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Autore: michaelgosling    25/03/2023    0 recensioni
Tre amiche appassionate una di Harry Potter, una di Star Trek e una della Disney in seguito ad un incidente vengono catapultate ognuna in uno di questi universi, ma non di quello di cui sono fan.
Proveranno ad usare quello che sanno della storia per renderla migliore? O le loro azioni porteranno ad un finale peggiore? La loro presenza influenzerà queste storie molto più di quanto immaginano, perché una sola persona può cambiare tutto.
[Fandom Variabile: il Fandom in cui verrà pubblicata la storia dipenderà dall'ambientazione dell'ultimo capitolo pubblicato. Sarà comunque possibile trovare la storia anche negli altri due Fandom nella categoria Crossover]
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LONTANO, OLTRE LE STELLE – CAPITOLO 10
 
 
 
 
 
 
 
Non riusciva a ricordare l’ultima volta che si era alzata.
 
Passava tutto il tempo nel suo letto, nascosta sotto le coperte più che poteva come per proteggersi da un mostro che sarebbe uscito dall’armadio, e sentiva la sua bocca strana e intorpidita, come se non si fosse lavata i denti prima di fare un breve e più dannoso che altro pisolino.
 
E quel serpente.
 
Chiudeva gli occhi e lo vedeva.
 
Apriva gli occhi e lo vedeva.
 
Poteva persino sentire il suo verso, il suo lungo e viscido corpo strisciarle contro le gambe come se fosse nascosto con lei sotto le coperte. Lo sentiva anche dentro di sé, sentiva che stava creando un enorme buco dentro la sua pancia, un buco che si faceva sempre più grande e le rendeva difficile respirare.
 
Kirk era venuto a visitarla, più volte di quanto lei avrebbe meritato. La terza volta era venuto accompagnato da McCoy, che le aveva fatto una breve visita medica, senza alcun riscontro.
 
“Fisicamente sta bene, Jim.”
 
Peccato che il suo problema non fosse affatto fisico, ma mentale.
 
Era passato anche Spock, e aveva detto qualcosa su come fosse passato troppo tempo dall’ultima lezione e che era cruciale ricominciare, ma Arielle si era limitata a mugugnare che non se la sentiva, che aveva bisogno di stare sola, quando in realtà non lo sapeva neanche lei di cosa aveva bisogno. Ma fu abbastanza per far andare via Spock.
 
Poi passarono anche Scotty e Uhura. Persino Sulu. E come erano passati, erano usciti.
 
Arielle stessa non capiva bene cosa le stesse succedendo.
 
Era iniziato tutto quando aveva sentito tutte quelle cose orribili sui serpenti, cose che lei stessa aveva chiesto di sapere, e in fin dei conti, come faceva ad esserne sorpresa? Persino i bambini sanno che i serpenti sono animali che simboleggiano qualcosa di negativo. Nei film e nelle storie sono sempre ritratti come un qualcosa di negativo. Un serpente aveva ipnotizzato Mowgli ne Il Libro della Giungla. Un serpente era il compagno fidato di Lord Voldemort, il cattivo di Harry Potter. Ogni volta che c’era un serpente in un racconto, qualsiasi racconto fosse, non era mai ritratto positivamente.
 
No, non ne era sorpresa.
 
In cuor suo lo sapeva, se lo sentiva, ma molto probabilmente una piccola, ingenua e speranzosa parte di lei sperava di sbagliarsi, e ciò che era avvenuto dopo non era stato altro che il manifestarsi della sua delusione.
 
Sssssss…
 
Lo sentiva sibilare di continuo, ogni giorno sempre più vicino. Una volta l’aveva sentito così vicino.. come se fosse ad un centimetro dal suo orecchio.
 
Lo senti sempre più vicino perché è dentro di te.
Sei tu il mostro.
Ma per quale motivo si sentiva un mostro?
 
