia ipotesi non è corretta, vi sfido!" disse, mettendosi in posa plastica, ormai certo che il suo fiuto di detective funzionasse anche nei semplici giochi di strategia come Cluedo.
Una carta venne passata al detective, prima che ancora si chiedesse di iniziare il giro.
"Ran, tesoruccio... proprio da te non me lo aspettavo." sussurrò Goro, mentre afferrava la carta e senza farsi vedere appuntava che Scarlett doveva essere esclusa dalla lista dei suoi sospetti.
"Mi dispiace papà, sarà per la prossima ipotesi." Ran sorrise e gli occhi di Conan la raggiunsero, mentre la sua mente si arrovellava per cercare di intuire la soluzione di quel mistero prima degli altri compagni.
Gli mancava pochissimo ormai, era quasi arrivato alla soluzione di quell'enigma. Aveva tracciato ogni possibilità e solo dopo questa sparata di Goro, che non sapeva che la veranda non poteva essere il luogo del delitto, ormai gli mancava solo un'ultimissima cosa prima di poter dare la sua ipotesi finale.
"Io mi sposto qui." disse Ran al suo turno, mentre la sua sua pedina verde entrava nello studio.
Sulla faccia di Heiji passò una smorfia preoccupata che non sfuggì a Conan, se anche lui aveva capito che lo studio era il posto in cui si era consumato il delitto, il ragazzino doveva sbrigarsi, non avrebbe potuto temporeggiare ancora per molto.
"Allooooooora..." disse Ran, mentre si guardava intorno: "... la mia ipotesi è che è stato il Colonnello Mustard, qui, nello studio, con il trofeo."
Conan sorrise, aveva capito il suo gioco. Si guardò intorno, pronto a veder spuntare una carta che avrebbe confutato quell'opzione in un battibaleno.

Heiji scosse la testa e così Sonoko dopo di lui. Al suo turno guardò le carte, non aveva effettivamente niente per confutare quell'ipotesi.

Scosse la testa e si voltò verso Goro, lui doveva per forza avere qualcosa! Non poteva essere il trofeo l'arma del delitto!

"Dunque..." Goro scorse le proprie carte, lasciando tutti i giocatori sulle spine, poi gli occhi gli si illuminarono e gli scappò un'esclamazione di sorpresa.

Conan tornò a sperare, tra poco l'ipotesi sarebbe stata confutata. Doveva essere confutata.
La pistola era l'arma del delitto.

Fu un attimo, prima ancora di ricordarsi che Goro non poteva avere tra le mani la pistola, quest'ultimo disse con un sorriso: "No, non ho nulla nemmeno io."

"Uhm... ok." Ran annotò qualcosa nel suo taccuino e poi tornò tranquillamente a seguire la partita.

Sui giocatori era sceso un velo di dubbio impenetrabile.

La mente di Heiji stava andando a mille, lo si poteva intuire dall'espressione pensosa che aveva messo su, la stessa che aveva Conan.

Sonoko invece sorrideva, ormai certa di aver capito l'enigma dietro l'assassinio di Black.

Heiji tirò il suo dato e fece un'ipotesi, venendo smentito, il dato passò quindi a Sonoko, che spostò il suo personaggio verso la X, per andare a risolvere il mistero.

Il turno passò a Conan.

La sua pedina era già nello studio, gli sarebbe bastato un dieci per arrivare alla X e dare la sua soluzione. Ma era davvero quella giusta?
Ran aveva davvero ingannato tutti loro con quella messinscena?

Le rivolse uno sguardo dubbioso, poi, tirò il dado.

Doppio sei.

La sua pedina arrivò alla X.

"Accuso il colonnello Mustard, nello studio, con la pistola." disse, mentre gli occhi di tutti gli erano puntati addosso e le bocche di Goro e Sonoko erano spalancate nel sentir formulare un'accusa diversa dall'ultima ipotesi di Ran.

Heiji lo guardò nervosamente. Aveva pensato la stessa risoluzione per quel caso... era l'unico modo in cui sarebbe potuta andare la vicenda.

Cona prese la busta e l'aprì lentamente.

Fu folgorato dal contenuto e la richiuse poco dopo, rimettendo le carte al suo interno.

"Ammetto la mia sconfitta." liquidò, mentre Heiji lo guardava stupito.

"Oh, quanto mi dispiace." ghignò Sonoko, beandosi di un giocatore in meno.

La loro ipotesi sbagliata? Come era possibile? Non poteva essere vero.

Goro tirò e tentò di avvicinarsi alla X, fallendo miseramente.

Al turno di Ran, la ragazza riuscì ad arrivare alla X.

"Accuso il colonnello Mustard, nello studio... con il trofeo." disse, per poi aprire la busta ed esultare:"Sììììì! Evviva!" esclamò, felicissima per aver risolto lei, per una volta il caso.

"Ran, come sei riuscita a indovinare? Come hai fatto?" domandò Conan, un tono appena supplichevole di un bambino che era stato battuto al suo gioco preferito.

"Fortuna!" esclamò la ragazza con un sorriso a trentadue denti.

Conan e Heiji si guardarono allibiti. Fortuna... maledetti giochi da tavolo che permettevano ai principianti di potersi beare della risoluzione di casi con la semplice fortuna.

"Bene, chi ha voglia di fare un'altra partita?" domandò Ran.

"Passo." esclamarono Heiji e Conan all'unisono, andando a trovare qualche altra cosa da fare per passare quella torrida giornata estiva.
  
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