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Autore: stardust94    25/03/2023    1 recensioni
“ Non esiste una mappa per come vivere: ecco perché siamo liberi. Puoi andare ovunque tu voglia.”
In un mondo grigio e che sembra essere stato privato della luce della speranza e di quei candidi sogni infantili, un gruppo di ragazzi si batte per riportare la giustizia e salvare il profondo legame tra umani e Digimon.
Loro sono la Braveheart e questa è la loro storia. Una storia di sacrificio, di giustizia e coraggio
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 2
It’s Justice time!

La zona del parco di Hikarigaoka era caratterizzata da una ambientazione molto tranquilla. Poco distante vi era un laghetto con delle carpe Koi e un piccolo molo.
Tomoe, Soul e Shun erano appena scesi dall’autobus quando una palla per poco non colpì la ragazza dai capelli blu-neri in pieno volto. Ma per fortuna qualcun altro intercettò con un forte calcio la palla salvando Tomoe al ultimo secondo. La salvatrice in questione, era una ragazza della sua stessa età.
- Va tutto bene? – domandò a Tomoe
Lei annuì timidamente tirando un sospiro di sollievo aggiustandosi i capelli con una mano prima di osservare l’altra ragazza. Aveva i capelli verdi legati in una coda di cavallo sbarazzina ma quello che saltava immediatamente al occhio osservandola, era che la ragazza indossava una uniforme da calcio verde chiaro con dei pantaloncini bianchi e scarpe nere da ginnastica.
- Si ti ringrazio. Sei stata molto agile e veloce – rispose Tomoe con un piccolo sorriso
- Grazie! Ma non è nulla di speciale. Devo tenere alto il nome della mia scuola – rispose ridendo la verde
- Io mi chiamo Tomoe. Tu invece sei cara? – chiese la blù con un tono calmo ed educato
- Vivian ma puoi chiamarmi solo Vivi. Lo fanno tutti e non mi dispiace – disse Vivian
- Molto bene. Hai la mia infinita gratitudine Vivian –
Il modo in cui l’aveva detto, convinse immediatamente Vivian che quella ragazza, era una specie di principessa di altri tempi. Sicuramente una persona che avrebbe fatto fatica a farsi piacere. Ma nonostante questo mise su il suo sorriso migliore cercando di essere il più convincente possibile. Finalmente sentì il suo nome urlato da un'altra persona, una ragazza dagli sbarazzini capelli rossi piuttosto corti e trattenuti dietro la nuca con un piccolo codino.
- I professori hanno detto di non allontanarsi troppo! – disse la rossa
- Lo so Makoto ora arrivo. Stavo facendo una cosa –
- Mostravi a tutti le tue doti da “principe” della scuola? –
scherzò la ragazza che si chiama Makoto, almeno da quello che aveva sentito Tomoe. Rispetto a Vivian lei era molto più semplice e anche mascolina da come aveva colpito la spalla della verde con un leggero pugno.
- Io sono Makoto! Voi siete della classe A? – domandò a Tomoe e Soul che si era avvicinato in quel momento.
- Proprio così! Io sono Soul lei è Tomoe e quello con i capelli d’argento e la faccia da angioletto è Shun – scherzò il ragazzo prorompendo in una risata allegra e chiassosa
- Angio…angioletto? – Shun al contrario sembrò piuttosto confuso e spaesato da quelle parole ma poi fece un sorriso gentile alle due sconosciute.
Improvvisamente i professori richiamarono l’ordine nelle loro classi e i ragazzi tornarono dai rispettivi compagni per cominciare la lezione.