Si era sempre comportata bene, fin da piccola. Non aveva mai fatto del male a nessuno. Era sempre gentile con tutti, anche con chi certamente non se lo meritava, sempre incline alle scuse, anche quando era lei a meritarle. Era una figlia obbediente sempre con la testa bassa, mai ribelle. Non riusciva a ricordare una sola volta in cui aveva alzato la voce. Diavolo, quelle rare volte in cui usciva di casa si faceva anche mancare di rispetto, lasciando che altri si mettessero davanti a lei nelle file, senza battere ciglio. Ma allora.. perché si sentiva un mostro?
 
Nessuno venne più a trovarla, ma un giorno sentì un messaggio, a cui prestò davvero poca attenzione. Ci sarebbe stata una festa per celebrare il compleanno di Scotty, e lei era stata invitata. Beh, probabilmente tutti erano invitati. Il messaggio spiegava dove e quando sarebbe iniziato questo fantomatico party, ma anche a quello prestò scarsa attenzione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il sibilo era sempre più forte, così tanto che stava iniziando a diventare intollerabile, e Arielle iniziava seriamente a preoccuparsi della propria salute mentale, e sentire nuovamente qualcosa di viscido strisciare contro la sua pelle nuda, fu l’ultima goccia. In uno scatto, sollevò le coperte e si alzò. A scatti si vestì e uscì, senza neanche voltarsi a guardare il letto, per paura di trovarci il serpente.
 
Non aveva idea di dove si trovasse la festa per Scotty, ma non se ne preoccupò più di tanto. Iniziò a girare a zonzo per l’astronave, e se non l’avesse trovata non sarebbe stata la fine del mondo, non è che avesse tutta questa voglia di festeggiare, dopotutto.
 
Ma la trovò.
 
Quando entrò molti, se non tutti, si voltarono a guardarla, più per vedere chi fosse entrato che per lei, e infatti si limitarono ad un’occhiata veloce, cosa di cui fu molto grata.
 
C’erano un discreto numero di persone, che però sembravano poche perché la stanza era davvero enorme, si trattava più di un grande salone futuristico che una semplice stanza. C’erano cibo a volontà, bibite, e soprattutto.. scotch, che non poteva assolutamente mancare in qualsiasi celebrazione legata a Scotty.
 
Uhura le fece cenno di avvicinarsi con la mano, mentre stava chiacchierando con Kirk, McCoy e Scotty. C’era anche Spock con loro, ma non è che stesse chiacchierando. Era lì in piedi, a braccia incrociate e sopracciglio alzato.. impegnato ad essere Spock.
 
“Arielle, che bello vederti. Stavo appunto raccontando agli altri quella bella storia che mi hai raccontato.”
 
La ragazza si fermò di colpo non appena Uhura finì di parlare, anche se in effetti non avrebbe avuto senso continuare a camminare visto che le era arrivata accanto.
 
“Storia? Quale storia?”
 
Naturalmente sapeva benissimo quale storia, ma sperava di sbagliarsi.
 
“Lo sai! Quel racconto di cui siamo protagonisti nel tuo universo!”
 
Non si sbagliava.
 
“Oh.” Fu tutto quello che le uscì dalla bocca.
 
Non era pronto per questo.
Non oggi.
Non ora.
 
“Nyota ce lo stava accennando proprio ora..” Fece Scotty, alzando una bottiglietta di scotch che teneva orgogliosamente in mano come se fosse un trofeo di qualche tipo “..essere in un racconto conosciuto tra così tante persone un paio di secoli prima che nascessi, è davvero gratificante.”
 
“Io..” d’un tratto, Arielle sentì nuovamente la presenza del serpente, anche se quella presenza non era forte tanto quanto lo era nel suo alloggio “..non me lo sono inventato!” la sua voce suonò più seccata di quanto Arielle volesse, ma non sbatté nemmeno le palpebre.
 