Più tardi all'ora di pranzo, Shun si separò dal gruppetto che stava mangiando tranquilla i propri bento fatti in casa e si avvicinò al lago. Il suo digivice cominciò a emettere un bip costante come se avesse rivelato qualcosa ma quando il ragazzo provò a controllare l’effettiva provenienza, il segnale scomparve.
- Che strano…Guilmon? – sussurrò guardandosi intorno alla ricerca del compagno.
Normalmente i Digimon potevamo materializzarsi completamente ed essere visti dagli altri, solamente utilizzando la funzione del digivice ma questo ovviamente solo se si trattava di Digimon con un partner. Per quanto riguardava gli altri quelli che finivano di tanto in tanto nel loro mondo non si conosceva ancora l’effettiva capacità che dovevano possedere o il procedimento che usavano per materializzarsi.

- Ombre sopra i grattacieli guarda là… -
Soul si era messo in piedi su una roccia e stava cantando la sigla di un qualche anime che gli piaceva facendo ridere i suoi compagni di classe. Shun in quel momento finì per invidiare il carattere esuberante del amico. Riusciva sempre ad attirare l’attenzione e sebbene la maggior parte delle volte fosse più per ridere di lui anziché con lui, il ragazzo non se la prendeva mai.
- Shun va tutto bene? –
La voce di Guilmon lo fece tornare in se. Annuii osservando il Digimon che ora era simile a un ologramma. Shun pensò che forse era stato lui a emettere quel segnale sul digivice così senza attirare l’attenzione si allontanò insieme al suo compagno in una zona più tranquilla
- Guilmon Realize! – disse l’argenteo puntando il digivice verso il Digimon. Stavolta la sfera rossa colpito quest’ultimo lo fece materializzare all' ombra del albero.

 

- Questo posto sembra una foresta ma più piccola! Ehi Shun mi hai portato dei panini dolci? Si? –
Shun sorrise sedendosi a terra. Aprì la borsa e ne tirò fuori a sorpresa due bento fatti in casa. Il primo con la scatola bianca era per lui infatti abbondava di verdure. Mentre il secondo nella scatola rossa era per il suo partner
Guilmon sembrò molto felice perché si mise a saltellare sollevando il bento. Era davvero entusiasta e questo fece sorridere di cuore anche il suo partner umano
- Sono molto contento che ti piaccia. Ci ho messo più carne e ho portato anche i panini dolci. – disse sorridendo
- Grazie! È davvero buonissimo! Grazie Shun sei il mio migliore amico in assoluto! – rispose Guilmon mentre affondando la testa letteralmente nella scatola mangiava di gusto il contenuto sporcandosi il muso di salsa e rimasugli di carne che si leccò via soddisfatto

- Wow! Si sta proprio bene qui! – disse il biondo sdraiandosi sul letto erboso guardando l’orizzonte.
Le nuvole che passavano lente in un cielo azzurro che ogni tanto veniva disturbato da scariche di interferenze senza che Soul se ne accorgesse, era troppo annoiato e forse anche troppo pigro. Il leggero vento presente quel giorno di primavera, increspava leggermente le acque cristalline del lago poco distante nel quale era presente un molo sul quale alcuni ragazzi e ragazze stavano scattando delle foto.
Soul portò le mani dietro il collo e prese un profondo respiro assaporando la tranquillità di quel luogo che gli stava però mettendo un po’ sonno.

- Avete sentito della leggenda della sirena di Hikarigaoka? –

La voce di alcuni ragazzi fece drizzare l’orecchio del biondo che mettendosi seduto si rivolse allo studente che aveva appena parlato.
- Ehi che cos’è questa leggenda della sirena? – domandò il biondo curioso
- Ecco…l’hanno vista alcuni ragazzi più grandi. Dicono che qualcosa o qualcuno li abbia afferrati e trascinati in acqua. E in quel momento hanno visto una donna bellissima – esordì il ragazzo con sguardo sognante
- Dicono sia una vera sirena! E che a chi l’ha seguita nel profondo del lago sia stato dato un piacere incommensurabile! – aggiunse poi un altro studente

Soul stava già fantasticando su questa bellissima ragazza che lo prendeva per mano e lo portava con se per poi…al solo pensiero si mise a fare una risata che senza dubbio qualcuno avrebbe preso per qualcosa da maniaco soprattutto per il sorriso ebete che aveva in volto.

- Seriamente…è chiaramente una fake news. Dovreste concentrarvi sullo studio e non su queste leggende metropolitane senza fondamento. -

A interrompere i sogni di Soul sgretolandoli come fossero un castello di sabbia in spiaggia, ci pensò Tomoe che a braccia incrociate stava osservando il gruppetto con aria algida di chi si ritiene superiore a tutti quanti e soprattutto di chi ritiene gli altri meri stupidi.
- Ma gli studenti del terzo anno del artistico l’hanno vista presidentessa – disse balbettando uno dei ragazzi
- Hanno una prova? Una fotografia o un video? Senza una prova considerando che non sono fonti attendibili non si può assolutamente dire che l’abbiamo davvero vista – disse Tomoe
 - Solo perché tu non l’hai vista non significa che non esista! – replicò Soul piuttosto piccato dal commento
- Era semplicemente una visione di stupidi che probabilmente troppo ubriachi erano caduti in acqua. Non esistono cose come le sirene! Sono solo fantasie da bambini – rispose a sua volta la ragazza con aria infastidita di chi non avrebbe accettato mai una risposta contraria
 - Vedete di concentrarvi sullo studio e le cose concrete anziché queste stupide dicerie! – li rimproverò la ragazza

Soul che quel suo atteggiamento non l’aveva mai digerito, al contrario dei compagni si alzò di scatto e sfidò lo sguardo della presidentessa del consiglio studentesco.
- Nemmeno tu hai prove che non esista! E se non puoi provare la sua esistenza allora non puoi nemmeno dire con certezza che non ci sia una sirena nel lago! – le disse incrociando le braccia con un lieve Sorrisetto soddisfatto di averla messa in difficoltà.
- È ridicolo! Che cosa vorresti fare allora? Entrare in acqua? Non essere infantile –

Quella era la goccia che faceva traboccare il vaso. Soul si levò la sua inseparabile tuta restando in maglietta a maniche corte e boxer poi si diresse a passo spedito verso il molo. Subito quest’ultimo venne preso d’assalto dagli altri studenti curiosi di vedere se il ragazzo avrebbe o meno deciso di farsi una nuotata. Tomoe era sul punto di fermare Soul quando Strabimon saltò sul ramo del albero vicino attirando l’attenzione della ragazza con aria preoccupata.

- Che cosa succede Strabimon? – chiese la blù
- Sento la presenza di un Digimon. Non è uno di noi credo che sia… -

Il digimon bestia non fece in tempo ad aggiungere altro perché una delle ragazze sul molo venne afferrata da qualcosa che la trascinò immediatamente nel lago. Stesso destino fu per un ragazzo della classe di Soul.
- Accidenti che sta succedendo?! – gridò uno degli altri studenti mentre una ragazza andava a chiamare il professore responsabile.
Tomoe e Soul si scambiarono uno sguardo d’intesa poi la ragazza raccolse tutto il suo contegno da “principessa” e richiamò l’attenzione degli altri studenti.

 

- Sgomberate la zona! Stanno per arrivare i soccorsi fate due file ordinate e seguite le indicazioni dei professori per tornare agli autobus. Mantenete la calma! –

In questo Soul doveva dargliene atto. Tomoe era piuttosto brava in queste situazioni e riusciva sempre a farsi rispettare e infondere molta sicurezza. Sembrava sempre in grado di prendere decisioni a mente lucida e mantenere la calma anche nelle situazioni più importanti e pericolose.

Soul vide avvicinarsi anche Shun che attivo una delle funzioni del digivice. Improvvisamente un raggio di luce avvolse l’area del molo e le persone sembrarono quasi scomparire lo stesso valeva per gli alberi e gli altri ostacoli ambientali che vennero sostituiti da una sorta di ologrammi digitali. Perfino il cielo in quello spazio separato era differente e che passavano sempre di più e più veloci si potevano notare scariche di interferenza uscire da un gigantesco portale azzurro simile a un buco nero. Naturalmente solo i possessori dei digivice potevamo vedere il digi-varco aperto nel cielo grazie alla barriera che avevano materializzato.