Nessuno parve irritato. Kirk parve addirittura.. orgoglioso?
 
“E’ davvero una storia assurda.. ma non più assurda di certe cose che ho visto con i miei occhi in questo spazio infernale. Cose che si sono rivelate reali. Quindi.. perché no?” McCoy sollevò il bicchiere, brindando con Scotty.
 
“Vera o no..” mormorò Jim, alzandosi come se fosse stato seduto per ore e dovesse sgranchirsi le gambe “..mi ha portato un sorriso sulle labbra, e so che ricordarla mi aiuterà anche in futuro, per affrontare i momenti più bui, massì, ci vuole la speranza. E questa storia ne è pregna.”
 
Arielle li guardava con occhi sbarrati.
Non riusciva a capire se ci stessero davvero credendo, se la prendevano in giro o semplicemente se erano troppo ubriachi. Scotty di sicuro lo era. Era rosso come la sua maglia.
 
“Dai, vieni.” Fece McCoy, prendendo una sedia e incoraggiando Arielle a sedersi “..devo saperne di più.”
 
Arielle sorrise timidamente e obbedì.
 
“Veniamo a cose importanti. Chi di noi era il più amato? Il buon vecchio Leonard McCoy, non è così? Ma certo che è così.” Borbottò McCoy, divertito.
 
“E’ la possibilità più logica, dottore.” Disse Spock.
 
Bones lo guardò insospettito, ma annuì comunque. “Grazie, Spock.”
 
“Gli umani del ventunesimo secolo erano estremamente illogici ed emotivi, non ho alcun dubbio sul fatto che la apprezzassero.”
 
Bones sollevò gli occhi al cielo irritato, ma non aggiunse altro.
 
“Eravate tutti amati, ma in verità il più amato di tutti era..” balbettò Arielle, che iniziava a divertirsi “..il signor Spock.”
 
L’intero gruppo si voltò a guardare Spock, stupefatto. Persino Sulu, della cui presenza Arielle si rese conto solo ora. Il vulcaniano, invece, si limitò ad alzare un sopracciglio.
 
“Bene bene, signor Spock. Sembra che sia lei il più popolare tra di noi.” Fece Kirk, con quel suo solito modo di fare flirtante.
 
“Non posso biasimare il loro buon gusto.” Si limitò a ribattere il vulcaniano.
 
“Buon gusto, eh? Pensavo fossero.. com’è che ha detto.. “illogici ed emotivi”?” intervenne prontamente Bones, con un sorriso sulle labbra. Il vulcaniano non ribatté, ma si limitò a guardare il dottore.
 
“Estremamente popolare..” Aggiunse Arielle “..ammirato dagli uomini e amato dalle donne. Beh, molto amato dalle donne.”
 
McCoy sbatté un paio di volte le palpebre, poi fece segno a Scotty di riempirgli il bicchiere con dello scotch “Versa versa, non sono abbastanza ubriaco per tutto questo.”
 
“Deve essere il fascino delle orecchie a punta, suppongo.” Fece Sulu.
 
“Già.” Disse in tono suadente Kirk, guardando Spock “..lo penso anche io.”
 
Spock chinò relativamente in fretta la testa, e un attimo prima che lo facesse, ad Arielle sembrò che il suo viso si fosse fatto leggermente più verde.
 
Stava.. arrossendo?
Sono ubriaca anche io?
Ma non ho bevuto niente!
 
“Senti un po’..” fece McCoy ad Arielle, attirando la sua attenzione “..il tenente Uhura ha parlato anche di attori che ci intrepretano. Che sono identici a noi.”
 
“E’ così.”
 
“Per caso ricordi il nome di chi intrepreta me? Un autentico gentiluomo, senza alcun dubbio.”
 
Arielle sorrise. “DeForest Kelley. E sì, un autentico gentiluomo.”
 