- Soul dov’è Tomoe? Il Digimon sta per materializzarsi – disse Shun preoccupato
 - Fuori dalla barriera. Le ho chiesto di farci da copertura con gli insegnanti e di occuparsi lei degli altri studenti – rispose il biondo

Shun annui mentre Guilmon e Veemon li raggiungevano vicino al molo.
Improvvisamente l’acqua cominciò a ribollire con forza e le scariche di interferenza ad aumentare e concentrarsi sopra il lago sollevando l’acqua di esso in un enorme vortice.

- Sta arrivando! State pronti! – disse Shun mettendo mano al digivice stesso fece Soul guardando il vortice d’acqua nel quale apparve un ombra serpentina.

- Veemon Realize! -

Disse il biondo sparando la sfera di dati dal digivice, questa era di color azzurro e bianco e fece un giro intorno al ragazzo poi si andò a mettere alla sua destra e materializzò Veemon al suo fianco. Dallo sguardo agguerrito il piccolo Digimon sembrava più pronto che mai per quella battaglia. Stesso si poteva dire di Guilmon che solitamente calmo e coccoloso era su l’attenti e ringhiava verso il vortice anche i suoi occhi si erano fatti più aggressivi con la pupilla allungata come quella di un dinosauro o un rettile.

Entrambi i ragazzi guardarono verso il lago dove l’acqua, aveva iniziato a ribollire sempre di più e il vortice si era aperto rivelando qualcosa che stava velocemente emergendo dal fondale.
Era una creatura dalle sembianze di un lungo serpente marino, simil draghesco. Il muso era giallo e la sua espressione decisamente sofferente, mentre agitava la coda che presentava, una squama rossa alla sua estremità, il drago marino smuoveva grandi quantità di acqua che si riversavano fuori dall’argine del lago.

- Porca vacca! Quel coso è enorme! –

Disse Soul afferrando Veemon per i fianchi e rotolando via, schivando un colpo di coda di Seadramon. Shun nell’frattempo, si allontanò seguito a ruota dal suo compagno, si accovacciarono dietro una grossa roccia e il ragazzo puntò il Digivice verso Seadramon analizzandolo

(DIGIMON ANALYZER)
Seadramon
Livello: Champion
Tipo: Acquatic
Attributo: Data
Attacchi: Ice Arrow, Water Wave, Water Shock
(ANALYSIS COMPLETED)

Veemon, guardò verso il suo fedele compagno e digitò alcuni dati sullo schermo del suo digivice D-Conect. A qualcuno di normale sarebbero apparsi come scritte confuse ma per loro, erano perfettamente comprensibili.

- io lo distraggo, tu cerca di capire perché è così incazzato con il mondo! – disse il biondo rotolando fuori dal suo nascondiglio e rimettendosi in piedi.
L’altro ragazzo annuì e iniziò a guardarsi attorno in cerca di qualcosa che fosse fuori posto. Nel frattempo, Soul e Veemon stavano schivando le codate di Seadramon.

- Non osate intromettervi! –
Tuonò la voce del serpente marino, mentre sbatteva la coda a terra provocando lo spaccamento del terreno e di conseguenza, spedendo una pioggia di rocce verso i due.

- Vee attento! –
Disse il biondo schivando appena in tempo una roccia, fin troppo vicina che gli avrebbe fatto fare la fine di una polpetta.

-Ice Arrow! –
Tuonò Seadramon aprendo la bocca, in un attimo il suo fiato gelido, congelò l’aria generando tre spuntoni di ghiaccio che si diressero verso Gaomon, questo molto veloce e agile, balzò sul ramo più alto di un albero.
- Vee Head Butt! –

Muovendosi molto velocemente, Veemon saltò in avanti e sferrò una potente testata contro i blocchi di ghiaccio che infranse in schegge luccicanti.

 - Il D-Connect sta rivelando una anomalia vado a vedere di che cosa si tratta! Tieni Seadramon occupato conto su di te Soul – disse l’argenteo.

Lascia fare a noi! Bastiamo a sistemare questo pesce troppo cresciuto – rispose il biondo spavaldo, guardando Shun annuire e andare alla ricerca dell'anomalia seguito a ruota da Guilmon

Seadramon, allungò la testa e con la coda tentò di afferrare Veemon che più veloce, schivò con un salto per poi sferrare un pugno sul muso del drago marino sbilanciandolo leggermente.

- Avanti così! Siamo troppo forti, vai Vee! – lo incoraggiò il biondo.

- Water Wave! –

In quel momento Seadramon, sbatte con forza la coda alzando una grossa onda che travolse il suo avversario sbattendolo contro un albero. Il dolore fu tale, da riempire il corpo del digi-drago di graffi e ferite, sentendo il suo corpo quasi cedere, si mise su un ginocchio dolorante.
- Vee! Amico va tutto bene? –

Preoccupato, Soul entrò in acqua raggiungendo subito il partner e tendendogli la mano, lo aiutò ad alzarsi. Quando improvvisamente, la coda del serpente marino li colpì entrambi facendoli schiacciare più e più volte contro la parete.
Il ragazzo allungò le mani nel tentativo di fermare la coda, ma era troppo pesante e a ogni colpo, si sentiva sempre più debole, avvolto in quel dolore lancinante che gli mandava fitte in tutto il corpo, facendolo quasi urlare. Più i colpi si abbattevano su di lui, più la sua vista si faceva sfocata e i suoni intorno ovattati. Proprio come quel giorno…


 

L’ ennesima rissa che non era cominciata bene. Con uno scatto Sosuke allora un undicenne senza speranze o aspettative per il futuro, stava prendendo a calci uno dei sempai. Quando improvvisamente un altro dei teppisti come li chiamavano i professori, prese una spranga di ferro colpendolo a tradimento alla schiena.

In una rissa tra bande vi erano alcune regole d’onore da seguire o per lo meno lui le seguiva. E una di esse era di usare i pugni e non le armi. Difese un suo compagno e sopportò il dolore che partì dai piedi fino alla schiena.
Il biondo tossì sentendo il sapore ferroso e denso del sangue sulle labbra, portando il bordo della manica della sua uniforme alle labbra si pulì rimuovendo il sangue.

- Che gran bastardo…Va bene se vuoi il gioco duro…allora fatti sotto! – disse il ragazzino scagliandosi verso il più grande e tirandogli un pugno diretto in faccia.

La rissa, terminò qualche ora dopo con la vittoria del gruppo di Sosuke. Il ragazzino era decisamente esausto, sdraiato sul tetto della scuola contemplava il cielo grigio dai nuvoloni che promettevano un tremendo temporale in vista. Si fece forza e tossendo si mise seduto, quando un rumore molto forte e le grida di alcuni uomini, attirarono la sua attenzione.

Si affacciò al tetto vedendo degli agenti governativi che stavano inseguendo qualcosa che il ragazzino vide appena con la coda del occhio, infilarsi in una strada secondaria. Incuriosito decise di andare a dare un occhiata, anche solo per il gusto di infastidire quei tizi che si credevano al centro del mondo.

Con una smorfia di dolore dovuta alle varie ferite, il biondo, scese le scale e si diresse fuori dalla scuola, superando la strada si acquattò vicino ad alcuni cassonetti e guardò verso il vicolo, dove il cosino non meglio identificato si era infilato.

- L’ho trovato! Adesso non ci scappi più microbo –
Disse uno degli uomini afferrando qualcosa da sotto un cassonetto. La “cosa” era una palletta piccola celeste con una protuberanza in cima, la bocca e due occhi neri alquanto aggressivi.