“Ah, lo sapevo!” McCoy bevve un sorso “..DeForest Kelley, eh? Mi piace. Sembra proprio il nome di qualcuno di piacevole compagnia.”
 
Arielle non fece in tempo a rispondere, che Scotty le porse la stessa domanda. Lei rise, ma rispose comunque. “James Doohan.”
 
Scotty non fece commenti di alcun genere sul nome del suo interprete, ma Arielle sapeva che gli era piaciuto perché aveva sorriso tanto che riuscì a vedergli quasi tutti i denti.
 
“Miglior. Compleanno. Di. Sempre.” Annunciò, bevendo dell’altro scotch.
 
Per qualche ragione, Arielle si era aspettata che il prossimo a chiedere sarebbe stato Sulu, ma notò che era sparito. Lo vide chiacchierare con un altro membro dell’equipaggio a lei sconosciuto, un giovane dai capelli castani e gli occhi azzurri, con l’uniforme rossa.
 
Poi incrociò lo sguardo di Kirk, e capì che lui sarebbe stato il prossimo. “Andiamo, sono proprio curioso.”
 
“William Shatner.”
 
Kirk sorrise, ma non mostrò i denti al contrario del suo Capo Ingegnere “Bello. Un nome antico e un cognome moderno. Suonano bene accostati l’uno all’altro.”
 
“E il signor Spock?” fece McCoy.
 
“Dottore..” cominciò Spock, tenendo le braccia dietro la schiena come era solito fare “..non è necessario.”
 
“E’ stato intrepretato da un umano, non è così?” sorrise McCoy, ignorando totalmente il Primo Ufficiale.
 
“Beh, sì. I vulcaniani non esistono nel mio universo, quindi..”
 
“Ah.” McCoy rise ancora più forte “Spock interpretato da un umano! Mi piacerebbe proprio vederlo.”
 
“Un umano di grande intelletto e logica, senza dubbio.” Disse Spock.
 
“Lo era.” Fece Arielle con orgoglio, come se stessero parlando di lei “Leonard Nimoy.”
 
Spock alzò lo sguardo come se dovesse pensarci su se quel nome gli piacesse o no. Alla fine non disse nulla, ma Arielle ebbe il sentore che ne fosse soddisfatto.
 
Ma Kirk a quanto pare voleva che Spock lo dicesse.
 
“Dunque, signor Spock.. cosa ne pensa?”
 
Spock sospirò e spostò le braccia, incrociandole davanti al petto.
 
“Capitano, è un nome. Un semplice nome. Niente di più, niente di meno.”
 
“Ma le piace..?”
 
Spock spostò nuovamente la braccia, e questa volta mise le mani a pugno poggiandole sui fianchi.
 
“Immagino che sia un nome soddisfacente, per un umano.” Dopodiché alzò nuovamente le sopracciglia, esattamente come quel suddetto umano sapeva fare, e lasciò la festa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Arielle non seppe dire cosa ne pensasse il festeggiato, ma per lei quella festa era stata un successo. Quando l’aveva raggiunta era quasi un cadavere, ma quando l’aveva lasciata si sentiva rinata.
 
Certo, continuava a pensare a quel serpente, ma non solo a quello.
 
“Vera o no, mi ha portato un sorriso sulle labbra, e so che ricordarla mi aiuterà anche in futuro, per affrontare i momenti più bui, massì, ci vuole la speranza. E questa storia ne è pregna.”
 
Jim aveva ragione.
 
E quella era la storia di Arielle, la sua storia, e non era armata solo di quella.
 
Aveva un intero equipaggio al suo fianco che nonostante la sua scarsa utilità era sempre rimasto al suo fianco, aveva la sua conoscenza, aveva Nolwenn e Yvonne che, seppur lontane, le sentiva vicine.
 
Non si sarebbe più nascosta.
 
Qualunque cosa volesse quel serpente, lei era pronta.
 
Non sarebbe scappata.
 
Era pronta.
 
 





 
  
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