(DIGIMON ANALYZER)
Chibomon
Livello: In-Training
Tipo: Slime
Attributo: None/Free
Attacchi: Frothy Spit
(ANALYSIS COMPLETED)

L’esserino sofferente, poteva solo limitarsi a lamentarsi con piccoli mugolii e sparare alcune bolle rosa che presero in faccia l’uomo che lo teneva, questo infastidito per la rabbia, spedì la creaturina contro il cassonetto.
Vedendo quella scena, Sosuke non riuscì a stare zitto e uscì dal suo nascondiglio.

- Ehi lasciatelo in pace! Siete tanto grandi e grossi e ve la prendete con un essere indifeso!? – gridò il biondo.

Chibomon in un angolo osservò la scena. Il cucciolo di umano, si era gettato contro uno degli umani adulti e aveva cercato di colpirlo, ma altri due l’avevano bloccato per le braccia spianandolo al terreno e tenendogli ferma la testa con la mano, lo stavano insultando e deridendo. Nemmeno lui, seppe spiegarsi cosa stava provando, da una parte si chiedeva cosa il cucciolo di umano avesse avuto in testa per correre a difendere un Digimon per di più sconosciuto…Ma dall’altra parte, sentiva il cuore battere come mai prima d’ora mentre vedeva il cucciolo di umano dimenarsi come un forsennato e rialzarsi ogni volta che finiva a terra.

“ Perché semplicemente non scappi? Perché rischi così tanto e ti ferisci…Per me? “ Si chiese la melmina azzurra.

Sosuke nel frattempo, era stato chiuso in un angolo, quando vide uno degli uomini afferrare Chibomon, si gettò verso il piccolo Digimon e lo prese tra le braccia facendogli da scudo con la schiena e stringendo gli occhi ingoiando il dolore dei calci che gli uomini gli stavano dando. Il ragazzino, si sforzò di mostrare un sorriso alla creaturina incrociando i suoi occhi blu a quelli neri del altro.

- S-stai tranquillo…Ti proteggerò io! Andrà tutto bene, n-non fa male… -
Il ragazzino deglutì a forza stringendo Chibomon in una presa salda e rassicurante, tanto che il piccolo poggiò il muso contro il petto di Sosuke dal quale improvvisamente, scaturì un raggio di luce fortissimo.
Davanti al ragazzino apparve un bracciale dai colori azzurro e bianco con uno schermo posto sulla parte superiore. Anche se con molta fatica, riuscì a liberarsi dal giogo degli adulti scappati a causa della forte luce, si rimise faticosamente in piedi e osservò l’oggetto che fluttuando brillava di una tenue e calda luce.

- Quello è il D-Connect! – disse Chibomon
- D- Connect? –

Domandò stupito Sosuke inclinando la testa per poi scivolare su un ginocchio, sofferente a causa delle ferite e delle percosse. Chibomon saltellò accanto a lui e molto preoccupato sfregò la testa contro il petto del ragazzino.

- Ti sei ferito perché sei testardo! Avresti dovuto scappare e lasciarmi stare! – gridò il Digimon.
Sosuke però, scosse la testa e poggiò la mano, sul capo del esserino in lacrime come a confortarlo.

- Un vero uomo non lascia indietro nessuno! Questa è sempre stato il mio mantra perché io voglio diventare un eroe della giustizia!. Dai non piangere, sai io sono più forte di come sembro! –
Disse il biondino, ma un minuto dopo iniziò a lamentarsi per il dolore. Chibomon lo guardò intensamente poi con un balzo, afferrò il bracciale-orologio e lo diede al ragazzino.

- Boss diventiamo partner! – disse Chibomon sorridendo.
- Partner? E che cosa significa? – domandò un confuso Sosuke
- Che staremo sempre insieme. Combatteremo per realizzare il tuo sogno. Non vuoi diventare un eroe della giustizia? Io ti aiuterò! – rispose la melmina azzurra

Sosuke sgranò gli occhi sorpreso e poggiò la mano sul D-Conect che brillando avvolse Chibomon in un vortice di dati quasi accecante tanto da costringere Sosuke a chiudere gli occhi proteggendosi dalla troppa luce con il braccio. Quando il bagliore si diradò al fianco del bambino c’era una sorta di draghetto bianco -blu che si muoveva su due zampe. Sembrava un dinosauro e lo fissava con aria simpatica.

(DIGIMON ANALYZER)
DemiVeemon
Livello: In-Training
Tipo: Baby Dragon
Attributo: None/Free
Attacchi: Pop Attack
(ANALYSIS COMPLETED)


- Woah! Che cosa ti è successo?! – si chiese il ragazzino
- Sono digevoluto! Prima ero Chibomon adesso sono DemiVeemon! Noi digimon possiamo digevolvere grazie a voi esseri umani. Grazie Soul! – disse il dino-digitale sorridendo allegro
- Soul? Soul…ho deciso! Da oggi saremo partner e proteggeremo la giustizia insieme. E il mio nome da supereroe…sarà Soul! –
decretò tutto convinto il ragazzino porgendo poi la mano al Digimon che gliela strinse saltellando.
- Si! Si boss! Soul ti aiuterò un sacco! – disse DemiVeemon determinato.

Da quel giorno, divennero inseparabili. Era stato il coraggio di Soul a risvegliare il cuore insicuro del suo compagno e a fare si che digevolvesse e che i due diventassero amici.



Quei ricordi, i ricordi della determinazione, del coraggio e della loro volontà di combattere sempre e comunque, divennero improvvisamente il vento furioso che li avrebbe guidati d’ora in avanti. Una potenza incredibile scaturì dal D- Connect. Una nuova forza, avvolse Soul e Veemon mentre con un urlo improvviso, il ragazzo e il Digimon riuscirono ad allontanare la coda di Seadramon.

Soul cadde sul ginocchio ma alzò la testa e puntò il D-Connect verso Veemon con sguardo deciso e forte.

- Facciamogliela vedere, Vee! IT’S JUSTICE TIME! 

Gridò con quanto fiato aveva in gola, mentre nella sua mente, presero forma tutti i ricordi di quel tempo trascorso assieme al suo partner. La casa su l’albero che avevano costruito con il padre di Sosuke e che era diventata la loro base segreta. Le fughe dopo cena per portagli da mangiare di nascosto e le loro numerose imprese da piccoli eroi, come portare la spesa alle vecchiette e salvare gatti finiti sugli alberi che il novantanove percento delle volte si trasformavano nei boss finali da sconfiggere. Veemon era sempre stato al suo fianco anche quando da DemiVeemon era digevoluto. Anche quando il padre del ragazzo era venuto a mancare il suo partner non lo aveva mai lasciato.
I dati iniziarono a generarsi intorno a Veemon e crearono un turbine che lo avvolse completamente sollevandolo mentre una luce sembrava scaturire dal suo corpo. Tutti quei pensieri tutti i sentimenti si fusero nel corpo del Digimon mentre questo diventava più grande e imponente.

 - VEEMON SHINKA! –



Angolo della digi-taverna

Eccomi con la fine del secondo capitolo. Si vi lascio con il colpo di scena. In questo capitolo abbiamo visto molto più da vicino il legame sia tra i partner e i loro Digimon sia tra gli umani stessi. Ho anche introdotto alcune meccaniche che si rifanno alla serie Tamers e Ghost nel caso del meccanismo della barriera. Il nome ufficiale del nuovo modello di Digivice è stato finalmente svelato così come il terribile nemico dei nostri protagonisti.
In questo capitolo c’è un piccolo Easter egg vediamo se riuscite a dirmi quale è. Senza ulteriore indugio vi lascio alle anticipazioni della puntata

Seadramon attacca i nostri eroi con tutta la sua forza. La nuova digevoluzione di Veemon riuscirà a fermarlo e che cosa ha causato la furia del digi-serpente marino?
Tutto questo nella prossima puntata: X-Force la grande digevoluzione di Veemon!

  
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